Fine di una relazione con soggetto borderline
Egregi dottori,
dopo aver navigato su internet al fine di trovare una soluzione al mio problema ho trovato questo spazio ed ho pensato di sottoporre il problema a degli specialisti.
Vi racconto sinteticamente quanto è successo. Ho vissuto per circa 2 anni una relazione con una ragazza, più giovane di me di circa 8 anni. Questa ragazza mi ha fatto vivere dei bellissimi periodi, soprattutto all'inizio. Periodi sicuramente indimenticabili, fino a quando, a causa delle sue continue gelosie, dopo circa 6 mesi che stavamo insieme, questa è entrata abusivamente nella mia casella di posta elettronica trovando cose che la sua mente ha interpretato in modo errato. Da quel momento ha iniziato a fantasticare su un mio ipotetico tradimento arrivando sino al punto di convincersi di questo. Il rapporto è però continuato, tra miriade di alti e bassi, che cominciavano a insospettirmi su una stabilità mentale. Alla fine, non riuscendo più a gestire la relazione, dopo altri 6 mesi, ovvero al compimento di 1 anno della nostra relazione ho deciso di troncarla in netto. Essendo difficile anche per me, in virtù dei sentimenti che provavo, optai per sparire del tutto, non rispondendo più alle sue chiamate e non facendomi trovare. Inizialmente la ragazza mi tormentava cercandomi in tutti i modi possibili, fino a poi quasi rassegnarsi. Un mese dopo la fine della relazione ho avuto una storia di breve durata con un'altra ragazza che però non è andata per il verso giusto. Rattristito da questa relazione ho iniziato a risentirmi con la mia ex, che nel frattempo aveva avuto anch'essa una esperienza andata male. A distanza di circa 3 mesi da quando ci eravamo separati ci siamo rivisti e, sin dal primo incontro, siamo tornati ad andare a letto. Essendo un po' confuso ho cercato di mantenere un distacco, consapevole di "avere in pugno" la mia ex e, forse, desiderando ancora la ragazza con cui avevo avuto la relazione durante l'estate. Fino a quando sono riuscito a giostare la situazione, ho proseguito nel rapporto con lei; quando invece ho visto lei allontanarsi sono corso ai suoi piedi chiedendole di stare con me. Visto il suo allontanamento, è stato difficile "riconquistarla", ma in qualche modo ci sono riuscito. E' riniziato quindi il tango fatto di litigi e manie ossessive. Anche in queste circostanze ho pensato più volte che qualcosa in lei non andasse. Il brusco rapporto, fatto di tira e molla è poi proseguito sino a quest'anno. A gennaio ci siamo separati per pochi giorni e, notando le "attenzioni" di un suo "amico", ho deciso di "riprendermela". In questo ultimo caso, qualcosa non era più come prima ed avevo un vago presentimento derivato dalla presenza di un'altra persona. Quando abbiamo concluso in modo "brutale" anche quest'ultimo periodo, ho scoperto che la ragazza si sentiva ormai da tempo con quell'amico di cui lei diceva "potrebbe essere mio padre" avendo il doppio della sua età. Ora lei vive in un sogno, convinta di essere la protagonista di "scusa ma ti chiam
dopo aver navigato su internet al fine di trovare una soluzione al mio problema ho trovato questo spazio ed ho pensato di sottoporre il problema a degli specialisti.
Vi racconto sinteticamente quanto è successo. Ho vissuto per circa 2 anni una relazione con una ragazza, più giovane di me di circa 8 anni. Questa ragazza mi ha fatto vivere dei bellissimi periodi, soprattutto all'inizio. Periodi sicuramente indimenticabili, fino a quando, a causa delle sue continue gelosie, dopo circa 6 mesi che stavamo insieme, questa è entrata abusivamente nella mia casella di posta elettronica trovando cose che la sua mente ha interpretato in modo errato. Da quel momento ha iniziato a fantasticare su un mio ipotetico tradimento arrivando sino al punto di convincersi di questo. Il rapporto è però continuato, tra miriade di alti e bassi, che cominciavano a insospettirmi su una stabilità mentale. Alla fine, non riuscendo più a gestire la relazione, dopo altri 6 mesi, ovvero al compimento di 1 anno della nostra relazione ho deciso di troncarla in netto. Essendo difficile anche per me, in virtù dei sentimenti che provavo, optai per sparire del tutto, non rispondendo più alle sue chiamate e non facendomi trovare. Inizialmente la ragazza mi tormentava cercandomi in tutti i modi possibili, fino a poi quasi rassegnarsi. Un mese dopo la fine della relazione ho avuto una storia di breve durata con un'altra ragazza che però non è andata per il verso giusto. Rattristito da questa relazione ho iniziato a risentirmi con la mia ex, che nel frattempo aveva avuto anch'essa una esperienza andata male. A distanza di circa 3 mesi da quando ci eravamo separati ci siamo rivisti e, sin dal primo incontro, siamo tornati ad andare a letto. Essendo un po' confuso ho cercato di mantenere un distacco, consapevole di "avere in pugno" la mia ex e, forse, desiderando ancora la ragazza con cui avevo avuto la relazione durante l'estate. Fino a quando sono riuscito a giostare la situazione, ho proseguito nel rapporto con lei; quando invece ho visto lei allontanarsi sono corso ai suoi piedi chiedendole di stare con me. Visto il suo allontanamento, è stato difficile "riconquistarla", ma in qualche modo ci sono riuscito. E' riniziato quindi il tango fatto di litigi e manie ossessive. Anche in queste circostanze ho pensato più volte che qualcosa in lei non andasse. Il brusco rapporto, fatto di tira e molla è poi proseguito sino a quest'anno. A gennaio ci siamo separati per pochi giorni e, notando le "attenzioni" di un suo "amico", ho deciso di "riprendermela". In questo ultimo caso, qualcosa non era più come prima ed avevo un vago presentimento derivato dalla presenza di un'altra persona. Quando abbiamo concluso in modo "brutale" anche quest'ultimo periodo, ho scoperto che la ragazza si sentiva ormai da tempo con quell'amico di cui lei diceva "potrebbe essere mio padre" avendo il doppio della sua età. Ora lei vive in un sogno, convinta di essere la protagonista di "scusa ma ti chiam
[#1]
Psicologo
Gentile utente mi scusi se invece di una risposta le pongo una domanda: chi è borderline e chi gliel'ha detto? Lei non parla di sintomi, ma di una eccessiva gelosia e di continui tira e molla con la sua fidanzata. Dice "Il rapporto è però continuato, tra miriade di alti e bassi, che cominciavano a insospettirmi su una stabilità mentale". Perchè questi sospetti? Quali atteggiamenti l'hanno portata a questa conclusione? Qual è la domanda alla quale chiede risposta? Anche perchè mi sembra che la sua richiesta sia troncata alla fine.
[#2]
Utente
Gentile dott.ssa
effettivamente do atto di aver traslasciato molti, anzi moltissimi elementi che possono indicare lo stato della ragazza. Ho cercato infatti di descrivere sinteticamente la storia. Per il fatto che è stata troncata, dipende dall'aver finito i caratteri messi a disposizione.
Per quanto concerne i sospetti, ciò che ho notato sin dall'inizio del rapporto sono stati i repentinii sbalzi d'umore ed il passare da un giudizio al suo contrapposto nei confronti di tante persone, soprattutto amici. Sono stati frequenti i cambi di obiettivi, tra studio e lavoro ed anche il rapporto con la madre sembrava molto di odio/amore.
La richiesta non ho fatto a tempo a scriverla e, grazie a lei che ha replicato, ho la possibilità di porla.
In relazione alla fine della storia, ho tanti sensi di colpa e sto passando un periodo triste. I sensi di colpa sono derivati essenzialmente dal fatto che nell'ultimo periodo l'ho trascurata molto e non sono stato per niente presente.
Volevo un consiglio per superare il momento, atteso che sono passati un bel po di giorni e sto ancora male. Sono consapevole che la mia emotività non è a livelli normali e ciò mi preoccupa un po'.
effettivamente do atto di aver traslasciato molti, anzi moltissimi elementi che possono indicare lo stato della ragazza. Ho cercato infatti di descrivere sinteticamente la storia. Per il fatto che è stata troncata, dipende dall'aver finito i caratteri messi a disposizione.
Per quanto concerne i sospetti, ciò che ho notato sin dall'inizio del rapporto sono stati i repentinii sbalzi d'umore ed il passare da un giudizio al suo contrapposto nei confronti di tante persone, soprattutto amici. Sono stati frequenti i cambi di obiettivi, tra studio e lavoro ed anche il rapporto con la madre sembrava molto di odio/amore.
La richiesta non ho fatto a tempo a scriverla e, grazie a lei che ha replicato, ho la possibilità di porla.
In relazione alla fine della storia, ho tanti sensi di colpa e sto passando un periodo triste. I sensi di colpa sono derivati essenzialmente dal fatto che nell'ultimo periodo l'ho trascurata molto e non sono stato per niente presente.
Volevo un consiglio per superare il momento, atteso che sono passati un bel po di giorni e sto ancora male. Sono consapevole che la mia emotività non è a livelli normali e ciò mi preoccupa un po'.
[#3]
"Sono consapevole che la mia emotività non è a livelli normali e ciò mi preoccupa un po'"
Gentile utente,
Le faccio una domanda: quali livelli di emotività lei reputa "normali"?
Lei ha creduto in questa storia e ha voluto bene alla persona di cui ci ha raccontato e adesso questa relazione si è interrotta. Qual è la reazione di dolore che lei ritiene sia accettabile in questi casi?
Perchè non prova a condividere queste e altre riflessioni sulla tristezza che prova e sul suo senso di colpa per non aver "curato" questo legame come avrebbe voluto con uno psicologo?
Penso che in questo momento le sarebbe molto d'aiuto
In bocca al lupo
Gentile utente,
Le faccio una domanda: quali livelli di emotività lei reputa "normali"?
Lei ha creduto in questa storia e ha voluto bene alla persona di cui ci ha raccontato e adesso questa relazione si è interrotta. Qual è la reazione di dolore che lei ritiene sia accettabile in questi casi?
Perchè non prova a condividere queste e altre riflessioni sulla tristezza che prova e sul suo senso di colpa per non aver "curato" questo legame come avrebbe voluto con uno psicologo?
Penso che in questo momento le sarebbe molto d'aiuto
In bocca al lupo
Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com
[#4]
Utente
Beh dico questo poichè piango anche per piccole cose e pertanto sento di avere un ipersensibilità emotiva.
Per la domanda che mi ha fatto, reputo normale il mio livello di emotività, che di certo non è fatto di piangere per cose futili o irrilevanti. Sicuramente la reazione di dolore è appropriata, ma ci sono tanti altri aspetti che aumentano il mio dolore.
Sono consapevole che l'aiuto psicologico è quello che mi serve e mi piacerebbe tanto condividere tutte queste cose con uno psicologo, ma le mie finanze attuali non me lo consentono.
Crepi il lupo
grazie.
Per la domanda che mi ha fatto, reputo normale il mio livello di emotività, che di certo non è fatto di piangere per cose futili o irrilevanti. Sicuramente la reazione di dolore è appropriata, ma ci sono tanti altri aspetti che aumentano il mio dolore.
Sono consapevole che l'aiuto psicologico è quello che mi serve e mi piacerebbe tanto condividere tutte queste cose con uno psicologo, ma le mie finanze attuali non me lo consentono.
Crepi il lupo
grazie.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 14.2k visite dal 18/02/2010.
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