Vi prego sto davvero male ditemi voi
Buon pomeriggio,
vi scrivo perchè ho letto un pò di casi già pubblicati ma nessuno mi rispecchia proprio "totalmente".. il mio problema è che non so se sono o meno depressa. sono una ragazza di 20 anni e ho finito il liceo due anni fa ma ho un blocco nei confronti dell'università, non riesco a frequentarla. socialmente parlando mi relaziono abbastanza bene con i coetanei, sono fidanzata, ho una famiglia come tante del sud italia dove i genitori vorrebbero divorziare ma non hanno il coraggio di farlo.. Per quanto riguarda le amicizie non vedo spessissimo i miei amici e non so dire se ho o meno un/una migliore amico/a anche perchè a nessuno confido questo mio stato d'animo. Il mio ragazzo non mi capisce tantissimo o forse mi capsice troppo: dice che devo reagire, devo fare qualcosa, magari un lavoretto anche part-time.. il problema è che io SO che dovrei lavorare o cmq reagire, ma mi sento "incatenata da me stessa" o da qualcos'altro.. ho anche iniziato x ben due volte una terapia da una psicologa ma com'è nella mia natura, non ho mai portato a termine la terapia. la prima volta con uno psicologo ma ho fatto due al max tre sedute, la seconda volta con una donna, e lì ho fatto un mese e mezzo e poi ho mollato..Oggettivamente ho lasciato perchè i miei si lamentavano della mancanza di soldi.. e sapete com'è 50 euro a seduta sono tanti...
Non so nemmeno io cos'ho però sento che non voglio fare nulla.. ho provato a fare la domanda per l'esercito (VFP1 2°Blocco) ma ora che dovrebbero arrivare le cartoline (che diranno se sono convocata o meno) spero dicano di no e ogni volta che il mio ragazzo tira fuori l'argomento mi incavolo, divento nervosa e mi manca un pò il respiro..oppure mi viene da piangere. ammetto che da piangere mi viene molto spesso.. Vi prego sto davvero male ditemi voi, cosa devo fare??
vi scrivo perchè ho letto un pò di casi già pubblicati ma nessuno mi rispecchia proprio "totalmente".. il mio problema è che non so se sono o meno depressa. sono una ragazza di 20 anni e ho finito il liceo due anni fa ma ho un blocco nei confronti dell'università, non riesco a frequentarla. socialmente parlando mi relaziono abbastanza bene con i coetanei, sono fidanzata, ho una famiglia come tante del sud italia dove i genitori vorrebbero divorziare ma non hanno il coraggio di farlo.. Per quanto riguarda le amicizie non vedo spessissimo i miei amici e non so dire se ho o meno un/una migliore amico/a anche perchè a nessuno confido questo mio stato d'animo. Il mio ragazzo non mi capisce tantissimo o forse mi capsice troppo: dice che devo reagire, devo fare qualcosa, magari un lavoretto anche part-time.. il problema è che io SO che dovrei lavorare o cmq reagire, ma mi sento "incatenata da me stessa" o da qualcos'altro.. ho anche iniziato x ben due volte una terapia da una psicologa ma com'è nella mia natura, non ho mai portato a termine la terapia. la prima volta con uno psicologo ma ho fatto due al max tre sedute, la seconda volta con una donna, e lì ho fatto un mese e mezzo e poi ho mollato..Oggettivamente ho lasciato perchè i miei si lamentavano della mancanza di soldi.. e sapete com'è 50 euro a seduta sono tanti...
Non so nemmeno io cos'ho però sento che non voglio fare nulla.. ho provato a fare la domanda per l'esercito (VFP1 2°Blocco) ma ora che dovrebbero arrivare le cartoline (che diranno se sono convocata o meno) spero dicano di no e ogni volta che il mio ragazzo tira fuori l'argomento mi incavolo, divento nervosa e mi manca un pò il respiro..oppure mi viene da piangere. ammetto che da piangere mi viene molto spesso.. Vi prego sto davvero male ditemi voi, cosa devo fare??
[#1]
Gentile utente, da quello che scrive emerge un vissuto di disorientamento ed una difficoltà nel fare scelte e prendere decisioni che riguardano la sua vita (università, lavoro) e che si prendono proprio a questa età. Dice di vivere in una "famiglia come tante del sud italia dove i genitori vorrebbero divorziare ma non hanno il coraggio di farlo". Il clima emotivo che vive in famiglia può incidere sul suo senso di smarrimento, sentendosi in una dimensione irrisolta ed affettivamente carica. E' interessata a "conoscere il suo male", come ha detto nella prima frase: "il mio problema è che non so se sono o meno depressa".
Ciò che è più importante non è il trovare un'etichetta da indossare per poi farsene una ragione, ma affrontare le proprie difficoltà con un supporto psicologico specifico. Le suggerisco di riflettere su ciò che l'ha portata ad interrompere la relazione terapeutica e a ricominciare da lì.
Cordiali saluti
Ciò che è più importante non è il trovare un'etichetta da indossare per poi farsene una ragione, ma affrontare le proprie difficoltà con un supporto psicologico specifico. Le suggerisco di riflettere su ciò che l'ha portata ad interrompere la relazione terapeutica e a ricominciare da lì.
Cordiali saluti
Dr.ssa Rosa Francesca Capozza
Psicologa-Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia della Salute
[#2]
Utente
Innanzitutto la ringrazio infinitamente per aver risposto e soprattutto per aver risposto così in fretta alla domanda. Il problema che però mi ritrovo è che non riesco a ricominciare ad andare dallo psicologo..non so per quale motivo o meglio il motivo principale è che non ho la disponibilità economica per farlo.. è come se fossi in un circolo vizioso:per andare dallo psicologo ci vogliono i soldi che posso avere solo se lavoro; ma per lavorare non ho la "volontà" nel senso che non riesco materialmente a trovare la forza e la voglia di impegnarmi e per questo sento che avrei forse bisogno di un percorso terapeutico..
[#3]
Gentile utente, penso che il punto da cui ripartire ed il primo materiale su cui lavorare sia proprio la sua difficoltà a ricominciare un percorso terapeutico.
Affinchè il costo delle sedute non divenga una resistenza, le suggerisco la possibilità di rivolgersi al Sistema sanitario Nazionale. Pagherà solo il ticket per un pacchetto di sedute. Alle Asl ci sono degli ottimi colleghi che potranno supportarla efficacemente.
La abbraccio
Affinchè il costo delle sedute non divenga una resistenza, le suggerisco la possibilità di rivolgersi al Sistema sanitario Nazionale. Pagherà solo il ticket per un pacchetto di sedute. Alle Asl ci sono degli ottimi colleghi che potranno supportarla efficacemente.
La abbraccio
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 11/03/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.