Devo cambiare psicoterapia??
buon giorno,
sono 9 anni che sono in terapia : 2 nell ultima cognitiva comportamentale ; la diagnosi attuale è disturbo distimico: che tradotto per me vuol dire umore alternato in giorni up ( tranquilla , ma mai felice ) giorni down ( depression, con poka voglia di fare, pensiero ossesivo di suicidio,taciturna)
Nel ultimi 4 anni sono ulteriolmente peggiorata : episodi di attacchi d' ansia : isolamento sociale: esco pochissimo solo per commissioni urgenti e il lavoro, se vado in posto troppo affollato sto male mi sembra che mi guardino tutti e mi giudicano in malo modo, al mare non vado da 4 anni ( no costume sono oscena)
perfino lo shopping che prima era un modo per uscire di casa ora mi sono ridotta a farlo via pc, devo ancora finire la triennale all università ( pero sono pure distimica!!??) l' esame orale per me è un ostacolo insormontabile!!
Tutto questo il psicoterapeuta lo sa, il supporto che mi viene dato per me è solo di sopravvivenza (mi distoglie dal pensiero di suicidio) però non vi è giovamento, spesso ho fatto prensente anche questa cosa ( non mi faccio scrupoli con il mio terapeuta non ho timore parlo di ogni cosa in modo sincero, ho afforntato anche la questione del transfert con lui in maniera molto tranquilla, gli ho perfino confidato cose che non avevo mai detto hai miei precedenti 3 psicoterapueuti!!)
Quindi dov è l' errore ?? è l' approccio terapeutico?? sono io?? ( io ci credo nella psicologia!! sono un appassionata leggo sempre anche per addetti hai lavori nel tempo libero)
devo cambiare psicoterapia?? ma quale???
sono 9 anni che sono in terapia : 2 nell ultima cognitiva comportamentale ; la diagnosi attuale è disturbo distimico: che tradotto per me vuol dire umore alternato in giorni up ( tranquilla , ma mai felice ) giorni down ( depression, con poka voglia di fare, pensiero ossesivo di suicidio,taciturna)
Nel ultimi 4 anni sono ulteriolmente peggiorata : episodi di attacchi d' ansia : isolamento sociale: esco pochissimo solo per commissioni urgenti e il lavoro, se vado in posto troppo affollato sto male mi sembra che mi guardino tutti e mi giudicano in malo modo, al mare non vado da 4 anni ( no costume sono oscena)
perfino lo shopping che prima era un modo per uscire di casa ora mi sono ridotta a farlo via pc, devo ancora finire la triennale all università ( pero sono pure distimica!!??) l' esame orale per me è un ostacolo insormontabile!!
Tutto questo il psicoterapeuta lo sa, il supporto che mi viene dato per me è solo di sopravvivenza (mi distoglie dal pensiero di suicidio) però non vi è giovamento, spesso ho fatto prensente anche questa cosa ( non mi faccio scrupoli con il mio terapeuta non ho timore parlo di ogni cosa in modo sincero, ho afforntato anche la questione del transfert con lui in maniera molto tranquilla, gli ho perfino confidato cose che non avevo mai detto hai miei precedenti 3 psicoterapueuti!!)
Quindi dov è l' errore ?? è l' approccio terapeutico?? sono io?? ( io ci credo nella psicologia!! sono un appassionata leggo sempre anche per addetti hai lavori nel tempo libero)
devo cambiare psicoterapia?? ma quale???
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Gentile ragazza, da qui è difficile dirle se la psicoterapia che sta facendo attualmente sia adatta al suo problema oppure no. Diversi studi dicono che se dopo 20-30 sedute di psicoterapia un problema non si è ancora sbloccato, è improbabile che continuando si possano vedere risultati. Questo non vuol dire che con lei la psicoterapia sia inutile, ma che ciò che ha fatto sinora probabilmente non era ciò di cui aveva bisogno.
Lei soffrirebbe di un disturbo dell'umore, e attualmente è in cura da un terapeuta cognitivo-comportamentale, mi corregga se sbaglio. Ciò che mi suona "anomalo" è che lei parli di "transfert", perché il concetto di transfert non appartiene strettamente alla terapia cognitivo-comportamentale. Potrebbe aiutarmi a capire meglio?
Cordiali saluti
Lei soffrirebbe di un disturbo dell'umore, e attualmente è in cura da un terapeuta cognitivo-comportamentale, mi corregga se sbaglio. Ciò che mi suona "anomalo" è che lei parli di "transfert", perché il concetto di transfert non appartiene strettamente alla terapia cognitivo-comportamentale. Potrebbe aiutarmi a capire meglio?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
si grazie per la tempestivita, della risposta : le spiego il mio attuale terapeuta è il primo uomo che ho avuto come professionista ( le precedenti 3 erano donne) mi sono accorta che avevo preso per lui una certa "cotta" ( che comunque era motivata dal fatto che fosse un bel uomo e giovane) comunque avevo capito che la cottarella era una sorta di transfert; come definire questa specie di cotta in terapia quando io non conosco niente di lui !! (ho chiesto anche un consulto qui su questo) e quindi abbiamo affrontato l' argomento insieme.
[#3]
Bene, e dopo averlo affrontato insieme, come si è risolta la "cottarella", siete riusciti a superarla e ad andare avanti?
Se la risposta è "sì", e malgrado ciò non avete fatto passi avanti significativi nella terapia, forse continuare potrebbe essere inutile. Anche perché in ogni caso la TCC è una terapia breve, quindi se risultati ci devono essere, si deve iniziare a vederli presto.
Se ha già provato TCC e terapie analitiche, può rivolgersi a un terapeuta breve strategico, trova una lista di professionisti qui:
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm
Cordiali saluti
Se la risposta è "sì", e malgrado ciò non avete fatto passi avanti significativi nella terapia, forse continuare potrebbe essere inutile. Anche perché in ogni caso la TCC è una terapia breve, quindi se risultati ci devono essere, si deve iniziare a vederli presto.
Se ha già provato TCC e terapie analitiche, può rivolgersi a un terapeuta breve strategico, trova una lista di professionisti qui:
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 26/03/2010.
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