Nevrosi cardiaca - aiuto urgentissimo
buonasera gentili dottori,
per la quarta volta mi ritrovo a scrivervi e spero che anche stavolta avrete la bontà di rispondermi.
Il mio dottore mi ha detto ke soffro di attacchi di panico e che il mio cuore è sano come uno pesce e mi ha spedito da una psichiatra. ma nonostante qualke miglioramento io continuo ad avere dolori al petto e paura di morire di infarto.
Di solito la paura di morire veniva appunto a seguito dei sintomi. da un paio d mesi invece questa paura di morire si presenta improvvisamente e senza motivo. Perchè ho appunto letto che l'infarto può venire anche senza dolore. cioè uno può morire senza accorgersene.
Ho tanta paura e la notte, come adesso, non riesco a dormire.
Vi prego aiutatemi!
per la quarta volta mi ritrovo a scrivervi e spero che anche stavolta avrete la bontà di rispondermi.
Il mio dottore mi ha detto ke soffro di attacchi di panico e che il mio cuore è sano come uno pesce e mi ha spedito da una psichiatra. ma nonostante qualke miglioramento io continuo ad avere dolori al petto e paura di morire di infarto.
Di solito la paura di morire veniva appunto a seguito dei sintomi. da un paio d mesi invece questa paura di morire si presenta improvvisamente e senza motivo. Perchè ho appunto letto che l'infarto può venire anche senza dolore. cioè uno può morire senza accorgersene.
Ho tanta paura e la notte, come adesso, non riesco a dormire.
Vi prego aiutatemi!
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,
mi sembra di comprendere che attualmente lei viva forti preoccupazioni per lo stato di salute del suo apparato cardiocircolatorio, e che gli accertamenti medici non servano a rassicurarla.
A volte, la continua ricerca di rassicurazioni mediche non diminuisce il senso di insicurezza e preoccupazione, poiché ogni risultato negativo viene interpretato come "ma come posso essere sicura al 100% che sono sana?", e questo può mettere in moto circoli viziosi di ansia e bisogno di certezze.
Operata un'opportuna diagnosi di esclusione (ovvero, stabilito che il suo cuore sta bene), le rimane l'incertezza di avere una patologia cardiaca non diagnosticata.
Ha preso in considerazione l'ipotesi di rivolgersi ad uno psicologo, per cercare di fronteggiare l'ansia che la attanaglia?
Rimango a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
mi sembra di comprendere che attualmente lei viva forti preoccupazioni per lo stato di salute del suo apparato cardiocircolatorio, e che gli accertamenti medici non servano a rassicurarla.
A volte, la continua ricerca di rassicurazioni mediche non diminuisce il senso di insicurezza e preoccupazione, poiché ogni risultato negativo viene interpretato come "ma come posso essere sicura al 100% che sono sana?", e questo può mettere in moto circoli viziosi di ansia e bisogno di certezze.
Operata un'opportuna diagnosi di esclusione (ovvero, stabilito che il suo cuore sta bene), le rimane l'incertezza di avere una patologia cardiaca non diagnosticata.
Ha preso in considerazione l'ipotesi di rivolgersi ad uno psicologo, per cercare di fronteggiare l'ansia che la attanaglia?
Rimango a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
[#2]
Gentile utente,
le preoccupazioni cognitive (paura di morire, paura di avere un infarto) che lei riporta relative alle possibili conseguenze della sintomatologia fisica legata al disturbo di panico (dolori al petto)fanno parte integrante delle caratteristiche del disturbo di panico. Questo infatti è caratterizzato da sintomi non solo somatici (formicolii, parestesie, tachicardia, ecc.), ma anche cognitivi (paura di morire, paura di impazzire) e comportamentali (evitamenti).
Proprio in considerazione di questi tre aspetti della malattia è consigliabile un trattamento integrato farmacologico e psicoterapeutico, quest'ultimo meglio se di orientamento cognitivo comportamentale.
Rimanere ancorati al solo trattamento farmacologico, per alcuni pazienti, non è sufficiente a superare gli aspetti cognitivi e comportamentali del disturbo, per questo le consiglio, se non l'ha già fatto, di iniziare anche un trattamento psicologico, soprattutto perchè sto ipotizzando che lei abbia già sperimentato che nel suo caso, il solo trattamento farmacologico non è stato sufficiente.
Cordialmente
le preoccupazioni cognitive (paura di morire, paura di avere un infarto) che lei riporta relative alle possibili conseguenze della sintomatologia fisica legata al disturbo di panico (dolori al petto)fanno parte integrante delle caratteristiche del disturbo di panico. Questo infatti è caratterizzato da sintomi non solo somatici (formicolii, parestesie, tachicardia, ecc.), ma anche cognitivi (paura di morire, paura di impazzire) e comportamentali (evitamenti).
Proprio in considerazione di questi tre aspetti della malattia è consigliabile un trattamento integrato farmacologico e psicoterapeutico, quest'ultimo meglio se di orientamento cognitivo comportamentale.
Rimanere ancorati al solo trattamento farmacologico, per alcuni pazienti, non è sufficiente a superare gli aspetti cognitivi e comportamentali del disturbo, per questo le consiglio, se non l'ha già fatto, di iniziare anche un trattamento psicologico, soprattutto perchè sto ipotizzando che lei abbia già sperimentato che nel suo caso, il solo trattamento farmacologico non è stato sufficiente.
Cordialmente
Dr. Massimo DAlessandro
Psicologo-Psicoterapeuta
www.massimo-dalessandro.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.8k visite dal 13/02/2010.
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