Insoddisfazione cronica

Buongiorno
Ho deciso di richiedere un consulto in quanto la situazione che vivo è ormai pesante e sebbene siano anni che pensi ad un aiuto qualificato non l'ho mai materialmente richiesto.
Sostanzialmente ho la tendenza a procrastinare, non faccio le cose finchè non è strettamente necessario andando contro ai miei stessi interessi, inoltre il rimandare gli impegni (lavorativi, personali, accertamenti medici...)è fonte per me di continua preoccupazione. E' come se non riuscissi a vivere senza un pensiero fisso, una preoccupazione, sulla quale focalizzare l'attenzione. Soffro di scarsa autostima che alterno a sprazzi di onnipotenza, mi sembra di essere incapace delle azioni che le persone normali comunemente compiono. Non ho mai avuto un partner e non l'ho mai cercato, non riesco a provare interesse per nessuno, mi sento come una spugna che è attraversata dai sentimenti e dalle emozioni di tutti quelli che mi circondano, ho una particolare empatia nei confronti degli altri, questa caratteristica mi porta a essere eccessivamente consapevole degli stati d'animo e dei problemi delle persone e me ne lascio influenzare oltremodo.Mi sento perennemente in colpa e responsabile per tutto, è come se avessi sempre ben presenti le miserie del mondo e me ne sentissi in qualche modo corresponsabile. nonostante non sia un cristiana praticante mi sento indegna e immagino che se fossi dio non mi perdonerei, al momento del giudizio universale, il fatto di non aver compiuto nulla di meritevole, il bello è che sono talmente disinteressata a me stessa che nemmeno me ne importerebbe.
Vivo spesso momenti di tristezze e delusione, con la sensazione di aver sbagliato tutto e il desiderio di morire. Ho sempre vissuto alti e bassi, mi lancio nelle imprese che decido di affrontare e lavoro alacremente per ottenere i risultati che mi prefiggo però una volta raggiunti mi scopro sempre infelice, arrivando a pensare al suicidio, sentendomene in colpa subito dopo. ho sempre bisogno di nuovi stimoli, obiettivi, mete che una volta raggiunte svaluto immediatamente e scopro incapaci di rendermi felice, questa consapevolezza che arriva subito dopo la fatica e l'impegno mi lascia svuotata e disorientata. In pratica mi condanno all'infelicità ma è un circolo vizioso che non so spezzare. Ho 26 anni e mi sento vecchia, una che ha fatto il suo tempo. Praticamente tutti i giorni penso che la vita, la mia in particolare, sia inutile. Faccio fatica anche solo ad alzarmi dal letto, vorrei rimanere addormentata per mesi ma da oltre 10 anni faccio incubi notturni, quasi quotidiani, in cui vengo inseguita per essere uccisa.
per completezza aggiungo che ho un lavoro (quello che avevo sempre sognato e per cui mi sono fatta in quattro), una laurea, una considerevole disponibilità economica e dei familiari che mi vogliono bene.
Crede che sia il caso di rivolgermi a uno specialista o le mie sono "fisime"?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza, se la condizione che racconta le crea un certo livello di disagio allora non possiamo parlare certo di "fisime". Da quelllo che dice sembra celarsi una possibile problematica legata all'umore che dovrebbe essere valutata da uno specialista.
Ma non perda altro tempo.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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