Attacchi di panico e "arti marziali"
Salve,
volevo sapere cosa pensate delle arti marziali, in particolare del TAI-CHI CHUAN, come aiuto nel superare gli attacchi di panico.
E' un arte orientale molto collegata al controllo di sé - movimento - postura e via dicendo.
Per me che sono iperattivo, con postura non buona, e soffro di DAP sembra lo "sport" ad hoc per migliorare la situazione.
Vero anche che, avendo seguito una lezione dimostrativa di TAI-CHI CHUAN, mi domando come possa mai riuscire a stare fermo e così concentrato sui movimenti. Specie senza farmi venire un attacco di panico per la così forte concentrazione sul movimento lento.
Vostro parere?
volevo sapere cosa pensate delle arti marziali, in particolare del TAI-CHI CHUAN, come aiuto nel superare gli attacchi di panico.
E' un arte orientale molto collegata al controllo di sé - movimento - postura e via dicendo.
Per me che sono iperattivo, con postura non buona, e soffro di DAP sembra lo "sport" ad hoc per migliorare la situazione.
Vero anche che, avendo seguito una lezione dimostrativa di TAI-CHI CHUAN, mi domando come possa mai riuscire a stare fermo e così concentrato sui movimenti. Specie senza farmi venire un attacco di panico per la così forte concentrazione sul movimento lento.
Vostro parere?
[#1]
Gentile utente, premesso che lo sport e il movimento sono indicati a ogni età per il mantenimento di un buon equilibrio psicofisico, va detto che non esiste uno sport o un'arte marziale specificamente indicata per i disturbi come il suo.
Le arti marziali, specialmente quelle di combattimento, possono avere un ruolo nell'acquistare maggior sicurezza in se stessi, ma non sono adatte a tutti e in ogni caso è necessario praticarle per molti anni.
È fuorviante pensare che guarire dagli attacchi di panico significhi calmarsi o sfogarsi attraverso sport, tecniche di rilassamento oppure assumendo calmanti. Sono necessarie terapie specifiche, come ad esempio le forme di psicoterapia attiva e focalizzata, dove si ricevono istruzioni precise sui comportamenti da mettere in atto.
Cordiali saluti
Le arti marziali, specialmente quelle di combattimento, possono avere un ruolo nell'acquistare maggior sicurezza in se stessi, ma non sono adatte a tutti e in ogni caso è necessario praticarle per molti anni.
È fuorviante pensare che guarire dagli attacchi di panico significhi calmarsi o sfogarsi attraverso sport, tecniche di rilassamento oppure assumendo calmanti. Sono necessarie terapie specifiche, come ad esempio le forme di psicoterapia attiva e focalizzata, dove si ricevono istruzioni precise sui comportamenti da mettere in atto.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
io credo molto nelle arti marziali e nella loro capacità di aiutare ad incanalare positivamente stati emotivi negativi ma credo che questo sia possibile solo quando la situazione di base non abbia niente a che fare con una patologia.
In quel caso, come nel suo, è impossibile ricercare nella pratica di questo sport la soluzione del problema in quanto tenderebbe a diventare un problema esso stesso
<<mi domando come possa mai riuscire a stare fermo e così concentrato sui movimenti. Specie senza farmi venire un attacco di panico per la così forte concentrazione sul movimento lento>>
Questo diventa un problema dal momento che non approccerebbe all'allenamento con la predisposizione d'animo che si confà a questa disciplina.
Vedrei molto positivamente invece l'associazione fra una psicoterapia e lo sport; contatti un terapeuta della sua zona ed affronti questo problema in modo definitivo.
Cordialmente
io credo molto nelle arti marziali e nella loro capacità di aiutare ad incanalare positivamente stati emotivi negativi ma credo che questo sia possibile solo quando la situazione di base non abbia niente a che fare con una patologia.
In quel caso, come nel suo, è impossibile ricercare nella pratica di questo sport la soluzione del problema in quanto tenderebbe a diventare un problema esso stesso
<<mi domando come possa mai riuscire a stare fermo e così concentrato sui movimenti. Specie senza farmi venire un attacco di panico per la così forte concentrazione sul movimento lento>>
Questo diventa un problema dal momento che non approccerebbe all'allenamento con la predisposizione d'animo che si confà a questa disciplina.
Vedrei molto positivamente invece l'associazione fra una psicoterapia e lo sport; contatti un terapeuta della sua zona ed affronti questo problema in modo definitivo.
Cordialmente
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#3]
Ex utente
Grazie per entrambe le risposte.
Premetto che circa 7-8 mesi fa avevo intrapreso, in via di regime privato, un percorso con uno psicologo con impostazione di "terapia strategica". Dopo 8 incontri ed esiti mediocri (i miglioramenti erano scarsi), ho deciso di lasciare perdere. Ed evitare di buttare altri soldi, e non pochi per sedute di 15 minuti e compitini a casa. (purtroppo curarsi "bene" e senza tempistiche lunghissime in Italia è diventato un affare per benestanti).
Escludo l'uso di psicofarmaci: si entra in un circolo vizioso al pari di quello degli attacchi di panico. Ma almeno evito di danneggiare fegato e altri organi.
So già di apparire (specie agli occhi degli psichiatri) come quello disfattista, ma sarebbe curioso sapere in termini di dati oggettivi quante persone risultano effettivamente curate in maniera definitiva dall'attacco di panico e senza problematiche rilevanti derivate da tale uso di farmaci.
Poi se dobbiamo accettare il compromesso che tutti devono campare e lavorare, e alimentare gli affari delle cause farmaceutiche, allora è un altro discorso...
Ovviamente critico chi è ancorato molto a quegli aspetti, come in tutti i campi c'è gente che lavora con la massima passione, onestà e professionalità: credo che questo sito, dove i consulti sono gratuiti, sia il miglior esempio.
INSOMMA, credo che per avere buone possibilità di curare i DAP serva solo un gran lavoro di sé stessi e verso sé stessi, con l'aiuto di professionisti-persone che abbiano sviluppato una buona capacità di inquadrare ed elaborare un percorso definito e sinergico per chi è caduto nel "labirinto DAP".
Premetto che circa 7-8 mesi fa avevo intrapreso, in via di regime privato, un percorso con uno psicologo con impostazione di "terapia strategica". Dopo 8 incontri ed esiti mediocri (i miglioramenti erano scarsi), ho deciso di lasciare perdere. Ed evitare di buttare altri soldi, e non pochi per sedute di 15 minuti e compitini a casa. (purtroppo curarsi "bene" e senza tempistiche lunghissime in Italia è diventato un affare per benestanti).
Escludo l'uso di psicofarmaci: si entra in un circolo vizioso al pari di quello degli attacchi di panico. Ma almeno evito di danneggiare fegato e altri organi.
So già di apparire (specie agli occhi degli psichiatri) come quello disfattista, ma sarebbe curioso sapere in termini di dati oggettivi quante persone risultano effettivamente curate in maniera definitiva dall'attacco di panico e senza problematiche rilevanti derivate da tale uso di farmaci.
Poi se dobbiamo accettare il compromesso che tutti devono campare e lavorare, e alimentare gli affari delle cause farmaceutiche, allora è un altro discorso...
Ovviamente critico chi è ancorato molto a quegli aspetti, come in tutti i campi c'è gente che lavora con la massima passione, onestà e professionalità: credo che questo sito, dove i consulti sono gratuiti, sia il miglior esempio.
INSOMMA, credo che per avere buone possibilità di curare i DAP serva solo un gran lavoro di sé stessi e verso sé stessi, con l'aiuto di professionisti-persone che abbiano sviluppato una buona capacità di inquadrare ed elaborare un percorso definito e sinergico per chi è caduto nel "labirinto DAP".
[#4]
Gentile utente, ho praticato karate per oltre 25 anni, s'immagini se potrei parlar male delle arti marziali o sminuirle. Ma il punto è che nel caso di patologie come l'attacco di panico, lo sport e le altre attività fisiche DA SOLE non risolvono il problema, perché come per ogni altra patologia è necessaria una terapia appropriata. E nel caso dei disturbi d'ansia la terapia appropriata consiste in psicoterapia, prescrizioni farmacologiche o in entrambe le cose.
Lei non appare come un disfattista, ma come una persona amareggiata e arrabbiata perché ha speso soldi e tempo per una cura che non si è rivelata efficace. Queste purtroppo sono cose che possono succedere, ma l'unica cosa sensata da fare in questi casi è continuare a cercare un professionista in grado di aiutarla.
Cordiali saluti
Lei non appare come un disfattista, ma come una persona amareggiata e arrabbiata perché ha speso soldi e tempo per una cura che non si è rivelata efficace. Queste purtroppo sono cose che possono succedere, ma l'unica cosa sensata da fare in questi casi è continuare a cercare un professionista in grado di aiutarla.
Cordiali saluti
[#5]
Gentile Utente,
io credo che lei sia stato sfortunato nel trovare un professionista con il quale non si sia instaurata una relazione foriera di un buon risultato terapeutico.
Per quanto io comprenda il suo scoramento il suggerimento è di non desistere e di ricercare al più presto un altro collega, preferibilmente Cognitivo-Comportamentale, che la aiuti ad uscire dal circolo vizioso.
In bocca al lupo
io credo che lei sia stato sfortunato nel trovare un professionista con il quale non si sia instaurata una relazione foriera di un buon risultato terapeutico.
Per quanto io comprenda il suo scoramento il suggerimento è di non desistere e di ricercare al più presto un altro collega, preferibilmente Cognitivo-Comportamentale, che la aiuti ad uscire dal circolo vizioso.
In bocca al lupo
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.7k visite dal 08/02/2010.
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