L' ipnosi può essermi utile?

Salve a tutti dottori... E' l' ennesima notte che passo in bianco, sono ormai 72 ore di fila che non dormo... In seguito ad aver riportato alcuni dei miei disturbi psichici nel precedente topic, sono venuto a sapere di alcune pratiche apparentemente efficaci e sbrigative (per gli psicologi che vorrebbero rispondere ma non conoscono il mio stato clinico rimando al precedente topic)...

Vedete, tra tutte le cose, ciò che più mi opprime ultimamente, e che reputo più grave per la mia salute, è che in queste tre notti si è accentuato enormemente il problema... Ovvero: io ho l' abitudine di dormire con la luce accesa e le cuffie addosso in modo da non restare in silenzio (ascoltando quindi l' audio di un film), ma adesso non mi è più utile visto che nel momento in cui chiudo gli occhi mi iniziano a venire in mente pensieri brutti, e ci si mette anche la mia immaginazione creando fatti che mi spaventano (fatti reali).

Se invece spengo il computer e la luce e quindi mi metto a letto chiudendo gli occhi, mi sale il panico per via della phasmofobia, mettendocisi anche in questo caso l' immaginazione stavolta creando immagini e pensieri impossibilimente realizzabili, al punto che mi sale talmente tanto il panico che devo assolutamente riaccendere la luce...

Ho parlato con uno psicologo, facendo un primo incontro come da voi consigliato, e questi mi ha risposto che effettivamente la mia situazione psichica è abbastanza incasinata, però non devo ritenermi "pazzo", come avevo chiesto anche nel precedente topic, per il semplice fatto che io sono cosciente che queste cose non siano normali, e quindi la mia razionalità in situazioni comuni ancora funziona egregiamente, dis-associandomi dalla figura del "malato mentale".

Quindi, dopo tutto questo ambaradam che ho scritto, passo alle mie richieste:

1. Innanzitutto: mi può essere utile l' ipnosi? Non so se siano leggende metropolitane, ma da ciò che so io con l' ipnosi puoi avere il controllo quasi totale della mente, e quindi teoricamente si può riuscire ad "aggiustarmi" nel giusto modo inserendo nel mio subconscio degli "ordini" che se non altro seppelliscono questi miei problemi, facendomi tornare ad una vita normale... Sapete, da come mi sento ora mi piacerebbe che tutto d' un tratto dimenticassi il mio passato... Tutte le esperienze, tutte le conoscenze ecc. Pensate che ho provato addirittura a vedere se esiste un qualche tipo di anmesia innescabile volontariamente...

2. Ripropongo la mia domanda presentata nel precedente topic, a cui nessuno dei medici ha risposto... Visto che uno degli artefici dei miei problemi è palesemente la società dove vivo, provare ad andare a studiare fuori per un periodo, magari affittando una stanza in una casa studente e quindi ricominciare un pò daccapo, potrebbe giovare alla mia salute mentale???

Ringrazio anticipatamente chiunque mi risponderà, e chiedo scusa se nella richiesta sono presenti errori grammaticali... Non dormo da giorni e mi sento la testa pesantissima...
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, nel leggere sia il suo consulto che i suoi post precedenti ho avuto l'impressione di un giovane ragazzo che sta affrontando i piccoli-grandi problemi che la vita pone davanti a tutti noi cercando continuamente delle soluzioni per avere quanto più possibile le situazioni sotto controllo.

Ha scritto di aver effettuato un consulto con uno psicologo: ha deciso di proseguire con gli incontri? Ha consultato uno psicologo od uno psicoterapeuta?

Inoltre, la sua richiesta dell'opportunità di una serie di sedute ipnotiche mi sembra poggi su presupposti poco coerenti con l'ipnosi moderna, che, alla luce delle mie conoscenze, non si pone l'obiettivo di "farle dimenticare" il passato o farle ottenere un "controllo quasi totale della mente".

Ciò che lei richiede presuppone una comprensione accurata dei suoi disagi, una pianificazione attenta di un piano di intervento ed una terapia che l'aiuti a modificare il modo in cui si è rapportato finora alle sue paure ed ai suoi problemi,impiegando le risorse che un ragazzo alla sua età può mettere in gioco quando la vita lo richiede.

Non pensare, dimenticare, provocarsi un'amnesia "volontaria" mi sembrano modi per evitare di confrontarsi con ciò che la tormenta. Di solito, nella mia esperienza, la fuga tende a rendere nella nostra mente più pericoloso di quanto sia in realtà ciò da cui scappiamo.

Forse è ora, magari aiutato da un supporto farmacologico che la aiuti a gestire meglio le sue attivazioni, di confrontarsi con i suoi "nodi" irrisolti, imparando a rapportarsi con il gruppo dei pari, con la sua famiglia e con i suoi pensieri e le sue paure in un modo per lei più utile.

Cordialmente
[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo, l'ipnosi non ha nulla di miracoloso, è un metodo psicoterapeutico come ce ne sono altri, non quello più magico. I risultati terapeutici che può ottenere l'ipnotista può ottenerli anche il terapeuta che adotta un approccio diverso.

Se è davvero convinto che andarsene per un certo periodo le possa giovare, allora lo faccia. Tuttavia, il fatto che lo chieda a noi forse vuol dire che non ne è così convinto.

Tutte le volte che una persona tende ad attribuire all'ambiente le proprie sfortune, molto spesso la cosa più utile è cambiare prima se stessi, in modo da riuscire a stare e a funzionare in maniera soddisfacente proprio in quell'ambiente. E solo DOPO, eventualmente, decidere d'andarsene. Perché in tal modo ce ne saremo andati perché l'avremo scelto noi, non perché saremo stati costretti a fuggire.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio infinitamente, dottori, per le risposte.

DOTTOR CALI':
io so benissimo che chiunque ha i propri problemi, ma ciò che mi opprime più di tutto è la consapevolezza che io non sono mai riuscito ad avere una vita spensierata, sin da quando ero bambino... Ho provato a confidarmi con persone care al di fuori della mia famiglia, ma la loro unica risposta è "Sei bello, hai un sacco di ragazze che ti vengono dietro, hai i soldi in famiglia, ma che te ne frega!". Il problema è che invece a me importa... Cmq ho consultato uno psicologo, che mi ha consigliato di continuare le sedute per decidere cosa è meglio per me, se il solo parlare o (ha aggiunto "più probabilmente") un supporto farmaceutico.
Per quanto riguarda le sedute ipnotiche, ho premesso che non sapevo se fosse solo una leggenda metropolitana, ma forse se non riesce a farmi superare qualcosa, forse potrebbe essere utile per conoscere magari qualcosa di importante che ho rimosso? Ad esempio per quanto riguarda le varie fobie...
Quello che dice lei è vero, ma il punto è che affrontare alcune cose equivarrebbe a comportarmi in modo non compatibile con la mia persona... Ad esempio: se io dovessi una sera incontrare uno dei bulli più grandi che alle superiori mi scocciavano, magari è ubriaco o fatto, e questo è possibilissimo, e questo inizia a malmenarmi e molestarmi, cosa dovrei fare? Perché purtroppo non tutti siamo disposti a crescere... E lo so bene.

DOTTOR SANTONOCITO:
Le confesso che ha ragione, non sono convintissimo di andare via, per il semplice fatto che mio padre e mia madre mi hanno premesso da subito che "anche se dovesse scendere Dio in terra" non mi aiuterebbero neanche con mezzo centesimo (si, ho spiegato le mie situazioni), aggiungendo che se devo andare a studiare fuori dovrei cavarmela completamente da solo, sin dall' inizio. Quindi dovrei valutare cosa posso riuscire a fare da solo... Non è mancanza di voglia, ma semplicemente valutazione di quanto sarebbe complicato... Io ai miei genitori avevo chiesto solo i 150 euro iniziali per affittare la stanza, mentre io avrei trovato lavoro e ci avrei pensato da solo...
Il fatto è che io ci penso ad andare via, perché frequentando per un periodo gente "esterna", ho notato che questi non è come quella che ho intorno a me, nella mia città... Perché mentre qui se sei "figo", ti vesti firmato e picchi tutti per le cavolate sei figo invece se sei una persona tranquilla sei un NERD (secchione) sottomesso, lì è molto diverso... Mi sono trovato bene con queste persone nuove, che mi dimostrano rispetto (pensate che uno di loro dopo sole due volte che l' ho visto ha chiesto il mio numero di telefono per sentirci), ed ho capito che il problema non sono io, ma sono le persone intorno a me... Persone che a venticinque anni ancora vanno in discoteca per fare a botte e tutto il resto...
Quindi: se io ad un ragazzo comune, che frequenta l' università, pensa solo a godersi la vita e ad uscire il sabato sera vado più che bene, anzi mi adora, perché dovrei adattarmi alle persone che conosco sin dall' infanzia?

Le faccio un piccolo riassunto, per farle meglio comprendere ciò che voglio spiegare:

- da bambino, alle elementari, quelli della quinta per tutta la seconda elementare mi picchiavano in bagno SOLO perché quando un mio compagno mi fece cadere dalla sedia per gioco io non reagii... Verso la fine dell' anno in un episodio iniziai a piangere e li presi a pugni, ma loro, raggruppatisi in 5, mi presero a calci e pugni dopo avermi sbattuto a terra. Da quel momento divenni la loro vittima.

- passato alle medie notai sin da subito che la maggiorparte dei miei compagni erano "delinquentelli" ripetenti (alcuni di due anni), e quindi decisi di starne subito lontano restando sempre per fatti miei a disegnare, ma visto questo mio comportamento chiuso all' inizio provarono a stringere amicizia con me, offrendomi sigarette oppure proponendomi di scappare da scuola con loro, ma dopo aver notato che io rifiutavo sempre iniziarono a scocciarmi. In terza media, in palestra durante una festa scolastica, quando uno di loro senza motivo alcuno mi gettò in faccia e addosso un intero bicchiere di aranciata, io faci per andare dai professori, ma ricevetti una spinta talmente violenta che battei la nuca contro il parquet. Quindi, dopo essermi ripreso dalla botta, presi in mano una mazza di legno e picchiai il ragazzo che mi aveva spinto e gettato la bevanda, ma per i professori la colpa ricadde su di me, e quindi chiamarono i miei genitori... Per fortuna che i genitori di lui compresero la situazione e cancellarono l' ipotesi di denunciarmi...

- entrato alle superiori un ragazzo più grande che veniva in classe con me voleva un videogioco per playstation che avevo, ma io non potevo prestarglielo perché era di mio fratello. Quindi iniziò ad odiarmi. Una volta cercò di vendermi un vecchio gameboy a prezzo assurdo perché "Gli servivano urgentemente i soldi" (non lo so perché) ed aveva saputo che io sono piuttosto benestante, ma quando rifiutai diverse e diverse volte lui divenne il mio bullo, sia a scuola che per strada... Ad esempio una volta che uscii con una ragazza (sempre a 14 anni), lui mi vide per strada e iniziò ad inseguirmi dandomi calci nel fondoschiena e insultandomi ad alta voce... Ovviamente bastò poco che tutta la classe seguisse il suo esempio.

- a 16 anni riuscii a cambiare scuola e cambiai anche io... Da stupido iniziai a praticare quello che gli altri fecero in passato a me, iniziai a vestirmi e conciarmi come gli altri, e per questo diventai il "delinquente" per tutti. Ogni cosa che succedeva la colpa era la mia... Addirittura una volta una donna che abita di fronte casa mia mi accusò senza motivo di avergli rubato l' oro in casa (a quanto pare glie lo disse qualcuno, non so chi, e preciso che io non sono MAI entrato in casa di questa donna).

- a 18 anni, viste le amicizie non proprio ottime, e visto che era il momento di crescere davvero, lasciai tutto e tutti per dedicarmi alla realizzazione della mia vita, ma proprio per questo motivo (come ho raccontato nel precedente topic) la vecchia comitiva prese un pretesto STUPIDO E INSENSATO per accerchiarmi e picchiarmi, ed è appunto l' episodio che ho raccontato nel precedente topic...

- Subito dopo quel periodo mi fidanzai con quest' ultima ragazza, e iniziando a frequentare l' ambiente della sua città notai che la gente lì era molto diversa, tranquilla, serena... Nessuno di quelli che ho conosciuto lì avrebbe il coraggio di ubriacarsi o fare a botte con tutti...

Adesso, alla luce di ciò, le chiedo di nuovo: sono davvero io l' unico problema?

Non so più dove sbattere la testa... Davvero... Vorrei una vita più serena, vorrei avere intorno gente affidabile, ma a quanto pare non posso... Poi non parliamo delle ragazze: sembra che trovarne una davvero seria sia più difficile di trovare il santo Graal...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Adesso, alla luce di ciò, le chiedo di nuovo: sono davvero io l' unico problema?
>>>

Fino a che continuerà a portarsi dietro - perché è questo che fa - tutto ciò che le è successo nell'infanzia, per quanto brutto e sgradevole possa essere stato, a rimuginarci sopra, e a lasciare che i fantasmi del passato le rovinino la vita, dal mio punto di vista la risposta è "sì".

Scusi se glielo chiedo, ma se non dorme da 72 ore di fila, chi è che ha un problema, lei o il mondo?

È questo che conta. Se lei sta male è lei che ha un problema, comunque la si voglia rigirare.

Fino a che continuerà a vedere la causa prima del suo disagio nell'ambiente, anche se questo facesse oggettivamente schifo, non farà dei concreti passi avanti. Crescere significa diventare responsabili, ed essere responsabili significa assumersi il merito *E* il demerito di quanto ci succede.

Capisco comunque che la sua situazione non sia banale, e proprio per questo è imprescindibile trovare l'aiuto adatto. Da qui purtroppo più di questo non è possibile fare.

Cordiali saluti
[#5]
Utente
Utente
Beh, è palesemente innegabile che a me serva un aiuto al più presto, e su questo sono d' accordo con lei, e anzi, la ringrazio infinitamente con tutto il cuore per le tempestive ed eloquenti risposte...

Il punto è che io all' esterno non riesco a trovare persone compatibili con me, per via del loro carattere, e se me le facessi amiche e quindi le frequenterei mi sentirei uno schifo, perché io non sono e NON VOGLIO essere così...

Poi in famiglia ho una situazione disastrosa... Mio padre non c' è praticamente mai, e quando c' è è (completamente nella ragione) stanco e non vuole sentire le lamentele altrui, visto che lui gestisce un' azienda tutto il giorno e tutti i giorni... Mio fratello maggiore ha una malformazione bilaterale delle orecchie, e per questo è in stato depressivo peggiore del mio, al punto che inizia ad immaginarsi difetti che non ha, vedendosi un mostro e stando sempre chiuso nella sua cameretta... Mia sorella è sposata ed ogni giorno nasce un nuovo problema e un nuovo litigio... Mia madre è sempre stressata per colpa mia con questa mia depressione, mio fratello con i suoi problemi, e mia sorella con altri crucci, per questo spesso è intrattabile ed il 90% delle volte urla...

Come vede io cercavo di esporre un altro tipo di teoria... Perché io sono d' accordissimo nell' andare da uno specialista che sicuramente mi darà tanto aiuto, ma il punto principale è che una volta terminata la seduta che magari mi ha schiarito le idee e poi torno nella solita vita, come posso superare completamente le cose? E' questa la mia paura, che magari lo psicologo possa aiutarmi fino ad un certo punto...

Io sono il primo ad ammettere di non essere affatto una persona matura, neanche per l' età che ho, ed anche questo un pò mi intimorisce, perché so di non essere capace di rendermi responsabile e maturo per tutte le situazioni...

Non so, se non altro mi è servita da sfogo e da chiarimento questa discussione con voi, onestamente molto più gentili e disponibili di ciò che pensavo (e sono sincero)... Quindi cosa altro aggiungere: vedrò con lo psicologo della mia città se riesco a cavare qualche ragno dal buco e cercherò di tenervi aggiornati per pareri da terzi esperti e competenti...

Grazie ancora per avermi sopportato, davvero... Siete gentilissimi... Io mi sarei ignorato già parecchi post fà XD Sul serio, vi ringrazio...
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> ma il punto principale è che una volta terminata la seduta che magari mi ha schiarito le idee e poi torno nella solita vita, come posso superare completamente le cose?
>>>

>>> se non altro mi è servita da sfogo
>>>

Da ciò che dice è evidente che lei ha della psicoterapia un'idea un po' antiquata, ed è comprensibile, dato che è questo che trapela dai media e dalla cosiddetta "cultura". Ma andare dallo psicologo non significa sfogarsi, ne fare delle chiacchiere più o meno fini a se stesse.

Lei deve cercare uno specialista che abbia competenze di tipo familiare-relazionali o strategiche e che sappia indicarle in concreto cosa fare. Può consultare questa lista per cercarne uno nella sua zona:
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm

Cordiali saluti
Ansia

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