Non riesco a pensare al fatto che mia madre dovrà morire

Sono un ragazzo di 17 anni e sono molto affezionato a mia madre,le voglio incredibilmente bene.A mio padre non sono per niente affezionato,non gli ho mai voluto bene,mai mai mai mai...Infatti quando i miei si sono separati per me è stata un immensa gioia,perchè ora mio padre lo vedo solo 2 o 3 volte alla settimana.
Ho una vita sociale attiva come quella dei miei coetanei,faccio sport,esco il sabato sera coi miei amici,non sono insomma un asociale che sta sempre a casa.Però non riesco assolutamente a pensare che un giorno o l'altro mia madre dovrà morire.Ha 49 anni.Come faccio ad affrontare il momento in cui lei mancherà,se ora soffro già così terribilmente quando ci penso?Sono sicuro che quando arriverà il momento non ci sarà nessun modo per farmi pensare ad altro...Una volta ho pure pensato di uccidermi quando lei non ci sarà più.Come consiglio per favore non datemi come risposta "prova riagganciare il rapporto con il padre",sarebbe totalmente inutile come risposta perchè io e mio padre siamo troppo diversi e non sono qui per parlare con lui,ma di mia madre.Vi prego cosa mi potete consigliare?Io sono sicuro che la mia vita non potrà più continuare senza di lei,nonostante esistano altre cose al mondo
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo, poiché dici di non voler assolutamente bene a tuo padre e che non vuoi consigli che vadano in direzione di riallacciare i rapporti con lui, non te ne darò.

Però forse dovresti iniziare a riflettere sul fatto che la paura di perdere tua madre potrebbe derivare proprio dall'allontanamento che hai messo in atto verso di lui. Nel senso che rifiutando completamente di avere rapporti con tuo padre, ti sei auto-costretto a investire tantissimo su tua madre. E così adesso, dopo aver puntato tutto su di lei, ti trovi nella spiacevole situazione di non avere alternative. E quindi è comprensibile che tu stia soffrendo.

Visto che con tua madre vai d'accordo, ti suggerisco di chiederle se non sia il caso di parlarne con uno psicologo. Non perché ti faccia tornare a voler bene a tuo padre, se proprio non vuoi, ma per aiutarti a ritrovare un po' di serenità.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Gentile Dr.Santonocito la ringrazio per la sua risposta No cioè a mio padre non ho voluto mai così tanto bene perchè fin da quando ero piccolo tendeva sempre a sgridarmi eccessivamente,spesso non mi faceva giocare coi miei amici ai giardinetti,non voleva che giocassi alla playstation e ai videogiochi proprio mai perchè li riteneva inutili..Mentre invece mia madre mi è sempre stata vicina però lei non è che mi permetteva tutto!proprio no,però era molto più permessiva di mio padre sulle cose che le ho detto...Non sono mai andato male a scuola quindi mi chiedevo quando ero più piccolo come mai mio padre fosse così duro con me e quello mi ha portato a tenere nascoste molte cose a lui,che confidavo solo con mia madre...Inoltre durante la cena che era l'unico momento che vedevo mio padre nella giornata dopo la scuola lui si metteva a litigare spesso con mia madre per cose anche futili,tutto davanti alla mia presenza mentre mia madre cercava sempre di impedirgli questa cosa,ma lui continuava ogni sera.Fino a che quando avevo 15 anni si sono separati(finalmente).In poche parole posso concludere che mio padre non è proprio stato una figura molto educativa e amorevole nella mia infanzia.Per questo ora tendo ad escluderlo..
[#3]
Dr. Carlo Conti Psicologo, Psicoterapeuta 122 5
Gentile Ragazzo,
ascolta i consigli del Dott. Santonocito, chiedi a tua madre la possibilità di contattare uno psicologo, così da lavorare un po' insieme a lui per ritrovare un po' di serenità.
Le tue paure sono legate alla tua giovane età e al ruolo centrale che hai assegnato a tua madre.
Vedrai che con uno psicologo riuscirai a superare le angosce che ti fanno star male.

Saluti
Dott. Carlo Conti
carloconti5@tiscali.it

SALUTI
Dr. Carlo Conti
www.spiritoepsiche.it

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Le cose che dici sono assolutamente comprensibili, succedono a molte persone. Ma crescere e diventare adulti significa imparare ad accettare che i genitori non sono una cosa che ci scegliamo: ci capitano così come sono, e così ce li dobbiamo tenere, con tutti i loro difetti. Quando s'impara ad accettare questo, automaticamente altre cose vanno a posto da sole.

La sede però per affrontare il problema è con un professionista, di persona, che possa spiegarti meglio come sta la faccenda e aiutarti a progredire.

Cordiali saluti
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Caro ragazzo, il tuo attaccamento alla mamma è del tutto comprensibile; nessuno di noi è "pronto" a lasciar andare qualcuno di così caro. Tuttavia, come tu stesso dici, questa sofferenza è tanta, e hai l'idea che la situazione possa peggiorare quando non ci sarà più.
A questo proposito vale la pena provare a capire che cos'è questa paura eccessiva e apparentemente immotivata (tu stesso dici che tua mamma è giovane, hai una vita sociale attiva e suppongo molte altre persone con cui stai bene), da dove viene questa paura, considerando anche il fatto che mi pare di intravvedere un ragionamento di tipo azione/reazione (es "Non sono mai andato male a scuola quindi mi chiedevo quando ero più piccolo come mai mio padre fosse così duro con me"). Probabilmente tuo papà non era duro con te in conseguenza ad un tuo comportamento; probabilmente funziona così e quella (per quanto molto dolorosa per te) è la sua modalità, il suo essere papà.
Concordo sul fatto che vedere adesso queste dinamiche può aiutarti a comprendere anche il punto di vista dei tuoi genitori e a vivere in modo più sereno.

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica