Affetto per psicologa
Ho 38 anni, sono sposata con figli. Da tre anni sono seguita da una psicologa per curare vari disturbi tra cui la depressione.Nel corso del tempo mi sono fortemente affezionata a lei.Gliene ho parlato e le ho detto che soffro molto di questa cosa perchè sento di non venire ricambiata in ugual misura.Mi ha risposto che anche lei si è affezionata , ma che lei non è una mia amica. Siccome io ci sto davvero male, vorrei distaccarmi emotivamenta da lei e obbligarmi a vederla solo come medico.Gliel'ho detto e mi ha risposto che non capisce questa decisione.è tutto così complicato.grazie
[#1]
Gentile utente,
nel rapporto tra un paziente e il suo terapeuta è fisiologico che, soprattutto all'interno di una rapporto che dura da tempo, circolino dei sentimenti più o meno intensi.
La questione da avere sempre presente è che si tratta comunque di un rapporto professionale, anche se un paziente racconta al proprio terapeuta tantissime cose di sè, che riguardano la sua vita privata, le sue emozioni profonde.
Dall'altra parte un terapeuta può lavorare bene solo se riesce a mantenere una giusta distanza: se fosse troppo coinvolto emotivamente non potrebbe più svolgere bene il suo compito. Questo è il motivo per cui normalmente ci si rivolge a professionisti con cui non ci siano già dei rapporti personali, che rischierebbero di intralciare il lavoro anzichè aiutarlo.
Un paziente riversa naturalmente sul suo terapeuta delle emozioni che fanno parte del suo funzionamento psicologico, ma che di fatto non corrispondono alla realtà, perchè in effetti lo scambio non è paritario tra i due.
Può sembrarle complicato, ma è in larga parte attraverso la possibilità di affrontare direttamente una questione in questo momento dolorosa come quella per cui ci ha scritto che un rapporto terapeutico può dirsi "funzionante".
Continui quindi a parlarne con la sua terapeuta, e insieme potrete capire cosa le sta succedendo.
Cordialmente,
nel rapporto tra un paziente e il suo terapeuta è fisiologico che, soprattutto all'interno di una rapporto che dura da tempo, circolino dei sentimenti più o meno intensi.
La questione da avere sempre presente è che si tratta comunque di un rapporto professionale, anche se un paziente racconta al proprio terapeuta tantissime cose di sè, che riguardano la sua vita privata, le sue emozioni profonde.
Dall'altra parte un terapeuta può lavorare bene solo se riesce a mantenere una giusta distanza: se fosse troppo coinvolto emotivamente non potrebbe più svolgere bene il suo compito. Questo è il motivo per cui normalmente ci si rivolge a professionisti con cui non ci siano già dei rapporti personali, che rischierebbero di intralciare il lavoro anzichè aiutarlo.
Un paziente riversa naturalmente sul suo terapeuta delle emozioni che fanno parte del suo funzionamento psicologico, ma che di fatto non corrispondono alla realtà, perchè in effetti lo scambio non è paritario tra i due.
Può sembrarle complicato, ma è in larga parte attraverso la possibilità di affrontare direttamente una questione in questo momento dolorosa come quella per cui ci ha scritto che un rapporto terapeutico può dirsi "funzionante".
Continui quindi a parlarne con la sua terapeuta, e insieme potrete capire cosa le sta succedendo.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
[#2]
Ex utente
Dottoressa grazie, grazie davvero della sua risposta. Vede è da un po' che gliene parlo. Come dice lei, la psicologa mi chiede ogni volta di qualsiasi argomento o accadimento le abbia riferito la volta prima, ma questo discorso non lo accenna mai e quindi sono io a parlarne ogni volta con la conseguenza di sentirmi oltremodo ossessiva.Non voglio dire le impressioni che ne traggo nel discuterne,proprio perchè non riesco a capirla o forse non voglio capire. Lei tronca il parlarne e sembra infastidita.Come posso quindi tirare fuori di nuovo il la cosa? per questo voglio allontanarmi da lei emotivamente pur non potendo rinunciare a vederla perchè, ci ho già provato, mi mancherebbe tantissimo.E' un amore espresso in modo unilaterale e questo non sembra umano anche se le parole che lei, dottoressa Cacioppo, mi ha dato sono certamente una spiegazione soddisfacente. Ma io sento di "pancia" e tante spiegazioni non riesco a farmele appartenere.Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 12.8k visite dal 19/02/2010.
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