Fra un pò di giorni andremo insieme da un andrologo per i suoi problemi e questo un pò mi

Buongiorno,
ho 23 anni e da 3 sto con il mio ragazzo molto più grande di me. Volevo chiederVi se un'astinenza sessuale non desiderata da parte mia ma da parte del mio ragazzo (per problemi si pensa fisici, una sorta di "ansia da prestazione", ma tra qualche giorno avremo la conferma o meno) possa farmi assumere comportamenti aggressivi nei suoi confronti. Mi sento frustrata sessualmente e dopo un lunghissimo perido di comprensione nei suoi confronti, non ho più sopportato questa situazione e sono "scaturita". Fra un pò di giorni andremo insieme da un andrologo per i suoi problemi e questo un pò mi rasserena. Vorrei una vita sessuale normale, ma non solo per motivi fisici e di piacere (anche se non nego che anche quello è fondamentale), ma più per sentirsi una vera coppia.
Un'altra cosa che mi fa male è il fatto che mi sento rifiutata, allontanata e a volte questa situazione non mi fa sentire donna.
Mi capita di sfociare in crisi di pianto data l'assenza di rapporti completi, orali, ma anche semplici carezze reciproche ormai da quasi un anno (tranne qualche sporadica volta).
La mia aggressività è data anche dal fatto che lui non prova nemmeno ad avvicinarsi a me nonostante tutti i miei tentativi di rasserenarlo, parlare della situazione e altro.. credo di essere stata molto comprensiva e ho fatto di tutto (addirittura ho cercato io l'andrologo per lui perchè si vergognava), ma ora chi è frustrata sono io. Lui sembra apparentemente sereno ed è come se la sua libido fosse scomparsa. A volte sento come se la coppia fosse asessuata e questo mi fa male anche nella prospettiva di un futuro.
Sono una persona molto passionale e questo calo di ogni più intimo rapporto mi crea problemi a livello psicologico non indifferenti.
Cosa devo fare? Il punto è che il mio desiderio di fare l'amore è davvero forte. A volte è come se ne avessi davvero bisogno sia per un motivo fisico che psicologico, che per sentirmi VIVA!

Cosa posso fare più che altro per diminuire la mia aggressività? Amo il mio ragazzo ma per come concepisco io una vita di coppia, il fatto di non avere rapporti sessuali e non condividere l'intimità mi crea forti, fortissimi disagi.
Spero che con la visita dall'andrologo la situazione migliori, ma io intanto cosa posso fare?

Grazie infinite e scusate per la lunghezza del mio quesito!
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
effettivamente l'aggressività che lei descrive è giustificata dall'assenza dei rapporti sessuali (o meglio della vita sessuale). In tal senso è opportuno ricordare che la sessualità di ciascuno è strettamente legata alla sfera emotiva e il consiglio che posso darle è che vale la pena di individuare le problematiche connesse alla sessualità del suo partner al fine di ripristinare una vita sessuale di coppia soddisfacente.


Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per la risposta fornitami. lei crede, quindi, che questa mia aggressività menifesta sia dovuta all'assenza di vita sessuale come pensavo io? A volte temevo di avere un esordio di schizofrenia (mio nonno aveva questa patologia in seguito alla reclusione nei campi di concentramento). Giovedì avremo l'esito delle problematiche del mio compagno e poi sapremo come muoverci.
Il fatto che mi sento rifiutata e non mi sento considerata donna è normale, dunque, in questo tipo di situazione?
La mia aggressività a volte davvero faceva in modo che non mi riconoscessi più... in quei momentii divento un'altra persona.
un ultima domanda: l'aggressività che manifesto è una sorta di colpevolizzazione del mio compagno il quale determina l'assenza di vita sessuale oppure è una condizione in cui ci si può trovare a causa dell'assenza fisica di amore? Spero di essere stata chiara.

Grazie mille davvero!!!!
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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 344 10
Gentile Utente,
Nella sua narrazione si parla di assenza di vita sessuale ed anche di semplici carezze, questo senza la pur minima spigazione o tentativo di trovare una soluzione. Avere una soddisfacente vita sessuale, è condizione indispensabile per essere e mantenersi in equilibrio. Pertanto in queste condizioni una reazione di aggressività è del tutto plausibile, tale da far cadere qualsiasi ipotesi di esordio schizofrenico da parte sua.
Per quanto sia utile una visita andrologica, in questo tipo di disturbi, sarebbe auspicabile che il suo ragazzo prendesse in considerazione di affrontare la sua problematica dal punto di visto psicologico.
Cordiali Saluti
dr G. Ronzani

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

[#4]
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo dott. Ronzani per la risposta..
Siamo andati da un andrologo il quale ha escluso qualsiasi implicazione fisica e ha descritto il problema come "ansia da prestazione". Ha prescritto il CIALIS.
Siamo riusciti ad avere un rapporto molto breve ma abbastanza soddisfacente, il problema è che.. ci abbiamo provato molte volte in questi giorni e immancabilmente c'era qualche problema psicologico (si sente attaccato da me, si sente colpevolizzato dal non riuscire ad avere rapporti o dal non riuscire ad eccitarmi abbastanza per poter fare l'amore e, di conseguenza, si arrabbia e si finisce sempre per litigare. Più piango perchè sto male e più mi sento dire che lo blocco e che drammatizzo la situazione: ma come si fa a stare tranquilli e sereni in una situazione del genere mi chiedo?). Sono sempre io a dovermi avvicinare e sempre io che devo guidare le sue mani. Non c'è coinvolgimento. Non c'è atmosfera. Il mio compagno dice che le cose devono nascere spontanee e di questo sono d'accordo, ma come ci può essere spontaneità se sono sempre io a dover prendere l'iniziativa? Di carattere è pigro, ma mi chiedo: lo si può essere anche in queste occasioni?

Sono molto giù di morale perchè a causa di questa situazione divento davvero aggressiva quasi nevrotica(sbatto le porte, alzo la voce, a volte lancio oggetti..). Qualche giorno fa ho avuto una crisi di pianto isterico durato due ore: non riuscivo a smettere ed ero conscia di non riuscire a terminare il continuum di lacrime e nervoso. Ho cercato di spiegare al mio partner che il mio comportamento dipende da questo ma lui dice che non è vero, non è così.. non capisce che è questa assenza a farmi stare così male.

E' molto dura da risolvere questa situazione. Sto bene con lui sotto molti altri punti di vista, ma il lato sessuale per me è fondamentale e, invece, dopo tutte queste situazioni sembra che sia solo un mio pallino fisso e che a lui non interessi (perdita di libido?)e questo ovviamente mi fa perdere la testa, mi scatena una rabbia feroce. Avere queste reazioni mi sembra logico dato tutto quello che devo passare, ma di tutto punto mi sento rispondere ogni volta che dovrei farmi curare e che non sono normali questi miei atteggiamenti e bla bla bla. Tutto ciò mi frustra ancora di più. Mi frustra che non capisca quanto ci sto male e quanto per me è fondamentale risolvere la questione.

Le CIALIS faranno anche bene ora, ma dopo? Quando la terapia sarà conclusa? Io non so cosa fare...
La prego di rispondermi se può dottor Ronzani o chiunque altro voglia darmi un consiglio perchè davvero sento un macigno pesante sulle spalle e nel cuore. Sono una persona solare ma così mi sto spegnendo consciamente e non mi va assolutamente!

Grazie mille e scusatemi se mi sono dilungata così tanto...
A presto spero!!!

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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 344 10
Gentile Utente, Il suo disagio e le conseguenti reazioni sono comprensibilissime e sotto un certo punto di vista si potrebbero definire consequenzialmente "fisiologiche". Nel cercare di darle qualche chiarimento, con tutta la prudenza del caso, in quanto una diagnosi attendibile si può fare solo visitando la persona, le informazioni ulteriori da lei fornite, sono suggestive di un'ipotesi eziopatogenetica del comportamento del suo ragazzo, di un disturbo ascrivibile ad una struttura di personalità di tipo fobico. In parole più semplici, alcuni fobici, in determinate relazioni interpersonali, vivono l'esperienza sessuale, pur desiderandola, come qualcosa di destabilizzante, in quanto esperienza talmente intensa da poter generare una perdita di controllo. Queste naturalmente, lo ripeto, vanno prese come congetture da confermare.
Cordiali Saluti
dr G. Ronzani
[#6]
Utente
Utente
Grazie mille ancora per la sua presenza. Le cose stanno davvero andando male in quanto, con tutta la Cialis presa, non mi sfiora nemmeno con un dito. Mi dà la colpa di non essere tranquilla, serena e di non sorridere spesso.. ma mi chiedo: come diavolo si può esserlo se tutta questa situazione si protrae da un anno circa? Io desidero tante belle situazioni e ogni volta che le esprimo mi sento sempre ed immancabilmente rispondere "con la tranquillità nascerà tutto basta aspettare". Ma io non riesco e non voglio aspettare più. Non so come comportarmi e non so cosa fare. Gli ho scritto una lettera per fargli capire cosa sento dentro in modo da fermare su un foglio tutte le mie emozioni. Mi dice che ho ragione, ma che devo stare tranquilla e intanto non fa nulla. Tranquilla, tranquilla, tranquilla: ma perchè mi ripete sempre questo??? All'inizio le cose non erano così, ma con il passare del tempo la situazione sta peggiorando e mi chiedo se sarà possibile risolverla o se, stando con me e avendo una fobia nei miei confronti, non migliorerà nulla. Io in tutta onestà non lo credo possibile!

Cosa posso fare? Come devo comportarmi? Le ho provate tutte... dall'essere gentile, comprensiva, all'arrabbiarmi e gridare e lanciargli le pastiglie dietro per la frustrazione che mi sale... non seve niente. si sente sempre più colpevole, ma la sua colpevolezza la scaglia contro di me con rabbia e incolpandomi (anche se sembra un gioco di parole e un circolo vizioso) di essere così aggressiva nei suoi confronti. Ma il punto è che mi fa salire il sangue alla testa perchè ci vorrebbe così poco per essere felici. Abbiamo tutto e nello stesso tempo senza rapporti amorosi e senza coccole e senza baci non abbiamo niente.
Sto pensando addirittura di chiudere la storia. NON so più ciò che devo fare, ciò che non devo fare.
Sono veramente giù di morale anche perchè poi mi dico: sarò io che ho qualche problema o è lui che non va? Cerco di farmi analisi di coscienza ogni giorno ma ogni giorno è sempre peggio.
Diciamo che è una persona molto pigra e MOOOOlto dipendente dai suoi genitori (particolare per cui si è litigato innumerevoli volte). è un mammone di prima categoria pur vivendo da solo da circa un anno (sottolineo che ha 36 anni!!!!). cosa c'entra questo mi dirà? c'entra perchè io cerco di smuoverlo in modo che si renda un pò più indipendente sotto molti punti di vista, ma niente niente niente!!!!! Sono più indipendente io a 23 anni: è assurdo e con questo non voglio peccare di onnipenza o altro, assolutamente no!

Temo che ci sia in lui un appiattimento affettivo e una perdita di libido non indifferenti e non riesco a capire cosa devo fare.
Una volta mi ha detto " la testa gioca brutti scherzi"... quindi è conscio che qualcosa nella sua mente non va ma non fa niente per risolvere la questione. Basti pensare che non risolve nemmeno le altre di questioni: è notevolmente sovrappeso (si sconfina quasi nell'obesità) e per questo (sicuramente) russa in un modo molto forte e ha problemi a volte di eccessiva stanchezza. Pensa che vada a farsi vedere da un dottore per risolvere la situazione anche per chi gli dorme a fianco e che non riesce mai a dormire? NO OVVIAMENTE. Le ho scritto in una lettera precedente che addirittura ho dovuto trovare io l'andrologo e insistere perchè ci vada e perchè si cerchi di risolvere questa vita di coppia misera.
Non so davvero se faccio bene a fargli da "mamma" anche in queste cose così intime e private che dovrebbe fare da solo...

COSA DEVO FARE?????????
Mi dia un consiglio...
Dovrei andare da uno psicologo io per cercare di capire se lo blocco o se dovrei assumere attegiamenti diversi?
Sa sono così stanca e stufa di lottare da sola. Lui per me è importante ma non voglio più stare male e gettare così la mia giovinezza. sono molto impegnata negli studi e dovrei vivere serenamente la mia vita con chi mi ama, mi desidera e non mi rifiuta così con freddezza.
Non so cosa devo fare... sono in crisi, se così si può definire!

L'aspetto, scusandomi anche questa volta per la lunghezza delle mie parole, ma non so con chi parlare e credo che una persona come Lei o come tutti i gentili dottori che ci sono qui... possa aiutare!

Grazie davvero per ascoltarmi!
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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 344 10
Gentile Utente, La sua accorata comunicazione dimostra quanto disagio le porta questa situazione. Per cercare di trovare delle soluzioni percorribili occorre tener presente alcuni fattori:
Lui non sembra propenso ad affrontare il problema, le chiede di "stare tranquilla" ed aspettare....
Se non si affronta in maniera fattiva un problema del genere da solo, molto probabilmente, non si risolverà o meglio, si risolverà, dopo infiniti litigi, in una sorta di perdita di reciprocità emotiva.
Del resto traspare in maniera abbastanza chiara che per lui le cose vanno bene così e potrebbero andare avanti così per parecchio tempo. Per semplificare potremmo dire: Vorrei starti vicino, l'uno accanto all'altro, ma senza "avvicinarsi troppo", lì dove il troppo per lui rappresenta il semplice contatto fisico.
L'ostacolo principale ora è rappresentato dalla sua specifica volontà di non voler affrontare il problema con uno psicoterapeuta, purtroppo in questi casi l'unica cosa da fare è che si convinca ad intraprendere questa strada.
E' da prender in considerazione l'idea di consultare uno specialista, in questo caso uno psicoterapeuta, non tanto per avre consigli su "cosa fare" , ma piuttosto per camire meglio che cosa sta accadendo, ed in base a queste nuove cognizioni decidere di consegueza.
Cordiali Saluti
dr Gianni Ronzani