C'è un effetto assuefazione anche per l'esaltazione?

Ho superato i 35 anni e mi pongo questa domanda:
Avete presente certe sensazioni, certe serate di esaltazione pura
a 20, 25 anni, ai tempi dell'università, attimi che duravano poco, ma di ebbrezza totale, forse la spensieratezza di avere ancora tanta giovinezza davanti, forse anche perché erano momenti nuovi...

poi passano gli anni e quelle sensazioni si diradano sempre più,
a volte non le si riprova per mesi, sono sostituite casomai da una forma
di serenità ma più noiosa.

Ma talvolta, ormai ogni tanto, magari una notte si riaccende
quello stesso brivido, è identico, se una ragazza ti regala uno sguardo intenso, o se l'azienda quel pomeriggio ti ha dato un aumento,
e ti dici: ecco, sì, è proprio quella sensazione che all'università provavo quasi ogni sera, allora c'è ancora, sepolta da qualche parte!!

Ma oggi quando quell'attimo di ebbrezza passa, poi non lo risenti per mesi e allora ti chiedi: perché? Perché a poco a poco si dirada quella droga naturale
che abbiamo dentro?
Perché la vita andando avanti mi regala sempre meno momenti di euforia?
Forse perché ci siamo abituati alle gioie, ne abbiamo anche avute tante,
e ci siamo anestetizzati?
Come è possibile rivivere quei momenti con la frequenza di un tempo?


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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, la sua domanda è chiarissima, e la risposta è che si devono continuare a fare le cose che ci riescono e che ci piacciono, anche se queste possono cambiare nel tempo. Ad esempio, le uscite con gli amici, le ragazze e la socialità sono importanti ma non sono tutto. Maturando si devono imparare ad apprezzare anche altre cose, perché non si può sempre vivere con l'euforia a mille. Raggiungere un equilibrio significa non aver bisogno dell'eccitazione a tutti i costi, eppure restare ugualmente sereni.

Maturare significa capire che il proprio corpo e le sensazioni ad esso legate cambiano e che quindi essere felici a 20 anni può comportare un diverso "sapore" che esserlo a 40, 60 o 80. Ciò non significa che si è via via meno felici, ma che si può esserlo qualitativamente in modo diverso.

In altre parole, maturare significa imparare a essere felici anche senza sensazioni forti.

Tutto questo ovviamente se non ci sono problemi di altro tipo, ad esempio legati all'umore. Do per scontato che la sua non fosse una domanda emergente da uno stato di disagio vero e proprio.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com