Affrontare la morte del proprio padre
Gent.ssimi medici,
la presente poichè mi ritrovo in momento di profondo sconforto e tristezza in quanto è arrivato il momento in cui per mio padre, affetto da tumore da circa sei anni,i medici ci hanno detto che ormai nessuna cura è più possibile e che lo dobbiamo accompagnare nel suo cammino verso altra vita.
Mio padre ha 60 anni, per me e la mia famiglia (mia madre e la mia unica sorella) è stato sempre un punto fermo verso il quale appoggiarci, con mia madre sono riusciti a costruire una famiglia unita, piena d'amore e di rispetto reciproco e pensare che a breve lui non sarà più con noi,mi fa terribilmente male ed ho paura di vederlo soffrire (dai dolori) così come lui ora sta pattendo.Ogni volta che il dolore passa per lui, mi illudo che i dolori non arrivino più e quando lo vedo nuovamente soffrire mi fa terribilmente male...non sono mai preparata. Mi fa male pensare anche al dolore di mia madre, che come moglie ha vissuto con lui 40 anni della loro vita in amore ed armonia, la vedo soffrire e questo mi fa ancora più male. I medici non si sono pronunciati in merito al tempo di sopravvivenza del mio amato papà, ci hanno solo detto che lui ora ha bisogno di noi...vi chiedo come poter fare per affrontare questo periodo di consapevolezza di un' imminente perdita del mio papà, come fare per aiutare mamma per il suo forte dolore, e conseguentemente per rendermi più forte per AIUTARE papà in questo periodo di agonia. Premetto che il rapporto fra me e mio padre è sempre stato un rapporto dove i sentimenti sono sempre stati "esternati" con gli sguardi ed i sorrisi di complicità, non abbiamo mai avuto un rapporto di grandi dialoghi a livello di sentimenti, nonostante con lui io mi sia sempre confrontata su tutto e lui mi ha sempre dato dei preziosi consigli...ringraziandovi anticipatamente, saluto cordialmente.
la presente poichè mi ritrovo in momento di profondo sconforto e tristezza in quanto è arrivato il momento in cui per mio padre, affetto da tumore da circa sei anni,i medici ci hanno detto che ormai nessuna cura è più possibile e che lo dobbiamo accompagnare nel suo cammino verso altra vita.
Mio padre ha 60 anni, per me e la mia famiglia (mia madre e la mia unica sorella) è stato sempre un punto fermo verso il quale appoggiarci, con mia madre sono riusciti a costruire una famiglia unita, piena d'amore e di rispetto reciproco e pensare che a breve lui non sarà più con noi,mi fa terribilmente male ed ho paura di vederlo soffrire (dai dolori) così come lui ora sta pattendo.Ogni volta che il dolore passa per lui, mi illudo che i dolori non arrivino più e quando lo vedo nuovamente soffrire mi fa terribilmente male...non sono mai preparata. Mi fa male pensare anche al dolore di mia madre, che come moglie ha vissuto con lui 40 anni della loro vita in amore ed armonia, la vedo soffrire e questo mi fa ancora più male. I medici non si sono pronunciati in merito al tempo di sopravvivenza del mio amato papà, ci hanno solo detto che lui ora ha bisogno di noi...vi chiedo come poter fare per affrontare questo periodo di consapevolezza di un' imminente perdita del mio papà, come fare per aiutare mamma per il suo forte dolore, e conseguentemente per rendermi più forte per AIUTARE papà in questo periodo di agonia. Premetto che il rapporto fra me e mio padre è sempre stato un rapporto dove i sentimenti sono sempre stati "esternati" con gli sguardi ed i sorrisi di complicità, non abbiamo mai avuto un rapporto di grandi dialoghi a livello di sentimenti, nonostante con lui io mi sia sempre confrontata su tutto e lui mi ha sempre dato dei preziosi consigli...ringraziandovi anticipatamente, saluto cordialmente.
[#1]
Cara ragazza,
ti spieghi molto bene.
Queste situazioni sono difficili da affrontare per tutti. E, come dici tu, non siamo preparati. Come è possibile infatti accettare di perdere una persona così importante e non soffrire?
Cosa puoi fare concretamente?
Per prima cosa accettare questi sentimenti dolorosi, viverli, senza nasconderli e senza vergogna. Capisco il desiderio di essere forte per la mamma, ma c'è ancora tempo-non sappiamo quanto-per costruire dei ricordi speciali con tutta la famiglia.
E questi ricordi potrai e potrete poi portarli con voi.
La comunicazione con il papà, poi, fatta di sguardi...è la modalità che nel tempo avete costruito e riconosciuto: continuate così, ma può anche dire con le parole quanto vuole bene a suo papà. Sono certa che farà bene a entrambi.
Un caro saluto,
ti spieghi molto bene.
Queste situazioni sono difficili da affrontare per tutti. E, come dici tu, non siamo preparati. Come è possibile infatti accettare di perdere una persona così importante e non soffrire?
Cosa puoi fare concretamente?
Per prima cosa accettare questi sentimenti dolorosi, viverli, senza nasconderli e senza vergogna. Capisco il desiderio di essere forte per la mamma, ma c'è ancora tempo-non sappiamo quanto-per costruire dei ricordi speciali con tutta la famiglia.
E questi ricordi potrai e potrete poi portarli con voi.
La comunicazione con il papà, poi, fatta di sguardi...è la modalità che nel tempo avete costruito e riconosciuto: continuate così, ma può anche dire con le parole quanto vuole bene a suo papà. Sono certa che farà bene a entrambi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile ragazza,
vedere la sofferenza dei propri cari e sapere che ormai non c'è più nulla che si possa fare è straziante. Molteplici sono le emozioni che si provano in questi frangenti: dolore per la propria e altrui sofferenza, rabbia nei confronti del male che sta portando via la persona amata, impotenza perchè vorremmo fare tutto il possibile per alleviare la sofferenza che leggiamo negli occhi di chi si sta spegnendo e in quelli di chi resterà. Ciascuna persona coinvolta in questa situazione sta soffrendo e il dolore vi accomuna e vi unisce nell'affrontare al meglio delle vostre possibilità questo momento. Non si può essere preparati alla scomparsa di un proprio caro e non lo si può essere neppure alla sofferenza che gli si legge in volto. Quello che si può fare è cercare di vivere le nostre emozioni senza contrastarle, vivere il nostro dolore e condividerlo con chi ci è accanto. Lei dice di avere con suo padre una comunicazione prevalentemente non verbale: provi ad approfittare di questo tempo per instaurare anche un dialogo, per comunicargli il suo affetto e quello che pensa di lui. Cerchi di cogliere tutte le occasioni che avrete per raccontarvi ciò che avreste voluto dirvi e che non vi siete detti. Non abbia rimpianti. Cercate di rimanervi accanto l'un l'altra (e anche con il resto dei suoi famigliari) e anche nel dolore riuscirete a trovate qualche sprazzo di serenità.
Se poi dovesse capire di non riuscire da sola ad affrontare questa situazione può (o potete insieme alla sua famiglia) chiedere il supporto di uno psicologo che vi permetta di accompagnarvi in questo percorso.
Un grande in bocca al lupo di cuore.
vedere la sofferenza dei propri cari e sapere che ormai non c'è più nulla che si possa fare è straziante. Molteplici sono le emozioni che si provano in questi frangenti: dolore per la propria e altrui sofferenza, rabbia nei confronti del male che sta portando via la persona amata, impotenza perchè vorremmo fare tutto il possibile per alleviare la sofferenza che leggiamo negli occhi di chi si sta spegnendo e in quelli di chi resterà. Ciascuna persona coinvolta in questa situazione sta soffrendo e il dolore vi accomuna e vi unisce nell'affrontare al meglio delle vostre possibilità questo momento. Non si può essere preparati alla scomparsa di un proprio caro e non lo si può essere neppure alla sofferenza che gli si legge in volto. Quello che si può fare è cercare di vivere le nostre emozioni senza contrastarle, vivere il nostro dolore e condividerlo con chi ci è accanto. Lei dice di avere con suo padre una comunicazione prevalentemente non verbale: provi ad approfittare di questo tempo per instaurare anche un dialogo, per comunicargli il suo affetto e quello che pensa di lui. Cerchi di cogliere tutte le occasioni che avrete per raccontarvi ciò che avreste voluto dirvi e che non vi siete detti. Non abbia rimpianti. Cercate di rimanervi accanto l'un l'altra (e anche con il resto dei suoi famigliari) e anche nel dolore riuscirete a trovate qualche sprazzo di serenità.
Se poi dovesse capire di non riuscire da sola ad affrontare questa situazione può (o potete insieme alla sua famiglia) chiedere il supporto di uno psicologo che vi permetta di accompagnarvi in questo percorso.
Un grande in bocca al lupo di cuore.
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.7k visite dal 22/01/2010.
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