Maledetto doc
buonasera, sono una ragazza affetta da disturbo ossessivo-compulsivo. L’ho scoperto solo poco tempo fa, ma questa storia va avanti da un mare di tempo e io giuro che non ce la faccio più. Ogni qualvolta mi si presenti il pensiero ossessivo, sono invasa da ansia, tachicardia, non faccio che pensare solo a quello dalla mattina alla sera, come un chiodo fisso che si pianta nel cervello e pur cercando di toglierlo rimane sempre lì. I miei genitori non si sono proprio saputi comportare con me quando ero piccola, sono stata cresciuta da mia nonna che per me ha assunto il ruolo di figura materna, perché mia madre era sempre al lavoro e mi veniva a prendere la sera, solo che io non volevo andare mai via con lei perché mi sembrava isterica, tra l’altro non avevo tutta questa confidenza con lei, ero piccola. Allora succedevano delle liti tra lei e mia nonna e io ogni volta subivo un trauma. Inoltre, mia madre litigava pure con mio padre e lui minacciava di andarsene di casa, e giù di nuovo in crisi d’ansia. Ebbene, la stessa ansia da separazione, la subisco ogni qualvolta mi fidanzo o frequento un uomo: ho il terrore di non piacergli nonostante io sia una bella e intelligente ragazza, che lui mi lasci, ho paura del distacco. E allora mi viene l’ossessione per quel ragazzo, e non faccio altro che pensarci non da innamorata, ma in maniera ossessiva, anche se lo conosco da poco, e anche se è una persona che non vale niente. In più, come ha detto una psichiatra, ho un Super-io altissimo… Ho paura di andare a letto con i ragazzi, mi sento in colpa per averlo fatto, perché mi ci fanno sentire i miei genitori, che quando mi sono fidanzata avevano il terrore che io andassi a letto con il mio ragazzo. Tant’è che per un buon periodo ero convinta di avere l’hiv, paura infondata! Infatti per questo ho passato veramente un anno da dimenticare. Compio una serie di rituali per tranquillizzarmi dalle ossessioni, ma mi calmo e dopo un po’ mi ritornano. E subito dopo un’ossessione, ne arriva un’altra, e così a catena. Anche il mio ultimo ex ragazzo con cui sono stata, avevo trasferito l’ossessione su di lui, e lui mi trattava male per tutti i ragazzi con cui ero stata precedentemente (sono 5, non un esercito) nel frattanto che avevo trasferito l’ossessione su di lui. Comunque, compulsando sull’hiv, cercavo rassicurazioni in internet, dalle persone e da qualsiasi cosa me le potesse dare. Mi sono veramente stancata di punirmi con questa storia… siccome non conosco psicologi da cui andare e non posso permettermene, potrei avere due parole di conforto nel frattempo? Grazie mille, non mi sopporto più
[#1]
Gentile utente,
il dolore che lei sta provando in questo momento emerge in maniera evidente dalle sue parole, ma mi sembra che ci sia anche un po' di confusione (comunque comprensibile) rispetto a come affrontre la situazione.
Scrive: "siccome non conosco psicologi da cui andare e non posso permettermene, potrei avere due parole di conforto nel frattempo?".
Da una parte capisco che non avrebbe intenzione di rivolgersi a uno specialista perchè non ne conosce di fidati e perchè non ha risorse economiche; dall'altra - con "nel frattempo" - fa immaginare che voglia invece proprio cercare qualcuno.
Io le consiglio decisamente questa seconda opzione! Le parole di conforto di cui lei sente il bisogno in questo momento possono esserle date da persone con cui abbia un legame affettivo, e potranno sicuramente darle la forza di affrontare la questione da lei riportata.
Ma sarebbe un'ottima cosa che lei si rivolgesse a un collega psicologo, in prima battuta quantomeno per fare un inquadramento diagnostico chiaro: da come scrive sembrerebbe che si sia fatta da sola la diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo. Non bisogna scherzare con questo genere di cose, anche perchè gli effetti psicologici a lungo termine possono essere solo controproducenti.
Provi quindi a informarsi per cercare uno specialista con cui fare una consultazione per cominciare a inquadrare bene la sua situazione: quando si rimugina troppo sulle cose, queste spesso assumono proporzioni e fattezze anche molto lontane dalla realtà.
Cordialmente,
il dolore che lei sta provando in questo momento emerge in maniera evidente dalle sue parole, ma mi sembra che ci sia anche un po' di confusione (comunque comprensibile) rispetto a come affrontre la situazione.
Scrive: "siccome non conosco psicologi da cui andare e non posso permettermene, potrei avere due parole di conforto nel frattempo?".
Da una parte capisco che non avrebbe intenzione di rivolgersi a uno specialista perchè non ne conosce di fidati e perchè non ha risorse economiche; dall'altra - con "nel frattempo" - fa immaginare che voglia invece proprio cercare qualcuno.
Io le consiglio decisamente questa seconda opzione! Le parole di conforto di cui lei sente il bisogno in questo momento possono esserle date da persone con cui abbia un legame affettivo, e potranno sicuramente darle la forza di affrontare la questione da lei riportata.
Ma sarebbe un'ottima cosa che lei si rivolgesse a un collega psicologo, in prima battuta quantomeno per fare un inquadramento diagnostico chiaro: da come scrive sembrerebbe che si sia fatta da sola la diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo. Non bisogna scherzare con questo genere di cose, anche perchè gli effetti psicologici a lungo termine possono essere solo controproducenti.
Provi quindi a informarsi per cercare uno specialista con cui fare una consultazione per cominciare a inquadrare bene la sua situazione: quando si rimugina troppo sulle cose, queste spesso assumono proporzioni e fattezze anche molto lontane dalla realtà.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
[#2]
Gentile ragazza,
non ho ben compreso se le è stata fatta una diagnosi di D.O.C. ovvero è una autodiagnosi.
Comunque ipotizzando che lei soffra di tale disturbo sarebbe opportuno ed auspicabile che si rivolgesse a professionisti qualificati per la terapia del D.O.C. cioè uno psichiatra ed uno psicoterapeuta, quest'ultimo meglio se ad indirizzo cognitivo comportamentale.
Intraprendere una terapia adeguata è il modo migliore per ritrovare una certa serenità e per evitare, o quantomeno ridurre la probabilità di complicanze cui può portare un D.O.C. non trattato. Una delle complicanze più frequenti è la depressione.
Comprendendo le sue difficoltà ecomiche, potrebbe iniziare a rivolgersi, per un aiuto, al suo medico di base, il quale saprà certamente indicarle le strutture del S.S.N. cui può rivolgersi per iniziare una terapia, senza costi eccessivi.
Per farsi un'idea del D.O.C. e di come può aiutarla un trattamento adeguato esistono libri di autoaiuto che sono molto utili e spesso anche ben fatti (può cercare i titoli su internet). Questi libri assolutamente non sostituiscono una terapia, però potrebbero aiutarla a comprendere meglio l'importanza di intraprendere un percorso di cura.
Cordialmente
non ho ben compreso se le è stata fatta una diagnosi di D.O.C. ovvero è una autodiagnosi.
Comunque ipotizzando che lei soffra di tale disturbo sarebbe opportuno ed auspicabile che si rivolgesse a professionisti qualificati per la terapia del D.O.C. cioè uno psichiatra ed uno psicoterapeuta, quest'ultimo meglio se ad indirizzo cognitivo comportamentale.
Intraprendere una terapia adeguata è il modo migliore per ritrovare una certa serenità e per evitare, o quantomeno ridurre la probabilità di complicanze cui può portare un D.O.C. non trattato. Una delle complicanze più frequenti è la depressione.
Comprendendo le sue difficoltà ecomiche, potrebbe iniziare a rivolgersi, per un aiuto, al suo medico di base, il quale saprà certamente indicarle le strutture del S.S.N. cui può rivolgersi per iniziare una terapia, senza costi eccessivi.
Per farsi un'idea del D.O.C. e di come può aiutarla un trattamento adeguato esistono libri di autoaiuto che sono molto utili e spesso anche ben fatti (può cercare i titoli su internet). Questi libri assolutamente non sostituiscono una terapia, però potrebbero aiutarla a comprendere meglio l'importanza di intraprendere un percorso di cura.
Cordialmente
Dr. Massimo DAlessandro
Psicologo-Psicoterapeuta
www.massimo-dalessandro.com
[#3]
Gentile utente, sono assolutamente d'accordo con quanto detto dai miei colleghi. Volevo solo sottolineare che può rivolgersi alla ASL della sua zona, in particolare al Centro di salute mentale e chiedere sia un consulto psichiatrico sia un percorso psicoterapeutico, ad un costo accessibile. Deve farsi fare l'impegnativa dal suo medico di base, pagare il ticket (36 euro mi pare) e prendere appuntamento. Ci sono persone molto competenti nel servizio pubblico che possono darle una prima indicazione. Saluti.
Dr.ssa Chiara Moretti
dr_chiaramoretti@yahoo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.7k visite dal 20/01/2010.
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