Diventare psicologo - paure

Salva a tutti il mio problema è il seguente. E’ un po’ complicato e cerco di riassumerlo per punti chiave.
Anni 25. Posizione geografica: profondo sud nella regione che tutti si dimenticano :) . Buona intelligenza ma spesso mal usata. Personalità emotiva (divenuta ansiosa nel tempo).
Desiderio: diventare psicologo. Problema: ho il babbo contro.
1. Ho una laurea triennale in psicologia. Per la precisione in scienze e tecniche psicologiche della comunicazione e del marketing conseguita in tre anni netti nel 2006 con il voto di 101. Tuttavia all’epoca fui un poco scoraggiato dalla mia università. E dato che gli esami della specialistica erano pressocchè gli stessi della triennale decisi di non continuare.
2. Mio padre allora prese la palla al balzo e mi fece iniziare a lavorare nel suo ufficio come consulente del lavoro. Ora ho dato anche gli esami da consulente nel lavoro a dicembre 2009 e nei prossimi mesi potrei probabilmente prendere l’abilitazione per tale professione.
3. Ma questa professione lo so nel profondo del cuore non mi piace. Al massimo potrà diventare un mestiere che mi permette di guadagnare soldi (che lo so che non è questione di poco conto) ma non sarà mai l’amore/lavoro della mia vita come invece la psicologia. Perché lasciai dunque?
4. Perché all’epoca tre anni fa ero spaventato. Sentivo che psicologia per di più studiata in quella facoltà non mi dava certezze. Lo so che sono io il primo ad non avere una personalità fortissima. Ma non sono neanche un codardo cavolo. Solo che dura se non hai alcun appoggio morale della famiglia. Io economicamente non avrei nessun problema perchè sarei in grado di lavorare studiare contemporaneamente.
Già due anni fa proposi in famiglia di studiare psicologia e continuare a lavorare. E mi si disse: se vuoi studiare psicologia fallo pure ma con lo ufficio hai chiuso.
Io mi vorrei dedicare alla parte più leggera della psicologia (al coching, alle organizzazioni/lavoro ,alle ricerche di mercato qualitative alla psico. dello sport, al pensiero laterale e cosi via),.
Ma sento che se ritiro fuori questa discussione l’andazzo sarà sempre lo stesso. E anche se la fine rimanessi fermo sulle mie volontà mantenendo il punto, alla fine l’ansia mi assalirebbe. Potrei anche finire il ciclo di studi ma in preda alla credenza di star facendo una stronzata non avendo riscontri sul campo di come il mio studio potrà trasformarsi un lavoro degno almeno di soddisfare il bisogno di sicurezza (piramide di maslow).
5. Conclusione: non voglio diventare uno psicologo che è già pieno di problemi prima ancora di cominciare. Cosa devo fare? In realtà lo so. Devo andare da uno psicologo. E magari farci andare anche mio padre e poi piano piano fare tutto quello che voglio perché la vità non è fatta di scelte dicotomiche. Problema 2°: come faccio a trovare uno psicologo bravo?
6. Sbizzarritevi nelle considerazioni.
[#1]
Dr. Luca Martis Psicologo, Psicoterapeuta 153 4
Gentile Utente,

probabilmente riconoscere di avere dei problemi è il primo passo per diventare uno psicologo "sufficientemente buono".

La situazione familiare La pone davanti ad un bivio di fondamentale complessità.

In cuor Suo sa quanto siano importanti le strade che percorrerà.

Di questi tempi è importante avere un lavoro ma anche seguire le proprie aspirazioni e passioni.

Se studiare Psicologia è ciò che desidera veramente, riuscirà nel Suo intento pur continuando a lavorare nell'Ufficio di famiglia.

Per l'eventuale consulenza potrà recarsi presso i consultori familiari, i C.S.M ed i dipartimenti di psicologia ospedaliera.

Cordiali saluti,

Dr. Luca Martis



[#2]
Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5
"Potrei anche finire il ciclo di studi ma in preda alla credenza di star facendo una stronzata non avendo riscontri sul campo di come il mio studio potrà trasformarsi un lavoro degno almeno di soddisfare il bisogno di sicurezza (piramide di maslow)"


Gentile utente,
la paura di non farcela è più che comprensibile ma
penso che oggi per Lei coltivare la sua passione e lavorare contemporaneamente non nello studio di suo padre rappresenti un test,una maniera per seguire la strada che lei ha scelto, misurarsi con se stesso ed emanciparsi dalla sua famiglia d'origine.
Ho la sensazione che questa sfida vada raccolta ma penso che sarebbe utile per lei farsi accompagnare in questo percorso da un professionista.

"Problema 2°: come faccio a trovare uno psicologo bravo?"

Può rivolgersi ad un servizio pubblico, come le è stato già suggerito, oppure consultare questo sito: www.sitcc.it, contiene l'elenco dei terapeuti cognitivo comportamentali soci sitcc in italia.

Un caro saluto

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com