Fobia sociale, dipendenze e altri disagi.

Salve!
Mi è stata diagnosticata da una psichiatra la fobia sociale. Premetto di vivere con questo disturbi da parecchi anni, con dipendenze da masturbazioni e internet. Il mio problema è che spesso ho talmente tanta paura che non riesco a dire tutti i disagi che provo alla psichiatra che frequento.
Ad esempio ho sempre la paura che la gente mi rifiuti, mi sento costantemente diverso. L'ansia, rispetto a qualche anno fa, è aumentata moltissimo, includendo ormai tutte le situazioni. Solo che molte volte mi vergogno di dirlo.
Io vorrei capire, dato che mi vergogno a dirlo a voce, cos'è questo mio continuo timore di non essere considerato dagli altri, tanto da credere che gli altri mi abbandonino e io non avrò mai amicizie, tanto meno una partner. Questa cosa mi causa molta sofferenza e spesso mi deprimo per questo, perché sento molto il bisogno di avere una partner e degli amici nuovi oltre al mio unico amico abituale.
Mi sembra strana questa cosa, perché fino a qualche anno fa non ero arrivato a tutti questi assidui evitamenti. Ormai non riesco neanche più a salutare una persona, parlare in modo soddisfacente. Inoltre, quando devo stare con una persona nuova, il mio timore è di essere inutile, un estraneo e questa cosa mi porta ad allontanarmi da quella persona.
Sto davvero male... Proprio per questo cerco solo amicizie online per soddisfare i miei bisogni di amicizie, la dipendenza dalle masturbazioni è legata al bisogno intenso di ricevere e dare affetto. Si tratta di qualcosa di diverso dalla fobia sociale oppure sono sempre sintomatologie dello stesso disturbo?
Chiedo scusa per l'infinito poema che ho scritto e anche per il disturbo... Anche perché, solo per il fatto di scrivere a voi, provo una lieve ansia... Insomma, ho il continuo timore di aver scritto qualcosa di sbagliato... Insomma, è orribile...
Un enorme saluto, attendo le vostre risposte.
[#1]
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazzo,
credo sia molto importante che lei riesca a trovare il modo di poter comunicare al suo psichiatra il peggioramento che ha notato in questi anni. Peggioramento che sembra la stia portando ad un progressivo ritiro dalla vita sociale e a chiudersi sempre più in un mondo virtuale e "fittizio". Confrontarsi con amicizie online è un modo per poter evitare la paura del giudizio e l'ansia che verosimilmente proverebbe davanti a persone faccia a faccia e questo se da una parte le produce un immediato effetto di sollievo dall'altro contribuisce a mantenere il suo disturbo se non addirittura a peggiorarlo. Credo sia molto importante che lei affronti con la persona che la sta seguendo questi temi: sta effettuando un percorso psicoterapeutico con lo psichiatra? Se non lo avesse ancora intrapreso credo sarebbe opportuno che contattasse anche uno psicoterapeuta per una valutazione ed un'eventuale psicoterapia.
Un cordiale saluto.

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

[#2]
Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5
Gentile ragazzo,
immagino che sopportare questa situazione per te sia doloroso e immagino anche che con il passare del tempo il tuo umore sia peggiorato.
La cosa che hai fatto, ovvero affidarti ad una psichiatra è un'ottima cosa. Se fossi in te proverei a raccontare a lei quello che hai raccontato a noi, ovvero il fatto che, a volte, hai così paura del suo giudizio che non riesci a raccontarle tutte le cose che provi, penso che questo potrebbe aiutare lei ad aiutare te.

Continua a lavorare con lei e prova a riflettere sul fatto che, quando interagisci con gli altri e temi o sei convinto che gli altri possano rifiutarti o pensare che sei diverso da loro, qual è il grado di certezza che puoi realisticamente avere tu, che non sei nelle loro teste, che loro stiano davvero pensando le cose che temi?
L'unica risposta che potrai darti è che non puoi avere nessuna certezza che le cose stiano davvero così come temi, mi sbaglio?

Un grande in bocca al lupo

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

[#3]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Prima di tutto grazie per la comprensione e per avermi risposto. Non immaginate che timore che avevo di aver scritto qualcosa di sbagliato e che quindi voi potevate arrabbiarvi o... Non so... Magari rispondere male.
Questo mi da un sollievo.
Comunque sì, ho cominciato una psicoterapia cognitivo-comportamentale, sono alla mia quinta seduta. Al momento sto cominciando con cose molto semplici, come imparare a guardare le persone negli occhi, cambiare postura quando cammino, dato che tendo sempre a tenere la testa bassa e gli occhi fissanti verso il vuoto. Questo è un modo per difendermi da ciò che mi spaventa e, dato che sono ormai sei anni che vado avanti con questo atteggiamento mi viene spontaneo. Quindi devo imparare a modificarlo.
Spero che la cognitivo-comportamentale mi possa aiutare. Per questo problema ho addirittura abbandonato gli studi, evitato tutti i miei amici, che ormai chiamo ex amici, tranne che uno che vedo raramente una volta alla settimana, solo per qualche ora.
Proverò a parlarle, ma il mio problema è che non riesco sempre ad esprimermi correttamente. Spesso l'ansia si fa talmente intensa che, appena cerco di dire qualcosa, comincio a tremare e mi blocco.
Sto prendendo anche dei farmaci, che fino ad ora non mi sono serviti assolutamente a niente, come d'altrone mi aspettavo. Insomma, quando l'ansia è troppo intensa si richiede una psicoterapia... O almeno credo, insomma, non sono un medico, quindi è inutile che faccio l'esperto. Che stupido che sono a volte...
Comunque cercherò di parlarle.
Grazie delle vostre risposte. Siete stati troppo gentili.
[#4]
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazzo,
Non posso che condividere le strade (psicoterapia cognitivo-comportamentale in associazione alla farmacoterapia)che riporta di aver intrapreso anche perchè sono considerate, in letteratura, efficaci ed efficienti per il trattamento dei disturbi d'ansia. Cinque sedute sono ancora poche per poter avere dei risultati apprezzabili ma non per questo deve abbattersi o demordere: da quanto scrive mi sembra di intravedere una giusta motivazione da parte sua e questo è molto importante.
"Proverò a parlarle, ma il mio problema è che non riesco sempre ad esprimermi correttamente. Spesso l'ansia si fa talmente intensa che, appena cerco di dire qualcosa, comincio a tremare e mi blocco."
Il timore del giudizio è parte del suo problema quindi è comprensibile che lei abbia questa difficoltà anche nel relazionarsi con il suo terapeuta. Credo che un grande passo avanti verrà fatto nel momento in cui lei riuscirà a comunicare quello che prova e i suoi timori nonostante la paura di "sembrare stupido". A quel punto potrà confrontarsi direttamente con la realtà e non più soltanto con il pensiero di ciò che potrebbe accadere.
In bocca al lupo per il suo percorso e se lo desidera ci tenga informati.

[#5]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Certamente, vi terrò informati. Anche perché mi piacere comunicare con altre persone competenti, anche per farmi più idee, oltre alla mia terapista.
Comunque i farmaci li prendo da 5 mesi. Però io mi baso soprattutto sulla cognitivo-comportamentale, da quel che so i farmaci, in livelli di inibizioni alti come i miei, sono solo da supporto secondario.
Un ringraziamento a tutti e vi chiedo scusa se c'erano degli errori, mi sono accorto dopo aver riletto. Ogni tanto dimentico delle parole!!! Che razza di distrattone che sono! hihi
[#6]
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Grazie a lei per avere scritto e non si preoccupi troppo per la "forma".
Un saluto
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