Possibile depressione come comportarmi?
Il mio amico non sta bene. Fra noi ci sono stima, affetto e molta confidenza, sono preoccupata per lui e non so davvero come comportarmi. A seguito di numerose gravi difficoltà della sua vita privata l'ho visto giorno dopo giorno diventare sempre più nervoso, scontroso, demotivato. La grinta di un tempo si è trasformata in sterile rabbia, la determinazione è sparita lasciando il posto ad una grande incertezza. Lo vedo svogliato, preda di grandi entusiasmi effimeri che sempre più spesso si spengono in brevissimo tempo, alla ricerca continua di qualcosa di indefinito che lo faccia stare meglio. Chi non lo conosce bene non riesce a notare il cambiamento, ma io sì e vorrei capire come comportarmi per essere se non proprio utile perlomeno non nociva.
Sono la sua confidente, ma allo stesso tempo un frequentissimo capro espiatorio. Un tempo ero la sua valvola di sfogo che gli dava benessere e felicità, oggi oggettivamente non più, perchè le nostre vite sono molto cambiate e ci sono stati grossi fraintendimenti anche fra noi due. Mi cerca, mi vorrebbe vicina, poi al primo segnale di una qualunque anche minima difficoltà si chiude in se stesso, mi accusa di essere cambiata, oppure mi mente sapendo che molto probabilmente io non crederò alla sua bugia, ma almeno forse la discussione in corso arriverà al termine.
Negli ultimi tempi, in paricolare, sembra a volte distaccato dalla realtà, o meglio, dalla propria responsabilità. Mi ferisce, mi incolpa di tutto con freddezza e risentimento, sa bene di farmi del male (o così credo io), ma passato il momento non dà più il minimo peso ai suoi atteggiamenti. Non si rende più conto di avermi ferita, che ci vorrebbero delle scuse, che sarebbe normale tentare di rimediare in qualche modo. Acqua passata, se ci ripenso sono io che esagero (fonte questa per lui di grande delusione).
Sento di poter giocare un ruolo importante per lui in questo momento, ma ho molta paura di fare più male che bene. Finora sono sempre stata accogliente, comprensiva, materna, sempre pronta al perdono, la persona alla quale confessare tutto senza che ci siano conseguenze. Ora mi chiedo se questo non abbia potuto essere più d'impaccio che altro, se magari dovrei - o avrei dovuto - essere più dura, dargli limpressione di voltargli le spalle, sperando in questo modo di spronarlo un po'.
Sono molto preoccupata, addolorata per aver perso - è questa la sensazione oggi - una persona per me di grande valore, mi sento impotente e temo di avere sotto gli occhi qualcosa di grave che andrebbe curato, senza sapere come muovermi.
Ringrazio chiunque vorrà darmi un suggerimento.
Sono la sua confidente, ma allo stesso tempo un frequentissimo capro espiatorio. Un tempo ero la sua valvola di sfogo che gli dava benessere e felicità, oggi oggettivamente non più, perchè le nostre vite sono molto cambiate e ci sono stati grossi fraintendimenti anche fra noi due. Mi cerca, mi vorrebbe vicina, poi al primo segnale di una qualunque anche minima difficoltà si chiude in se stesso, mi accusa di essere cambiata, oppure mi mente sapendo che molto probabilmente io non crederò alla sua bugia, ma almeno forse la discussione in corso arriverà al termine.
Negli ultimi tempi, in paricolare, sembra a volte distaccato dalla realtà, o meglio, dalla propria responsabilità. Mi ferisce, mi incolpa di tutto con freddezza e risentimento, sa bene di farmi del male (o così credo io), ma passato il momento non dà più il minimo peso ai suoi atteggiamenti. Non si rende più conto di avermi ferita, che ci vorrebbero delle scuse, che sarebbe normale tentare di rimediare in qualche modo. Acqua passata, se ci ripenso sono io che esagero (fonte questa per lui di grande delusione).
Sento di poter giocare un ruolo importante per lui in questo momento, ma ho molta paura di fare più male che bene. Finora sono sempre stata accogliente, comprensiva, materna, sempre pronta al perdono, la persona alla quale confessare tutto senza che ci siano conseguenze. Ora mi chiedo se questo non abbia potuto essere più d'impaccio che altro, se magari dovrei - o avrei dovuto - essere più dura, dargli limpressione di voltargli le spalle, sperando in questo modo di spronarlo un po'.
Sono molto preoccupata, addolorata per aver perso - è questa la sensazione oggi - una persona per me di grande valore, mi sento impotente e temo di avere sotto gli occhi qualcosa di grave che andrebbe curato, senza sapere come muovermi.
Ringrazio chiunque vorrà darmi un suggerimento.
[#1]
(..)ma passato il momento non dà più il minimo peso ai suoi atteggiamenti. Non si rende più conto di avermi ferita,(..)
gentile ragazza, questo atteggiamento che riporta potrebbe essere l'espressione del suo disagio, ossia il sintomo di un problema legato all'umore o una organizzazione patologica di personalità. Se le cose stanno in questo modo non c'è nulla che lei possa fare se non sentire la frustrazione dell'inutilità di ogni suo comportamento.
L'unico vero atteggiamento costruttivo sarebbe quello di consigliare al suo amico un intervento specialistico.
saluti
gentile ragazza, questo atteggiamento che riporta potrebbe essere l'espressione del suo disagio, ossia il sintomo di un problema legato all'umore o una organizzazione patologica di personalità. Se le cose stanno in questo modo non c'è nulla che lei possa fare se non sentire la frustrazione dell'inutilità di ogni suo comportamento.
L'unico vero atteggiamento costruttivo sarebbe quello di consigliare al suo amico un intervento specialistico.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 25/02/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.