Crisi depressive??!!
anche se sono 27 ultimamente mi capita di avere delle crisi, pianto per alcun motivo, pensiero della morte, paura di uscire di casa, di restare da sola, il pensiero della morte è sempre presente...non so che fare..sono andata dalla psicologa per 3 mesi ma mi sentivo a disagio anche li..ora non so he fare..cosa mi consigliate? ed inoltre è vero che se una persona pensa semprealla morte ed è sempre giu chiuso in se stessa è piu facile che gli venga u infarto?
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,
innanzi tutto è vero che, se una persona pensa sempre alla morte ed è sempre chiusa in sé stessa, la sua qualità di vita subisce una flessione; in parole povere, si vive meglio se non si pensa sempre alla morte e se non ci si isola dal mondo e dalle altre persone.
Non sono a conoscenza di nessuno studio che individui una correlazione tra contenuti di pensiero e patologie cardiache (a dire il vero, tra contenuti di pensiero e patologie organiche in genere); potrebbe essere utile se ci chiarisse da quale fonte proviene l'informazione che ha generato il suo dubbio, così da poterle rispondere in modo più preciso.
I pensieri di morte possono assumere svariate forme (ad esempio, potrebbero essere pensieri del tipo "Vorrei morire", oppure "Ho paura di morire"), ascrivibili a modi di pensare, agire e rappresentarsi il mondo molto diversi tra loro. La comprensione di questi fattori si inserisce però in un piano di valutazione (ed eventualmente terapeutico) che è opportuno che stabilisca con un professionista, di persona.
Può capitare che, durante le sedute con uno psicologo, non ci si senta a proprio agio, e questo può dipendere da diversi fattori. Malgrado il disagio, ci riferisce di aver proseguito le sedute per tre mesi. Cosa l'ha spinta ad interromperle? Ha parlato di questo suo disagio con la psicologa?
Prenda in considerazione l'ipotesi di affrontare il disagio che provava e valutare l'opportunità di riprendere il percorso che aveva iniziato o, eventualmente, di iniziarne un altro; in entrambi i casi, il supporto di un professionista la può aiutare a chiarirsi le idee ed affrontare i disagi e le sofferenze che ci presenta con le sue parole.
Cordialmente
innanzi tutto è vero che, se una persona pensa sempre alla morte ed è sempre chiusa in sé stessa, la sua qualità di vita subisce una flessione; in parole povere, si vive meglio se non si pensa sempre alla morte e se non ci si isola dal mondo e dalle altre persone.
Non sono a conoscenza di nessuno studio che individui una correlazione tra contenuti di pensiero e patologie cardiache (a dire il vero, tra contenuti di pensiero e patologie organiche in genere); potrebbe essere utile se ci chiarisse da quale fonte proviene l'informazione che ha generato il suo dubbio, così da poterle rispondere in modo più preciso.
I pensieri di morte possono assumere svariate forme (ad esempio, potrebbero essere pensieri del tipo "Vorrei morire", oppure "Ho paura di morire"), ascrivibili a modi di pensare, agire e rappresentarsi il mondo molto diversi tra loro. La comprensione di questi fattori si inserisce però in un piano di valutazione (ed eventualmente terapeutico) che è opportuno che stabilisca con un professionista, di persona.
Può capitare che, durante le sedute con uno psicologo, non ci si senta a proprio agio, e questo può dipendere da diversi fattori. Malgrado il disagio, ci riferisce di aver proseguito le sedute per tre mesi. Cosa l'ha spinta ad interromperle? Ha parlato di questo suo disagio con la psicologa?
Prenda in considerazione l'ipotesi di affrontare il disagio che provava e valutare l'opportunità di riprendere il percorso che aveva iniziato o, eventualmente, di iniziarne un altro; in entrambi i casi, il supporto di un professionista la può aiutare a chiarirsi le idee ed affrontare i disagi e le sofferenze che ci presenta con le sue parole.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 27/02/2010.
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