La medicina consigliata, prima vorrei sentire il parere
Salve, sono un ragazzo di 29 anni e premetto che sono di base abbastanza ansioso senza avere mai superato comunque i limiti del "patologico". Da circa un mese sto tuttavia soffrendo una situazione piuttosto fastidiosa e angosciante: ho cambiato di città e da allora ho cominciato a sentire questi sintomi: nodo alla gola, ansia generalizzata e tremori. Questi ultimi non riesco a capire se sono la causa o l'effetto dell'ansia. Provo a descrivere più dettagliatamente questi sintomi: i tremori li avverto in particolar modo quando sono anche solo leggermente agitato per qualsiasi cosa e anche in situazioni di freddo e mi rendo conto perfettamente che non sono tremori dovuti alla bassa temperatura, ma di ben altra origine; la parte che mi trema di più è localizzata nella zona della pancia e dello stomaco, colta da picchi di "crisi" nelle situazioni sopra descritte, anche se noto come una specie di "tremore di sottofondo" quasi sempre presente. Ora, sono da poco stato dal medico curante la cui visita, se devo essere sincero, non mi ha particolarmente soddisfatto: dopo non più di 5 minuti e un paio di generiche domande, mi è stata fatta la ricetta per l'aprazolam. Siccome è un tipo di farmaco che non ho mai preso in vita mia e sinceramente ho un po' di riluttanza verso gli psicofarmaci in generale non ho accolto la cura con grande entusiasmo, anche per il modo in cui è stata condotta la visita. Non ho quindi aquistato ancora la medicina consigliata, prima vorrei sentire il parere di altri medici, perchè se fosse ansia non capisco da cosa possa essere generata (ho cambiato città da poco ma ho vissuto situazioni più stressanti di questa) e se non fosse ansia, bè, non capisco cosa possa essere e sinceramente mi spaventa un po'. Ringrazio anticipatamente per l'attenzione e l'eventuale aiuto.
Saluti
Saluti
[#1]
Gentile ragazzo,
Da quanto racconta sembrerebbe trattarsi di ansia. In questi casi però prima di prendere in considerazione l'ipotesi psicologica e' opportuno escludere eventuali cause organiche mediante appropriate analisi.
Se queste dovessero dare esito negativo allora potrebbe contattare uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione e un eventuale percorso. Se si dovesse trattare di ansia l'approccio cognitivo-comportamentale si e' dimostrato efficace ed efficiente soprattutto se associato alla farmacoterapia. Posso comprendere la sua riluttanza versi i farmaci, ma potra' discutere ogni eventuale dubbio o incertezza con lo psichiatra qualora se ne mostrasse la necessita'.
Un cordiale saluto
Da quanto racconta sembrerebbe trattarsi di ansia. In questi casi però prima di prendere in considerazione l'ipotesi psicologica e' opportuno escludere eventuali cause organiche mediante appropriate analisi.
Se queste dovessero dare esito negativo allora potrebbe contattare uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione e un eventuale percorso. Se si dovesse trattare di ansia l'approccio cognitivo-comportamentale si e' dimostrato efficace ed efficiente soprattutto se associato alla farmacoterapia. Posso comprendere la sua riluttanza versi i farmaci, ma potra' discutere ogni eventuale dubbio o incertezza con lo psichiatra qualora se ne mostrasse la necessita'.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it
[#2]
Gentile ragazzo,
qualunque cambiamento (sia di segno positivo che negativo)può essere fonte di ansia: non è l'evento in sè (come ha detto ha vissuto altre situazioni stressanti)ma i significati personali che sono associati a questo cambiamento, "cosa ha rappresentato per lei cambiare citta?"; potrà trovare tali significati solo cercando dentro di lei, meglio sarebbe con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Le faccio i miei auguri
qualunque cambiamento (sia di segno positivo che negativo)può essere fonte di ansia: non è l'evento in sè (come ha detto ha vissuto altre situazioni stressanti)ma i significati personali che sono associati a questo cambiamento, "cosa ha rappresentato per lei cambiare citta?"; potrà trovare tali significati solo cercando dentro di lei, meglio sarebbe con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Le faccio i miei auguri
Dr.ssa Chiara Campadello
Psicoterapeuta dell'adolescenza e dell'età adulta
chiara.camp@inwind.it
[#3]
Utente
Gentili dottoresse,
innanzitutto vi ringrazio molto per la rapidità della risposta. Vorrei aggiungere un particolare che ho omesso nella precedente consulta per dimenticanza, spero possa essere d'aiuto per inquadrare meglio il caso.
Questo che sto per raccontare è successo a metà dicembre, con i primi sintomi già presenti. Stavo andando a dormire e per conciliare il sonno e placare questa agitazione inconsueta ho fumato della marijuana; dopo un'oretta ho cominciato ad avere una forte crisi di tremore con tachicardia, paura, ansia e un vago senso di "imbambolamento" (non saprei bene come definirlo); dopo più di due ore in questa condizione sono andato al pronto soccorso - erano ormai le 5 del mattino - dove mi è stata misurata la pressione, il polso e fatto un elettrocardiogramma dal quale non è emerso nulla di anomalo. Se non ricordo male la dose mi sono stati somministrati 5 milligrammi di Valium accompagnati dal consiglio di smettere di fumare marijuana che, detto per inciso, non mi aveva mai comunque provocato un effetto tanto violento.
Vorrei infine approfittare ancora della gentilezza della dottoressa Sighinolfi per chiederle che tipo di analisi "precauzionali" mi suggerisce di fare e cosa dire precisamente al mio medico visto che l'ultima volta il suo approccio mi è sembrato troppo sbrigativo e non mi ha quindi convinto un granché. Capisco che magari di persone nella mia condizione e con i miei sintomi ne visiti decine al mese e non dubito che sicuramente sappia il fatto suo, il problema suppongo che derivi dalla mia "fame di risposte" e dalla grande preoccupazione (che, oltretutto, altro non fa che alimentare la mia ansia).
Vi ringrazio ancora e porgo i miei più cordiali saluti
innanzitutto vi ringrazio molto per la rapidità della risposta. Vorrei aggiungere un particolare che ho omesso nella precedente consulta per dimenticanza, spero possa essere d'aiuto per inquadrare meglio il caso.
Questo che sto per raccontare è successo a metà dicembre, con i primi sintomi già presenti. Stavo andando a dormire e per conciliare il sonno e placare questa agitazione inconsueta ho fumato della marijuana; dopo un'oretta ho cominciato ad avere una forte crisi di tremore con tachicardia, paura, ansia e un vago senso di "imbambolamento" (non saprei bene come definirlo); dopo più di due ore in questa condizione sono andato al pronto soccorso - erano ormai le 5 del mattino - dove mi è stata misurata la pressione, il polso e fatto un elettrocardiogramma dal quale non è emerso nulla di anomalo. Se non ricordo male la dose mi sono stati somministrati 5 milligrammi di Valium accompagnati dal consiglio di smettere di fumare marijuana che, detto per inciso, non mi aveva mai comunque provocato un effetto tanto violento.
Vorrei infine approfittare ancora della gentilezza della dottoressa Sighinolfi per chiederle che tipo di analisi "precauzionali" mi suggerisce di fare e cosa dire precisamente al mio medico visto che l'ultima volta il suo approccio mi è sembrato troppo sbrigativo e non mi ha quindi convinto un granché. Capisco che magari di persone nella mia condizione e con i miei sintomi ne visiti decine al mese e non dubito che sicuramente sappia il fatto suo, il problema suppongo che derivi dalla mia "fame di risposte" e dalla grande preoccupazione (che, oltretutto, altro non fa che alimentare la mia ansia).
Vi ringrazio ancora e porgo i miei più cordiali saluti
[#4]
Gentile ragazzo,
non posso non condividere il consiglio che le avevano dato al pronto soccorso sull'interrrompere l'uso di marijuana in quanto diverse ricerche hanno mostrato la relazione tra cannabinoidi e disturbi d'ansia e attacchi di panico e da quanto racconta, lei stesso ha avuto modo di sperimentare quanto spiacevole possano essere questi effetti.
Per quanto riguarda gli esami da effettuare dovrebbe parlarne con il suo medico di base e dirgli che prima di effettuare una valutazione psicologica vorrebbe eseguire gli opportuni esami di routine per escludere possibili patologie organiche (ad es. alla tiroide) che possono presentare sintomatologie simili a quelle dei disturbi d'ansia.
"il problema suppongo che derivi dalla mia "fame di risposte" e dalla grande preoccupazione (che, oltretutto, altro non fa che alimentare la mia ansia)": ha ragione, nei disturbi d'ansia, la ricerca di rassicurazioni è spesso controproducente perchè produce un momentaneo effetto rassicurante ma in quanto momentaneo contribuisce a mantenere l'ansia e la sua continua "fame di risposte".
Un cordiale saluto
non posso non condividere il consiglio che le avevano dato al pronto soccorso sull'interrrompere l'uso di marijuana in quanto diverse ricerche hanno mostrato la relazione tra cannabinoidi e disturbi d'ansia e attacchi di panico e da quanto racconta, lei stesso ha avuto modo di sperimentare quanto spiacevole possano essere questi effetti.
Per quanto riguarda gli esami da effettuare dovrebbe parlarne con il suo medico di base e dirgli che prima di effettuare una valutazione psicologica vorrebbe eseguire gli opportuni esami di routine per escludere possibili patologie organiche (ad es. alla tiroide) che possono presentare sintomatologie simili a quelle dei disturbi d'ansia.
"il problema suppongo che derivi dalla mia "fame di risposte" e dalla grande preoccupazione (che, oltretutto, altro non fa che alimentare la mia ansia)": ha ragione, nei disturbi d'ansia, la ricerca di rassicurazioni è spesso controproducente perchè produce un momentaneo effetto rassicurante ma in quanto momentaneo contribuisce a mantenere l'ansia e la sua continua "fame di risposte".
Un cordiale saluto
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.1k visite dal 10/01/2010.
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