Attacco di rabbia
Salve,
e' da ieri che sono "rabbioso", a tal punto che non sono riuscito a chiudere occhi tutta la notte. So che e' una cosa passeggera, ma non so neanche io se e' una cosa banale o no, e ci tenevo ad avere un consiglio, per avere un' idea di come gestire questo sentimento.
Devo spiegare brevemente la situazione. Mi vedo con una ragazza da un paio di settimane. Gia' una volta e' capitato che decidesse di non ripondermi al telefono quando la chiamo, semplicemente perche' non aveva voglia di parlare. Le ho spigato che questa cosa purtroppo non la sopporto, lei ha capito e si e' scusata. Ieri, di nuovo, forse perche' la relazione non sta pigliando la piega che vuole lei, quasi per dispetto ( penso) decide di nuovo che non vuole rispondermi al telefono. Comunichiamo tramite messaggi, e le spiego che questa cosa mi altera veramente tanto, ma lei non vuole saperne di rispondere( se non con sms) Ora, quando succede cio', si verifica la seguente reazione: mi altero, piu' mi altero e piu' ho bisogno di parlare con la persona che mi ha alterato per scariare la rabbia, piu' non riesco a parlare con la persona e piu' sale la rabbia, piu' aumenta la rabbia e piu' ho bisogno di sfogarla parlando con la persona e via cosi... Questa cosa mi da talmente alla testa, che ieri ho detto a questa ragazza(ovviamente tramite sms, perche' non potevo parlarlgli)che per questa ragione non avrei voluto piu' vederla. In effeti, lei mi piace e l'ho detto solo nella speranza di ferirla, pensando che cosi facendo avrei mitigato l'ira. Pero' in effetti la rabbia persiste. Sento il bisogno di urlargli addosso, di sfogare la rabbia... E il fatto non poterlo fare mi da veramente alla testa...sento i nervi a fior di pelle. Poi rinuncio anche a provare a chiamalra per paura che non risponda e che si instauri di nuovo a quella reazione a catena, che mi porta a questo sentimento insopportabile.
Questa situazione mi e' gia' capitata in passato, quasi sempre con le fidanzate, e quasi sempre per la stessa ragione; il fatto di non potermi sfogare verbalmente mi da alla testa...non riesco a dormire, fumo di piu'...continuo a fantasticare di sfogare la rabbia sulla persona che la generata urandogli addosso. Sottolineo sono un tipo innocuo e pacifico...
Mi chiedo.. e' normale? Cosa posso fare quando mi trovo in questa situazione? O forse dovrei seplicemente capire che le rgazze con questi atteggiamenti non vanno bene per me?
E poi.. c'e' qualche relazione fra questo sentimento e l'arteriosclerosi?
Grazie
e' da ieri che sono "rabbioso", a tal punto che non sono riuscito a chiudere occhi tutta la notte. So che e' una cosa passeggera, ma non so neanche io se e' una cosa banale o no, e ci tenevo ad avere un consiglio, per avere un' idea di come gestire questo sentimento.
Devo spiegare brevemente la situazione. Mi vedo con una ragazza da un paio di settimane. Gia' una volta e' capitato che decidesse di non ripondermi al telefono quando la chiamo, semplicemente perche' non aveva voglia di parlare. Le ho spigato che questa cosa purtroppo non la sopporto, lei ha capito e si e' scusata. Ieri, di nuovo, forse perche' la relazione non sta pigliando la piega che vuole lei, quasi per dispetto ( penso) decide di nuovo che non vuole rispondermi al telefono. Comunichiamo tramite messaggi, e le spiego che questa cosa mi altera veramente tanto, ma lei non vuole saperne di rispondere( se non con sms) Ora, quando succede cio', si verifica la seguente reazione: mi altero, piu' mi altero e piu' ho bisogno di parlare con la persona che mi ha alterato per scariare la rabbia, piu' non riesco a parlare con la persona e piu' sale la rabbia, piu' aumenta la rabbia e piu' ho bisogno di sfogarla parlando con la persona e via cosi... Questa cosa mi da talmente alla testa, che ieri ho detto a questa ragazza(ovviamente tramite sms, perche' non potevo parlarlgli)che per questa ragione non avrei voluto piu' vederla. In effeti, lei mi piace e l'ho detto solo nella speranza di ferirla, pensando che cosi facendo avrei mitigato l'ira. Pero' in effetti la rabbia persiste. Sento il bisogno di urlargli addosso, di sfogare la rabbia... E il fatto non poterlo fare mi da veramente alla testa...sento i nervi a fior di pelle. Poi rinuncio anche a provare a chiamalra per paura che non risponda e che si instauri di nuovo a quella reazione a catena, che mi porta a questo sentimento insopportabile.
Questa situazione mi e' gia' capitata in passato, quasi sempre con le fidanzate, e quasi sempre per la stessa ragione; il fatto di non potermi sfogare verbalmente mi da alla testa...non riesco a dormire, fumo di piu'...continuo a fantasticare di sfogare la rabbia sulla persona che la generata urandogli addosso. Sottolineo sono un tipo innocuo e pacifico...
Mi chiedo.. e' normale? Cosa posso fare quando mi trovo in questa situazione? O forse dovrei seplicemente capire che le rgazze con questi atteggiamenti non vanno bene per me?
E poi.. c'e' qualche relazione fra questo sentimento e l'arteriosclerosi?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
sembrerebbe una reazione di paura. Probabilmente legata al fatto che l'atteggiamento della donna che sta frequentando da poco tempo per Lei ha un preciso significato (e qui non ci dice cosa SIGNIFICA per Lei il fatto che la ragazza non le stia rispondendo al telefono).
Tenga anche presente che quando ci piace qualcuno è assolutamente sensato provare anche un po' di paura, soprattutto all'inizio, semplicemente perchè si smuovono i sentimenti.
Questo può capitare sia nelle relazioni sentimentali (Lei dice che è già successo), ma anche in altre relazioni. Per esempio la ricerca mostra che un bimbo separato dalla mamma comincerà a protestare in modo acceso e solo quando vedrà che la mamma non torna si "calmerà" (apparentemente) in quanto disperato (conserva le energie e non protesta più)oppure, ovviamente, quando la mamma torna (ma potrebbe anche protestare per non farla allonatare nuovamente). Apparentemente è una reazione di rabbia; in realtà c'è la paura di non avere la figura significativa vicino e disponibile.
D'altra parte fa bene a fermarsi e a riflettere: se questa ragazza ha bisogno di NON rispondere al telefono (per ragioni sue, che non hanno a che vedere con Lei, ma che comunque la feriscono), pur sapendo che a Lei da fastidio e Lei ha una reazione di questo tipo, cosa succederà alla vostra relazione?
Cosa potrebbe fare? Potrebbe cominciare a chiedersi cosa succede all'altro quando riceve una telefonata di sfogo e non una richiesta assertiva di non spegnere il telefono e/o di non rispondere.
Saluti,
sembrerebbe una reazione di paura. Probabilmente legata al fatto che l'atteggiamento della donna che sta frequentando da poco tempo per Lei ha un preciso significato (e qui non ci dice cosa SIGNIFICA per Lei il fatto che la ragazza non le stia rispondendo al telefono).
Tenga anche presente che quando ci piace qualcuno è assolutamente sensato provare anche un po' di paura, soprattutto all'inizio, semplicemente perchè si smuovono i sentimenti.
Questo può capitare sia nelle relazioni sentimentali (Lei dice che è già successo), ma anche in altre relazioni. Per esempio la ricerca mostra che un bimbo separato dalla mamma comincerà a protestare in modo acceso e solo quando vedrà che la mamma non torna si "calmerà" (apparentemente) in quanto disperato (conserva le energie e non protesta più)oppure, ovviamente, quando la mamma torna (ma potrebbe anche protestare per non farla allonatare nuovamente). Apparentemente è una reazione di rabbia; in realtà c'è la paura di non avere la figura significativa vicino e disponibile.
D'altra parte fa bene a fermarsi e a riflettere: se questa ragazza ha bisogno di NON rispondere al telefono (per ragioni sue, che non hanno a che vedere con Lei, ma che comunque la feriscono), pur sapendo che a Lei da fastidio e Lei ha una reazione di questo tipo, cosa succederà alla vostra relazione?
Cosa potrebbe fare? Potrebbe cominciare a chiedersi cosa succede all'altro quando riceve una telefonata di sfogo e non una richiesta assertiva di non spegnere il telefono e/o di non rispondere.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile utente,
chiunque sarebbe frustrato nel non ricevere risposte; tuttavia, se la rabbia arriva al punto di non farla dormire, credo sia opportuno considerare l'ipotesi che non si tratti più di una reazione "adeguata".
Non è sufficiente dire al nostro interlocutore che un suo atteggiamento ci infastidisce, per risolvere il conflitto.
Anche un silenzio, un'assenza, un evitamento, hanno un significato ben preciso all'interno della comunicazione.
Nel suo scritto riferisce che si tratta di una situazione ricorrente anche in passato.
Potrebbe allora iniziare a interrogarsi sul perché la sua fidanzata, avverta in certi momenti la necessità di sottrarsi ad un confronto attraverso l'azione del non-rispondere.
Credo che con l'aiuto di uno psicologo riuscirebbe ad analizzare la vera natura della sua rabbia, espressione di una pretesa che non ammette sconferme.
Cordialmente,
Dr. Riccardo Cicchetti
chiunque sarebbe frustrato nel non ricevere risposte; tuttavia, se la rabbia arriva al punto di non farla dormire, credo sia opportuno considerare l'ipotesi che non si tratti più di una reazione "adeguata".
Non è sufficiente dire al nostro interlocutore che un suo atteggiamento ci infastidisce, per risolvere il conflitto.
Anche un silenzio, un'assenza, un evitamento, hanno un significato ben preciso all'interno della comunicazione.
Nel suo scritto riferisce che si tratta di una situazione ricorrente anche in passato.
Potrebbe allora iniziare a interrogarsi sul perché la sua fidanzata, avverta in certi momenti la necessità di sottrarsi ad un confronto attraverso l'azione del non-rispondere.
Credo che con l'aiuto di uno psicologo riuscirebbe ad analizzare la vera natura della sua rabbia, espressione di una pretesa che non ammette sconferme.
Cordialmente,
Dr. Riccardo Cicchetti
Dr. Riccardo Cicchetti - Psicologo
Tel: 3474896534
www.studioclinico.it
[#3]
Utente
Salve di nuovo e grazie mille per gli interventi.
Oggi sono molto piu' tranquillo, tornato alla lucidita'.
Forse anche perche' la tensione con la ragazza si e' allentata, per quanto ancora non ci siamo parlati ( ma una sua amica mi ha chiamato..). Cmq.. mi e' passata un po' la voglia di rivederla.(forse perche' un po'spaventato da questa vicenda)
In effetti ( a dirla tutta ...) circa 20 anni fa ho iniziato una terapia che poi ho continuato, saltuariamente, per molti anni(dai 24 ai 36). Questo, in seguito ad un esaurimento nervoso che ho avuto quando avevo 22-24 anni , manifestatosi durante una relazione con una ragazza che aveva comportamenti simili ( es, non rispondere al tel, sparire per un po'..etc) ma molto accentuati.
Ai tempi, e per parecchio tempo, non riuscivo affatto a gestire i sentimenti causati da queste situazioni. Quando una ragazza decideva "il silenzio", per me era un dramma. Non vi dico delle separazioni....:) Ogni volta che venivo lasciato, non potevo fare a meno dell' aiuto del mio psicologo. Se erano poi separazioni con " silenzio" annesso( come e' capitato in quasi tutte le mie relazioni..chissa' perche'..)allora ci sono state volte che mi e' sembrato di impazzire.
In questo caso specifico, rispondendo alla Dr.ssa Pileci, il significato del fatto che la ragazza aveva deciso di non rispondermi al telefono (successivamente ad una richiesta assertiva di non spegnere e/o di rispondere al telefono), era, per come l'ho percepito io, una forma di violenza gratuita, da cui non potevo difendermi. Non ho preso molto in considerazione il fatto, come dice il Dr. Cicchetti, che non è sufficiente dire al nostro interlocutore che un suo atteggiamento ci infastidisce, per risolvere il conflitto.
Oggi, cmq, posso dire di riuscire a razionalizzare un po'meglio queste situazioni...per quanto mi rendo conto che mi creano ancora problemi. Immagino che dietro questa rabbia ci sia anche una paura di fantasmi passati....
Vedete...queste crisi sono brevi e passeggere, per cui non le prendo tanto in considerazione... Forse dovrei?
Il punto e' che non so bene fino a che punto certi disagi siano nella normalita' o meno....
Cmq, grazie di nuovo, sinceramente, per l'aiuto.
Un cordiale saluto
Oggi sono molto piu' tranquillo, tornato alla lucidita'.
Forse anche perche' la tensione con la ragazza si e' allentata, per quanto ancora non ci siamo parlati ( ma una sua amica mi ha chiamato..). Cmq.. mi e' passata un po' la voglia di rivederla.(forse perche' un po'spaventato da questa vicenda)
In effetti ( a dirla tutta ...) circa 20 anni fa ho iniziato una terapia che poi ho continuato, saltuariamente, per molti anni(dai 24 ai 36). Questo, in seguito ad un esaurimento nervoso che ho avuto quando avevo 22-24 anni , manifestatosi durante una relazione con una ragazza che aveva comportamenti simili ( es, non rispondere al tel, sparire per un po'..etc) ma molto accentuati.
Ai tempi, e per parecchio tempo, non riuscivo affatto a gestire i sentimenti causati da queste situazioni. Quando una ragazza decideva "il silenzio", per me era un dramma. Non vi dico delle separazioni....:) Ogni volta che venivo lasciato, non potevo fare a meno dell' aiuto del mio psicologo. Se erano poi separazioni con " silenzio" annesso( come e' capitato in quasi tutte le mie relazioni..chissa' perche'..)allora ci sono state volte che mi e' sembrato di impazzire.
In questo caso specifico, rispondendo alla Dr.ssa Pileci, il significato del fatto che la ragazza aveva deciso di non rispondermi al telefono (successivamente ad una richiesta assertiva di non spegnere e/o di rispondere al telefono), era, per come l'ho percepito io, una forma di violenza gratuita, da cui non potevo difendermi. Non ho preso molto in considerazione il fatto, come dice il Dr. Cicchetti, che non è sufficiente dire al nostro interlocutore che un suo atteggiamento ci infastidisce, per risolvere il conflitto.
Oggi, cmq, posso dire di riuscire a razionalizzare un po'meglio queste situazioni...per quanto mi rendo conto che mi creano ancora problemi. Immagino che dietro questa rabbia ci sia anche una paura di fantasmi passati....
Vedete...queste crisi sono brevi e passeggere, per cui non le prendo tanto in considerazione... Forse dovrei?
Il punto e' che non so bene fino a che punto certi disagi siano nella normalita' o meno....
Cmq, grazie di nuovo, sinceramente, per l'aiuto.
Un cordiale saluto
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente
A quanto pare lei ha la tendenza ad intelletualizzare un po' le cose,(nulla al contrario)...
Ma bisogna capire la sua rabbia e visto che dietro la rabbia si nasconde una precisa richiesta,penso che è a questa che dovrebbe pensare quale è la sua richiesta verso la ragazza?o meglio quali sono le sue aspettative verso di lei?
E' cosciente di questi meccanismi?
ognuno di noi è responsabile di ciò che sente e vive e non solo anche a come reagisce,cosa per cui la invito a riformulare meglio le sue aspettative nei confronti degli altri visto che ognuno di noi nutre della aspettattive nei confronti di qualcuno e visto che non sempre le aspettative sono accolte!!!
cordialmente
A quanto pare lei ha la tendenza ad intelletualizzare un po' le cose,(nulla al contrario)...
Ma bisogna capire la sua rabbia e visto che dietro la rabbia si nasconde una precisa richiesta,penso che è a questa che dovrebbe pensare quale è la sua richiesta verso la ragazza?o meglio quali sono le sue aspettative verso di lei?
E' cosciente di questi meccanismi?
ognuno di noi è responsabile di ciò che sente e vive e non solo anche a come reagisce,cosa per cui la invito a riformulare meglio le sue aspettative nei confronti degli altri visto che ognuno di noi nutre della aspettattive nei confronti di qualcuno e visto che non sempre le aspettative sono accolte!!!
cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.2k visite dal 11/04/2010.
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