Una lotta interiore che dura da anni

Salve, ci siamo conosciuti nel lavoro subito si creó una forte sintonia nonostante i nostri 15 anni di differenza. Dopo 3 mesi mi confessò che fantasticava su di me, cosa che mi lasciò di stucco, lui sposato da 9 anni con un bambino di 6. Iniziammo a scambiarci mail e messaggi, ero incuriosita ed affascinata da lui, dalle sue attenzioni e mi lasciai andare alle emozioni.
Lui non si sentiva amato, non avevano più complicità-intesa, da quando ebbero il bambino lei disse che era cambiata, si allontanarono sempre di più, lei rifiutava qualsiasi contatto fisico ma era stanca di sentirsi dire la stessa storia che lei non gli dava amore, affetto, sesso, diceva che lei gli dimostrava di amarlo tutti i giorni ma per lui non era abbastanza. Non volle mai andare da un sessuologo diceva che non aveva nessun problema, se lui cercava qualcuna per fare le concerie non era lei. All’inizio ero neutrale cercai di dargli consigli da donna, di andare insieme da una psicoterapeutica di coppia, quando la convinse ad andare la dott.sa gli disse che se l’amava doveva accettarla cosí. Lui non ha mai parlato di me né alla moglie né alla psicoterapeuta ma lei mi conosce e forse ha avuto qualche sospetto. In 5 anni abbiamo vissuto vicini ad intermittenza 1 anno e mezzo, io mi spostavo spesso per lavoro, il nostro rapporto e’ cresciuto attraverso centinaia di e-mail e messaggi interrogandoci del suo rapporto con lei, del nostro rapporto e quando c’era l’occasione ci incontravamo 2/3 l’anno. Io non gli ho mai chiesto di lasciarla, gli ho sempre detto di capire se l’amava davvero o era solo affetto, lui dice di amare sia lei che me.Il suo dovere e’ tenere la famiglia unita e senza fare vittimisti il suo destino sarà di vivere senza affetto e senza sesso. Lui dice che lei e’ diventata cosi da quando ha avuto il figlio e non ha il coraggio di lasciare né lei né il bambino, da anni va avanti masturbandosi e fantasticando su di me. Noi abbiamo un’intesa mentale, fisica, chimica fortissima, lui tutt’ora ha sempre questo dualismo dentro di sé, dice che io scorro nelle sue vene, sono una parte di lui e mi amerà per sempre. Lui a volte mi dice che io devo trovare l’uomo che mi ama come merito a volte che non puó fare a meno di me. Ora vivo dall’altra parte del mondo, geograficamente ha sempre cercato di allontanarm da lui, ma non ci sono reali distanze che allontanino. 3 mesi fa mi disse che lei era incinta, lo sorprese e preoccupava anche, il bambino ora ha 12 anni. Ho sempre cercato di controllare la mia gelosia ma sono stata malissimo, a me stessa ho detto basta e sono sparita senza una parola. Lui non ha il coraggio di scrivermi direttamente, abbiamo un’e-mail in comune e una volta al mese manda una mail a se stesso con la speranza che io la legga e gli risponda, mi chiede di fargli sapere almeno come sto, ma io non gli ho mai risposto. E’ possibile amare due donne contemporaneamente? Quanto tempo porterà avanti questo suo dualismo, io lo amo davvero ma cosa posso fare?Grazie MH
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Signora,
in questa mail Lei parla soprattutto di altre persone e pochissimo di se stessa, come mai?

Forse la soluzione è legata proprio a questo aspetto: in tutto questo processo Lei ha pensato continuamente a quello che hanno fatto o detto gli altri e pochissimo a se stessa.

Se è LEI a stare male in questo momento è LEI che dovrebbe accettare un supporto psicologico, che l'aiuti anche a comprendere cosa pensa quest'uomo, che cosa fare in futuro con questa persona, ecc.

Se invece si concentra continuamente su cose "immodificabili" (es. il passato, il pensiero degli altri, ecc.) ne ricaverà solo grandi frustrazioni (e poche "modifiche" tra l'altro).

Non crede che ora sia arrivato il Suo turno? Non crede che in questo momento dovrebbe iniziare a riflettere su come proteggere se stessa, garantendosi un futuro sereno?
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile Dott. Bulla,
grazie per la sua risposta, ho cercato di riassumere e di spiegare i punti più importanti per dare una visione più completa. Io sono una persona molto empatica e abbastanza razionale, fin dall’inizio ho cercato di capire perché lui era insoddisfatto e cosa cercava da me, fino a quando poi mi sono innamorata. Lui ha sempre cercato di aiutarmi il più possibile in tutto, ci stimiamo a vicenda, abbiamo un dialogo/comunicazione molto profonda, in un certo senso abbiamo gli stessi bisogni/visione del mondo, stimoli che non ha trovato in sua moglie. Io non ho mai voluto forzarlo, perché sapevo quanto fosse importante per lui la sua famiglia. Abbiamo cercato di allontanarci tante volte, ma ogni volta il nostro legame sembrava più forte di prima. Lui e’ una persona molto buona ed altruista, tanto che a volte quando stavamo insieme piangeva quando si rendeva conto di quanto prezioso e forte era il nostro legame e di quello che provava per me. Ho cercato anche di uscire con altri uomini, ma non sono la tipa del chiodo schiaccia chiodo e mi sono buttata molto sul lavoro. Lui mi ha sempre detto che se lui mi faceva più male di bene l’avrebbe capito, che ero io che dovevo dire basta. Sono cosciente che di questo rapporto ne ho sofferto più io, perché non potevo essere amata come ne avevo bisogno, mentre lei e' ignara di tutto, lui invece se pur con alti e bassi si buttava sul lavoro oppure aveva la distrazione e gli impegni di famiglia. Da quando lui mi disse che era incinta tre mesi fa, lei e lui hanno 43 anni, ho promesso a me stessa che dovevo pensare al mio bene, cosi ho avuto la forza di non cercarlo più, senza dire adii o altro, neanche una parola, sono sparita. Non c’era altro da aggiungere a tutti i fiumi di mail che ci siamo scritti, lui sa bene cosa penso, il loro rapporto e la loro intesa-comunicazione si era inclinata da anni anche a causa dei problemi/chiusura di lei che non ha mai voluto approfondire. Lui ha sempre attribuito che la causa della loro crisi e’ stata la nascita del bambino, che il parto l’aveva cambiata (la tesi di lei), ma questa crisi non può durare anni secondo me e’ sempre stato un alibi per qualcosa di più latente che non va in lei e/o nel loro rapporto, mentre per lei le cose andavo “bene”. Lui ha cercato di lottare, le ha esposto più volte questi problemi, ma lei diceva che era sempre la stessa storia e alla fine neanche la psicoterapeuta riuscí ad aiutarli. Lui ora si stava convincendo che forse era lui quello che non era mai soddisfatto e si aspettava troppo da lei, ma secondo me gli e' difficile accettare che e' il loro rapporto che si e' spento. Il blackout di questi 3 mesi e’ stato interrotto a Natale/Capodanno dove ci siamo scambiati gli auguri e lui mi confermava che ogni giorno era con me e che avrebbe fatto qualsiasi cosa per farmi felice, che farò per sempre parte di lui qualsiasi cosa farò e dovunque sarò. Ma come può dirmi queste cose? E’ possibile che continui ancora con questo dualismo? O e’ solo un codardo? Come mi dovrei comportare sapendo di amarlo senza fare del male a me stessa? Grazie ancora MH
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Signora,
da qui non saprei proprio cosa consigliarle, se non, come già ho fatto, di pensare un po' a se stessa adesso. E se da sola non riesce a staccarsi allora significa che ha bisogno di aiuto.

E se la Sua replica la rilegge "sostituendo" il soggetto si accorgerà che anche Lei ha degli "alibi": per questo continua a rincorrere un uomo che, forse, non potrà che avere solo parzialmente. Un uomo che tra poco diventerà padre, gioirà con la moglie dopo il parto, ecc.

Il problema, allora, non è più quello che lui dice o fa, ma il fatto che Lei continua a picchiare la testa contro questo muro di lacrime.

"Sono cosciente che di questo rapporto ne ho sofferto più io, perché non potevo essere amata come ne avevo bisogno"

Ecco il punto: sicura che Lei ha davvero bisogno di "essere amata" e non invece di "soffrire"? Sicura che sia "amore" questo?

Se Lei fosse una mia paziente le parlerei di tutte quelle persone che, per un profondo timore di costruire un legame serio e duraturo, tendono ad impantanarsi continuamente in storie impossibili, senza un futuro.

Se si è davvero stancata di queste "paludi" ma non sa come uscirne chieda un aiuto psicologico. Se non ci è riuscita in tutti questi anni da sola un motivo ci sarà, per questo le serve una mano.