Un vostro parere sul problema della sterilità maschile
Gentilissimi dottori,
volevo un consiglio e un vostro parere sul problema della sterilità maschile.
Nel 2003 io e mio marito ci siamo sottoposti a tutti gli esami per scoprire il motivo per il quale non riuscivamo ad avere un bambino. Dagli esami è risultato che mio marito è affetto da oligospermia. Ci è stata consigliata la fecondazione assistita o l'adozione, ma per vari motivi nessuna delle due cose ha dato esito positivo. Mio marito non parla mai di avere o di adottare dei bambini e quando affronto l'argomento cambia discorso, è molto vago e preferisce non parlarne. Mi piacerebbe scoprire se il suo comportamento deriva dal fatto che si sente in colpa per non poter avere dei figli o se ci possono essere vari motivi per questo tipo di rifiuto più che altro psicologico.
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
volevo un consiglio e un vostro parere sul problema della sterilità maschile.
Nel 2003 io e mio marito ci siamo sottoposti a tutti gli esami per scoprire il motivo per il quale non riuscivamo ad avere un bambino. Dagli esami è risultato che mio marito è affetto da oligospermia. Ci è stata consigliata la fecondazione assistita o l'adozione, ma per vari motivi nessuna delle due cose ha dato esito positivo. Mio marito non parla mai di avere o di adottare dei bambini e quando affronto l'argomento cambia discorso, è molto vago e preferisce non parlarne. Mi piacerebbe scoprire se il suo comportamento deriva dal fatto che si sente in colpa per non poter avere dei figli o se ci possono essere vari motivi per questo tipo di rifiuto più che altro psicologico.
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
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Gentile signora, è possibile che più che di un senso di colpa si tratti della difficoltà di accettare di crescere un figlio non biologicamente suo. Questo sentimento può interessare sia l'uomo che la donna, ma nell'uomo, per vari motivi, può essere più intenso.
Il suggerimento sarebbe quello di parlarne con uno psicologo, ma mi rendo conto che da parte di suo marito in questo momento potrebbe essere difficile accettare anche questo.
Forse la cosa migliore è di mantenersi dal canto suo sempre disponibile sia all'adozione che a una fecondazione assistita, facendoglielo presente, ma dandogli altro tempo per metabolizzare tutto quanto. In particolare eviti di farlo sentire sotto pressione.
Cordiali saluti
Il suggerimento sarebbe quello di parlarne con uno psicologo, ma mi rendo conto che da parte di suo marito in questo momento potrebbe essere difficile accettare anche questo.
Forse la cosa migliore è di mantenersi dal canto suo sempre disponibile sia all'adozione che a una fecondazione assistita, facendoglielo presente, ma dandogli altro tempo per metabolizzare tutto quanto. In particolare eviti di farlo sentire sotto pressione.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 31/03/2010.
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