Morte della mamma:elaborare il lutto

Sono una ragazza di 32 anni, vi scrivo perchè sei mesi fa' la mamma del mio migliore amico (30 anni) è morta di cancro, dopo 1 anno e mezzo di malattia.
Lui era molto legato alla mamma, era il suo punto di riferimento, non vede il padre da circa 25 anni, i suoi erano separati ma non mi ha mai parlato di lui, la mamma si era risposata da più di 20 anni ed ora vive con il "patrigno", col quale và d'accoro, per fortuna.
Noi siamo amici da tanti anni, migliori amici, e 9 mesi fa' è iniziata una frequentazione oltre l'amicizia; dopo 3 mesi sua mamma è morta, noi abbiamo continuato a frequentarci. Lui ha avuto una reazione molto anomala (a parer mio) nei primi mesi, è rimasto relativamente tranquillo e sereno. Un apio di mesi fa parliamo del nostro rapporto, lui mi dice di tenere molto a me ma che è un momento particolare e non si sente di avere una relazione di coppia seria al 100%, che spera quando sarà pronto io sarò ancora pronta a stare con lui.
Continuiamo comunque a frequentarci e vederci e sentirci tutti i giorni tutto il giorno. Poi un mesetto fa' lui ha avuto un grosso crollo per la mamma, pianti e disperazione. Da qual momento nessunaltro sfogo, ed cambiato con me, lo sento molto assente, cerca quansi di tenemi lontana (niente sesso da due mesi), sento un'insopportazione verso tutti e tutto (io che gli sono molto vicina lo sento molto).
Vorrei cercare di aiutarlo almeno ad alleviare il dolore, ma come? Lui è così ermetico e fa' molta fatica ad esprimere i sentimenti ed il dolore....
Inoltre vorrei salvaguardare il nostro possibile fututo rapporto.
Mi sento che dovrei un pochino allontanarmi da lui, ma non so se può essere la cosa giusta da fare....
Cosa mi consigliate?
Grazie per il vostro aiuto
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Dr.ssa Rosa Francesca Capozza Psicologo, Psicoterapeuta 47
Gentile utente, la morte di un genitore rappresenta un evento molto triste e difficile da accettare. Il processo di elaborazione del lutto avviene in un periodo di parecchi anni e con modalità del tutto personali. Ha visto il suo amico abbastanza tranquillo nei primi mesi, per poi aprirsi allo sconforto ed a variazioni di comportamento successivamente.
Il consiglio che le do è di poter stare vicino al suo amico, il suo allontanamento sarebbe invece un ulteriore abbandono per lui, in aggiunta al primo che in questo momento sta cercando faticosamente di elaborare.
Una sua presenza forte e discreta allo stesso tempo, ovvero che lui sappia che lei c'è sempre e nelle modalità che lui al momento riesce ad utilizzare.

Un abbraccio

Dr.ssa Rosa Francesca Capozza
Psicologa-Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia della Salute

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Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Dottoressa Capozza, intanto la ringrazio tanto per la sua celere risposta.
Quello che sto già tentando di fare in questi mesi è cercare di stargli vicina con discrezione, senza risultare invadente ma facendogli capire che sono presente per lui. Ma le assicuro che non è facile, lui ha un carattere particolare, ed ora tira fuori una rabbia alle volte che non so come gestire.
Mi sento molto egoista, ma penso che rimanendo così in questa situazione di transito (non siamo solo amici anche se lui cerca comportarsi in tal modo, anche se non facciamo sesso abbiamo una frequentazione non certo da semplici amici) un nostro possibile futuro insieme come coppia è messo molto a repentaglio, in questa maniera sento che ci potremmo stancare. So che ora non è certo il principale dei problemi e dei pensieri, ma è una cosa nella quale tutti e due credavamo molto (parlo al passato perchè da ormai due mesi non si parla di noi) e io volgio continuare a crederci.
E questo modo che ha di allontanarmi è "normale"? Io sto facendo finta di niente, mi comporto come se niente fosse, ma dovrei parlagli forse, cercando anche di farlo sfogare per la mamma, se ne ha voglia?
Io per fortuna non ho avuto fin'ora nella mia vita lutti così grossi, ma stando tanto vicina a lui sento davvero lo strazio ed il dolore, sento la voglia di vivere di una persona sempre carica ora affievolita, il disinteresse verso tutto..... Faccio le mie condoglianze a tutte le persone che leggeranno questo consulto, vi abbraccio forte.
Grazie.
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Dr.ssa Rosa Francesca Capozza Psicologo, Psicoterapeuta 47
Gentile utente, la situazione che state vivendo entrambi è molto difficile e dolorosa. Vi lega un legame forte che al momento non trova una definizione. Lei si sente molto coinvolta e le dispiace vedere il suo amico "diverso da come era prima". Questo la disorienta e si chiede se sia normale, se sia recuperabile.
La drammaticità dell'evento che vi vede testimoni mi induce ad incoraggiarla rispetto alla possibilità di "crederci ancora".
Le suggerisco di potersi aprire con lui rispetto a quello che nota stia accadendo a lui e tra di voi, sempre considerando ed accogliendo il grosso compito elaborativo nel quale lui è tristemente immerso; un atteggiamento di condivisione e di ascolto può aiutarlo a "mettere fuori" il suo dolore e ad individuare delle modalità altre e più funzionali di elaborazione del lutto.
Farsi testimone consapevole del suo non facile percorso sarà per il suo amico un importante supporto e per lei la modalità per ridare forma al vostro rapporto.
Un abbraccio
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Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Gentile dottoressa, la ringazio di cuore per i suoi suggerimenti ed il suo aiuto.
Cercherò ora di fare ciò che può aiutarlo a cercare di stare un pochino meglio ed elaborare la grande perdita, e rimarrò nella speranza che un futuri tra noi ci potrà un giorno essere.
Grazie mille!
La abbraccio.