Disturbo del desiderio sessuale

Buon pomeriggio e grazie per il lavoro che svolgete a favore della comunita'.
Sono qui a chiedere un aiuto per sapere come comportarmi nei confronti della mia compagna che vive questo strano momento..
Faccio un piccolo riepilogo della mia storia. Tutto ha inizio quando ,a turbare la nostra felicissima attività sessuale, sono andato incontro a delle ferite al prepuzio che peggiorando mi hanno portato ad operarmi per fimosi. Il che ha comportato un lungo periodo di inattività sessuale quantificabile in 5 6 mesi. Durante tale periodo la mia compagna ha sofferto come del resto io l'astinenza sessuale con addirittura qualche volta crisi di pianto. Questo fino a 1 mese prima che potessi tornare ad avere rapporti visto la completa guarigione della cicatrice. Questa "pace dei sensi" come lei la definiva aveva risolto l'ansia da astinenza ma il brutto è stato che si è protratta fino ad ora. Cioè adesso non prova più lo stimolo sessuale e quelle poche volte che lo facciamo devo esse io a prendere l'iniziativa e mi ha confidato che anche se prova l'orgasmo non è come prima. Se fosse per lei potrebbe fare sempre a meno del sesso.
Come devo comportarmi??? Devo sempre "pressarla" per avere rapporti sperando che torni tutto normale oppure evitare di averne ed attendere? Poi mi sembra che questo suo cambiamento abbia coinciso con la fine del trattamento anticoncezionale dell'anello vaginale.
Ci può essere un legame tra le due cose?
Vi prego rispondetemi perchè cosi si vive male e rischio di far finire una convivenza.
Grazie di nuovo. Saluti
[#1]
Dr. Luca Borelli Psicologo, Psichiatra, Psicoterapeuta 32 2
Gentile Signore,
mi permetta intanto di suggerirLe di non pensare nemmeno per ipotesi a "far finire una convivenza", come Lei scrive, per una difficoltà come quella che Lei e la Sua compagna state passando.
Credo che l'amore - fra voi - non sia basato esclusivamente (o, peggio, incentrato soltanto) sull'attività sessuale.
Premesso questo,credo che le informazioni che Lei ha fornito non bastino per poterLe dare un parere o un'indicazione valida. Ad esempio: cosa è cambiato nella sua compagna nell'atteggiamento verso il sesso, ma soprattutto verso di Lei come persona, durante questo periodo di forzata astinenza? E in Lei?
E poi: come sicuramente si sarà accorto, l'intervento di fimosi ha cambiato (anche di poco)la forma e le dimensioni del Suo pene; ora, questo può avere modificato il Suo approccio all'atto sessuale, alla penetrazione, ai precedenti preliminari, alle priorità riguardo alla soddisfazione dell'un partner rispetto all'altro... Per non parlare della apparente condizione di "superiorità" sessuale della Sua compagna - dovuta alla fimosi di cui Lei soffriva - che adesso si può essere totalmente rovesciata: ora "non c'è più bisogno" di una donna che La "coccoli" e che magari prenda l'iniziativa, e che forse La rassicuri (sentendosi "importante e necessaria"). No, ora sta a Lei "fare l'uomo", e non solo nella camera da letto, ma in tutti gli aspetti della vita. E la Sua compagna La osserva (e forse La giudica).
E' sicuro di non averla delusa? Ha provato ad indagare su ciò che la Sua compagna si aspetta ora da Lei?
Mi scusi per tutte queste domande, e per le riserve che comportano, ma credo siano argomenti importanti in una coppia.
Infine, l'interruzione del trattamento anticoncezionale della Sua compagna fa pensare tante cose... positive e negative. Ma Lei non fa cenno né del farmaco utilizzato, né del motivo di questa interruzione.
Troppi anelli mancanti, troppe domande senza risposta, nessun cenno ad eventuali visite Specialistiche (indispensabili!).
Se vorrà farlo, chieda un nuovo consulto, con le risposte alle domande cui ho accennato: io e tutta la comunità medica saremo lieti di poterLe dare una mano.
Per ora, un solo consiglio, per Lei e la Sua compagna: ricominciate dall'Amore. Quello che vi fece iniziare l'avventura di una convivenza, quello che vi ha legati nelle gioie e nei dolori.
Ricominci dall'Amore.

Dott. Luca Borelli

Prof. Dott. Luca Borelli
Medico Chirurgo Psicologo Psicoterapeuta
Docente Universitario di Tecniche di Terapia

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Dr. Luca Borelli Psicologo, Psichiatra, Psicoterapeuta 32 2
Gentile Signore,
mi permetta intanto di suggerirLe di non pensare nemmeno per ipotesi a "far finire una convivenza", come Lei scrive, per una difficoltà come quella che Lei e la Sua compagna state passando.
Credo che l'amore - fra voi - non sia basato esclusivamente (o, peggio, incentrato soltanto) sull'attività sessuale.
Premesso questo,credo che le informazioni che Lei ha fornito non bastino per poterLe dare un parere o un'indicazione valida. Ad esempio: cosa è cambiato nella sua compagna nell'atteggiamento verso il sesso, ma soprattutto verso di Lei come persona, durante questo periodo di forzata astinenza? E in Lei?
E poi: come sicuramente si sarà accorto, l'intervento di fimosi ha cambiato (anche di poco)la forma e le dimensioni del Suo pene; ora, questo può avere modificato il Suo approccio all'atto sessuale, alla penetrazione, ai precedenti preliminari, alle priorità riguardo alla soddisfazione dell'un partner rispetto all'altro... Per non parlare della apparente condizione di "superiorità" sessuale della Sua compagna - dovuta alla fimosi di cui Lei soffriva - che adesso si può essere totalmente rovesciata: ora "non c'è più bisogno" di una donna che La "coccoli" e che magari prenda l'iniziativa, e che forse La rassicuri (sentendosi "importante e necessaria"). No, ora sta a Lei "fare l'uomo", e non solo nella camera da letto, ma in tutti gli aspetti della vita. E la Sua compagna La osserva (e forse La giudica).
E' sicuro di non averla delusa? Ha provato ad indagare su ciò che la Sua compagna si aspetta ora da Lei?
Mi scusi per tutte queste domande, e per le riserve che comportano, ma credo siano argomenti importanti in una coppia.
Infine, l'interruzione del trattamento anticoncezionale della Sua compagna fa pensare tante cose... positive e negative. Ma Lei non fa cenno né del farmaco utilizzato, né del motivo di questa interruzione.
Troppi anelli mancanti, troppe domande senza risposta, nessun cenno ad eventuali visite Specialistiche (indispensabili!).
Se vorrà farlo, chieda un nuovo consulto, con le risposte alle domande cui ho accennato: io e tutta la comunità medica saremo lieti di poterLe dare una mano.
Per ora, un solo consiglio, per Lei e la Sua compagna: ricominciate dall'Amore. Quello che vi fece iniziare l'avventura di una convivenza, quello che vi ha legati nelle gioie e nei dolori.
Ricominci dall'Amore.

Dott. Luca Borelli
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Dr. Luca Borelli Psicologo, Psichiatra, Psicoterapeuta 32 2
Gentile Signore,
mi permetta intanto di suggerirLe di non pensare nemmeno per ipotesi a "far finire una convivenza", come Lei scrive, per una difficoltà come quella che Lei e la Sua compagna state passando.
Credo che l'amore - fra voi - non sia basato esclusivamente (o, peggio, incentrato soltanto) sull'attività sessuale.
Premesso questo,credo che le informazioni che Lei ha fornito non bastino per poterLe dare un parere o un'indicazione valida. Ad esempio: cosa è cambiato nella sua compagna nell'atteggiamento verso il sesso, ma soprattutto verso di Lei come persona, durante questo periodo di forzata astinenza? E in Lei?
E poi: come sicuramente si sarà accorto, l'intervento di fimosi ha cambiato (anche di poco)la forma e le dimensioni del Suo pene; ora, questo può avere modificato il Suo approccio all'atto sessuale, alla penetrazione, ai precedenti preliminari, alle priorità riguardo alla soddisfazione dell'un partner rispetto all'altro... Per non parlare della apparente condizione di "superiorità" sessuale della Sua compagna - dovuta alla fimosi di cui Lei soffriva - che adesso si può essere totalmente rovesciata: ora "non c'è più bisogno" di una donna che La "coccoli" e che magari prenda l'iniziativa, e che forse La rassicuri (sentendosi "importante e necessaria"). No, ora sta a Lei "fare l'uomo", e non solo nella camera da letto, ma in tutti gli aspetti della vita. E la Sua compagna La osserva (e forse La giudica).
E' sicuro di non averla delusa? Ha provato ad indagare su ciò che la Sua compagna si aspetta ora da Lei?
Mi scusi per tutte queste domande, e per le riserve che comportano, ma credo siano argomenti importanti in una coppia.
Infine, l'interruzione del trattamento anticoncezionale della Sua compagna fa pensare tante cose... positive e negative. Ma Lei non fa cenno né del farmaco utilizzato, né del motivo di questa interruzione.
Troppi anelli mancanti, troppe domande senza risposta, nessun cenno ad eventuali visite Specialistiche (indispensabili!).
Se vorrà farlo, chieda un nuovo consulto, con le risposte alle domande cui ho accennato: io e tutta la comunità medica saremo lieti di poterLe dare una mano.
Per ora, un solo consiglio, per Lei e la Sua compagna: ricominciate dall'Amore. Quello che vi fece iniziare l'avventura di una convivenza, quello che vi ha legati nelle gioie e nei dolori.
Ricominci dall'Amore.

Dott. Luca Borelli
[#4]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Innanzi tutto grazie mille per aver risposto Dott. Borelli. Delle domande che mi ha posto posso risponderLe che la decisione dell'interruzione del trattamento anticoncezionale l'abbiamo presa assieme in considerazione del fatto che non avendo rapporti non si poteva rischiare una gravidanza e che avrebbe fatto una pausa dopo un trattamento che è durato quasi un anno. Ovviamente il tutto è stato considerato dopo il consulto con il ginecologo del consultorio.
Sono a precisarle che la mia compagna ha 19 anni e che l'anticoncezionale in oggetto è il NUVARING. Certamente l'astinenza ha "raffredato" il nostro rapporto non solo sotto l'aspetto sessuale ma anche sociale. Ritrovare la serenità certamente sarebbe un gran bene ma questa storia è come il cane che si morde la coda..perchè senza una normale attività sessuale per me è difficile ritrovare la giusta serenità. Mi sento rifiutato anche se lei mi afferma che mi vede sempre bellissimo e anche se ho la consapevolezza che questo suo comportamento non è volontario. Soltanto che non mi capacito del perchè di questo cambiamento e come lei possa aver azzerato il desiderio sessuale soprattutto pensando a come vivevamo felicemente prima dei miei problemi. La risposta a cui però tengo di più è nel sapere come devo pormi nei confronti della mia compagna, se essere comprensivo ed attendere che le ritorni la libido oppure farmi avanti e sperare in qualche modo di risvegliarle l'istinto.
E se passeranno altri mesi a quale specialista rivolgermi.
Ringraziando porgo un cordialissimo Saluto
[#5]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Innanzi tutto grazie mille per aver risposto Dott. Borelli. Delle domande che mi ha posto posso risponderLe che la decisione dell'interruzione del trattamento anticoncezionale l'abbiamo presa assieme in considerazione del fatto che non avendo rapporti non si poteva rischiare una gravidanza e che avrebbe fatto una pausa dopo un trattamento che è durato quasi un anno. Ovviamente il tutto è stato considerato dopo il consulto con il ginecologo del consultorio.
Sono a precisarle che la mia compagna ha 19 anni e che l'anticoncezionale in oggetto è il NUVARING. Certamente l'astinenza ha "raffredato" il nostro rapporto non solo sotto l'aspetto sessuale ma anche sociale. Ritrovare la serenità certamente sarebbe un gran bene ma questa storia è come il cane che si morde la coda..perchè senza una normale attività sessuale per me è difficile ritrovare la giusta serenità. Mi sento rifiutato anche se lei mi afferma che mi vede sempre bellissimo e anche se ho la consapevolezza che questo suo comportamento non è volontario. Soltanto che non mi capacito del perchè di questo cambiamento e come lei possa aver azzerato il desiderio sessuale soprattutto pensando a come vivevamo felicemente prima dei miei problemi. La risposta a cui però tengo di più è nel sapere come devo pormi nei confronti della mia compagna, se essere comprensivo ed attendere che le ritorni la libido oppure farmi avanti e sperare in qualche modo di risvegliarle l'istinto.
E se passeranno altri mesi a quale specialista rivolgermi.
Ringraziando porgo un cordialissimo Saluto
[#6]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Innanzi tutto grazie mille per aver risposto Dott. Borelli. Specifico che la fimosi si è verificata dopo 1 anno che vivevamo assieme.Delle domande che mi ha posto posso risponderLe che la decisione dell'interruzione del trattamento anticoncezionale l'abbiamo presa assieme in considerazione del fatto che non avendo rapporti non si poteva rischiare una gravidanza e che avrebbe fatto una pausa dopo un trattamento che è durato quasi un anno. Ovviamente il tutto è stato considerato dopo il consulto con il ginecologo del consultorio.
Sono a precisarle che la mia compagna ha 19 anni e che l'anticoncezionale in oggetto è il NUVARING. Certamente l'astinenza ha "raffredato" il nostro rapporto non solo sotto l'aspetto sessuale ma anche sociale. Ritrovare la serenità certamente sarebbe un gran bene ma questa storia è come il cane che si morde la coda..perchè senza una normale attività sessuale per me è difficile ritrovare la giusta serenità. Mi sento rifiutato anche se lei mi afferma che mi vede sempre bellissimo e anche se ho la consapevolezza che questo suo comportamento non è volontario. Soltanto che non mi capacito del perchè di questo cambiamento e come lei possa aver azzerato il desiderio sessuale soprattutto pensando a come vivevamo felicemente prima dei miei problemi. La risposta a cui però tengo di più è nel sapere come devo pormi nei confronti della mia compagna, se essere comprensivo ed attendere che le ritorni la libido oppure farmi avanti e sperare in qualche modo di risvegliarle l'istinto.
E se passeranno altri mesi a quale specialista rivolgermi.
Ringraziando porgo un cordialissimo Saluto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

la riduzione della libido puo' essere un sintomo di un fenomeno depressivo, confermato anche dal fatto che la piacevolezza nei suoi confronti non e' diminuita.
Probabilmente alcuni eventi stressanti, come puo' essere il suo intervento chirurgico, possono aver generato o risvegliato una condizione sottostante.
Anche le alterazioni ormonali possono indurre un quadro di tipo depressivo.
A mio avviso, farei fare un controllo ematologico comprensivo degli ormoni tiroidei e gli anticorpi antitiroide.
Qualora gli esami risultassero negativi e' possibile fare una consultazione psichiatrica.
Consideri anche che la forte differenza di eta' puo' essere oggetto di rivalutazione del vostro rapporto da parte della sua compagna.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

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https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#8]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
grazie anche a Lei Dott. Saverio Ruggero della disponibilà e dei consigli che mi sta dando. Di quello che mi ha elencato certamente posso riscontrare nella mia compagna un periodo di stress causa lavoro eccessivo. Dal punto di vista rivalutazione del nostro rapporto direi proprio di poterlo escludere. Parlo sistematicamente con la mia compagna della nostra differenza di età cosa che a lei non pesa affatto. Il dialogo che è alla base della nostra unione ha portato a parlare anche di questo e di come lei non sia in sintonia con i propri coetenei come li ritenga dei"ragazzini". Io l'ho conosciuta che aveva 17 anni e, per cause familiari fuori della norma, lei era quasi totalmente indipentente. Dal lavoro alla gestione della casa in cui viveva col padre a sua volta poco presente.
Pur non avendo avuto un'inquadratura da parte dei genitori ha dei principi e una vorza di volontà che spesso le invidio. Le piace divertirsi è ovviamente frizzante ma sempre senza eccessi. Sono stato con ragazze 10 o 15 anni più grandi di lei che minimamente avevano questa integrità morale. E' molto sensibile e troppo sincera.
Mi ha parlato spontaneamente di questo suo cambiamento anche se con un pò di vegogna. E come tutti gli altri argomenti e difficoltà li affrontiamo insieme cercando di risolverli. Io personalmente confido in un pò di tranquillità e nella ripresa del medoto concezionale nuvaring. Se le cose non cambieranno ricorreremo agli esami che molto gentilmente Lei mi ha consigliato.
DIMENTICAVO!! questo potrebbe essere importante.
Data l'astineza forzata di 5-6 mesi i primi e unici 2-3 rappori sessuali avuti fino ad ora hanno causato un pò di dolore alla mia compagna..Non so come dire ma effetivamente l'ho sentita un pò "strettina"durante il nostro delicato amplesso
Un'ultima domanda a cui ancora una volta non ho avuto risposta...è meglio che io mi adoperi per avere rapporti sessuali oppure attendere che sia lei ce si risvegli da sola? attendere un suo cenno ritrovata voglia di fare lamore?
[#9]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
grazie anche a Lei Dott. Saverio Ruggero della disponibilà e dei consigli che mi sta dando. Di quello che mi ha elencato certamente posso riscontrare nella mia compagna un periodo di stress causa lavoro eccessivo. Dal punto di vista rivalutazione del nostro rapporto direi proprio di poterlo escludere. Parlo sistematicamente con la mia compagna della nostra differenza di età cosa che a lei non pesa affatto. Il dialogo che è alla base della nostra unione ha portato a parlare anche di questo e di come lei non sia in sintonia con i propri coetenei come li ritenga dei"ragazzini". Io l'ho conosciuta che aveva 17 anni e, per cause familiari fuori della norma, lei era quasi totalmente indipentente. Dal lavoro alla gestione della casa in cui viveva col padre a sua volta poco presente.
Pur non avendo avuto un'inquadratura da parte dei genitori ha dei principi e una vorza di volontà che spesso le invidio. Le piace divertirsi è ovviamente frizzante ma sempre senza eccessi. Sono stato con ragazze 10 o 15 anni più grandi di lei che minimamente avevano questa integrità morale. E' molto sensibile e troppo sincera.
Mi ha parlato spontaneamente di questo suo cambiamento anche se con un pò di vegogna. E come tutti gli altri argomenti e difficoltà li affrontiamo insieme cercando di risolverli. Io personalmente confido in un pò di tranquillità e nella ripresa del medoto concezionale nuvaring. Se le cose non cambieranno ricorreremo agli esami che molto gentilmente Lei mi ha consigliato.
DIMENTICAVO!! questo potrebbe essere importante.
Data l'astineza forzata di 5-6 mesi i primi e unici 2-3 rappori sessuali avuti fino ad ora hanno causato un pò di dolore alla mia compagna..Non so come dire ma effetivamente l'ho sentita un pò "strettina"durante il nostro delicato amplesso
Un'ultima domanda a cui ancora una volta non ho avuto risposta...è meglio che io mi adoperi per avere rapporti sessuali oppure attendere che sia lei ce si risvegli da sola? attendere un suo cenno ritrovata voglia di fare lamore?
[#10]
Dr.ssa Flavia Ilaria Passoni Psicologo, Psicoterapeuta 163 1
Gentile utente,
come le è stato indicato in effetti non menziona molti aspetti necessari per poter effettuare una valutazione quantomeno superficiale della situazione, pur con tutti i limiti del mezzo telematico.
Tuttavia alcune considerazioni in merito possono essere fatte.
In primo luogo sarebbe interessante indagare il motivo dell'improvviso "viraggio" della sua compagna da una sentita sofferenza causata dall'astinenza alla "pace dei sensi" che esclude ogni stimolo edonistico a livello fisico. Mi insospettirebbe se l'attuale situazione fosse una semplice evoluzione della precedente senza ulteriori elementi intercorrenti o quantomeno una modifica a più livelli del vostro rapporto di coppia. E ancor di più mi stupisce la reazione di entrambi durante il periodo di convalescenza. Se è vero che la mancanza di rapporti perpetuata può compromettere la soddisfazione individuale e l'affiatamento della coppia d'altra parte ciò non dovrebbe inibire in toto la sessualità di una coppia che ha molti modi di esplicarsi e che di certo non si riduce unicamente all'espletamento di rapporti completi. Anche questo sarebbe stato un modo per esprimere il proprio "prendersi cura" dell'altro considerando i suoi sentimenti , desideri e bisogni ( fisici e psicologici), aspetto forse trascurato e messo in secondo piano, che potrebbe essere invece un buon punto di partenza per "ricostruire " l'intesa di coppia compromessa, considerato anche il fatto che potete far leva su alcune risorse ancora presenti (ad esempio un buon dialogo).
D'altra parte è vero che il calo della libido potrebbe essere connesso ad aspetti depressivi così come ad alterazionin ormonali che spesso sono strettamente legate all'assunzione- intrruzione di un anticoncezionale come la pillola; pertanto gli esami già indicati dal collega sono assolutamente consigliati.
Per quanto riguarda il comportamento più appropriato da tenere in realtà non ci sono prescrizioni rigide direttamente applicabili, per quanto mi riguarda ho l'impressione che l'aspetto sessuale venga sovrainvestitito da parte sua, ovvero gli attribuisca talvolta un'importanza tale per cui diventa l'oggetto preponderante dei suoi pensieri e delle sue preoccupazioni inpedendole di vivere serenamente la vita di coppia in modo più spontaneo, "così come viene".
Il consiglio è quello di cercare di mettere da parte l'empasse che sta vivendo, qusi dimenticandoselo e di comportarsi nei confronti della sua compagna in modo del tutto spontaneo e naturale ,così come avrebbe fatto prima della comparsa del problema, senza responsabilizzarla eccessivamente nè rascurando i desideri di entrambi.
Se il problema dovesse persistere e gli esami non dovessero rivelare anomalie organiche un consulto psicologico farà al caso vostro.

Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia@hotmail.it

F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica

studiopsicologia@hotmail.it

[#11]
Dr.ssa Flavia Ilaria Passoni Psicologo, Psicoterapeuta 163 1
Gentile utente,
come le è stato indicato in effetti non menziona molti aspetti necessari per poter effettuare una valutazione quantomeno superficiale della situazione, pur con tutti i limiti del mezzo telematico.
Tuttavia alcune considerazioni in merito possono essere fatte.
In primo luogo sarebbe interessante indagare il motivo dell'improvviso "viraggio" della sua compagna da una sentita sofferenza causata dall'astinenza alla "pace dei sensi" che esclude ogni stimolo edonistico a livello fisico. Mi insospettirebbe se l'attuale situazione fosse una semplice evoluzione della precedente senza ulteriori elementi intercorrenti o quantomeno una modifica a più livelli del vostro rapporto di coppia. E ancor di più mi stupisce la reazione di entrambi durante il periodo di convalescenza. Se è vero che la mancanza di rapporti perpetuata può compromettere la soddisfazione individuale e l'affiatamento della coppia d'altra parte ciò non dovrebbe inibire in toto la sessualità di una coppia che ha molti modi di esplicarsi e che di certo non si riduce unicamente all'espletamento di rapporti completi. Anche questo sarebbe stato un modo per esprimere il proprio "prendersi cura" dell'altro considerando i suoi sentimenti , desideri e bisogni ( fisici e psicologici), aspetto forse trascurato e messo in secondo piano, che potrebbe essere invece un buon punto di partenza per "ricostruire " l'intesa di coppia compromessa, considerato anche il fatto che potete far leva su alcune risorse ancora presenti (ad esempio un buon dialogo).
D'altra parte è vero che il calo della libido potrebbe essere connesso ad aspetti depressivi così come ad alterazionin ormonali che spesso sono strettamente legate all'assunzione- intrruzione di un anticoncezionale come la pillola; pertanto gli esami già indicati dal collega sono assolutamente consigliati.
Per quanto riguarda il comportamento più appropriato da tenere in realtà non ci sono prescrizioni rigide direttamente applicabili, per quanto mi riguarda ho l'impressione che l'aspetto sessuale venga sovrainvestitito da parte sua, ovvero gli attribuisca talvolta un'importanza tale per cui diventa l'oggetto preponderante dei suoi pensieri e delle sue preoccupazioni inpedendole di vivere serenamente la vita di coppia in modo più spontaneo, "così come viene".
Il consiglio è quello di cercare di mettere da parte l'empasse che sta vivendo, qusi dimenticandoselo e di comportarsi nei confronti della sua compagna in modo del tutto spontaneo e naturale ,così come avrebbe fatto prima della comparsa del problema, senza responsabilizzarla eccessivamente nè rascurando i desideri di entrambi.
Se il problema dovesse persistere e gli esami non dovessero rivelare anomalie organiche un consulto psicologico farà al caso vostro.

Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia@hotmail.it
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Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Grazie di cuore anche a Lei Dr.ssa Passoni. Effettivamente mi ha fatto analizzare dei comportamenti da me tenuti che potrebbero aver indotto questo problema. I Suoi consigli come quelli degli altri esperti mi hanno un pò rassicurato. Forse anche perchè questa mattina abbiamo fatto l'amore e nonostante un inizio un pò freddino..poi tutto è andato alla grande. Quindi certamente bisognerà solo riprendere serenamente la vita di prima nella sua globalità.
Siete stati gentilissimi un nuovo grazie da parte mia e da tutte le persone che avete aiutato con il vostro lavoro.