Il richiamare la sua attenzione sia lo "scopo"
Le scrivo perchè ho una situazione familiare a casa un po' difficile ed ho bisogno di sapere che cosa fare, ho bisogno di un parere.
In breve, la situazione è questa: vivo con mia mamma e mia sorella di 3 anni più grande di me; ho perso il papà 5 anni fa a causa di un'aneurisma, dopo aver passato una vita
pieno di sofferenze e malattie. Tutti i nostri parenti paterni sono lontani; l'unica zia a cui ero molto affezionata, la sorella di mia mamma, è morta un anno fa di sclerosi multipla, e i miei
cugini sono anch'essi lontani.
Mia mamma è costretta ad andare a Roma circa 2 volte al mese perchè lì vive completamente da sola mia nonna (la mamma di mia mamma) invalida al 100 %.
Mia nonna è una persona sola, con forti disturbi depressivi, che pretende da mia mamma di tutto, anche fare 500 km in giornata pur di averla vicina... Fa pesare a tutti il suo stare da sola (che ha voluto lei, noi abbiamo sempre insistito che lei non rimanesse sola!), e il suo essere malata.
Da qualche mese, ormai 3, mia sorella accusa problemi intimi: l'abbiamo portata da ginecologi, dermatologi, omeopati... A quanto pare la sua era solo una semplice candida, che, a detta dei medici, ora non c'è più. Lei però continua a dire che sente disturbi, che non le passano, che è una cosa che non le passerà mai ecc.
E' entrata in una fase di buio completo: dice che non ce la fa più, ha crisi di pianto ripetute diverse volte al giorno, dice che vuole morire... E, cosa molto grave, non mangia più.
Mangia davvero pochissimo: dice che non ha appetito,che non le va di mangiare.. E così continua a perdere peso.
Lei aveva avuto già qualche anno prima che morisse mio papà una crisi del genere: una sorta di depressione dalla quale è uscita stando in cura da uno psicoterapeuta.
Ma non ai livelli di non mangiare più!
Adesso noi siamo davvero molto preoccupate: lei continua ad andare da una dottoressa che oltre a fare psicoterapia, è omeopata e ginecologa. Essa ha ipotizzato che probabilmente tutta questa manifestazione di disagi da parte di Naima (così si chiama mia sorella) è un modo per "richiamare" l'attenzione di mia mamma che è sempre molto impegnata con mia nonna (telefonate 2-3 volte al giorno, con ripetute litigate, viaggi 2-3 volte al mese per visite o per prendere la pensione, feste passate sempre lì a Roma...). Mia mamma è infatti per noi l'unico punto di riferimento che abbiamo... Può essere quindi che il richiamare la sua attenzione sia lo "scopo" di questa depressione? Lei cosa pensa a riguardo?
Non sappiamo davvero che cosa fare.
Mia mamma è sfinita, e io non so proprio da che parte girarmi.
Secondo lei bisognerà portarla da qualche altro psicologo? Ricorrere agli psicofarmaci?
E come possiamo fare per farla mangiare un po' di più?
In breve, la situazione è questa: vivo con mia mamma e mia sorella di 3 anni più grande di me; ho perso il papà 5 anni fa a causa di un'aneurisma, dopo aver passato una vita
pieno di sofferenze e malattie. Tutti i nostri parenti paterni sono lontani; l'unica zia a cui ero molto affezionata, la sorella di mia mamma, è morta un anno fa di sclerosi multipla, e i miei
cugini sono anch'essi lontani.
Mia mamma è costretta ad andare a Roma circa 2 volte al mese perchè lì vive completamente da sola mia nonna (la mamma di mia mamma) invalida al 100 %.
Mia nonna è una persona sola, con forti disturbi depressivi, che pretende da mia mamma di tutto, anche fare 500 km in giornata pur di averla vicina... Fa pesare a tutti il suo stare da sola (che ha voluto lei, noi abbiamo sempre insistito che lei non rimanesse sola!), e il suo essere malata.
Da qualche mese, ormai 3, mia sorella accusa problemi intimi: l'abbiamo portata da ginecologi, dermatologi, omeopati... A quanto pare la sua era solo una semplice candida, che, a detta dei medici, ora non c'è più. Lei però continua a dire che sente disturbi, che non le passano, che è una cosa che non le passerà mai ecc.
E' entrata in una fase di buio completo: dice che non ce la fa più, ha crisi di pianto ripetute diverse volte al giorno, dice che vuole morire... E, cosa molto grave, non mangia più.
Mangia davvero pochissimo: dice che non ha appetito,che non le va di mangiare.. E così continua a perdere peso.
Lei aveva avuto già qualche anno prima che morisse mio papà una crisi del genere: una sorta di depressione dalla quale è uscita stando in cura da uno psicoterapeuta.
Ma non ai livelli di non mangiare più!
Adesso noi siamo davvero molto preoccupate: lei continua ad andare da una dottoressa che oltre a fare psicoterapia, è omeopata e ginecologa. Essa ha ipotizzato che probabilmente tutta questa manifestazione di disagi da parte di Naima (così si chiama mia sorella) è un modo per "richiamare" l'attenzione di mia mamma che è sempre molto impegnata con mia nonna (telefonate 2-3 volte al giorno, con ripetute litigate, viaggi 2-3 volte al mese per visite o per prendere la pensione, feste passate sempre lì a Roma...). Mia mamma è infatti per noi l'unico punto di riferimento che abbiamo... Può essere quindi che il richiamare la sua attenzione sia lo "scopo" di questa depressione? Lei cosa pensa a riguardo?
Non sappiamo davvero che cosa fare.
Mia mamma è sfinita, e io non so proprio da che parte girarmi.
Secondo lei bisognerà portarla da qualche altro psicologo? Ricorrere agli psicofarmaci?
E come possiamo fare per farla mangiare un po' di più?
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Gentile ragazza, nel vostro caso sarebbero utili dei consulti con un terapeuta a indirizzo relazionale-familiare o strategico, perché i sintomi che sta accusando sua sorella è probabile siano solo parte di una situazione più complessa che coinvolge la vostra famiglia.
>>> Fa pesare a tutti il suo stare da sola (che ha voluto lei, noi abbiamo sempre insistito che lei non rimanesse sola!)
>>>
Ovviamente, se stesse in compagnia non potrebbe lamentarsi del suo essere sola così facilmente!
La sola terapia individuale - mi riferisco soprattutto a sua sorella ma l'osservazione vale in generale - in questi casi può avere una portata limitata, mentre un intervento sistemico potrebbe rivelarsi molto più utile. Questo non esclude interventi individuali, magari in un secondo momento. Provatene a parlare con la psicologa, chiedete se è in grado di fare dei consulti familiari oppure di indirizzarvi a un collega che lo sia.
Cordiali saluti
>>> Fa pesare a tutti il suo stare da sola (che ha voluto lei, noi abbiamo sempre insistito che lei non rimanesse sola!)
>>>
Ovviamente, se stesse in compagnia non potrebbe lamentarsi del suo essere sola così facilmente!
La sola terapia individuale - mi riferisco soprattutto a sua sorella ma l'osservazione vale in generale - in questi casi può avere una portata limitata, mentre un intervento sistemico potrebbe rivelarsi molto più utile. Questo non esclude interventi individuali, magari in un secondo momento. Provatene a parlare con la psicologa, chiedete se è in grado di fare dei consulti familiari oppure di indirizzarvi a un collega che lo sia.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 07/03/2010.
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