Andrà bene? non ne sono convinto!
Salve gentili Psicologi.
Anche se non l’ho scelta io spontaneamente (ma potremmo dire quasi “forzato”) ho iniziato una psicoterapia.
Finora ho fatto il colloquio iniziale e altri due incontri (test e altre domande su di me);
so che ancora è molto presto per avere benefici ma so anche che la mia condizione finora è peggiorata proprio per via di questo percorso.
Ciò che vorrei chiedervi è: i miei incontri con lo psicologo hanno una cadenza settimanale, e lo specialista mi ha detto che in linea di massima ci vorranno 3 – 4 mesi per poi valutare un po’ le cose;
ipotizzando allora che gli incontri in tutto dovranno essere 16, mi stavo domandando se in una psicoterapia la cosa più indicata è avere un solo incontro settimanale o se il paziente lo desidera è meglio o possibile fare due incontri a settimana in modo tale che i 16 incontri li farò in due mesi? (così mi libererò prima da questo nuovo peso rappresentato psicoterapia, infatti, dopo queste prime “sedute” come ho già detto sono stato più male di prima e non vedo l’ora che arrivi subito il prossimo incontro sia vedere cosa succede sia per terminare al più presto la terapia).
Come avrete capito non sono molto fiducioso e ad accrescere la mia sfiducia è il fatto che lo psicologo non mi ha detto che dopo le prime sedute potrei stare più male di prima per via del fatto che gli ho detto i miei problemi e le mie sofferenze di vita e quindi ciò ha portato a galla il mio dolore e conseguentemente l’aumento “momentaneo” del mio malessere;
voglio cioè dire che se lo specialista mi avesse detto queste cose allora io potrei essere più fiducioso perché penserei: questo sa il fatto suo e sa cosa è la psicologia di un essere umano, allora può anche darsi che la psicoterapia possa davvero essere uno strumento che allievi il mio malessere ed io sono in errore quando penso da questo percorso ne uscirò peggio di prima.
Grazie per avermi letto.
Cordiali saluti.
Anche se non l’ho scelta io spontaneamente (ma potremmo dire quasi “forzato”) ho iniziato una psicoterapia.
Finora ho fatto il colloquio iniziale e altri due incontri (test e altre domande su di me);
so che ancora è molto presto per avere benefici ma so anche che la mia condizione finora è peggiorata proprio per via di questo percorso.
Ciò che vorrei chiedervi è: i miei incontri con lo psicologo hanno una cadenza settimanale, e lo specialista mi ha detto che in linea di massima ci vorranno 3 – 4 mesi per poi valutare un po’ le cose;
ipotizzando allora che gli incontri in tutto dovranno essere 16, mi stavo domandando se in una psicoterapia la cosa più indicata è avere un solo incontro settimanale o se il paziente lo desidera è meglio o possibile fare due incontri a settimana in modo tale che i 16 incontri li farò in due mesi? (così mi libererò prima da questo nuovo peso rappresentato psicoterapia, infatti, dopo queste prime “sedute” come ho già detto sono stato più male di prima e non vedo l’ora che arrivi subito il prossimo incontro sia vedere cosa succede sia per terminare al più presto la terapia).
Come avrete capito non sono molto fiducioso e ad accrescere la mia sfiducia è il fatto che lo psicologo non mi ha detto che dopo le prime sedute potrei stare più male di prima per via del fatto che gli ho detto i miei problemi e le mie sofferenze di vita e quindi ciò ha portato a galla il mio dolore e conseguentemente l’aumento “momentaneo” del mio malessere;
voglio cioè dire che se lo specialista mi avesse detto queste cose allora io potrei essere più fiducioso perché penserei: questo sa il fatto suo e sa cosa è la psicologia di un essere umano, allora può anche darsi che la psicoterapia possa davvero essere uno strumento che allievi il mio malessere ed io sono in errore quando penso da questo percorso ne uscirò peggio di prima.
Grazie per avermi letto.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
diciamo che Lei ha inziato nel peggiore dei modi una psicoterapia, contro voglia, non fidandosi del terapeuta, e non vedendo l'ora che tutto finisca al più presto.
Le dico francamente che temo un percorso tutto in salita se Lei non mette in discussione questo Suo atteggiamento.
Il che non significa che Lei debba farsi andare bene un terapeuta che non l'ha convinta, ma d'altronde da qualche parte dovremo iniziare a lavorare, non crede?
diciamo che Lei ha inziato nel peggiore dei modi una psicoterapia, contro voglia, non fidandosi del terapeuta, e non vedendo l'ora che tutto finisca al più presto.
Le dico francamente che temo un percorso tutto in salita se Lei non mette in discussione questo Suo atteggiamento.
Il che non significa che Lei debba farsi andare bene un terapeuta che non l'ha convinta, ma d'altronde da qualche parte dovremo iniziare a lavorare, non crede?
[#2]
Ex utente
Grazie per la celere risposta, gentilissimo Dr. Bulla.
Vorrei dire che al primo incontro lo psicologo mi ha chiesto se ci sono andato spontaneamente e con piacere e io gli ho detto: assolutamente no!
Il punto non è che non confido nella preparazione dello specialista,
il punto è che per me questo era il periodo meno adatto per iniziare un psicoterapia, inoltre, ho detto allo specialista che ho dei problemi CONCRETI e REALI che mi COSTRINGONO ad avere appunto problematiche di vario genere e, le confido che se non avessi questi CONCRETI problemi e mi sarei comunque ritrovato ad avere gli stessi disturbi di nervosismo e di chiusura in me stesso che ho adesso, già da anni sarei andato spontaneamente dal psicologo, ma con i problemi che mi ritrovo ………….
Voglio comunque aggiungere che nonostante ciò, potrebbe anche darsi che fra 12 mesi io avrei scelto di mia spontanea volontà ad intraprendere un percorso di psicoterapia, sono però cosciente che a quel punto sarebbe stata tutta un’altra storia perché appunto il desiderio e la necessità nascevano dalla mia anima e non spinto da altri ………. Adesso però avrei voluto fare altre cose e penso anche che così facendo mi sto giocando la carta della psicoterapia perché se adesso non mi sarà benefica, tra 12 mesi sicuramente non la rigiocherò.
Concordo con lei, infine, quando dice di temere un percorso in salita se non metto in discussione il mio atteggiamento ma, ahimé, ho buttato la spugna, nel senso che sono stanco di combattere e dunque mi affiderò comunque a questa psicoterapia anche se so che il mio essere interiore è in disaccordo ed anche se so che se la stessa si rivelerà infruttuosa io sono finito!
Le richiedo allora se secondo Lei due incontri settimanali invece di uno sono comunque sconsigliati.
Le porgo ancora cordiali saluti e La ringrazio ancora per l’attenzione concessami.
Vorrei dire che al primo incontro lo psicologo mi ha chiesto se ci sono andato spontaneamente e con piacere e io gli ho detto: assolutamente no!
Il punto non è che non confido nella preparazione dello specialista,
il punto è che per me questo era il periodo meno adatto per iniziare un psicoterapia, inoltre, ho detto allo specialista che ho dei problemi CONCRETI e REALI che mi COSTRINGONO ad avere appunto problematiche di vario genere e, le confido che se non avessi questi CONCRETI problemi e mi sarei comunque ritrovato ad avere gli stessi disturbi di nervosismo e di chiusura in me stesso che ho adesso, già da anni sarei andato spontaneamente dal psicologo, ma con i problemi che mi ritrovo ………….
Voglio comunque aggiungere che nonostante ciò, potrebbe anche darsi che fra 12 mesi io avrei scelto di mia spontanea volontà ad intraprendere un percorso di psicoterapia, sono però cosciente che a quel punto sarebbe stata tutta un’altra storia perché appunto il desiderio e la necessità nascevano dalla mia anima e non spinto da altri ………. Adesso però avrei voluto fare altre cose e penso anche che così facendo mi sto giocando la carta della psicoterapia perché se adesso non mi sarà benefica, tra 12 mesi sicuramente non la rigiocherò.
Concordo con lei, infine, quando dice di temere un percorso in salita se non metto in discussione il mio atteggiamento ma, ahimé, ho buttato la spugna, nel senso che sono stanco di combattere e dunque mi affiderò comunque a questa psicoterapia anche se so che il mio essere interiore è in disaccordo ed anche se so che se la stessa si rivelerà infruttuosa io sono finito!
Le richiedo allora se secondo Lei due incontri settimanali invece di uno sono comunque sconsigliati.
Le porgo ancora cordiali saluti e La ringrazio ancora per l’attenzione concessami.
[#3]
Gentile Utente,
la frequenza degli incontri la dovete decidere Lei è il terapeuta.
Capisco la Sua posizione un po' sfiduciata, ma questo non le facilita le cose.
Inoltre non credo che un fallimento terapeutico possa ostacolare un secondo tentativo, perchè succede spesso.
la frequenza degli incontri la dovete decidere Lei è il terapeuta.
Capisco la Sua posizione un po' sfiduciata, ma questo non le facilita le cose.
Inoltre non credo che un fallimento terapeutico possa ostacolare un secondo tentativo, perchè succede spesso.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 19/02/2010.
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