Correlazione fra malattia autoimmune e psiche

mia figlia ha sofferto di una grave forma di alopecia in età infantile, poi risolta completamente. dopo gli esami di terza media si è ripresentata una forma di alopecia al sopracciglio che sembra stia risolvendosi (dopo un anno quasi) con una ricrescita. Ho notatao ieri, ma l'evento è di un paio di giorni fa, circa intorno alla tempia destra, l'odiosa chazza aereata grande più o meno come un euro. Ho paura che possa ripresentarsi la malattia e mi sento molto in ansia. Sicuramente mia figlia sta peggio di me, e vorrei trovare un modo per alleviarle l'ansia. Data l'età (ha 15 anni) tende a non voler vedere e trova difficoltà a parlarne, ma ha molta paura e molta ansia di ripiombare in situazioni difficili. Io insisto per andare da uno psicologo. Faccio male ad insistere? Non me ne sto lavando le mani, e che non so proprio cosa fare..
Grazie dell'attenzione.
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23

Gentile Utente,

Non so se sua figlia ha avuto mai esperienze di tipo psicoterapeutico.

L'aiuti ad andarci da uno o da una, rassicurandola che può risolvere subito la questione bloccando qualsiasi rapporto. D'altronde, lo psicoterapeuta non vuole un paziente contro la sua volontà.
Eppoi nella scelta, di solito si provano due o tre terapeuti, e uno va da quello che ritiene più idoneo perchè ne ha avuto una migliore impressione.
Non che questo fatto dia poi un'estrema garanzia. Però andare da un terapeuta che non entra in empatia con lei significherebbe subire una forzata cura che non servirebbe a niente.

Provi comunque a convincerla di farsi vedere da uno/a, lasciando poi a lei la scelta di proseguire o troncare all'istante.

Se rinuncia adesso forse ci ritornerà in seguito a sottoporsi ad una psicoterapia.

Le auguro di risolvere il problema e faccio tanti auguri anche a sua figlia.



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Utente
Utente
La ringrazio dott. Vita della Sua risposta.
Martedi scorso ho "convinto" mia figlia ad andare da uno psicoterapeuta, lo conoscevo perchè ci sono andata anche io in passato, ma anche ultimamente (per meglio "supportarla" ad affrontare questa odiosa malattia). Ho cercato di non farla sentire malata o roba del genere, buttando là quasi l'appuntamento. Ci è andata, non so assolutamente cosa si siano detti, io non ero presente, naturalmente. Al momento mia figlia non desidera tornarci e mi ha ...liquidato con un laconico "se ne avrò bisogno ancora te lo dirò".
Ma seguirò il Suo consiglio e fra un pò di tempo ne proporrò un altro.
La ringrazio ancora.
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Gentile Signora,

Nessun ringraziamento.
Speriamo sempre di fare, noi come voi genitori, il meglio per le nostre amiche o figlie adolescenti.
Spesso, per loro natura, o per quella scabrosità che quasi tutte manifestano, specie se affette da qualche disturbo psicologico o fisico, non riusciamo a condurle verso vie scelte da noi.
Ma forse lei riuscirà a trovare la collaborazione di sua figlia e a inviarla da uno specialista che riesca ad entrare in empatia con la ragazza.

Cordiali saluti e molti auguri