Paura di lasciare per non essere lasciata?
cari dottori,
da circa un anno sto insieme al mio ragazzo, che è un ragazzo fantastico e mi da tutto cio che potrei desiderare da una persona. ci troviamo su tutto, andiamo d'accordo, non litighiamo mai, parliamo di qualsiasi cosa, con lui mi sento davvero me stessa, m sento "a casa", come spesso dico io. il problema è che io circa un anno e mezzo fa sono stata lasciata dal mio ex, di punto in bianco, senza una valida spiegazione (salvo poi scoprire che aveva trovato un'altra ragazza). mi sono auto incolpata di questo, mi sono convinta di aver sbagliato a non rendermi conto che qualcosa non andava prima di arrivare al punto che lui mi lasciasse. nel momento in cui ho trovato il mio attuale ragazzo quindi, invece che godermi la felicità di un amore nuovo, ho iniziato a pensare "tanto mi lascerà", "finirà","non puo durare perchè lui è troppo per me". i mesi passavano e le cose con lui andavano sempre meglio... quasi non sentivo piu queste paure, fino a quando sono arrivata ad un giorno in cui abbiamo avuto un piccolo litigio per futili motivi, litigio però durante il quale mi sono sentita come "svalutata" nel senso che mi sono messa in testa di aver sbagliato io e che quindi l'avrei perso. quella notte mi ricordo di non aver dormito, mi sono messa in testa di volerlo lasciare. è passato un mese e mezzo,e sono ancora qua, nel mio mondo parallelo, mondo in cui entro in paranoia, nulla mi consola, e mi convinco di non stare piu bene con lui. questa cosa mi fa soffrire moltissimo, evidentemente perchè quindi in realtà non voglio davvero lasciarlo? ma sto cosi male che non so piu se lo amo, quando sono con lui non riesco ad essere davvero serena perchè mi sento in dovere di lasciarlo,essendomi quasi convinta appunto di non amarlo.
sto facendo psicoterapia da circa un mese, con sedute di una volta a settimana. la terapeuta mi ha spiegato che la mia è paura, che ho paura di essere lasciata di nuovo e per questo si innesca in me un meccanismo secondo il quale sarò io a lasciarlo prima che lui lasci me. io so che lui non mi lascia, so che mi ama ma ho paura che succeda lo stesso! poi quando sono con lui un po' mi calmo ma allo stesso tempo sento come un distacco, non provo piu entusiasmo ed emozioni forti nello stare con lui... però ci tengo tantissimo perchè l'idea di lasciarlo mi fa soffrire e l'idea di perderlo mi fa stare malissimo! e allora perchè mi convinco di non amarlo e di volerlo lasciare? a volte quando ci dobbiamo vedere ho quasi paura a vederlo appunto, perchè sono terrorizzata all'idea di non stare bene con lui e che quindi le mie teorie sul "non lo amo piu" siano reali! dottori cosa ne pensate? ho paura di perderlo, paura davvero..ma ho paura di perderlo per causa mia, perchè sarò io a lasciarlo..ma perchè se in realtà l'ho sempre adorato e amato moltissimo?per stare un po' meglio quando entro in crisi mi immagino di essere abbracciata a lui senza dire nulla..ho un groppo allo stomaco, di ansia e paura che mi fa impazzire!
da circa un anno sto insieme al mio ragazzo, che è un ragazzo fantastico e mi da tutto cio che potrei desiderare da una persona. ci troviamo su tutto, andiamo d'accordo, non litighiamo mai, parliamo di qualsiasi cosa, con lui mi sento davvero me stessa, m sento "a casa", come spesso dico io. il problema è che io circa un anno e mezzo fa sono stata lasciata dal mio ex, di punto in bianco, senza una valida spiegazione (salvo poi scoprire che aveva trovato un'altra ragazza). mi sono auto incolpata di questo, mi sono convinta di aver sbagliato a non rendermi conto che qualcosa non andava prima di arrivare al punto che lui mi lasciasse. nel momento in cui ho trovato il mio attuale ragazzo quindi, invece che godermi la felicità di un amore nuovo, ho iniziato a pensare "tanto mi lascerà", "finirà","non puo durare perchè lui è troppo per me". i mesi passavano e le cose con lui andavano sempre meglio... quasi non sentivo piu queste paure, fino a quando sono arrivata ad un giorno in cui abbiamo avuto un piccolo litigio per futili motivi, litigio però durante il quale mi sono sentita come "svalutata" nel senso che mi sono messa in testa di aver sbagliato io e che quindi l'avrei perso. quella notte mi ricordo di non aver dormito, mi sono messa in testa di volerlo lasciare. è passato un mese e mezzo,e sono ancora qua, nel mio mondo parallelo, mondo in cui entro in paranoia, nulla mi consola, e mi convinco di non stare piu bene con lui. questa cosa mi fa soffrire moltissimo, evidentemente perchè quindi in realtà non voglio davvero lasciarlo? ma sto cosi male che non so piu se lo amo, quando sono con lui non riesco ad essere davvero serena perchè mi sento in dovere di lasciarlo,essendomi quasi convinta appunto di non amarlo.
sto facendo psicoterapia da circa un mese, con sedute di una volta a settimana. la terapeuta mi ha spiegato che la mia è paura, che ho paura di essere lasciata di nuovo e per questo si innesca in me un meccanismo secondo il quale sarò io a lasciarlo prima che lui lasci me. io so che lui non mi lascia, so che mi ama ma ho paura che succeda lo stesso! poi quando sono con lui un po' mi calmo ma allo stesso tempo sento come un distacco, non provo piu entusiasmo ed emozioni forti nello stare con lui... però ci tengo tantissimo perchè l'idea di lasciarlo mi fa soffrire e l'idea di perderlo mi fa stare malissimo! e allora perchè mi convinco di non amarlo e di volerlo lasciare? a volte quando ci dobbiamo vedere ho quasi paura a vederlo appunto, perchè sono terrorizzata all'idea di non stare bene con lui e che quindi le mie teorie sul "non lo amo piu" siano reali! dottori cosa ne pensate? ho paura di perderlo, paura davvero..ma ho paura di perderlo per causa mia, perchè sarò io a lasciarlo..ma perchè se in realtà l'ho sempre adorato e amato moltissimo?per stare un po' meglio quando entro in crisi mi immagino di essere abbracciata a lui senza dire nulla..ho un groppo allo stomaco, di ansia e paura che mi fa impazzire!
[#1]
(..)mi sono messa in testa di aver sbagliato io e che quindi l'avrei perso. quella notte mi ricordo di non aver dormito, mi sono messa in testa di volerlo lasciare. (..)
gentile ragazza questa condizione si chiama "profezia che si autoavvera" ossia siamo così convinti che accadrà qualcosa che, senza rendercene conto, facciamo in modo che questa cosa accada davvero mettendo in atto tutti quei comportamenti in grado di farla realizzare. Sia che la cosa risulti positiva sia che risulti negativa. Non cada in questa trappola altrimenti non farà altro che ripeterla in futuro e ripeterla ancora.
Si affidi alla sua terapeuta e si goda il suo rapporto vivendolo momento per momento.
saluti
gentile ragazza questa condizione si chiama "profezia che si autoavvera" ossia siamo così convinti che accadrà qualcosa che, senza rendercene conto, facciamo in modo che questa cosa accada davvero mettendo in atto tutti quei comportamenti in grado di farla realizzare. Sia che la cosa risulti positiva sia che risulti negativa. Non cada in questa trappola altrimenti non farà altro che ripeterla in futuro e ripeterla ancora.
Si affidi alla sua terapeuta e si goda il suo rapporto vivendolo momento per momento.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Ex utente
mi rendo conto anche che le cose con il mio ragazzo sono sempre state (e lo sarebbero ancora, o meglio lo sono ancora,solamente che io ho sempre quei pensieri negativi in mente che mi rovinano ogni momento con lui e senza lui) talmente belle e talmente perfette da non poterci quasi credere.. lo sento davvero perfetto per me, a tal punto che quasi mi sembra di vivere in un sogno!e questo mi ha sempre fatto e mi fa anche ora paura, perchè ho la forte convinzione in me che la felicità non esista davvero o che comunque non possa durare.. per questo quando sono con lui e sono cosi felice, non riesco a godermi i momenti.. e soprattutto, non penso di meritarmi tanta felicità perchè purtroppo non ho un briciolo di autostima.. anche se oggettivamente so che non ne ho alcun motivo perchè non mi manca niente! quindi quando sono insieme al mio ragazzo mi rendo conto di essere quasi "tesa" nel controllare che lui non faccia espressioni strane o che non dica cose che potrebbero essere un indizio che mi vorrà lasciare... e allo stesso tempo non riesco a lasciarmi andare pienamente alla felicità che mi regala perchè come dicevo prima, quasi non credo che possa esistere! non vedo via d'uscita a queste mie paure!lo psichiatra dopo avermi ascoltata per mezz'ora circa mi ha detto che la mia è una fobia.. la fobia di lasciarlo, e che appunto con la psicoterapia devo capirne i motivi e uscirne.. ma io non riesco davvero a capire perchè ho queste paure! con lui non mi manca niente, perchè voglio fuggire quasi dalla felicità che mi regala? quasi non mi rendo conto di quello che ho! anzi è proprio cosi, io non mi rendo conto della fortuna che ho.. mi sembra di non essere io a vivere questa storia, se ci penso in maniera oggettiva e distaccata...
[#3]
Gentile ragazza, oltre ad avere la tendenza ad autocolpevolizzarsi mi sembra piuttosto evidente - ma ciò sarebbe da valutare in sede specialistica - che lei abbia facilità a cadere in molte rimuginazioni di tipo ossessivo.
Il suo porre l'accento sulla perfezione e l'idealizzazione ("mi rendo conto anche che le cose con il mio ragazzo sono sempre state [...] talmente belle e talmente perfette da non poterci quasi credere.. lo sento davvero perfetto per me") contribuisce a rendere realistica quest'ipotesi.
Credo che la via per "uscire dal tunnel", a parte la difficoltà relazionale contingente che sta passando, sia quella d'imparare ad addolcire queste rigidità.
Si affidi alla sua terapeuta, riferendole se vuole ciò che le stiamo scrivendo qui.
Cordiali saluti
Il suo porre l'accento sulla perfezione e l'idealizzazione ("mi rendo conto anche che le cose con il mio ragazzo sono sempre state [...] talmente belle e talmente perfette da non poterci quasi credere.. lo sento davvero perfetto per me") contribuisce a rendere realistica quest'ipotesi.
Credo che la via per "uscire dal tunnel", a parte la difficoltà relazionale contingente che sta passando, sia quella d'imparare ad addolcire queste rigidità.
Si affidi alla sua terapeuta, riferendole se vuole ciò che le stiamo scrivendo qui.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.7k visite dal 11/01/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.