Lo faceva x deontoligia?
Egregi Psicologi, quando in passato ho intrapreso un percorso di psicoterapia (non di mia spontane volontà ma "spinto" dai familiari)c’era una cosa che mi faceva, come dire, mi amareggiava un po’ e allo stesso tempo, non so come dire, è come se mi facesse sentire "non compreso", come se allora la specilista "non meritasse di sapere le mie più profonde intimità", come se alla psicologa "io importassi non molto come persona";
spiego di che si tratta: allora, premetto che durante la seduta, durante i miei racconti e i miei sfoghi, la specialista rimaneva abbastanza impassibile (e questo so che è un bene perché la psicologa deve mantenere un certo –apparente distacco-) ma, l’amarezza arrivava quando uscivo dallo studio accompagnato dalla dr.ssa, ci rimanevo un po’ male perché io la salutavo con un “amichevole” <ciao>,
lei invece anche dopo due mesi continuava a salutarmi dicendomi un freddo e formale <arrivederci>.
Confesso che questo <arrivederci>, anche a livello inconscio, lo interpretavo come un qualcosa che andava appunto ad impedire.......... la nascita di una significativa relazione che in una psicoterapia dovrebbe nascere fra due persone;
razionalmente mi veniva spontaneo pensare: ma perché rimane così distaccata anche nel salutarmi? siamo quasi coetanei, gli racconto cose mie molto intime, ci conosciamo da due mesi, perché quel freddo “arrivederci”?
Quello che adesso vorrei sapere, è: quell’arrivederci è figlio della deontologia ed è un bene che la specialista, così come deve avvenire durante la seduta psicoterapica, rimanga distaccata dal paziente anche nel salutarlo?
oppure ...........
spiego di che si tratta: allora, premetto che durante la seduta, durante i miei racconti e i miei sfoghi, la specialista rimaneva abbastanza impassibile (e questo so che è un bene perché la psicologa deve mantenere un certo –apparente distacco-) ma, l’amarezza arrivava quando uscivo dallo studio accompagnato dalla dr.ssa, ci rimanevo un po’ male perché io la salutavo con un “amichevole” <ciao>,
lei invece anche dopo due mesi continuava a salutarmi dicendomi un freddo e formale <arrivederci>.
Confesso che questo <arrivederci>, anche a livello inconscio, lo interpretavo come un qualcosa che andava appunto ad impedire.......... la nascita di una significativa relazione che in una psicoterapia dovrebbe nascere fra due persone;
razionalmente mi veniva spontaneo pensare: ma perché rimane così distaccata anche nel salutarmi? siamo quasi coetanei, gli racconto cose mie molto intime, ci conosciamo da due mesi, perché quel freddo “arrivederci”?
Quello che adesso vorrei sapere, è: quell’arrivederci è figlio della deontologia ed è un bene che la specialista, così come deve avvenire durante la seduta psicoterapica, rimanga distaccata dal paziente anche nel salutarlo?
oppure ...........
[#1]
Gentile utente,
il quesito da lei posto è piuttosto significativo, e credo avrebbe ptuto essere un utile strumento di lavoro con la sua psicoterapeuta se glielo avesse posto direttamente.
Personalmente, utilizzo il "tu" soltanto con i miei pazienti più giovani (al massimo adolescenti), proprio perchè si tratta di un rapporto professionale e non amichevole.
E' vero che un paziente racconta molto di sè al suo terapeuta, condividendo cose molto private, ma è vero altrettanto che non potrebbe svolgere la sua funzione appieno se si lasciasse troppo andare a un rapporto paritetico.
Riguardo poi alla sua sensazione che la collega fosse distaccata anche durante le sedute, anche questa credo avrebbe potuto essere importante materia su cui lavorare insieme.
Un paziente si deve sentire totalmente libero di condividere con il proprio terapeuta tutte le perplessità che ha in mente, proprio perchè il rapporto si basa sulla relazione, e se questa non funziona diventa necessariamente più difficile portare avanti un buon percorso terapeutico.
Cordialmente,
il quesito da lei posto è piuttosto significativo, e credo avrebbe ptuto essere un utile strumento di lavoro con la sua psicoterapeuta se glielo avesse posto direttamente.
Personalmente, utilizzo il "tu" soltanto con i miei pazienti più giovani (al massimo adolescenti), proprio perchè si tratta di un rapporto professionale e non amichevole.
E' vero che un paziente racconta molto di sè al suo terapeuta, condividendo cose molto private, ma è vero altrettanto che non potrebbe svolgere la sua funzione appieno se si lasciasse troppo andare a un rapporto paritetico.
Riguardo poi alla sua sensazione che la collega fosse distaccata anche durante le sedute, anche questa credo avrebbe potuto essere importante materia su cui lavorare insieme.
Un paziente si deve sentire totalmente libero di condividere con il proprio terapeuta tutte le perplessità che ha in mente, proprio perchè il rapporto si basa sulla relazione, e se questa non funziona diventa necessariamente più difficile portare avanti un buon percorso terapeutico.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
[#2]
Gentile utente, premettendo che poteva benissimo esprimere il suo vissuto alla terapeuta, le avrebbe dato sicuramente spiegazioni, certe accortezze (il ciao, l'arrivederci, il tu il lei ecc)tuttavia non sono l'espressione di regole rigide. Il terapeuta deve mantenere un certo distacco ma, nello stesso tempo, può esprimersi secondo uno stile assolutamente personale che può ritenere opportuno lascir emergere oppure no. Quindi dipende dal terapeuta, dal suo stile e dalle sue modalità di interazione.
Un uomo o una donna particolarmente fredda nelle sue relazioni potrà essere un terapeuta o una terapeuta fredda, indipendentemente dalle regole o dalle teorie, così come un uomo o donna allegra e confidenziale potrà essere un teraputa che può lasciar emergere certe modalità (sempre nei limiti del rapporto terapeutico, si intende).
NON ci sono regole rigide ma solo stili personali di intendere certe regole.
saluti
Un uomo o una donna particolarmente fredda nelle sue relazioni potrà essere un terapeuta o una terapeuta fredda, indipendentemente dalle regole o dalle teorie, così come un uomo o donna allegra e confidenziale potrà essere un teraputa che può lasciar emergere certe modalità (sempre nei limiti del rapporto terapeutico, si intende).
NON ci sono regole rigide ma solo stili personali di intendere certe regole.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Ex utente
Grazie mille per le risposte, ma, il Dr. Armando De Vincentis mi ha fatto venire in mente una domanda. Lui dice che “Un uomo o una donna particolarmente fredda nelle sue relazioni potrà essere un terapeuta o una terapeuta fredda, indipendentemente dalle regole o dalle teorie”
Mi sono allora chiesto: ogni psicoterapeuta deve fare egli stesso almeno 4 anni di psicoanalisi, come è allora possibile che nonostante questa psicoanalisi e tutti i “benefici trucchi” che conoscono della psicologia, esistano dei psicoterapeuti “fredde” come persone? magari potevano essere persone fredde prima che iniziassero questo percorso, ma alla fine non avrebbero più dovuto esserlo, o no?
Suppongo questo anche perché in linea di massima associo una persona “fredda” ad una persona con problematiche psicologiche irrisolte, con magari problemi di autostima, di nodi intimi non ancora sciolti, di esperienze negative che ancora condizionano l’individuo, di mancanza di consapevolezza interiore ecc. ecc.
mentre, al contrario, una persona più solare, calda ed espansiva la associo ad una persona che sta bene con se stessa, che non si porta dentro tanti dolori passati che minano il suo stato d’animo, insomma, un individuo sereno.
Allora, mi domando e soprattutto domando a Voi specialisti: ma, grazie alla psicoanalisi di cui ogni psicoterapeuta ha beneficiato e ai “benefici trucchi psicologici” che lo specialista conosce per stare bene, rilassato, tranquillo ecc.ecc., come è possibile che ci siano psicoterapeuti che sono persone fredde (non intendo durante le sedute, ma persone fredde nella loro vita normale)?
Mi sono allora chiesto: ogni psicoterapeuta deve fare egli stesso almeno 4 anni di psicoanalisi, come è allora possibile che nonostante questa psicoanalisi e tutti i “benefici trucchi” che conoscono della psicologia, esistano dei psicoterapeuti “fredde” come persone? magari potevano essere persone fredde prima che iniziassero questo percorso, ma alla fine non avrebbero più dovuto esserlo, o no?
Suppongo questo anche perché in linea di massima associo una persona “fredda” ad una persona con problematiche psicologiche irrisolte, con magari problemi di autostima, di nodi intimi non ancora sciolti, di esperienze negative che ancora condizionano l’individuo, di mancanza di consapevolezza interiore ecc. ecc.
mentre, al contrario, una persona più solare, calda ed espansiva la associo ad una persona che sta bene con se stessa, che non si porta dentro tanti dolori passati che minano il suo stato d’animo, insomma, un individuo sereno.
Allora, mi domando e soprattutto domando a Voi specialisti: ma, grazie alla psicoanalisi di cui ogni psicoterapeuta ha beneficiato e ai “benefici trucchi psicologici” che lo specialista conosce per stare bene, rilassato, tranquillo ecc.ecc., come è possibile che ci siano psicoterapeuti che sono persone fredde (non intendo durante le sedute, ma persone fredde nella loro vita normale)?
[#4]
Gentile utente, non tutti gli orientamenti terapeutici prevedono una analisi personale e stiamo comunque parlando di esseri umani soggetti a emozioni e sentimenti, l'analisi non rende esente un individuo da questi.
(..)Suppongo questo anche perché in linea di massima associo una persona “fredda” ad una persona con problematiche psicologiche irrisolte, con magari problemi di autostima (..)
infatti, suppone sulla base di una idea personale che non ha alcun riscontro con la realtà. Vi sono perone fredde e prive di problemi o conflitti e persone calde ed espansive cariche di problematiche e che, a volte, nascondono proprio queste dietro la loro espansività.
(..)ogni psicoterapeuta ha beneficiato e ai “benefici trucchi psicologici” che lo specialista conosce per stare bene, rilassato, tranquillo ecc.ecc.(..)
così come un medico non è esente dalle malattie uno psicologo non è esente da tensioni.
il resto appartiene al mito
saluti
(..)Suppongo questo anche perché in linea di massima associo una persona “fredda” ad una persona con problematiche psicologiche irrisolte, con magari problemi di autostima (..)
infatti, suppone sulla base di una idea personale che non ha alcun riscontro con la realtà. Vi sono perone fredde e prive di problemi o conflitti e persone calde ed espansive cariche di problematiche e che, a volte, nascondono proprio queste dietro la loro espansività.
(..)ogni psicoterapeuta ha beneficiato e ai “benefici trucchi psicologici” che lo specialista conosce per stare bene, rilassato, tranquillo ecc.ecc.(..)
così come un medico non è esente dalle malattie uno psicologo non è esente da tensioni.
il resto appartiene al mito
saluti
[#5]
Ex utente
Beh, senza voler fare alcuna polemica (me ne guarderei bene) ma forse la risposta del dr. De Vincetiis ha ulteriormente aumentato le mie perplessità.
Io avevo detto che “in linea di massima” si potrebbe associare una persona solare ad una persona abbastanza serena ed una persona fredda ad un individuo abbastanza non sereno (non ho detto quindi che le cose stanno sempre così).
De Vincentiis dice poi che tutto ciò non ha nessun riscontro con la realtà ma, nella mia personale esperienza di vita, mi sembra di aver notato che “in linea di massima” le cose stanno più o meno come avevo supposto, infatti, la maggior parte delle persone fredde – taciturne che conosco sono persone che hanno problemi magari in famiglia con figli malati cronici – drogati ecc.
oppure persone che hanno serissimi problemi economici
o persone che da una vita sono magari costretti alla dialisi
persone dunque il cui dolore li fa chiudere in se stessi e da qui la freddezza e il divenire con il tempo taciturni;
viceversa, sempre in base alla mia realtà, ho notato che persone che non hanno mai dovuto confrontarsi o subire seri problemi di salute (se non qualche sporadico raffreddore) ne personalmente ne in famiglia,
persone i cui figli non hanno problemi seri
persone che non hanno alcun problema economico ecc.
persone che fin da piccoli sono vissute nella tranquillità per la maggior parte dei casi sono persone solari, persone cioè allegre (e per questo mi sembra poco probabile che siano cariche di problematiche interiori. Certo può anche essere che in alcuni casi non sia così, ma in minima parte).Voglio cioè dire che nell'80% dei casi se una persona è allegra ciò è anche grazie al fatto che la vita con lui è sempre stata benevola, al contrario persone taciturne - quasi mai allegre molto spesso dietro di loro c'è una vita di sofferenza ed è molto più difficile trovare persone che hanno subito le pene dell'inferno essere persone solari -allegre - piene di vita (almeno, nella mia piccola e perosonale esperienza di vita vissuta e REALE, ciò è quello che ho riscontrato).
Il Dr. De Vincentiis dice inoltre che “comunque parlando di esseri umani soggetti a emozioni e sentimenti, l'analisi non rende esente un individuo da questi e così come un medico non è esente dalle malattie uno psicologo non è esente da tensioni - il resto appartiene al mito”
Io però penso che così come un ortopedico sa che assumendo posture scorrette o facendo alcuni movimenti errati può facilmente andare incontro al mal di schiena e quindi può autotutelarsi, allo stesso modo uno psicologo che conosce i “trucchi psicologi” può molto più facilmente evitare tensioni e comportamenti psicologici sbagliati che possano causargli (anche con l'andare del tempo) dolore interiore o qualora le tensioni fossero inevitabili conosce (o dovrebbe conoscere) gli strumenti idonei a rilassarsi e allentare di molto queste tensioni, quindi fin quanto possibile può autotutelarsi.
Se poi all’ortopedico viene un tumore alla schiena o allo psicologo la depressione per un abbassamento chimico delle serotonina allora è tutta un’altra storia.
Mi domando anche: se allora De Vincentiis dice che l’analisi non rende esente uno psicologo da tensioni (anche se, aggiungo io, oltre all'analisi lo psicologo conosce i "trucchi psicologici" che possono dargli un aiuto ulteriore) ecc. perché anche lo psicologo è un essere umano soggetto a emozioni e sentimenti . . . . . . . allora perché l’analisi dovrebbe invece essere una sorta di panacea e sciogliere le tensioni di una persona normale che prova tensioni e dolore magari perché disoccupato e con grossissimi problemi economici o perché (come nel mio caso) ha un deficit uditivo (quindi problema concreto e cronico) che si porta dietro fin da bambino e che gli ha non provocato tensioni ma molto, molto, molto di più?
Ripeto, non voglio fare nessuna polemica, ma, sempre tenendo conto ed essendo cosciente che non posso capire l'animo umano come può invece farlo uno psicologo, ho voluto solo esprimere le mie perplessità di uomo normale che ha questa visione (e che probabilmente può anche essere distolta ma che sento mia e perciò più vicina alla realtà)
Io avevo detto che “in linea di massima” si potrebbe associare una persona solare ad una persona abbastanza serena ed una persona fredda ad un individuo abbastanza non sereno (non ho detto quindi che le cose stanno sempre così).
De Vincentiis dice poi che tutto ciò non ha nessun riscontro con la realtà ma, nella mia personale esperienza di vita, mi sembra di aver notato che “in linea di massima” le cose stanno più o meno come avevo supposto, infatti, la maggior parte delle persone fredde – taciturne che conosco sono persone che hanno problemi magari in famiglia con figli malati cronici – drogati ecc.
oppure persone che hanno serissimi problemi economici
o persone che da una vita sono magari costretti alla dialisi
persone dunque il cui dolore li fa chiudere in se stessi e da qui la freddezza e il divenire con il tempo taciturni;
viceversa, sempre in base alla mia realtà, ho notato che persone che non hanno mai dovuto confrontarsi o subire seri problemi di salute (se non qualche sporadico raffreddore) ne personalmente ne in famiglia,
persone i cui figli non hanno problemi seri
persone che non hanno alcun problema economico ecc.
persone che fin da piccoli sono vissute nella tranquillità per la maggior parte dei casi sono persone solari, persone cioè allegre (e per questo mi sembra poco probabile che siano cariche di problematiche interiori. Certo può anche essere che in alcuni casi non sia così, ma in minima parte).Voglio cioè dire che nell'80% dei casi se una persona è allegra ciò è anche grazie al fatto che la vita con lui è sempre stata benevola, al contrario persone taciturne - quasi mai allegre molto spesso dietro di loro c'è una vita di sofferenza ed è molto più difficile trovare persone che hanno subito le pene dell'inferno essere persone solari -allegre - piene di vita (almeno, nella mia piccola e perosonale esperienza di vita vissuta e REALE, ciò è quello che ho riscontrato).
Il Dr. De Vincentiis dice inoltre che “comunque parlando di esseri umani soggetti a emozioni e sentimenti, l'analisi non rende esente un individuo da questi e così come un medico non è esente dalle malattie uno psicologo non è esente da tensioni - il resto appartiene al mito”
Io però penso che così come un ortopedico sa che assumendo posture scorrette o facendo alcuni movimenti errati può facilmente andare incontro al mal di schiena e quindi può autotutelarsi, allo stesso modo uno psicologo che conosce i “trucchi psicologi” può molto più facilmente evitare tensioni e comportamenti psicologici sbagliati che possano causargli (anche con l'andare del tempo) dolore interiore o qualora le tensioni fossero inevitabili conosce (o dovrebbe conoscere) gli strumenti idonei a rilassarsi e allentare di molto queste tensioni, quindi fin quanto possibile può autotutelarsi.
Se poi all’ortopedico viene un tumore alla schiena o allo psicologo la depressione per un abbassamento chimico delle serotonina allora è tutta un’altra storia.
Mi domando anche: se allora De Vincentiis dice che l’analisi non rende esente uno psicologo da tensioni (anche se, aggiungo io, oltre all'analisi lo psicologo conosce i "trucchi psicologici" che possono dargli un aiuto ulteriore) ecc. perché anche lo psicologo è un essere umano soggetto a emozioni e sentimenti . . . . . . . allora perché l’analisi dovrebbe invece essere una sorta di panacea e sciogliere le tensioni di una persona normale che prova tensioni e dolore magari perché disoccupato e con grossissimi problemi economici o perché (come nel mio caso) ha un deficit uditivo (quindi problema concreto e cronico) che si porta dietro fin da bambino e che gli ha non provocato tensioni ma molto, molto, molto di più?
Ripeto, non voglio fare nessuna polemica, ma, sempre tenendo conto ed essendo cosciente che non posso capire l'animo umano come può invece farlo uno psicologo, ho voluto solo esprimere le mie perplessità di uomo normale che ha questa visione (e che probabilmente può anche essere distolta ma che sento mia e perciò più vicina alla realtà)
[#6]
Gentile utente, continua a riportare opinioni personalissime , le ripeto, più vicine al mito che alla realtà dei fatti, quell'80% che lei riporta fa riferimento alla sua esperienza personale e NON ad un campione significativo della popolazione, per cui assolutamente non valido sotto l'aspetto statistico.
La psicoterapia ha la funzione di curare le dinamiche psicopatologiche di un individuo non renderlo immune dalle esperienze umane anche negative.
"i trucchi psicologici" che cita non esistono, un essere umano ha una stretta relazione con il mondo esterno e molte esperienze sono incontrollabili e imprevedibili, ed uno psicologo può esserne vittima come chiunque. NON ci sono trucchi per sostenere la perdita di una persona cara, un allontanamento, un crollo economico ecc., Anche uno psicoterapeuta PUO' aver bisogno di una psicoterapia, ma questo non gli impedirebbe comunque di far bene il suo lavoro con i pazienti.
saluti
La psicoterapia ha la funzione di curare le dinamiche psicopatologiche di un individuo non renderlo immune dalle esperienze umane anche negative.
"i trucchi psicologici" che cita non esistono, un essere umano ha una stretta relazione con il mondo esterno e molte esperienze sono incontrollabili e imprevedibili, ed uno psicologo può esserne vittima come chiunque. NON ci sono trucchi per sostenere la perdita di una persona cara, un allontanamento, un crollo economico ecc., Anche uno psicoterapeuta PUO' aver bisogno di una psicoterapia, ma questo non gli impedirebbe comunque di far bene il suo lavoro con i pazienti.
saluti
[#7]
Ex utente
Mi scusi l'ignoranza Dr. Armando De Vincentiis, potrebbe gentilmente spiegarmi cosa sono le dinamiche psicologiche ?
Sono sempre più convinto che questo dialogare con Lei alla fine mi farà capire cose molto importanti per la mia persona che finora non avevo capito o sulle quali ero molto dubbioso, non ero cioè certo di avere torto o ragione e questo era sicuramente un male.
Grazie per la sua disponibilità e cordiali saluti
Sono sempre più convinto che questo dialogare con Lei alla fine mi farà capire cose molto importanti per la mia persona che finora non avevo capito o sulle quali ero molto dubbioso, non ero cioè certo di avere torto o ragione e questo era sicuramente un male.
Grazie per la sua disponibilità e cordiali saluti
[#8]
Diverse definizioni potrebbero essere descritte per spiegare cosa intendere per "dinamiche psicopatologiche", non certo in questa sede si potrà essere esaustivi. Tuttavia potremmo intendere quei conflitti personali, quelle difese psicologiche inadeguate verso le frustrazioni, quelle convinzioni irrazionali e radicate in un individuo quelle elaborazioni cognitive distorte che spingono verso una interpretazione scorretta della realtà ecc.
Tutte dinamiche che inducono verso la sofferenza e il disadattamento.
slauti
Tutte dinamiche che inducono verso la sofferenza e il disadattamento.
slauti
[#9]
Ex utente
“La psicoterapia ha la funzione di curare le dinamiche psicopatologiche di un individuo non renderlo immune dalle esperienze umane anche negative.
Un essere umano ha una stretta relazione con il mondo esterno e molte esperienze sono incontrollabili e imprevedibili, ed uno psicologo può esserne vittima come chiunque. NON ci sono trucchi per sostenere la perdita di una persona cara, un allontanamento, un crollo economico ecc.”
Questa sua risposta, gent.mo dr. De Vincentiis, ha fatto scomparire tutti i miei dubbi in merito, adesso non ho più dubbi che quello che ho sempre pensato era giusto.
Quando infatti parlavo di questo con altri psicologi e magari dicevo che non mi sento depresso ma per forza di cose preoccupato e teso per via della mia condizione economica e della mia ipoacusia, gli specialisti minimizzavano ai minimi termini questi CONCRETI problemi e spostavano invece le cause delle mie preoccupazioni e tensioni sulla mia personalità;
quindi ho sono stati incompetenti o non onesti, delle due una.
Se ad esempio io fossi pieno di soldi e rifiutassi l’invito del gruppo di amici a fare una bella vacanza ai caraibi perché magari avessi paura dell’aereo o perché non avessi proprio voglia di divertirmi e me ne stavo rinchiuso a casa mentre loro si divertivano in vacanza, allora in questo caso ammetto che il problema era psicologico e un percorso con lo psicologo era la cosa giusta da fare; viceversa però, se io non facessi questa ipotetica vacanza perché disoccupato e non ricco, lo psicologo non ha nessun motivo di esistere.
Se io avessi un udito normale e sentissi disagio in una stanza piena di persone (alcune delle quali appena conosciute) tutte prese in varie discussioni che coinvolgessero tutti i presenti e io provassi una certa tensione o un certo disagio magari perché molto timido o perché non mi sentissi all’altezza di poter stare in mezzo alla gente, allora in questo caso si trattava sicuramente di un problema psicologico e un percorso con lo psicologo era la cosa giusta da fare; viceversa però, se io nella stessa situazione provassi un po’ di tensione e disagio perché non sento bene (e quindi non capisco bene), sia che io vada (così come ho fatto!) sia che io non vada da uno psicologo, le cose rimangono esattamente le stesse, infatti, così come dice il Dr. Armando De Vincentiis (psicologo – psicoterapeuta) “un essere umano ha una stretta relazione con il mondo esterno e molte esperienze sono incontrollabili e imprevedibili, ed uno psicologo (e anche io che non lo sono ma che sono comunque un essere umano) può esserne vittima come chiunque” ….. e…..dice sempre il Dr. De Vincentiis (cosa che io approvo al 100%) ”la psicoterapia ha la funzione di curare le dinamiche psicopatologiche di un individuo non renderlo immune dalle esperienze umane anche negative”, infatti io sia prima della psicoterapia sia dopo averla fatta sapevo e so che la psicoterapia non avrebbe, così come infatti è stato, rendermi immune dalle esperienze umane negative che per forza di cose l’ipoacusia mi causa.
Le mie dunque non sono “convinzioni irrazionali e radicate in un persona,
elaborazioni cognitive distorte che spingono verso una interpretazione scorretta della realtà”, ma sono appunto la realtà, amara, ma reale !
ps: vorrei inoltre dire che non concordo con lei quando dice che le mie supposizioni sono un mito che non hanno nessun riscontro nella realtà perché il fatto che io dica che una persona distrutta da anni e anni di INFERNALE DOLORE PSICOLOGICO diventi una persona cupa e facilmente possa chiudersi in se stessa e allo stesso tempo quindi la stessa persona difficilmente sarebbe una persona solare e allegra, penso che faccia parte non del mito ma di quello che accade ad una gran parte della popolazione mondiale,
per questo motivo in questo caso io reputo la sua opinione, seppur da specialista, alla stessa stregua della mia che psicologo non sono ( se però altri 3 – 4 suoi colleghi interverranno per darmi torto su questo, allora potrei cambiare idea ).
Cordiali saluti
Un essere umano ha una stretta relazione con il mondo esterno e molte esperienze sono incontrollabili e imprevedibili, ed uno psicologo può esserne vittima come chiunque. NON ci sono trucchi per sostenere la perdita di una persona cara, un allontanamento, un crollo economico ecc.”
Questa sua risposta, gent.mo dr. De Vincentiis, ha fatto scomparire tutti i miei dubbi in merito, adesso non ho più dubbi che quello che ho sempre pensato era giusto.
Quando infatti parlavo di questo con altri psicologi e magari dicevo che non mi sento depresso ma per forza di cose preoccupato e teso per via della mia condizione economica e della mia ipoacusia, gli specialisti minimizzavano ai minimi termini questi CONCRETI problemi e spostavano invece le cause delle mie preoccupazioni e tensioni sulla mia personalità;
quindi ho sono stati incompetenti o non onesti, delle due una.
Se ad esempio io fossi pieno di soldi e rifiutassi l’invito del gruppo di amici a fare una bella vacanza ai caraibi perché magari avessi paura dell’aereo o perché non avessi proprio voglia di divertirmi e me ne stavo rinchiuso a casa mentre loro si divertivano in vacanza, allora in questo caso ammetto che il problema era psicologico e un percorso con lo psicologo era la cosa giusta da fare; viceversa però, se io non facessi questa ipotetica vacanza perché disoccupato e non ricco, lo psicologo non ha nessun motivo di esistere.
Se io avessi un udito normale e sentissi disagio in una stanza piena di persone (alcune delle quali appena conosciute) tutte prese in varie discussioni che coinvolgessero tutti i presenti e io provassi una certa tensione o un certo disagio magari perché molto timido o perché non mi sentissi all’altezza di poter stare in mezzo alla gente, allora in questo caso si trattava sicuramente di un problema psicologico e un percorso con lo psicologo era la cosa giusta da fare; viceversa però, se io nella stessa situazione provassi un po’ di tensione e disagio perché non sento bene (e quindi non capisco bene), sia che io vada (così come ho fatto!) sia che io non vada da uno psicologo, le cose rimangono esattamente le stesse, infatti, così come dice il Dr. Armando De Vincentiis (psicologo – psicoterapeuta) “un essere umano ha una stretta relazione con il mondo esterno e molte esperienze sono incontrollabili e imprevedibili, ed uno psicologo (e anche io che non lo sono ma che sono comunque un essere umano) può esserne vittima come chiunque” ….. e…..dice sempre il Dr. De Vincentiis (cosa che io approvo al 100%) ”la psicoterapia ha la funzione di curare le dinamiche psicopatologiche di un individuo non renderlo immune dalle esperienze umane anche negative”, infatti io sia prima della psicoterapia sia dopo averla fatta sapevo e so che la psicoterapia non avrebbe, così come infatti è stato, rendermi immune dalle esperienze umane negative che per forza di cose l’ipoacusia mi causa.
Le mie dunque non sono “convinzioni irrazionali e radicate in un persona,
elaborazioni cognitive distorte che spingono verso una interpretazione scorretta della realtà”, ma sono appunto la realtà, amara, ma reale !
ps: vorrei inoltre dire che non concordo con lei quando dice che le mie supposizioni sono un mito che non hanno nessun riscontro nella realtà perché il fatto che io dica che una persona distrutta da anni e anni di INFERNALE DOLORE PSICOLOGICO diventi una persona cupa e facilmente possa chiudersi in se stessa e allo stesso tempo quindi la stessa persona difficilmente sarebbe una persona solare e allegra, penso che faccia parte non del mito ma di quello che accade ad una gran parte della popolazione mondiale,
per questo motivo in questo caso io reputo la sua opinione, seppur da specialista, alla stessa stregua della mia che psicologo non sono ( se però altri 3 – 4 suoi colleghi interverranno per darmi torto su questo, allora potrei cambiare idea ).
Cordiali saluti
[#10]
(.) se però altri 3 – 4 suoi colleghi interverranno per darmi torto su questo, allora potrei cambiare idea )(.)
l'attività svolta dai professionisti di questo sito non è quella di far cambiare opinione a qualcuno ma di orientare l'utente fornendo indicazioni specialistiche.
Sta all'utente far buon uso di tali indicazioni o di non prenderle in considerazioni.
saluti
l'attività svolta dai professionisti di questo sito non è quella di far cambiare opinione a qualcuno ma di orientare l'utente fornendo indicazioni specialistiche.
Sta all'utente far buon uso di tali indicazioni o di non prenderle in considerazioni.
saluti
[#11]
Ex utente
Salve gent. dr. De Vincentiis, condivido al 100% l'attività (nobile) svolta dai professionisti è quella di orientare gli utenti fornendo indicazioni specialistiche (cosa che fate molto bene e con gran competenza).
Il succo del mio post però non era rappresentato dal p.s. ma da quello che ho scritto prima del p.s. in quanto, come ho già detto, la sua precedente risposta mi ha fatto capire senza più dubbi che nel mio caso specifico la psicoterapia può darmi solo dei benfici molto, molto relativi.
Penso duqnue di aver preso molto in considerazioni le sue indicazioni e di questo la ringrazio sinceramente.
Cordialità
Il succo del mio post però non era rappresentato dal p.s. ma da quello che ho scritto prima del p.s. in quanto, come ho già detto, la sua precedente risposta mi ha fatto capire senza più dubbi che nel mio caso specifico la psicoterapia può darmi solo dei benfici molto, molto relativi.
Penso duqnue di aver preso molto in considerazioni le sue indicazioni e di questo la ringrazio sinceramente.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 3.4k visite dal 11/03/2010.
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