Claustrofobia??

Buongiorno,

ringraziando anticipatamente per la disponibilità dimostratami vorrei raccontare un fatto più che altro per capire meglio.

Premesso che fino ai 22 anni non ho mai sofferto di questo problema (ne ho 26); a seguito di un episodio ho iniziato a soffrire di "attacchi di panico" quando mi trovo in presenza di molta gente (metropolitane affollate, eventi tipo fiere con molte persone appiccicate tra loro, uscita del cinema affollato, ecc.).

Mi sono resa conto che il mio atteggiamento è cambiato da quando sono stata a un concerto con amici (di musica metal, e pensare che ora non la ascolto nemmeno più) e nel centro sono rimasta "schiacciata" dalla folla che "pogava" in maniera incontrollata (per la prima volta ho avuto paura si non riuscire a divincolarmi e uscire dalla ressa). Sono certa che ha costituito un trauma per me perchè ancora ad oggi ricordo quel momento con ansia.

Prima di allora mi è capitato di partecipare ad eventi con moltissime persone ma senza mai provare disagio nè fastidio.

Ora come ora in realtà sono molto serena; semplicemente evito di accalcarmi per uscire per prima dal cinema ed aspetto la seconda metropolitana se la prima è troppo affollata (parlo di affollamenti in cui proprio non ci si muove sulla banchina).

Mi chiedevo: è quindi tutta colpa di quell'episodio?

Grazie mille per il tempo dedicatomi, cordialmente porgo i miei saluti.
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Dr.ssa Daniela Siciliano Psicologo 33 1
Carissimo utente,
sicuramente l'evento traumatico di cui lei ci racconta (il concerto) può aver scatenato certe dinamiche che comunque non escludono essere l'unica causa.
Infatti un trauma a 22 anni può senz'altro generare delle ansie o dei timori, ma probabilmente i "violenti" attacchi di panico hanno origini più antiche e nascoste. E allora, ti potresti chiedere perchè sino all'evento del concerto non sono emersi sintomi che invece sono esplosi solo dopo il concerto? perchè probabilmente sino a quel momento le sue difese hanno funzionato per contenere le ansie ma poi uno o più eventi scatenanti possono aver abbattuto queste barriere protettive che sino a quel momento hanno funzionato.
Ora, caro utente, questa potrebbe essere una spiegazione, ma può ben immaginare che il nostro inconscio, il nostro mondo emotivo e i nostri scudi protettivi hanno meandri complessi e a volte confusi, che solo un profondo lavoro su di sè possono svelare e consentire di gestire ciò che non le piace e le crea disagio.
Tanti auguri

Dr.ssa DANIELA SICILIANO
Psicologa clinica, Psicodiagnosta dell'età evolutiva e dell'età adulta CTU Tribunale civild di Roma

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La ringrazio infinitamente per il tempo dedicatomi e per la visione sicuramente più "ricca" del problema che mi ha trasmesso. Buon lavoro e grazie ancora.
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