Difficoltà a parlare
buongiorno,
vi scrivo per chiedervi aiuto per un problema che mi porto dietro da molti anni e che ha condizionato non poco la mia vita ovvero la difficoltà nel parlare.
Volevo inoltre dirvi che ho letto già altre richieste, anche a mio parere troppo insistenti; non preoccupatevi, non sono un tipo paranoico, ho solo bisogno di capire dove indirizzarmi per cercare di migliorare la mia persona e il mio modo di vivere.
Cercherò di essere il più breve possibile.
Ho 34 anni e sono sempre stato molto timido, sin da piccolo. Alle elementari ero il primo della classe, riuscivo a finire sempre i compiti in classe prima di tutti ed ero un bambino felice. Poi,all'età di 9 anni è successa una cosa grave, ossia ho subito un abuso da un ragazzo più grande di me di cinque anni e questo penso mi abbia cambiato. Non ne ho parlato mai con nessuno, nemmeno con i miei genitori, perchè mi vergognavo, poi sono riuscito a parlarne con la mia attuale compagna, dopo però 5 anni che eravamo insieme. Non so dirvi se è questo il motivo per cui ho difficoltà nel parlare, sono chiuso e insicuro, dopotutto sono passati tanti anni e per un pò sono riuscito a cancellarlo dalla mia mente, ma quando penso alle possibili cause del mio malessere, inevitabilmente quel ricordo mi affiora alla mente.
Per vivere faccio l'operaio, nonostante abbia un diploma in ragioneria, tra l'altro preso a fatica, non per scarsa intelligienza ma perchè alle interrogazioni orali mi bloccavo perchè non riuscivo a parlare davanti ai miei compagni di classe e per questo, visto che nello scritto andavo bene, i professori pensavano che copiassi e mi davano quasi sempre voti più bassi di quelli che meritavo. Comunque non voglio dilungarmi troppo e in breve, vi dico che faccio difficoltà a ordinare le cose anche quando vado al ristorante o nei vari negozi e per questo quando sono con mia moglie, lascio parlare sempre lei, cosa che per me è molto frustante. Il vero problema è che ho una figlia di un anno e mezzo, e nonostante finora non abbia avuto grossi problemi con lei, ho paura che crescendo possa influenzarla negativamente con comportamenti sbagliati
quali essere chiusa e non parlare con le persone come in genere faccio io per paura di sbagliare a parlare.
Inoltre ultimamente faccio fatica anche a parlare al telefono, soprattutto quando sono io a chiamare, del tipo che non mi esce fuori neanche la parola < pronto> e a volte riaggancio facendo finta che sia caduta la chiamata. Questo capita anche con i miei genitori che abitano in puglia da circa 10 anni.
E per chiudere in bellezza, da un paio d'anni mi è venuto un fastidioso tic all'occhio sinistro, che a volte mi vieta di mangiare quando sono in mezzo alla gente perchè mi sento osservato e vado nel panico, a volte mi viene anche la nausea e sono costretto ad andare via.
Spero di non essere stato troppo logorroico, ma scrivere per me non è un problema, anzi lo trovo un modo per sfogarmi visto che parlare mi è molto difficile.
Attendo vostra risposta
vi scrivo per chiedervi aiuto per un problema che mi porto dietro da molti anni e che ha condizionato non poco la mia vita ovvero la difficoltà nel parlare.
Volevo inoltre dirvi che ho letto già altre richieste, anche a mio parere troppo insistenti; non preoccupatevi, non sono un tipo paranoico, ho solo bisogno di capire dove indirizzarmi per cercare di migliorare la mia persona e il mio modo di vivere.
Cercherò di essere il più breve possibile.
Ho 34 anni e sono sempre stato molto timido, sin da piccolo. Alle elementari ero il primo della classe, riuscivo a finire sempre i compiti in classe prima di tutti ed ero un bambino felice. Poi,all'età di 9 anni è successa una cosa grave, ossia ho subito un abuso da un ragazzo più grande di me di cinque anni e questo penso mi abbia cambiato. Non ne ho parlato mai con nessuno, nemmeno con i miei genitori, perchè mi vergognavo, poi sono riuscito a parlarne con la mia attuale compagna, dopo però 5 anni che eravamo insieme. Non so dirvi se è questo il motivo per cui ho difficoltà nel parlare, sono chiuso e insicuro, dopotutto sono passati tanti anni e per un pò sono riuscito a cancellarlo dalla mia mente, ma quando penso alle possibili cause del mio malessere, inevitabilmente quel ricordo mi affiora alla mente.
Per vivere faccio l'operaio, nonostante abbia un diploma in ragioneria, tra l'altro preso a fatica, non per scarsa intelligienza ma perchè alle interrogazioni orali mi bloccavo perchè non riuscivo a parlare davanti ai miei compagni di classe e per questo, visto che nello scritto andavo bene, i professori pensavano che copiassi e mi davano quasi sempre voti più bassi di quelli che meritavo. Comunque non voglio dilungarmi troppo e in breve, vi dico che faccio difficoltà a ordinare le cose anche quando vado al ristorante o nei vari negozi e per questo quando sono con mia moglie, lascio parlare sempre lei, cosa che per me è molto frustante. Il vero problema è che ho una figlia di un anno e mezzo, e nonostante finora non abbia avuto grossi problemi con lei, ho paura che crescendo possa influenzarla negativamente con comportamenti sbagliati
quali essere chiusa e non parlare con le persone come in genere faccio io per paura di sbagliare a parlare.
Inoltre ultimamente faccio fatica anche a parlare al telefono, soprattutto quando sono io a chiamare, del tipo che non mi esce fuori neanche la parola < pronto> e a volte riaggancio facendo finta che sia caduta la chiamata. Questo capita anche con i miei genitori che abitano in puglia da circa 10 anni.
E per chiudere in bellezza, da un paio d'anni mi è venuto un fastidioso tic all'occhio sinistro, che a volte mi vieta di mangiare quando sono in mezzo alla gente perchè mi sento osservato e vado nel panico, a volte mi viene anche la nausea e sono costretto ad andare via.
Spero di non essere stato troppo logorroico, ma scrivere per me non è un problema, anzi lo trovo un modo per sfogarmi visto che parlare mi è molto difficile.
Attendo vostra risposta
[#1]
Gentile Utente,
credo che il momento di affrontare un percorso psicologico sia per Lei arrivato.
Sono presenti tutti gli elementi per iniziare un percorso con uno Psicologo/Psicoterapeuta.
Quest'ultimo poi, valuterà la possibilità di una consulenza Psichiatrica, per tamponare farmacologicamente le manifestazioni sintomatiche urgenti.
Cordiali saluti,
credo che il momento di affrontare un percorso psicologico sia per Lei arrivato.
Sono presenti tutti gli elementi per iniziare un percorso con uno Psicologo/Psicoterapeuta.
Quest'ultimo poi, valuterà la possibilità di una consulenza Psichiatrica, per tamponare farmacologicamente le manifestazioni sintomatiche urgenti.
Cordiali saluti,
Dr. Luca Martis
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.4k visite dal 14/01/2010.
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