Anno mio marito, di 40 anni, ha problemi di erezione e siamo entrati nel circolo vizioso della
Buongiorno, da più di un anno mio marito, di 40 anni, ha problemi di erezione e siamo entrati nel circolo vizioso della "psicologia legata la fenomeno". Il problema è che io non riesco a essere più serena durante i rapporti, e, mentre prima ero più disponibile alla comprensione, ora sono nella fase della rassegnazione, ossia al minimo "problema", che ormai è la regola, mi fermo e mi passa ogni stimolo e sono ARRABBIATA. Ne abbiamo parlato a lungo, lui dice che è un problema di testa, ma sto iniziando ad avere dei dubbi...ad oggi non so da quanti giorni non ci parliamo perchè io sono ancora arrabbiatissima con lui dall'ultima volta che ci abbiamo provato e io ho detto BASTA NON NE HO PIU' VOGLIA...Tutti gli specialisti del problema di questo forum hanno dato dei consigli per LUI o a lei ma su come "aiutarlo", ma alla frustrazione e al senso di inadeguatezza che prova la moglie nessuno ci pensa, al circolo vizioso psicologico in cui cade la moglie, per la quale il gioco e il divertimento dell'atto non esiste più...chi l'aiuta?Cosa devo fare (egoisticamente!!!) prima per me e, ovviamente, per lui? Ringrazio anticipatamente per le risposte.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
[#1]
(..)che ci abbiamo provato e io ho detto BASTA NON NE HO PIU' VOGLIA...(..)
ecco un esempio di come peggiorare il problema!
tentare e ritentare con le inevitabili frustrazione che ne conseguono. Più tentate (con l'ovvio spiritoi di: "vediamo stavolta che succede") è più le defaillance sono assicurate.
Innanzitutto bisogna comprendere le modalità con le quali vi approcciate al problema e i tentativi (da quel che sembra disfunzionali) per affrontarlo.
una volta inquadrati si dovranno trovare quelle modalità più adeguate, ma quelle modalità dovranno essere messe in atto dalla coppia e sotto la supervisione di uno specialista (sessuologo)
altrimenti si continuerà a subire inutili frustrazioni e a vivere una rabbia che non ha motivo di esistere.
nel frattempo, prima dello specialista, non assillatevi a cercare il rapporto con la penetrazione, allo stato attuale ha perso ogni spontaneità, ci sono altri modi di vivere l'intimità.
saluti
ecco un esempio di come peggiorare il problema!
tentare e ritentare con le inevitabili frustrazione che ne conseguono. Più tentate (con l'ovvio spiritoi di: "vediamo stavolta che succede") è più le defaillance sono assicurate.
Innanzitutto bisogna comprendere le modalità con le quali vi approcciate al problema e i tentativi (da quel che sembra disfunzionali) per affrontarlo.
una volta inquadrati si dovranno trovare quelle modalità più adeguate, ma quelle modalità dovranno essere messe in atto dalla coppia e sotto la supervisione di uno specialista (sessuologo)
altrimenti si continuerà a subire inutili frustrazioni e a vivere una rabbia che non ha motivo di esistere.
nel frattempo, prima dello specialista, non assillatevi a cercare il rapporto con la penetrazione, allo stato attuale ha perso ogni spontaneità, ci sono altri modi di vivere l'intimità.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile utente,
dato lo stato di esasperazione di cui ci ha scritto, credo proprio sia arrivata l'ora di rivolgervi a uno specialista, che possa aiutarvi attraverso una conoscenza specialistica e fungendo da "terzo" neutrale.
Come scrive giustamente lei, questo tipo di problematiche coinvolgono pesantemente entrambi i soggetti di una coppia, e non sono quindi affrontabili solo da chi - peraltro apparentemente, fino a che non viene fatto un adeguato approfondimento - è portatore di qualcosa che non va.
Cordialmente,
dato lo stato di esasperazione di cui ci ha scritto, credo proprio sia arrivata l'ora di rivolgervi a uno specialista, che possa aiutarvi attraverso una conoscenza specialistica e fungendo da "terzo" neutrale.
Come scrive giustamente lei, questo tipo di problematiche coinvolgono pesantemente entrambi i soggetti di una coppia, e non sono quindi affrontabili solo da chi - peraltro apparentemente, fino a che non viene fatto un adeguato approfondimento - è portatore di qualcosa che non va.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
[#3]
Gentile Signora,
Lei forse ha notato su questo sito il numero importante di consigli rivolti alla persona che soffre, ad es, di disturbo dell'erezione e non al partner perchè di solito non sono i partner a chiederci aiuto, ma le persone che soffrono di disturbo dell'erezione, dell'eiaculazione, ecc.
Spesso queste persone arrivano nel mio studio con la domanda implicita: "ho un difetto sessuale, mi può aggiustare?"
E spessissimo queste persone vengono "spedite" dai partner che dicono loro "hai un problema, vai a farti curare".
Il mio lavoro inizia col cercare di convincere il "malato" che un disturbo dell'erezione non è MAI un disturbo del singolo, ma dell'intera coppia. Convincere di questo i partner dei miei pazienti è la cosa più difficile.
Per cui: ben vengano persone come Lei che ci scrivono chiedendoci aiuto.
L'aiuto, nei casi di disturbo sessuale, va fornito alla coppia, e non ad un singolo.
Per cui adesso, visto che sta male ed è arrabbiata, prenda in mano la situazione: prenoti una consulenza psicologica di coppia, e in quell'occasione esprima tutte le Sue emozioni.
Lei forse ha notato su questo sito il numero importante di consigli rivolti alla persona che soffre, ad es, di disturbo dell'erezione e non al partner perchè di solito non sono i partner a chiederci aiuto, ma le persone che soffrono di disturbo dell'erezione, dell'eiaculazione, ecc.
Spesso queste persone arrivano nel mio studio con la domanda implicita: "ho un difetto sessuale, mi può aggiustare?"
E spessissimo queste persone vengono "spedite" dai partner che dicono loro "hai un problema, vai a farti curare".
Il mio lavoro inizia col cercare di convincere il "malato" che un disturbo dell'erezione non è MAI un disturbo del singolo, ma dell'intera coppia. Convincere di questo i partner dei miei pazienti è la cosa più difficile.
Per cui: ben vengano persone come Lei che ci scrivono chiedendoci aiuto.
L'aiuto, nei casi di disturbo sessuale, va fornito alla coppia, e non ad un singolo.
Per cui adesso, visto che sta male ed è arrabbiata, prenda in mano la situazione: prenoti una consulenza psicologica di coppia, e in quell'occasione esprima tutte le Sue emozioni.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 26.1k visite dal 04/03/2010.
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