Aiuto psicologico urgente per ansia da esame
Buon pomeriggio,
quando devo affrontare un esame orale è sempre un problema:ansia e panico a partire da una settimana prima della data di esame per culminare nel giorno stesso in pianti e voglia di fuggire.Il pensiero costante dell'esame,dei pochi giorni che mi allontanano da esso,delle ore ad aspettare il mio turno in preda all'ansia.Tutto questo però accade solo negli orali dove devo confrontarmi faccia a faccia con il professore.
Ad inizio febb. ho "dato" un esame difficile con una professoressa autoritaria e che non mette per nulla a proprio agio gli studenti.Il risultato è stato che già dalla prima frase emessa ho farfugliato e dopo aver ascoltato le sue urla senza che me ne rendessi conto ho iniziato ad avere gli occhi lucidi.La qual cosa ha reso la prof ancora più furiosa e naturalmente senza riuscire a controllarmi sono scoppiata a piangere e ho chiesto di tornare la volta prossima.
Ora ho deciso di rimandare l'esame al mese prossimo poichè vorrei essere seguita almeno per questo periodo da un psicologo.Non so se mi possa aiutare ma ho la sensazione di dover "armarmi",rendermi più dura psicologicamente prima di riaffrontare il tutto.
Ho sempre avuto timore di affrontare personaggi forti,e di fronte ai loro rimproveri urlati(che siano di un genitore o appunto di un prof inviperito per carattere) la mia risposta è stata sempre un pianto all'istante.
Riuscirei a superare questa mia paura del confronto specie con persone autoritarie attraverso un percorso psicologico?Cosa mi consigliate?
Non so proprio più dove sbattere la testa...tutti mi ripetono che è solo un esame,che esagero e non prendono sul serio il terrore che mi attanaglia e che mi dicono che solo io posso trovare il modo di affrontarlo andando agli esami comunque,che le armi le devo trovare in me ecc..ok,lo so che devo trovare io la forza...ma dove?come?è come se mi sentissi un soldato spaurito e disarmato mandato controvoglia al fronte.O riesce a battere il nemico o perisce.
Vi prego datemi un consiglio.
quando devo affrontare un esame orale è sempre un problema:ansia e panico a partire da una settimana prima della data di esame per culminare nel giorno stesso in pianti e voglia di fuggire.Il pensiero costante dell'esame,dei pochi giorni che mi allontanano da esso,delle ore ad aspettare il mio turno in preda all'ansia.Tutto questo però accade solo negli orali dove devo confrontarmi faccia a faccia con il professore.
Ad inizio febb. ho "dato" un esame difficile con una professoressa autoritaria e che non mette per nulla a proprio agio gli studenti.Il risultato è stato che già dalla prima frase emessa ho farfugliato e dopo aver ascoltato le sue urla senza che me ne rendessi conto ho iniziato ad avere gli occhi lucidi.La qual cosa ha reso la prof ancora più furiosa e naturalmente senza riuscire a controllarmi sono scoppiata a piangere e ho chiesto di tornare la volta prossima.
Ora ho deciso di rimandare l'esame al mese prossimo poichè vorrei essere seguita almeno per questo periodo da un psicologo.Non so se mi possa aiutare ma ho la sensazione di dover "armarmi",rendermi più dura psicologicamente prima di riaffrontare il tutto.
Ho sempre avuto timore di affrontare personaggi forti,e di fronte ai loro rimproveri urlati(che siano di un genitore o appunto di un prof inviperito per carattere) la mia risposta è stata sempre un pianto all'istante.
Riuscirei a superare questa mia paura del confronto specie con persone autoritarie attraverso un percorso psicologico?Cosa mi consigliate?
Non so proprio più dove sbattere la testa...tutti mi ripetono che è solo un esame,che esagero e non prendono sul serio il terrore che mi attanaglia e che mi dicono che solo io posso trovare il modo di affrontarlo andando agli esami comunque,che le armi le devo trovare in me ecc..ok,lo so che devo trovare io la forza...ma dove?come?è come se mi sentissi un soldato spaurito e disarmato mandato controvoglia al fronte.O riesce a battere il nemico o perisce.
Vi prego datemi un consiglio.
[#1]
Gentile ragazza,
leggo che ha già chiesto supporto e consiglio in un'altra sezione per il problema che sta vivendo.
Immagino che sia molto dura per lei.
Immagino che lo sia ancora di più quando si accorge che gli altri non riescono a comprendere quanto stia male.
E' vero che solo lei può decidere di affrontare e risolvere questo problema ma è altrettanto vero che può farlo chiedendo aiuto, anzi, in questo caso mi sembra la cosa migliore che possa fare.
Le consiglio, però, di non aspettare più e di afrontare la cosa una volta per tutte.
Si ricordi che il problema che ha si può risolvere e non si abbatta.
Si rivolga ad uno psicologo-psicoterapeuta nella sua città oppure ad un consultorio della sua zona
Un grande in bocca al lupo
leggo che ha già chiesto supporto e consiglio in un'altra sezione per il problema che sta vivendo.
Immagino che sia molto dura per lei.
Immagino che lo sia ancora di più quando si accorge che gli altri non riescono a comprendere quanto stia male.
E' vero che solo lei può decidere di affrontare e risolvere questo problema ma è altrettanto vero che può farlo chiedendo aiuto, anzi, in questo caso mi sembra la cosa migliore che possa fare.
Le consiglio, però, di non aspettare più e di afrontare la cosa una volta per tutte.
Si ricordi che il problema che ha si può risolvere e non si abbatta.
Si rivolga ad uno psicologo-psicoterapeuta nella sua città oppure ad un consultorio della sua zona
Un grande in bocca al lupo
Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com
[#2]
Utente
La ringrazio dottoressa.
Mi sono rivolta ad una psicologa delle mia città e ha inquadrato perfettamente il problema.
Mi ha proposto una psicoterapia breve per aiutarmi durante questo mese prima della nuova data di esame e poi di continuare naturalmente con il percorso psicologico.
Mi trovo molto bene (anche se sono solo due appuntamenti) però dentro di me ho paura che non serva a nulla,che non funzioni.
Oggi abbiamo iniziato con le tecniche di respirazione per il rilassamento nei momenti di ansia.Però volevo chiedere:sono veramente efficaci?
Da ignorante in materia mi sembrano dei placebo per così dire...ovvero che possano aiutarmi a rilassarmi in generale ma non ad affrontare l'ansia nel momento dell'esame...
Mi sono rivolta ad una psicologa delle mia città e ha inquadrato perfettamente il problema.
Mi ha proposto una psicoterapia breve per aiutarmi durante questo mese prima della nuova data di esame e poi di continuare naturalmente con il percorso psicologico.
Mi trovo molto bene (anche se sono solo due appuntamenti) però dentro di me ho paura che non serva a nulla,che non funzioni.
Oggi abbiamo iniziato con le tecniche di respirazione per il rilassamento nei momenti di ansia.Però volevo chiedere:sono veramente efficaci?
Da ignorante in materia mi sembrano dei placebo per così dire...ovvero che possano aiutarmi a rilassarmi in generale ma non ad affrontare l'ansia nel momento dell'esame...
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, quando si inizia un percorso nuovo può essere naturale e comprensibile nutrire dubbi ed incertezze sul possibile esito.
Può reagire ai suoi dubbi e timori in infiniti modi: potrebbe ad esempio tenersi tutto per sé, vigilando sul percorso di terapia in cerca di indizi sul suo andamento; potrebbe interrompere la terapia; potrebbe lamentarsi; oppure potrebbe affrontare la questione con la sua terapeuta.
Questo la porrebbe di fronte ad una situazione che lei ha già sperimentato (ovvero, quella di esporsi di fronte a qualcuno che ritiene abbia un'autorità), in un contesto in cui potrebbe viverla come un "laboratorio", e non come un fronte di battaglia.
Cosa potrebbe accadere se lei ponesse alla sua terapeuta le stesse domande che ha posto a noi?
In altre parole: provi a viversi quest'esperienza fino in fondo, con la giusta dose di pazienza e con la possibilità di sperimentare modi alternativi di gestione e fronteggiamento delle sue difficoltà, concedendosi anche la possibilità di cercare un rapporto franco ed aperto con la Collega con cui sta costruendo questo percorso di crescita personale.
Cordialmente
Può reagire ai suoi dubbi e timori in infiniti modi: potrebbe ad esempio tenersi tutto per sé, vigilando sul percorso di terapia in cerca di indizi sul suo andamento; potrebbe interrompere la terapia; potrebbe lamentarsi; oppure potrebbe affrontare la questione con la sua terapeuta.
Questo la porrebbe di fronte ad una situazione che lei ha già sperimentato (ovvero, quella di esporsi di fronte a qualcuno che ritiene abbia un'autorità), in un contesto in cui potrebbe viverla come un "laboratorio", e non come un fronte di battaglia.
Cosa potrebbe accadere se lei ponesse alla sua terapeuta le stesse domande che ha posto a noi?
In altre parole: provi a viversi quest'esperienza fino in fondo, con la giusta dose di pazienza e con la possibilità di sperimentare modi alternativi di gestione e fronteggiamento delle sue difficoltà, concedendosi anche la possibilità di cercare un rapporto franco ed aperto con la Collega con cui sta costruendo questo percorso di crescita personale.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3k visite dal 26/02/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.