Personalità differenti?
Gentilissimi Sign. Medici,
Vorrei descrivere brevemente la "storia" della mia ragazza (25 anni) per meglio capire come poter affrontare tale situazione.
La conosco da qualche anno, e ho subito capito che in alcuni periodi diventasse una persona un po' irascibile; questa irascibilità, ne corso del tempo, si è presentata sempre più spesso ed attualmente questo stato si presenta quasi tutte le sere. Oltre alla frequenza è aumentato anche la tollerabilità: ormai basta una semplice frase che a lei non piaccia perché la serata si trasformi in un incubo: insulti, minacce di fuga, accuse di non essere amata o di fare di tutto per rovinarle la vita, azioni insensate come prendere la macchina per andare chissà dove.
Il giorno dopo ritorna ad uno stato normale scusandosi per il suo comportamento e giustificandosi dicendo che si trova in una fase di depressione. Devo dire che è una persona cresciuta con mille problemi attorno e la recente perdita dell'unico genitore, dopo anni di malattia, l'ha cambiata. Si trova spesso in fasi di forte apatia, non riesce a darsi una spiegazione sul senso della sua vita, dice di non essere nessuno e di non avere niente per cui sorridere o "tornare ad essere felice"; tuttavia la maggior parte delle volte, dopo qualche ora ritrova la serenità e la felicità con molto poco.
Aggiungerei che io sono l'unica persona con cui si sfoga, anzi con gli altri risulta essere molto fragile e debole, spesso estremamente gentile.
Abbiamo affrontato l'argomento di vedere uno specialista che possa curare la sua depressione, tuttavia dice che ha bisogno solo di me e che se imparassi a "prenderla per il verso giusto" riuscirebbe a superare tutto. Inoltre gli studi da lei affrontati la portano alla convinzioni di avere bisogno solo di calma e riposo per ristabilire le sue funzioni chimiche neuronali (o qualcosa di simile).
Ora vi chiedo quale quale possa essere il problema e come poterlo affrontare al meglio (in considerazione del fatto che non vuole accettare un aiuto esterno)
e come poter affrontare inoltre la sua fase nervosa? quale dovrebbe essere il mio comportamenti migliore?
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta e vi porgo i più cordiali saluti.
Vorrei descrivere brevemente la "storia" della mia ragazza (25 anni) per meglio capire come poter affrontare tale situazione.
La conosco da qualche anno, e ho subito capito che in alcuni periodi diventasse una persona un po' irascibile; questa irascibilità, ne corso del tempo, si è presentata sempre più spesso ed attualmente questo stato si presenta quasi tutte le sere. Oltre alla frequenza è aumentato anche la tollerabilità: ormai basta una semplice frase che a lei non piaccia perché la serata si trasformi in un incubo: insulti, minacce di fuga, accuse di non essere amata o di fare di tutto per rovinarle la vita, azioni insensate come prendere la macchina per andare chissà dove.
Il giorno dopo ritorna ad uno stato normale scusandosi per il suo comportamento e giustificandosi dicendo che si trova in una fase di depressione. Devo dire che è una persona cresciuta con mille problemi attorno e la recente perdita dell'unico genitore, dopo anni di malattia, l'ha cambiata. Si trova spesso in fasi di forte apatia, non riesce a darsi una spiegazione sul senso della sua vita, dice di non essere nessuno e di non avere niente per cui sorridere o "tornare ad essere felice"; tuttavia la maggior parte delle volte, dopo qualche ora ritrova la serenità e la felicità con molto poco.
Aggiungerei che io sono l'unica persona con cui si sfoga, anzi con gli altri risulta essere molto fragile e debole, spesso estremamente gentile.
Abbiamo affrontato l'argomento di vedere uno specialista che possa curare la sua depressione, tuttavia dice che ha bisogno solo di me e che se imparassi a "prenderla per il verso giusto" riuscirebbe a superare tutto. Inoltre gli studi da lei affrontati la portano alla convinzioni di avere bisogno solo di calma e riposo per ristabilire le sue funzioni chimiche neuronali (o qualcosa di simile).
Ora vi chiedo quale quale possa essere il problema e come poterlo affrontare al meglio (in considerazione del fatto che non vuole accettare un aiuto esterno)
e come poter affrontare inoltre la sua fase nervosa? quale dovrebbe essere il mio comportamenti migliore?
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta e vi porgo i più cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
più che di depressione lei parla di irascibilità.
Non è che ci sia altro modo di inquadrare la situazione se non quello di farlo fare da uno specialista.
Se Lei scrive qui è perché evidentemente ha provato umanamente a gestire la situazione senza esiti, perché a quanto dice questa irascibilità è alla lunga inevitabile e generalizzata.
più che di depressione lei parla di irascibilità.
Non è che ci sia altro modo di inquadrare la situazione se non quello di farlo fare da uno specialista.
Se Lei scrive qui è perché evidentemente ha provato umanamente a gestire la situazione senza esiti, perché a quanto dice questa irascibilità è alla lunga inevitabile e generalizzata.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Gentile utente,
lei è il fidanzato, è coinvolto emotivamente nella relazione, non può essere anche il terapeuta e l'unico sostegno psicologico della sua ragazza. Impostare una relazione in questo modo porta a falsarla inevitabilmente.
La sua ragazza ha bisogno di un aiuto esterno, e se non le piace questa soluzione deve imparare a controllarsi e non usare il fidanzato come un cestino dei rifiuti, esprimendo solo con lui il lato peggiore di sé.
Cordiali saluti
lei è il fidanzato, è coinvolto emotivamente nella relazione, non può essere anche il terapeuta e l'unico sostegno psicologico della sua ragazza. Impostare una relazione in questo modo porta a falsarla inevitabilmente.
La sua ragazza ha bisogno di un aiuto esterno, e se non le piace questa soluzione deve imparare a controllarsi e non usare il fidanzato come un cestino dei rifiuti, esprimendo solo con lui il lato peggiore di sé.
Cordiali saluti
Franca Scapellato
[#3]
Ex utente
Vi ringrazio per la risposta.
Il mio più che altro era una richiesta su come poterla convincere ad affrontare per il meglio la situazione. Non vorrei fare la mossa sbagliata in un momento delicato.
Purtroppo nella sua famiglia non è l'unica a presentare dei problemi simili. Ci sono stati casi di depressione bipolare due dei quali degenerati in suicidio.
Attualmente non mi sembra che la situazione sia così grave, ma non vorrei sottovalutare niente.
Vi ringrazio ancora e vi porgo i più cordiali saluti
Il mio più che altro era una richiesta su come poterla convincere ad affrontare per il meglio la situazione. Non vorrei fare la mossa sbagliata in un momento delicato.
Purtroppo nella sua famiglia non è l'unica a presentare dei problemi simili. Ci sono stati casi di depressione bipolare due dei quali degenerati in suicidio.
Attualmente non mi sembra che la situazione sia così grave, ma non vorrei sottovalutare niente.
Vi ringrazio ancora e vi porgo i più cordiali saluti
[#4]
Non depressione bipolare, disturbo bipolare. Può darsi che il problema sia analogo, finché nessuno la valuta è impossibile a dirsi.
Per quanto riguarda il suo comportamento rispetto a questa situazione, giro ai colleghi psicologi.
Per quanto riguarda il suo comportamento rispetto a questa situazione, giro ai colleghi psicologi.
[#5]
Gentile utente, direi che i colleghi sono già stati esaustivi e precisi nelle loro risposte. La sua ragazza ha probabilmente bisogno di un aiuto esterno, certamente di una valutazione da parte di un professionista. Il problema non è il fidanzato che deve "imparare a prenderla per il verso giusto", ma quello d'imparare a controllare e gestire i propri impulsi.
Quindi tutto ciò che può fare è convincerla a farsi visitare, non intervenire in prima persona, non almeno in questa fase. Mi rendo conto che non sia facile, purtroppo, ma questo è ciò che deve riuscire a fare.
Cordiali saluti
Quindi tutto ciò che può fare è convincerla a farsi visitare, non intervenire in prima persona, non almeno in questa fase. Mi rendo conto che non sia facile, purtroppo, ma questo è ciò che deve riuscire a fare.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 06/03/2010.
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