Figura paterna e problemi relazionali
Sono un ragazzo di 26 anni ed ho perso mio padre per una grave malattia all'età di 7 anni. Mia madre ha sofferto molto di depressione per la perdita ed ha conosciuto i Testimoni di Geova iniziando a frequentare le loro riunioni e buttandosi a capofitto in questa religione vista come l'unica speranza per il futuro. Poco dopo ci siamo trasferiti in Nord Italia, spostandoci in diverse città e quindi ho cambiato molte scuole, senza riuscire a legare con nessuno. Inoltre tra gli "obblighi" dei Testimoni di Geova c'è quello di non partecipare a compleanni, natale, carnevale e limitare i contatti con i non aderenti. Per un periodo siamo stati in una zona in cui si parla prevalentemente il tedesco e quindi io ero visto come l'estraneo e nessuno mi dava corda. Sono stato oggetto anche di violenti episodi di bullismo da parte dei compagni. Mi sono sempre di più chiuso in me stesso. Trascorrevo molto tempo da solo in casa, mentre mia madre era a proclamare la religione. Quando ero ormai adolescente siamo tornati alla nostra città natale.
Non ho MAI avuto una figura maschile in casa: non ho avuto nonni, parenti, amici adulti che mi sono stati vicini a spiegarmi come si deve comportare un uomo. Sono sempre stato a contatto con mia madre e con le nonne. Inoltre ogni mio tentativo di relazionarmi con gli altri ragazzi era visto dai parenti come una cosa inconcepibile dal punto di vista religioso e che dovevo limitare al minimo le interazioni con loro. La religione mi è stata imposta, non ho avuto la possibilità di vedere il mondo "fuori" dalla bambagia in cui mi trovavo. All'età di 18 anni ho smesso di frequentare tale organizzazione e successivamente, grazie ad un mio trasferimento lontano da casa e frequentando l'università, ho visto come funzionano le cose nella vita reale.
Nel corso dell'adolescenza ho avuto problemi relazionali anche con le ragazze, perchè secondo i precetti della religione non è permesso il sesso fuori dal matrimonio, ne tantomeno sono ammesse le "cotte". Quindi ero e sono tuttora completamente bloccato dal punto di vista sentimentale/sessuale perchè mi sono mancati i primi contatti adolescenziali con le ragazze. Ho baciato 3 ragazze in tutte la mia vita. Sono vergine. Ora mi trovo che devo dare alcuni esami per laurearmi, ma facendo un bilancio della mia vita vedo che tutto è andato male: non ho avuto un padre o una figura maschile di riferimento, non ho mai fatto sesso, ho problemi relazionali con le persone, ho pochissimi amici, sono demotivato a terminare gli esami per la laurea. Mi sento totalmente inutile e non provo un emozione vera da anni. Sono apatico, deconcentrato, mi chiudo in me stesso. Sono irregolare nel sonno e nell'alimentazione, infatti sono anche ingrassato molto. All'apparenza do l'impressione che tutto vada bene, perchè sono stato "costruito" così da altri. Non sono veramente io, ma sono la proiezione dei desideri della mia famiglia di avere un "bravo ragazzo".
Non ho MAI avuto una figura maschile in casa: non ho avuto nonni, parenti, amici adulti che mi sono stati vicini a spiegarmi come si deve comportare un uomo. Sono sempre stato a contatto con mia madre e con le nonne. Inoltre ogni mio tentativo di relazionarmi con gli altri ragazzi era visto dai parenti come una cosa inconcepibile dal punto di vista religioso e che dovevo limitare al minimo le interazioni con loro. La religione mi è stata imposta, non ho avuto la possibilità di vedere il mondo "fuori" dalla bambagia in cui mi trovavo. All'età di 18 anni ho smesso di frequentare tale organizzazione e successivamente, grazie ad un mio trasferimento lontano da casa e frequentando l'università, ho visto come funzionano le cose nella vita reale.
Nel corso dell'adolescenza ho avuto problemi relazionali anche con le ragazze, perchè secondo i precetti della religione non è permesso il sesso fuori dal matrimonio, ne tantomeno sono ammesse le "cotte". Quindi ero e sono tuttora completamente bloccato dal punto di vista sentimentale/sessuale perchè mi sono mancati i primi contatti adolescenziali con le ragazze. Ho baciato 3 ragazze in tutte la mia vita. Sono vergine. Ora mi trovo che devo dare alcuni esami per laurearmi, ma facendo un bilancio della mia vita vedo che tutto è andato male: non ho avuto un padre o una figura maschile di riferimento, non ho mai fatto sesso, ho problemi relazionali con le persone, ho pochissimi amici, sono demotivato a terminare gli esami per la laurea. Mi sento totalmente inutile e non provo un emozione vera da anni. Sono apatico, deconcentrato, mi chiudo in me stesso. Sono irregolare nel sonno e nell'alimentazione, infatti sono anche ingrassato molto. All'apparenza do l'impressione che tutto vada bene, perchè sono stato "costruito" così da altri. Non sono veramente io, ma sono la proiezione dei desideri della mia famiglia di avere un "bravo ragazzo".
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Gentile utente, la sua rabbia per essere stato "costruito" sulla base di un modello che lei sente non appartenerle è perfettamente percettibile dalle sue parole, e comprensibile. Per tutti i motivi che descrive, per la sua difficoltà a relazionarsi con le persone, per la demotivazione nello studio e per l'irregolarità nell'alimentazione, è necessario che lei si rivolga a uno specialista per delle visite e un eventuale trattamento.
Uno psicologo/psicoterapeuta è il primo da contattare, e sarebbe meglio che venisse seguito anche dal punto di vista medico, almeno inizialmente.
Non perda la speranza perché cambiare è possibile, anche quando si stanno affrontando difficoltà pesanti come quelle che descrive.
Se vuole aggiungere qualcos'altro, la ascoltiamo.
Cordiali saluti
Uno psicologo/psicoterapeuta è il primo da contattare, e sarebbe meglio che venisse seguito anche dal punto di vista medico, almeno inizialmente.
Non perda la speranza perché cambiare è possibile, anche quando si stanno affrontando difficoltà pesanti come quelle che descrive.
Se vuole aggiungere qualcos'altro, la ascoltiamo.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
La speranza c'è. Vedo sul lungo periodo un futuro migliore perchè ora ho toccato proprio il fondo. Mi rendo conto che è un periodo passeggero. Per anni non ho mai espresso questo mio disagio interiore: tutto è scaturito dalla prematura morte del padre di un mio carissimo amico. Da quel giorno sono caduto in depressione con pianti continui e forse sono usciti allo scoperto tutti i disagi che per anni ho tenuto dentro. Ho bisogno di trovare una motivazione per andare avanti, almeno per finire gli esami e laurearmi. Sarà una soddisfazione effimera, ma almeno ci sarà un campo della mia vita dove potrò eccellere. Per ora sto temporeggiando: passo le giornate senza concludere quasi nulla. Spero di riuscire a parlare con uno psicologo la settimana prossima.
Intanto, grazie della risposta.
Intanto, grazie della risposta.
[#3]
Toccare il fondo a volte è necessario, per poter puntare i piedi, darsi la spinta e risalire a galla.
Sono contento che abbia deciso di contattare un collega già la settimana prossima, vedrà che grandi cose potranno succedere.
Cordiali saluti
Sono contento che abbia deciso di contattare un collega già la settimana prossima, vedrà che grandi cose potranno succedere.
Cordiali saluti
[#4]
Gentile ragazzo,
leggendo la sua storia trovo che lei abbia dimostrato una grandissima forza nel riuscire a tenere dentro per tutti questi anni un disagio così profondo.
Le faccio i complimenti perchè mi sembra proprio che si sia comportato molto bene. Credo che ciò sia stato possibile proprio perchè in lei è presente un padre interiore (in senso analitico direi un archetipo paterno) ben strutturato. Il padre insegna il senso del dovere, insegna ad essere forti a non piegarsi davanti alle difficoltà. Il padre in realtà è dentro di lei. Può darsi che suo padre le sia stato accanto proprio per il tempo necesario a delineare una base di partenza.
In questo momento probabilmente lei si sente appesantito da una vita che non è ancora diventata ciò che voleva. Però le assicuro che finora lei ha fatto un buon percorso. Le difficoltà temprano lo spirito. La sua sofferenza le ha dato una grande forza.
Con un percoso terapeutico appropriato, capirà il senso degli eventi accaduti nella sua vita finora.
I risultati migliori in terapia si ottengono proprio con persone come lei, dotate della capacità di "leggersi dentro".
I migliori Auspici
leggendo la sua storia trovo che lei abbia dimostrato una grandissima forza nel riuscire a tenere dentro per tutti questi anni un disagio così profondo.
Le faccio i complimenti perchè mi sembra proprio che si sia comportato molto bene. Credo che ciò sia stato possibile proprio perchè in lei è presente un padre interiore (in senso analitico direi un archetipo paterno) ben strutturato. Il padre insegna il senso del dovere, insegna ad essere forti a non piegarsi davanti alle difficoltà. Il padre in realtà è dentro di lei. Può darsi che suo padre le sia stato accanto proprio per il tempo necesario a delineare una base di partenza.
In questo momento probabilmente lei si sente appesantito da una vita che non è ancora diventata ciò che voleva. Però le assicuro che finora lei ha fatto un buon percorso. Le difficoltà temprano lo spirito. La sua sofferenza le ha dato una grande forza.
Con un percoso terapeutico appropriato, capirà il senso degli eventi accaduti nella sua vita finora.
I risultati migliori in terapia si ottengono proprio con persone come lei, dotate della capacità di "leggersi dentro".
I migliori Auspici
Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli
Psicologa Psicoterapeuta Aneb
psicologia.udine@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4k visite dal 30/01/2010.
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Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).