Al gent. dott. del monte:sono stufa di essere (considerata) ansiosa
Gentilissimo dottore, mi rivolgo a lei, in quanto le risposte ai consulti che recano sua firma mi sembrano profonde e concrete.
Piango fra me e me da due giorni, quando anche la ginecologa mi ha rivelato che, dopo tutte le possibili analisi con esiti negativi, le mie ricorrenti vaginiti possano essere ricondotte a cause psicogene:ANSIA.
Vorrei presentarmi senza paure:Sono una ragazza normale, 31 a., sposata da 5 e due piccoli di 4a. e 2a.Ho una buona posizione sociale, sono laureata ma non lavoro per"lusso". Non che me la spassi o che vada ogni giorno a fare shopping, ma stiamo bene.
Da prima di sposarci, ho cominciato ad esser tacciata di "NERVOSA" dai familiari di mio marito, ma anche da lui stessa, quando ritenevo (a 19 anni) di essere soltanto adolescenziale.
Poi un'amica mi incominciò a dire che quando parlavo infondevo una enorme carica d'ansia.
Ho incominciato a credere di non esser ben capita.Dico questo perchè anche oggi consideravo che ho una velocissima capacità di logica e di pensiero, che mio marito ed i miei conoscono, ma che non mi è dato esser riconosciuta, svolgendo per lo più compiti casalinghi.
Mi sento inadeguata e dalla faccia dei miei conoscenti leggo spesso che pensano che non parli la loro lingua.
I miei bimbi sono loquacissimi ed hanno una capacità e proprietà di linguaggio molto superiore ai loro coetaei e quando le insegnanti se ne stupiscono, io taccio per non farmi dire che sono ansiosa o logorroica.
Vorrei dirle, però che il mio problema urgente è adesso il sesso coniugale.
Da peperina com'ero adesso sono una flebile candelina, che si impegna per non mandare tutto a monte, ma senza grande brio finisco per farmi male e per non sopportare mio marito, che pare mi si avvicini con l'aria del mago del sesso, sicuro di quel che fa, facendo aumentare soltanto i miei rifiuti.
Mi aiuti, la prego, ma non risolva tutto dicendo solo che soffro d'ansia, altrimenti, se così fosse, mi dica che devo fare.GRAZIE DI CUORE
Piango fra me e me da due giorni, quando anche la ginecologa mi ha rivelato che, dopo tutte le possibili analisi con esiti negativi, le mie ricorrenti vaginiti possano essere ricondotte a cause psicogene:ANSIA.
Vorrei presentarmi senza paure:Sono una ragazza normale, 31 a., sposata da 5 e due piccoli di 4a. e 2a.Ho una buona posizione sociale, sono laureata ma non lavoro per"lusso". Non che me la spassi o che vada ogni giorno a fare shopping, ma stiamo bene.
Da prima di sposarci, ho cominciato ad esser tacciata di "NERVOSA" dai familiari di mio marito, ma anche da lui stessa, quando ritenevo (a 19 anni) di essere soltanto adolescenziale.
Poi un'amica mi incominciò a dire che quando parlavo infondevo una enorme carica d'ansia.
Ho incominciato a credere di non esser ben capita.Dico questo perchè anche oggi consideravo che ho una velocissima capacità di logica e di pensiero, che mio marito ed i miei conoscono, ma che non mi è dato esser riconosciuta, svolgendo per lo più compiti casalinghi.
Mi sento inadeguata e dalla faccia dei miei conoscenti leggo spesso che pensano che non parli la loro lingua.
I miei bimbi sono loquacissimi ed hanno una capacità e proprietà di linguaggio molto superiore ai loro coetaei e quando le insegnanti se ne stupiscono, io taccio per non farmi dire che sono ansiosa o logorroica.
Vorrei dirle, però che il mio problema urgente è adesso il sesso coniugale.
Da peperina com'ero adesso sono una flebile candelina, che si impegna per non mandare tutto a monte, ma senza grande brio finisco per farmi male e per non sopportare mio marito, che pare mi si avvicini con l'aria del mago del sesso, sicuro di quel che fa, facendo aumentare soltanto i miei rifiuti.
Mi aiuti, la prego, ma non risolva tutto dicendo solo che soffro d'ansia, altrimenti, se così fosse, mi dica che devo fare.GRAZIE DI CUORE
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Gentile ragazza, in attesa che il dottor Del Monte legga e risponda le riporto comunque una osservazione.
L'attribuzione di una condizione di ansia alla base di un problema, sta ad indicare che, alla base della stessa ansia, vi sia una problematica nell'ambito del proprpio modo di reagire alle cose, all'ambiente circostante e soprattutto nella relazione. Se gli esiti di una visita medica sono negativi allora è in quegli ambiti citati che bisogna cercare il bandolo della matassa.
dal momento in cui le fa un'affermazione del genere
(..)mi si avvicini con l'aria del mago del sesso, sicuro di quel che fa, facendo aumentare soltanto i miei rifiuti(..)
sta evidenziando una modalità NON molto funzionale della coppia di approccciarsi e questo può causare reazioni di ansia, ossia irrigidimento, rifiuto e a sua volta dolore durante i rapporti e cosi' via.
inoltre
(..)Ho incominciato a credere di non esser ben capita...., che mio marito ed i miei conoscono, ma che non mi è dato esser riconosciuta, svolgendo per lo più compiti casalinghi(..)
anche questo evidenza un'altra modalità distorta nella comunicazione, non la sua si intende , ma nella relazione e questo da origini a sentimenti ansiosi.
ecco, con l'attribuzione di uno stato di ansia si celano questioni come quelle evidenziate.
cosa fare?
nel suo caso un intervento psicologico rivolto alla coppia, orientato a mettere in discussione probabili distorsioni comunicazionali e relazionali.
Se suo marito NON è d'accordo può sempre lei cominciare da sola.
saluti
L'attribuzione di una condizione di ansia alla base di un problema, sta ad indicare che, alla base della stessa ansia, vi sia una problematica nell'ambito del proprpio modo di reagire alle cose, all'ambiente circostante e soprattutto nella relazione. Se gli esiti di una visita medica sono negativi allora è in quegli ambiti citati che bisogna cercare il bandolo della matassa.
dal momento in cui le fa un'affermazione del genere
(..)mi si avvicini con l'aria del mago del sesso, sicuro di quel che fa, facendo aumentare soltanto i miei rifiuti(..)
sta evidenziando una modalità NON molto funzionale della coppia di approccciarsi e questo può causare reazioni di ansia, ossia irrigidimento, rifiuto e a sua volta dolore durante i rapporti e cosi' via.
inoltre
(..)Ho incominciato a credere di non esser ben capita...., che mio marito ed i miei conoscono, ma che non mi è dato esser riconosciuta, svolgendo per lo più compiti casalinghi(..)
anche questo evidenza un'altra modalità distorta nella comunicazione, non la sua si intende , ma nella relazione e questo da origini a sentimenti ansiosi.
ecco, con l'attribuzione di uno stato di ansia si celano questioni come quelle evidenziate.
cosa fare?
nel suo caso un intervento psicologico rivolto alla coppia, orientato a mettere in discussione probabili distorsioni comunicazionali e relazionali.
Se suo marito NON è d'accordo può sempre lei cominciare da sola.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
Grazie, pensavo di non ricever risposta per la futilità della domanda, ed invece qualcuno ascolta, ogni tanto!
Mi perdoni, sono nel pieno di una crisi personale e familiare, in quanto non solo col marito, ma non mi riconosco neanche nel ruolo di mamma felice.
Dopo ben dieci giorni di malattia dei 2 piccoli, sopraggiunge il malessere del marito ed il mio stato di "fantasma" si accentua.
Riflettevo in un litigio a difesa della mia lunga apatia, che ho cercato di superare con impegno, sul fatto che per 2 anni non ho avuto una situazione ormonale favorevole.
So bene che non parlo con ginecologi, da cui sono già stata, ma cerco proprio un altro tipo di aiuto:ho allattato per un anno in seguito al quale ho rischiato grosso per l'emorraggia mestruale ricorrente;ad agosto scorso ho avuto un aborto spontaneo, rimosso dalla memoria di mio marito e non solo, ed ora ho il ciclo che arriva a 55 giorni.
Questa la pongo come una giustificazione fisiologica, ma non riesco ad aiutarmi mentalmente.
Grazie e scusi lo sfogo
Mi perdoni, sono nel pieno di una crisi personale e familiare, in quanto non solo col marito, ma non mi riconosco neanche nel ruolo di mamma felice.
Dopo ben dieci giorni di malattia dei 2 piccoli, sopraggiunge il malessere del marito ed il mio stato di "fantasma" si accentua.
Riflettevo in un litigio a difesa della mia lunga apatia, che ho cercato di superare con impegno, sul fatto che per 2 anni non ho avuto una situazione ormonale favorevole.
So bene che non parlo con ginecologi, da cui sono già stata, ma cerco proprio un altro tipo di aiuto:ho allattato per un anno in seguito al quale ho rischiato grosso per l'emorraggia mestruale ricorrente;ad agosto scorso ho avuto un aborto spontaneo, rimosso dalla memoria di mio marito e non solo, ed ora ho il ciclo che arriva a 55 giorni.
Questa la pongo come una giustificazione fisiologica, ma non riesco ad aiutarmi mentalmente.
Grazie e scusi lo sfogo
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,
mi ha molto colpito il titolo del suo post, in cui dice di essere "stufa di essere (considerata) ansiosa".
Non credo sia piacevole né utile essere etichettati, indipendentemente dal "cartellino" che ci viene apposto: che sia "ansiosa", "adolescenziale", "moglie perfetta" o "madre felice", si tratta di definizioni riduttive, che tendono poi a perpetuarsi in modo abbastanza automatico e a "starci strette".
Non credo però che la questione sia se i disturbi che riferisce siano di natura psicogena o meno, perché converrà che una risposta in un forum ad un quesito così complesso sarebbe perlomeno fuori luogo.
Quando lei esterna con lucidità la crisi che sta attraversando, non solo con suo marito, ma anche come "madre felice" tocca un nodo forse più profondo e di portata maggiore: mi associo pertanto ai suggerimenti del Collega, invitandola a valutare l'ipotesi che una consulenza psicologica possa essere l'occasione per affrontare le questioni irrisolte che mi sembra si siano accumulate nella sua vita, malgrado i suoi sforzi per "non mandare tutto a monte".
Le porgo i miei saluti
mi ha molto colpito il titolo del suo post, in cui dice di essere "stufa di essere (considerata) ansiosa".
Non credo sia piacevole né utile essere etichettati, indipendentemente dal "cartellino" che ci viene apposto: che sia "ansiosa", "adolescenziale", "moglie perfetta" o "madre felice", si tratta di definizioni riduttive, che tendono poi a perpetuarsi in modo abbastanza automatico e a "starci strette".
Non credo però che la questione sia se i disturbi che riferisce siano di natura psicogena o meno, perché converrà che una risposta in un forum ad un quesito così complesso sarebbe perlomeno fuori luogo.
Quando lei esterna con lucidità la crisi che sta attraversando, non solo con suo marito, ma anche come "madre felice" tocca un nodo forse più profondo e di portata maggiore: mi associo pertanto ai suggerimenti del Collega, invitandola a valutare l'ipotesi che una consulenza psicologica possa essere l'occasione per affrontare le questioni irrisolte che mi sembra si siano accumulate nella sua vita, malgrado i suoi sforzi per "non mandare tutto a monte".
Le porgo i miei saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.4k visite dal 19/02/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.