Manie infantili

Sono mamma di un meraviglioso bambino di 2 anni e 1/2, sano e vivace. Il suo comportamento non manifesta particolari disturbi, frequenta l'asilo nido da quando aveva 3 mesi e le insegnanti non fanno che ripetermi quanto è bravo, dolce e integrato. Soltanto quando deve andare a dormire manifesta una mania: si attacca ai miei capelli, me li strappa e se li mette in bocca. Ho provato a dargli un orsacchiotto, a tenergli le manine, a parlargli con dolcezza e con fermezza ma non ho ottenuto alcun risultato, anzi ultimamente la mania sembra peggiorare e si attacca ai capelli anche quando è arrabbiato o spaventato. Io e mio marito lavoriamo tutto il giorno (siamo liberi professionisti), ma quando siamo con lui gli dedichiamo tutto il nostro tempo, giocando, parlandogli e cercando di stargli il più vicino possibile. Da cosa può dipendere questa fissazione? C'è qualcosa che possiamo fare? Vorrei risolvere questa situazione perchè, oltre al fatto che è molto dolora per me, non vorrei che nascondesse qualche turba o altra patologia. Grazie per una risposta.
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Dr. Luca Martis Psicologo, Psicoterapeuta 153 4
Gentile Utente,

le manifestazioni descritte si possono inquadrare sotto vari punti di vista, data l'impossibilità di rispondere con certezza ad un consulto online.

In questo periodo sarebbe fisiologica un' aumentata aggressività del bambino che comunicherebbe maggiormente attraverso l'azione, a volte aggressiva.

Da un punto di vista educativo, non si capisce come il bambino possa continuare in questi rituali davanti ad una sana, equilibrata ma ferma azione della Madre tesa ad evitare queste condotte, anche per scongiuarare un tricobezoario.

Diversamente, si potrebbe ricondurre il tutto a tentativi di gestione di eventuali angosce legate all'addormentamento e di separazione dalla Madre, o eventuali carenze affettive ed emotive che, come Ci diceva, con Suo Marito tentate di colmare come possibile.

Paretendo dalla considerazione dei seguenti spunti di riflessione:

1)Parlate della problematica con il Pediatra;

2)Apportate modifiche nello stile educativo;

3)Informatevi delle condotte del bambino presso l'asilo nido;

4)Se la situazione dovesse permanere, ma non necessariamente solo dopo i primi tre step, richiedete una consulenza ad uno Psicologo dello Sviluppo.

Cordiali saluti,


Dr. Luca Martis



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Utente
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La ringrazio per la risposta e cercherò di seguire i suoi consigli. Le farò sapere ulteriori sviluppi. Grazie mille