Ansia e varie

Dopo aver postato in diverse sezioni mediche credo di dovermi rassegnare ad affrontare il problema nella sezione psicologia.
Ho bisogno di sfogarmi...io non ce la faccio piu'...
Sto sempre male. Ho disturbi di varia natura...dolori sparsi in tutto il corpo, formicolii, disturbi della vista. Da qualche tempo ho fitte stranissime alla testa, alle tempie...vedo sfocato, appannato. Extra sistoli in abbondanza...il polpaccio addormentato e rigido.
Non so come affrontare tutto questo. Appena due anni fa ho fatto un iter infinito a seguito di vari disturbi, poi accettati come attacchi di panico e somatizzazioni. Ora i disturbi sono diversi, sono così reali...cosa devo fare?!?! Devo rifare la risonanza all'encefalo? Devo ricominciare con le visite?!?
Come posso rassegnarmi all'idea che sia la mia mente a provocare tali dolori!
Non posso...sono razionale, non accetto che sia così...cerco malattie rare alla ricerca di una spiegazione piu' semplice da digerire.
Sono ipocondriaca persa.
L'ansia mi uccide e la mia famiglia ansiogena peggiora la mia labile situazione.
Ogni volta che suona il telefono mi blocco, mi sento tutta tesa, ho paura di rispondere certa che si tratti di brutte notizie. Ogni rumore in casa mi provoca la stessa reazione...mi blocco e tendo l'orecchio pronta a sentire urla e lamenti di qualche familiare che si è sentito male. Quando sento una sirena faccio il giro di telefonate a tutti quelli che conosco. Quando vedo i miei dormire sono terrorizzata e cerco di captare movimenti che mi levino l'idea che siano morti...e razionalemente so che se così fosse, se succedesse qualcosa davvero, chiuderei la porta e mi nasconderei in camera...sotto al letto!
Vivo nel terrore...di essere malata..di morire improvvisamente, di perdere qualcuno, di ricevere brutte notizie.
E tutti questi dolori fisici mi destabilizzano...non vorrei sottovalutare problematiche serie attribuendole all'ansia! Ma nemmeno me la sento di ricominciare a fare risonanze a tutto spiano!
Mi sento anche fortemente in colpa per come sto rovinando la vita di chi mi circonda con tutte le mie paranoie!
In colpa verso chi è malato davvero e comunque trova la forza di andare avanti, mentre io invento malattie!
In colpa con me stessa...perchè sto rovinando la mia vita ora che va tutto bene, ora che non avrei davvero motivo di stare così e penso che quando mi succederà davvero qualcosa mi mangerò le mani per aver perso tutto questo tempo!
Non voglio ricominciare con gli psicofarmaci...ho avuto la dimostrazione che dovrei prenderli tutta la vita, visto che dopo averli interrotti sono stata bene solo un anno e di nuovo sono al punto d'inizio.
Non voglio nemmeno vivere così, NON POSSO VIVERE COSI'.
Sono troppo debole e fragile. Inizio a pensare di non essere geneticamente predisposta alla vita...sono l'anello debole determninato dalla selezione naturale...mi manca qualcosa. Mi manca la forza di affrontare cose che per gli altri sono normalissime.
AIutatemi vi prego.
[#1]
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazza,
devo dire che leggendo la sua richiesta mi è sembrato che la sua ansia fosse quasi "palpabile". E' evidente che lei sta male, sta soffrendo perchè ha paura di avere qualcosa di terribile o che qualcosa di terribile possa accadere ai suoi famigliari. Queste paure le stanno rovinando la vita e credo sia arrivato il momento di prendere seriamente in considerazione l'idea di farsi aiutare da un professionista.
"Non posso...sono razionale, non accetto che sia così...cerco malattie rare alla ricerca di una spiegazione piu' semplice da digerire."
La spiegazione più semplice in realtà è quella che scrive subito dopo questa frase ovvero: "Sono ipocondriaca persa."
Chiaramente non bisogna trascurare la possibilità che possano esistere cause organiche per i suoi sintomi e per questo credo sarebbe opportuno che si confrontasse con il suo medico curante per accertarsi che i controlli che ha fatto in passato possano essere sufficienti. Ma oltre a ciò è necessaria una nuova valutazione psicologica. Lei dice di aver interrotto la cura farmacologica: lo ha fatto di sua volontà o in accordo con il medico curante (psichiatra?).
Se davvero vuole uscire da questa spirale di sofferenza dopo aver parlato con il suo medico contatti lo specialista che l'ha seguita in passato e magari anche uno psicoterapeuta per una nuova valutazione della situazione attuale e per un eventuale trattamento terapeutico.
"Non voglio nemmeno vivere così, NON POSSO VIVERE COSI'." Ha ragione ma per poter iniziare a vivere diversamente occorre individuare la strada giusta da seguire.
In bocca al lupo

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie della risposta immediata dottoressa.
La cura l'ho interrotta volontariamente perchè mi sentivo meglio, mi sentivo piu' forte.

Sono stata benissimo per un anno...è bastata la morte di una vicina che conoscevo a malapena...la vista dei familiari affranti al funerale...per farmi ripiombare nel mio baratro personale.
Almeno questa è la spiegazione che mi sono data io!
Era già un po' che sentivo farsi vivi i segni dell'ansia e della depressione...ho lasciato gli studi e sto riprendendo ora con grandi difficoltà, non trovo lavoro, ho un legame morboso con la mia famiglia, non ho amici...vedo solo il mio fidanzato che fa del suo meglio, ma verso cui sento profondi sensi di colpa, vivo reclusa nella mia stanza...questo ha creato le condizioni favorevoli al riprensentarsi di ansia etc...la morte della vicina ha acceso la miccia.

Ero seguita da una psicologa cognitivo-comportamentale che era meravigliosa con me, ma che non credo mi abbia aiutata davvero.

Il mio medico non è molto professionale...quando vado da lui mi faccio autodiagnosi e lui si limita a prescrivermi esami...non ho molta fiducia in lui, soprattutto dato che la vicina morta di embolia cerebrale a 40 anni era stata da lui lamentando un sacco di disturbi per cui lui ha semplicemente prescritto aulin.
Quindi non so che fare...
Forse dovrei ricontatare il neurologo e basta ma non voglio rassegnarmi all'idea di avere bisogno degli psicofarmaci!
Grazie dottoressa.
[#3]
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazza,
Innanzitutto e' sempre buona norma non sospendere le terapie farmacologiche per decisione propria e sarebbe sempre auspicabile confrontarsi con il professionista che le ha prescritte per decidere eventuali aggiustamenti o sospensioni. Detto questo capisco la sua frustrazione nel constatare la sua attuale sofferenza dopo una terapia. Non e' però detto che un incontro sbagliato pregiudichi la possibilitá di trovare un terapeuta che davvero possa aiutarla. Quindi il mio consiglio e' quello di provare a contattare un nuovo terapeuta (sempre se non crede che la psicologa che l'ha seguita non possa fare più di quanto abbia fatto) e concedersi una seconda possibilitá. Eventualmente potrebbe ricontattare nuovamente il neurologo per una nuova valutazione anche se credo che uno psichiatra sarebbe una figura più indicata. E' importante anche che lei chiarisca le sue preoccupazioni rispetto ai farmaci di modo che, se dovessero essere necessari, lei possa seguire la cura in modo sereno e senza preoccupazioni.
Un'ultima considerazione, infine, sul suo medico curante: se non c'è un rapporto di fiducia e se lei non crede di essere seguita come desidera potrebbe prendere in consideazione l'idea di cambiarlo. Consideri però che l'insoddisfazione rispetto alle cure ricevute potrebbe (anche se non posso sapere se questo sia il suo caso) essere un altro indicatore della presenza di un disturbo d'ansia.
Un Caro saluto
[#4]
Utente
Utente
La ringrazio per l'aiuto.
Vedrò di fare qualcosa.
Grazie infinite di cuore e buon lavoro.
Laura
[#5]
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Grazie a lei. Le auguro di trovare presto la serenita' perduta. Non perda le speranze!
In bocca al lupo
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