Mi sono accorto che non si tratta di disturbi fisici ma bensì psicologici
Cari dottori sono un ragazzo di 20 anni. Da circa un anno soffro di "disturbi" che con il tempo mi sono reso conto che rientrano nella anormalita'.
Mi sono accorto che non si tratta di disturbi fisici ma bensì psicologici, tanto che leggendo in giro mi sono ritrovato nei sintomi provocati dalla fobia sociale ovvero:
• Arrossire
• Tremori di mani, piedi o voce
• Sudore corporale, specialmente nelle mani
• Attacchi di panico
• Tensione muscolare
• Difficoltà a respirare, sensazione di mancanza di aria
• Palpitazioni
• Mancanza di concentrazione
• Dolore od oppressione toracica
• Desideri urgenti di orinare
• Cefalee
• Brividi
• Sensazione di fatica ecc..
Questi sono tutti i sintomi fisici che mi sono capitati, aggiungo anche che spesso ho dei giramenti di testa, non proprio giramenti ma senso di sbandamento confusione ed eccessiva timidezza.
Chiedo è possibile che si tratti di questa patologia? in ogni caso come si guarisce e che terapie intraprendere?
Io mi trovo bloccato perchè ho capito che devo essere aiutato ma non riesco ad esporlo hai miei genitori. Mi rendo conto che continuare così è impossibile.
Grazie in anticipo per il vostro sostegno.
Mi sono accorto che non si tratta di disturbi fisici ma bensì psicologici, tanto che leggendo in giro mi sono ritrovato nei sintomi provocati dalla fobia sociale ovvero:
• Arrossire
• Tremori di mani, piedi o voce
• Sudore corporale, specialmente nelle mani
• Attacchi di panico
• Tensione muscolare
• Difficoltà a respirare, sensazione di mancanza di aria
• Palpitazioni
• Mancanza di concentrazione
• Dolore od oppressione toracica
• Desideri urgenti di orinare
• Cefalee
• Brividi
• Sensazione di fatica ecc..
Questi sono tutti i sintomi fisici che mi sono capitati, aggiungo anche che spesso ho dei giramenti di testa, non proprio giramenti ma senso di sbandamento confusione ed eccessiva timidezza.
Chiedo è possibile che si tratti di questa patologia? in ogni caso come si guarisce e che terapie intraprendere?
Io mi trovo bloccato perchè ho capito che devo essere aiutato ma non riesco ad esporlo hai miei genitori. Mi rendo conto che continuare così è impossibile.
Grazie in anticipo per il vostro sostegno.
[#1]
Gentile ragazzo è opportuno che ne parli prima con il suo medico e dopo con uno specialista (psicologo-psicoterapeuta).
Tale situazione è ben trattato mediante un intervento di tipo psicoterapico e non necessariamente deve coinvolgere i suoi genitori.
saluti
Tale situazione è ben trattato mediante un intervento di tipo psicoterapico e non necessariamente deve coinvolgere i suoi genitori.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile ragazzo,
innanzitutto anche se si è reso conto che i suoi disturbi sono di natura psicologica e non fisica sarebbe opportuno (se non lo ha già fatto) che effettuasse comunque gli accertamenti medici necessari per averne conferma.
Detto questo, se gli esami, come pensa, daranno esito negativo può contattare uno psicologo/psicoterapeuta (meglio se ad indirizzo cognitivo-comportamentale) per una valutazione e per un eventuale percorso terapeutico. Lei ha già capito di aver bisogno di un aiuto professionale e questo è un ottimo punto di partenza ora non le resta che iniziare a percorrere la sua strada. Quando e come affrontare l'argomento con i suoi genitori potrà essere discusso direttamente con il terapeuta.
In bocca al lupo!
innanzitutto anche se si è reso conto che i suoi disturbi sono di natura psicologica e non fisica sarebbe opportuno (se non lo ha già fatto) che effettuasse comunque gli accertamenti medici necessari per averne conferma.
Detto questo, se gli esami, come pensa, daranno esito negativo può contattare uno psicologo/psicoterapeuta (meglio se ad indirizzo cognitivo-comportamentale) per una valutazione e per un eventuale percorso terapeutico. Lei ha già capito di aver bisogno di un aiuto professionale e questo è un ottimo punto di partenza ora non le resta che iniziare a percorrere la sua strada. Quando e come affrontare l'argomento con i suoi genitori potrà essere discusso direttamente con il terapeuta.
In bocca al lupo!
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 25/01/2010.
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