Apatia, assenza di emozioni
Salve,
sono uno studente di 23 anni. Cerco di descrivere quanto più brevemente la mia storia per cercare di arrivare subito al punto. All'età di 16 anni ho sofferto per la prima volta di problemi psicologici, in seguito all'assunzione una-tantum di ashish: poichè mi sentii male dopo l'assunzione e nei giorni seguenti, cominciai ad aver paura di essermi causato danni al cervello; questo per 3 mesi una forte ansia che sfociava addirittura in derealizzazione e depersonalizzazione. In seguito all'esito negativo degli esami neurologici il problema sembrò risolversi. Tuttavia, sei mesi dopo, cominciai ad avere ricordi fortissimi e intrusivi di quell'ansia, e la cosa mi portò a fare una psicoterapia. Inizialmente ottenni buoni risultati, nel senso che i ricordi cessarono, ma contestualmente apparve un sintomo assai strano: L'INCAPACITA' DI PROVARE EMOZIONI, UN SENSO DI PIATTEZZA in cui tutto mi sembrava uguale. Dovetti terminare la terapia perchè iniziai l'università dapprima in una città poi in un'altra, dove sono tuttora. Qui cominciai a sentirmi meglio ed ebbi una relazione sentimentale, con forti emozioni. Purtroppo la storia andò molto male, mi lasciò grande rancore fino all'ossessione, per cui dovetti rivolgermi alla psichiatria e alla psicoterapia. sono in terapia da un anno, le ossessioni sono passate, ma è tornato il sintomo insidioso:L'APATIA! la mia psicologa, che ritengo molto brava, non mi convince molto su questo tema e io non so che fare. Appare alquanto evidente che quest'apatia mi viene dopo periodi di forte stress psicologico, ma non so proprio come liberarmene! studio, esco con buoni amici, tuttavia sento sempre questo silenzio interiore. Cosa devo fare per "sbloccarmi"?
Grazie in anticipo per la gentile risposta.
sono uno studente di 23 anni. Cerco di descrivere quanto più brevemente la mia storia per cercare di arrivare subito al punto. All'età di 16 anni ho sofferto per la prima volta di problemi psicologici, in seguito all'assunzione una-tantum di ashish: poichè mi sentii male dopo l'assunzione e nei giorni seguenti, cominciai ad aver paura di essermi causato danni al cervello; questo per 3 mesi una forte ansia che sfociava addirittura in derealizzazione e depersonalizzazione. In seguito all'esito negativo degli esami neurologici il problema sembrò risolversi. Tuttavia, sei mesi dopo, cominciai ad avere ricordi fortissimi e intrusivi di quell'ansia, e la cosa mi portò a fare una psicoterapia. Inizialmente ottenni buoni risultati, nel senso che i ricordi cessarono, ma contestualmente apparve un sintomo assai strano: L'INCAPACITA' DI PROVARE EMOZIONI, UN SENSO DI PIATTEZZA in cui tutto mi sembrava uguale. Dovetti terminare la terapia perchè iniziai l'università dapprima in una città poi in un'altra, dove sono tuttora. Qui cominciai a sentirmi meglio ed ebbi una relazione sentimentale, con forti emozioni. Purtroppo la storia andò molto male, mi lasciò grande rancore fino all'ossessione, per cui dovetti rivolgermi alla psichiatria e alla psicoterapia. sono in terapia da un anno, le ossessioni sono passate, ma è tornato il sintomo insidioso:L'APATIA! la mia psicologa, che ritengo molto brava, non mi convince molto su questo tema e io non so che fare. Appare alquanto evidente che quest'apatia mi viene dopo periodi di forte stress psicologico, ma non so proprio come liberarmene! studio, esco con buoni amici, tuttavia sento sempre questo silenzio interiore. Cosa devo fare per "sbloccarmi"?
Grazie in anticipo per la gentile risposta.
[#2]
Gentile Utente,
"...la mia psicologa, che ritengo molto brava, non mi convince molto su questo tema e io non so che fare..."
Cosa intende con queste parole?
Ha già parlato con la Collega citata nel post?
Lei ha espresso Le Sue perpressità?
Ha fatto presente le sue considerazioni circa l'origine o l'evento scatenante tale apatia?
L'apatia è sicuramente legata ad una condizione transitoria che come avrà notato, si ripresenta durante i Suoi percorsi psicoterapici. Non deve abbandonare il trattamento, resistere e continuare. La Psicoterapia prevede anche momenti difficili.
"...Cosa devo fare per "sbloccarmi"?..."
Continuare con la Psicoterapia;
agire nella direzione consigliata nelle righe precedenti;
verificare eventuali modificazioni nel corso del trattamento.
cordiali saluti,
"...la mia psicologa, che ritengo molto brava, non mi convince molto su questo tema e io non so che fare..."
Cosa intende con queste parole?
Ha già parlato con la Collega citata nel post?
Lei ha espresso Le Sue perpressità?
Ha fatto presente le sue considerazioni circa l'origine o l'evento scatenante tale apatia?
L'apatia è sicuramente legata ad una condizione transitoria che come avrà notato, si ripresenta durante i Suoi percorsi psicoterapici. Non deve abbandonare il trattamento, resistere e continuare. La Psicoterapia prevede anche momenti difficili.
"...Cosa devo fare per "sbloccarmi"?..."
Continuare con la Psicoterapia;
agire nella direzione consigliata nelle righe precedenti;
verificare eventuali modificazioni nel corso del trattamento.
cordiali saluti,
Dr. Luca Martis
[#3]
Utente
il significato di apatia credo di averlo già esposto: nulla mi crea emozioni, nè positive nè negative, sono piatto, inerte. Prima che questo mi accadesse vivevo con grande partecipazione le cose che mi accadevano, anche un semplice bel paesaggio o una canzone erano in grado di suscitarmi calore e appagamento. Ora è tutto piatto, appunto, dentro di me c'è tanto silenzio. Emozioni forti? beh, quelle sensazioni che si hanno sotto pelle, vissute con entusiasmo, movimenti interiori.
[#4]
Gentile ragazzo,
potrebbe darsi che questa "apatia", nel senso di inerzia e assenza di emozioni, sia semplicemente un messaggio che il suo corpo le sta inviando in modo tale da permetterle di rallentare un po'.
Questo accade comunemente nel momento in cui, ad esempio, abbiamo bisogno di non disperdere le nostre energie. E dopo un momento di stress potrebbe accadere (ad es. dopo un lutto).
Questo però va contestualizzato: che tipo di situazione stressante la porta poi a sentirsi apatico?
Faccia attenzione, tuttavia, a non confondere i momenti magari di tristezza con l'apatia (così come la defisce lei, cioè inerzia, ecc...), ricordando che la tristezza ci blocca anche fisicamente.
Le emozioni che lei definisce "forti" sono invece quelle che le permettono di sentire anche un'attivazione somatica.
potrebbe darsi che questa "apatia", nel senso di inerzia e assenza di emozioni, sia semplicemente un messaggio che il suo corpo le sta inviando in modo tale da permetterle di rallentare un po'.
Questo accade comunemente nel momento in cui, ad esempio, abbiamo bisogno di non disperdere le nostre energie. E dopo un momento di stress potrebbe accadere (ad es. dopo un lutto).
Questo però va contestualizzato: che tipo di situazione stressante la porta poi a sentirsi apatico?
Faccia attenzione, tuttavia, a non confondere i momenti magari di tristezza con l'apatia (così come la defisce lei, cioè inerzia, ecc...), ricordando che la tristezza ci blocca anche fisicamente.
Le emozioni che lei definisce "forti" sono invece quelle che le permettono di sentire anche un'attivazione somatica.
[#5]
Utente
Grazie innanzitutto per le tempestive risposte. Ecco, la definizione di attivazione somatica è quella che credo calzare meglio. Prima che avessi questi problemi sentivo proprio che il corpo rispondeva agli stimoli esterni con delle sensazioni, sia piacevoli che negative: una palpitazione, un senso di calore, un senso di pace ecc.. Ora non credo di essere triste, ma apatico, appunto. Vivo in uno stato in cui nulla mi scalfisce, se da un lato questo mi evita dispiaceri, dall'altro penso che mi sto perdendo delle cose davvero importanti. Ora la mia domanda è precisa: esistono delle metodiche per "riattivare" le sensazioni che ho appena descritto?
[#6]
"...Ora la mia domanda è precisa: esistono delle metodiche per "riattivare" le sensazioni che ho appena descritto?..."
Gentile Utente,
le metodiche da Lei riferite sono insite all'interno del percorso di Psicoterapia.
Abbia fiducia.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
le metodiche da Lei riferite sono insite all'interno del percorso di Psicoterapia.
Abbia fiducia.
Cordiali saluti,
[#7]
Gentile utente, un'ipotesi è che l'esperienza una-tantum che ha avuto con l'hashish le abbia fatto talmente paura che lei, inconsapevolmente, si sia ritirato in uno stato di ridotta sensibilità per evitare di provare ancora le sensazioni che l'hanno tanto infastidita.
Ma al di là delle cause passate, se è già in cura psicoterapeutica è lì che deve affrontare e risolvere i problemi che la stanno infastidendo adesso. Se la sua psicologa è stata brava tanto da aiutarla a risolvere le ossessioni, dovrà esserlo altrettanto ad aiutarla a sbloccare la sua apatia, che potrebbe anche essere l'inizio di una depressione oppure uno stato depressivo già strutturato.
Ma il posto giusto per farlo è lì, perché da qui sarebbe molto difficile aiutarla, a causa dei limiti di questo mezzo.
Cordiali saluti
Ma al di là delle cause passate, se è già in cura psicoterapeutica è lì che deve affrontare e risolvere i problemi che la stanno infastidendo adesso. Se la sua psicologa è stata brava tanto da aiutarla a risolvere le ossessioni, dovrà esserlo altrettanto ad aiutarla a sbloccare la sua apatia, che potrebbe anche essere l'inizio di una depressione oppure uno stato depressivo già strutturato.
Ma il posto giusto per farlo è lì, perché da qui sarebbe molto difficile aiutarla, a causa dei limiti di questo mezzo.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#8]
(..)Vivo in uno stato in cui nulla mi scalfisce (..)
eppure si sta ponendo il problema. sta scrivendo preoccupato di non provare emozioni. Be questa è già una emozione che non corrisponde allo stato di apatia. Se fosse davvero così non scriverebbe ciò che ha scritto.
più lei andrà a caccia di emozioni "forti" più si concentrerà sulle sensazioni e più perderà la spontaneità di quest'ultime.
Ne parli con la sua terapeuta.
saluti
eppure si sta ponendo il problema. sta scrivendo preoccupato di non provare emozioni. Be questa è già una emozione che non corrisponde allo stato di apatia. Se fosse davvero così non scriverebbe ciò che ha scritto.
più lei andrà a caccia di emozioni "forti" più si concentrerà sulle sensazioni e più perderà la spontaneità di quest'ultime.
Ne parli con la sua terapeuta.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 12.3k visite dal 21/01/2010.
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