Paura di guidare
Buongiorno. Ho 34 anni. E da qualche mese ho un "effetto collaterale" ad un grosso problema personale.Ho il terrore di guidare, soprattutto in autostrada.
Sono già in terapia con una psicologa che mi sta aiutando moltissimo a tentare di risolvere il problema che sta a monte, ma io ho la necessità di ritrovare la serenità nella guida.
Quando mi metto in auto, mi si chiude la gola, la respirazione si accorcia, in un paio di occasioni ho avuto la sensazione quasi di svenire (ma si può svenire alla guida di un veicolo??). Questo paio di episodi, ha fatto sì che io collegassi l'accaduto alla guida su strade a percorrenza veloce ( infatti è lì che mi trovavo ). Ora sulle strade "normali", guido. Da qualche tempo anche con molta meno ansia. Ma non c'è verso di riprendere a guidare in autostrada.
Purtroppo questa cosa per me è menomante, sia dal punto di vista personale, perchè mi toglie autonomia, sia dal punto i vista pratico: devo andare al lavoro e utilizzando l'autostrada impiegherei 2/3 del tempo.
Sarei molto grata a chi mi può suggerire un "rimedio pronti via", in attesa che la mia psicoterapeuta completi la nostra opera.
Grazie dell'ascolto.
Sono già in terapia con una psicologa che mi sta aiutando moltissimo a tentare di risolvere il problema che sta a monte, ma io ho la necessità di ritrovare la serenità nella guida.
Quando mi metto in auto, mi si chiude la gola, la respirazione si accorcia, in un paio di occasioni ho avuto la sensazione quasi di svenire (ma si può svenire alla guida di un veicolo??). Questo paio di episodi, ha fatto sì che io collegassi l'accaduto alla guida su strade a percorrenza veloce ( infatti è lì che mi trovavo ). Ora sulle strade "normali", guido. Da qualche tempo anche con molta meno ansia. Ma non c'è verso di riprendere a guidare in autostrada.
Purtroppo questa cosa per me è menomante, sia dal punto di vista personale, perchè mi toglie autonomia, sia dal punto i vista pratico: devo andare al lavoro e utilizzando l'autostrada impiegherei 2/3 del tempo.
Sarei molto grata a chi mi può suggerire un "rimedio pronti via", in attesa che la mia psicoterapeuta completi la nostra opera.
Grazie dell'ascolto.
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gentile utente per una sintomatologia così invalidante un approccio breve orientato alla soluzione dei sintomi è maggiormente indicato, indipendentemente dai problemi di fondo. Tuttavia non esiste un rimedico magico "pronti via" dovrà comunque effettuare un percorso che le ridia la possibiltà di riacquistare delle abilità perse. Ma tale percorso sarà più veloce se porrà l'attenzione su come risolvere il sintomo.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Ex utente
Gentile Dr. De Vincentiis,
innanzitutto grazie per la Sua cortese risposta.
La mia richiesta di un "rimedio pronti via" non aveva certamente la pretesa di ricevere un'illumimazione sulla strada di Damasco.Anzi, mi spiace se l'impressione è stata questa, perchè so benissimo che la nostra psiche è un mondo delicato e complesso, e che non si possono trovare soluzioni immediate a determinati problemi.
Sto affrontando con pazienza ( che non è proprio uno dei miei tratti caratteriali) e con grande sofferenza interiore il problema a monte. Tuttavia speravo in un suggerimento, che so, un metodo "tampone" da adottare per evitare che questa situazione si vada psicologicamente a sommare a quella che l'ha in realtà scatenata.
Cercherò, per qualche tempo e con l'ausilio della mia psicoterapeuta, di spostare l'attenzione su questa problematica collaterale.
Le rinnovo il mio grazie.
Cordiali saluti
innanzitutto grazie per la Sua cortese risposta.
La mia richiesta di un "rimedio pronti via" non aveva certamente la pretesa di ricevere un'illumimazione sulla strada di Damasco.Anzi, mi spiace se l'impressione è stata questa, perchè so benissimo che la nostra psiche è un mondo delicato e complesso, e che non si possono trovare soluzioni immediate a determinati problemi.
Sto affrontando con pazienza ( che non è proprio uno dei miei tratti caratteriali) e con grande sofferenza interiore il problema a monte. Tuttavia speravo in un suggerimento, che so, un metodo "tampone" da adottare per evitare che questa situazione si vada psicologicamente a sommare a quella che l'ha in realtà scatenata.
Cercherò, per qualche tempo e con l'ausilio della mia psicoterapeuta, di spostare l'attenzione su questa problematica collaterale.
Le rinnovo il mio grazie.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 04/03/2010.
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