Depressione e università
Buongiorno,
non sentendomi al meglio ho letto l'articolo "Depressione o depressioni?" di Matteo Pacini e ho capito di avere una depressione di tipo letargico: sto lavorando alla tesi finale e il rapporto con il mio professore relatore è difficile, lui è acido e aggressivo, io cerco di impegnarmi al massimo ma spesso ho la sensazione che le sue richieste siano superiori alle mie possibilità. L'attesa di una sua mail o l'avvicinarsi di una revisione mi mettono in uno stato di ansia fortissimo, smetto di mangiare e mi addormendo solo dopo due ore che sono nel letto a rigirarmi. Tutto questo mi porta ad evitare di lavorare alla tesi appena posso, mi distraggo molto facilmente e questo non fa altro che allungare i tempi tra una revisione e l'altra e, con questi, l'aggressività del relatore. In questo momento la tesi mi sembra una montagna insormontabile.
Ora, quello che vorrei capire è se sia il caso di far presente in tutta onestà al professore del mio stato di presunta depressione (o, dopo una visita medica, dell'eventuale conferma di ciò) per spiegargli la causa dei ritardi nella consegna del materiale e, magari, per tranquillizzarmi un po', oppure di evitare di rischiare, visto che avere la sua comprensione non è una cosa così scontata.
Grazie.
non sentendomi al meglio ho letto l'articolo "Depressione o depressioni?" di Matteo Pacini e ho capito di avere una depressione di tipo letargico: sto lavorando alla tesi finale e il rapporto con il mio professore relatore è difficile, lui è acido e aggressivo, io cerco di impegnarmi al massimo ma spesso ho la sensazione che le sue richieste siano superiori alle mie possibilità. L'attesa di una sua mail o l'avvicinarsi di una revisione mi mettono in uno stato di ansia fortissimo, smetto di mangiare e mi addormendo solo dopo due ore che sono nel letto a rigirarmi. Tutto questo mi porta ad evitare di lavorare alla tesi appena posso, mi distraggo molto facilmente e questo non fa altro che allungare i tempi tra una revisione e l'altra e, con questi, l'aggressività del relatore. In questo momento la tesi mi sembra una montagna insormontabile.
Ora, quello che vorrei capire è se sia il caso di far presente in tutta onestà al professore del mio stato di presunta depressione (o, dopo una visita medica, dell'eventuale conferma di ciò) per spiegargli la causa dei ritardi nella consegna del materiale e, magari, per tranquillizzarmi un po', oppure di evitare di rischiare, visto che avere la sua comprensione non è una cosa così scontata.
Grazie.
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Gentile utente, lo stress da tesi è abbastanza comune fra i laureandi. Ma la cosa migliore non credo sarebbe parlarne con il diretto interessato (il professore), perché lui sta semplicemente facendo il suo lavoro: metterla sotto stress per cercare di tirare fuori il meglio da lei.
Ci sta riuscendo? Sta sbagliando? Sta esagerando? Queste sono domande alle quali non posso rispondere da qui senza conoscere né lei né lui, ma è probabile che le cose stiano in questo modo.
Invece, una cosa migliore da fare è rivolgersi allo sportello psicologico di ascolto studenti della sua facoltà, che certamente ci sarà.
Cordiali saluti
Ci sta riuscendo? Sta sbagliando? Sta esagerando? Queste sono domande alle quali non posso rispondere da qui senza conoscere né lei né lui, ma è probabile che le cose stiano in questo modo.
Invece, una cosa migliore da fare è rivolgersi allo sportello psicologico di ascolto studenti della sua facoltà, che certamente ci sarà.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 24/03/2010.
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