Disturbi fittizi e depressione
salve, non scrivo per me ma a nome del mio ragazzo perché lui si vergogna troppo a farlo anche nell'anonimato, come qui. da alcuni mesi è molto depresso: piange molte volte al giorno, è sempre molto agitato apparentemente senza motivo, ha tagli sulle braccia. sono riuscita a capire che questo suo stato ha una ragione ben precisa: vuole ammazzarzi perché si definisce un mostro. tra molti pianti mi ha detto, minacciando che si sarebbe ammazzato sul serio se l'avessi rivelato a qualcuno dei nostri conoscenti, che si dice tale perché lui vuole avere una qualche malattia psicolgica importante che, per questo, necessiti di molte attenzioni e cure da parte di genitori, psicologi e medici. mi ha rivelato che passa un sacco di tempo a fantasticare su terapie farmacologiche, ricoveri in cliniche, manie, deliri, psicosi ecc. poi però quando ritorna alla realtà dopo queste fantasie, si sente orrendo e ignobile perché desidera il suo male. mi ha parlato lui dei disturbi fittizi, ma dice di non soffrirne perché lui non simula i sintomi, dice di essere contento delle sue sofferenze psicolgiche (va già da una psicologa per una ''sindrome ansiosa-depressiva'') e di volerne anche di più. si vergogna talmente di queste sue fantasie e dediseri che non ne parla neppure con la psicologa. io gli ho detto che non ha ragione di sentirsi un mostro, che questa situazione non è colpa sua, che non vuole il suo male, altrimenti non vorrebbe farla finita per il senso di colpa.
cari dottori, anche se non potete fare molto per il mio ragazzo, vorrei capire se non sia proprio la depressione ad avergli portato queste fissazioni e come posso aiutarlo. inoltre vi chiedo se, nel caso del mio ragazzo, la psicoterapia non faccia altro che alimentare rimuginamenti e sensi di colpa, anche perché, se non affronta il discorso, non servirà a molto.
grazie in anticipo per le eventuali risposte.
cari dottori, anche se non potete fare molto per il mio ragazzo, vorrei capire se non sia proprio la depressione ad avergli portato queste fissazioni e come posso aiutarlo. inoltre vi chiedo se, nel caso del mio ragazzo, la psicoterapia non faccia altro che alimentare rimuginamenti e sensi di colpa, anche perché, se non affronta il discorso, non servirà a molto.
grazie in anticipo per le eventuali risposte.
[#2]
Gentile utente,
in un contesto telematico, e per di più per interposta persona, non è proprio possibile formulare una diagnosi, e quindi comprendere se il suo ragazzo soffra di depressione.
Sicuramente, dal quadro da lei riportato, in questo momento il suo partner sta soffrendo molto.
E' una situazione complessa, perchè lei da fuori può cercare di sostenerlo e contenere le sue emozioni debordanti, ma in quanto compagna il suo ruolo non può essere curativo.
Se il ragazzo è già seguito da un collega, sarebbe fondamentale che i contenuti da lei riportati venissero affrontati in sede terapeutica, e i motivi per cui questo sembrerebbe non avvenire possono essere molteplici.
Cordialmente,
in un contesto telematico, e per di più per interposta persona, non è proprio possibile formulare una diagnosi, e quindi comprendere se il suo ragazzo soffra di depressione.
Sicuramente, dal quadro da lei riportato, in questo momento il suo partner sta soffrendo molto.
E' una situazione complessa, perchè lei da fuori può cercare di sostenerlo e contenere le sue emozioni debordanti, ma in quanto compagna il suo ruolo non può essere curativo.
Se il ragazzo è già seguito da un collega, sarebbe fondamentale che i contenuti da lei riportati venissero affrontati in sede terapeutica, e i motivi per cui questo sembrerebbe non avvenire possono essere molteplici.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
[#3]
Gentile ragazza, certo che è proprio il suo stato a portarlo a fare certi pensieri e la psicoterapia non peggiora assolutamente il problema. Il fatto è che lei non possa fare più di quello che fa se non incitarlo a continuare la terapia e ad aprirsi di più con il suo curante.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Ex utente
gentili dttori, grazie per le risposte. il punto è che sono rimasta sconvolta anche io da quello che lui mi ha detto. non gli ho cmunicato il mio stupore per non peggiorare la sua situazione, ma non avevo mai sentito di persne che desiderano essere malate. nella vostra professione vi è mai capitato, finora, di sentire storie simili? se sì, come avete reagito? il fatto principale per cui lui non ne vuole parlare con la specialista è che teme che lei lo prenda a disprezzare lasciandolo solo col suo dolore, mentre finora lo sta aiutando molto (anche se a me sinceramente non sembra).
gli ho anche detto che forse avrebbe bisogno di uno psichiatra, perché, che sia o no depressione, sta a pezzi. ma lui è terrorizzato dalla sola idea di parlare di questa cosa con uno che oltre psicoterapeuta è anche medico.
gli ho anche detto che forse avrebbe bisogno di uno psichiatra, perché, che sia o no depressione, sta a pezzi. ma lui è terrorizzato dalla sola idea di parlare di questa cosa con uno che oltre psicoterapeuta è anche medico.
[#5]
>>> finora lo sta aiutando molto (anche se a me sinceramente non sembra)
>>>
Gentile ragazza, potrebbe spiegarci meglio il senso di quest'apparente contraddizione?
Cordiali saluti
>>>
Gentile ragazza, potrebbe spiegarci meglio il senso di quest'apparente contraddizione?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#6]
Ex utente
dr santonocito,
effettivamente la frase è un po' equivoca, me ne scuso e cercherò di spiegarmi:
il mio ragazzo iniziò a cnsultare questa psicolga circa un anno fa per problemi d'ansia: aveva attacchi di panico, paura di essere malato di cuore e altre paure che adesso prefirei non dire. solo che questi erano solo gli aspetti più evidenti del suo difficile carattere: apparte me che sono la sua ragazza, non ha amici; ha un rapporto difficilissimo con i genitori (specie la madre che è molto autoritaria e decide tutto per lui); è simpatico e sensibile ma anche ostinato e intrattabile (litighiamo spesso).
ora questi segni ansiosi si sono attenuati tantissimo: non ha più attacchi, non crede più di avere malattie cardiache, sa gestire l'ansia. su queste cose la psicolga (di cui lui dice un gran bene) è stata utilissima. solo che da quest'estate si tortura con questa storia di voler essere malato di mente e sentirsi in colpa per tale desiderio. per questo mi sembra che la psicoterapia gli faccia male, perché ora sì non ha più attacchi, ma nel complesso sta molto peggio. prima non diceva di volersi ammazzare, non si riteneva un mostro, non piangeva tutti i giorni cme un bambino e neppure si tagliava braccia e gambe con la lametta.
dai sui discorsi e da quella che è la sua storia personale, credo che queste sue fissazioni siano nate così:
non ha mai ricevuto mai molta comprensione dai genitori e coetanei. ad es, quando aveva le crisi d'ansia, la madre (non la sopporto io che la vedo raramente..) gli diceva che se le inventava per non fare nulla, per essere lasciato perdere, addirittura per odio verso di lei.
quando ha incontrato la specialista, ha trovato chi lo accogliesse in gni sua intima necessità (un'altra fissazine che ha è quella di essere cnsiderato stupido dagli altri)e deve aver desiderato che il rapporto terapeutico durasse per sempre (ma per questo bisogna avere sintomi psicolgici sempre freschi). naturalmente questa è solo una mia ipotesi, ma credo proprio, conoscendolo, che abbia del vero.
effettivamente la frase è un po' equivoca, me ne scuso e cercherò di spiegarmi:
il mio ragazzo iniziò a cnsultare questa psicolga circa un anno fa per problemi d'ansia: aveva attacchi di panico, paura di essere malato di cuore e altre paure che adesso prefirei non dire. solo che questi erano solo gli aspetti più evidenti del suo difficile carattere: apparte me che sono la sua ragazza, non ha amici; ha un rapporto difficilissimo con i genitori (specie la madre che è molto autoritaria e decide tutto per lui); è simpatico e sensibile ma anche ostinato e intrattabile (litighiamo spesso).
ora questi segni ansiosi si sono attenuati tantissimo: non ha più attacchi, non crede più di avere malattie cardiache, sa gestire l'ansia. su queste cose la psicolga (di cui lui dice un gran bene) è stata utilissima. solo che da quest'estate si tortura con questa storia di voler essere malato di mente e sentirsi in colpa per tale desiderio. per questo mi sembra che la psicoterapia gli faccia male, perché ora sì non ha più attacchi, ma nel complesso sta molto peggio. prima non diceva di volersi ammazzare, non si riteneva un mostro, non piangeva tutti i giorni cme un bambino e neppure si tagliava braccia e gambe con la lametta.
dai sui discorsi e da quella che è la sua storia personale, credo che queste sue fissazioni siano nate così:
non ha mai ricevuto mai molta comprensione dai genitori e coetanei. ad es, quando aveva le crisi d'ansia, la madre (non la sopporto io che la vedo raramente..) gli diceva che se le inventava per non fare nulla, per essere lasciato perdere, addirittura per odio verso di lei.
quando ha incontrato la specialista, ha trovato chi lo accogliesse in gni sua intima necessità (un'altra fissazine che ha è quella di essere cnsiderato stupido dagli altri)e deve aver desiderato che il rapporto terapeutico durasse per sempre (ma per questo bisogna avere sintomi psicolgici sempre freschi). naturalmente questa è solo una mia ipotesi, ma credo proprio, conoscendolo, che abbia del vero.
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Se la psicoterapia del suo ragazzo stia funzionando o meno, è difficile valutarlo da qui in maniera obiettiva.
Da ciò che dice sembrerebbe esserci una forte componente ansiosa, che da paura e fobie si starebbe trasformando in pensieri di tipo ossessivo.
Ma l'ansia da sola probabilmente non rende conto del quadro clinico di questo ragazzo, che credo necessiti di una valutazione più approfondita per confermare le ipotesi diagnostiche iniziali, se ce ne sono state.
Il suggerimento è pertanto di chiedere tale valutazione a un secondo professionista, senza smettere per ora di andare da quella attuale.
La sua ipotesi sui vantaggi secondari del sintomo è una possibilità, ma dev'essere confermata da colloqui specialistici di persona.
E per rispondere alla sua domanda iniziale, infine, è possibile che la depressione sia una conseguenza del suo stato, e non viceversa. Ma anche questo dovrà essere confermato da uno specialista.
Cordiali saluti
Da ciò che dice sembrerebbe esserci una forte componente ansiosa, che da paura e fobie si starebbe trasformando in pensieri di tipo ossessivo.
Ma l'ansia da sola probabilmente non rende conto del quadro clinico di questo ragazzo, che credo necessiti di una valutazione più approfondita per confermare le ipotesi diagnostiche iniziali, se ce ne sono state.
Il suggerimento è pertanto di chiedere tale valutazione a un secondo professionista, senza smettere per ora di andare da quella attuale.
La sua ipotesi sui vantaggi secondari del sintomo è una possibilità, ma dev'essere confermata da colloqui specialistici di persona.
E per rispondere alla sua domanda iniziale, infine, è possibile che la depressione sia una conseguenza del suo stato, e non viceversa. Ma anche questo dovrà essere confermato da uno specialista.
Cordiali saluti
[#8]
Ex utente
gentili dottori, ho bisogno di questa risposta: io dico al mio ragazzo che non deve vergognarsi di nulla, ma è veramente così? mi spiego meglio: è vero che desiderare di avere un disturbo psicolgico, e quasi simularne i sintomi, non è affatto cosa di cui vergognarsi? un medico come reagirebbe?
mi rendo conto che sno domande un po' troppo generiche, ma io non posso aiutarlo da sola. l'unica cosa che posso fare è convincerlo a parlarne con uno specialista. ma lui ha troppa paura che qualsiasi medico gli chiuderebbe la porta in faccia a sentire ciò.
un altro aspetto della sua fissazione è che passa un sacco di tempo su internet a cercare dati, definizioni e casi clinici sulle malattie mentali.
vorrei tante che in queste ricerche trovasse un caso analogo al suo in cui potrebbe vedere che da parte dei curanti c'è il massimo rispetto delle problematiche del paziente ''fittizio''.
mi rendo conto che sno domande un po' troppo generiche, ma io non posso aiutarlo da sola. l'unica cosa che posso fare è convincerlo a parlarne con uno specialista. ma lui ha troppa paura che qualsiasi medico gli chiuderebbe la porta in faccia a sentire ciò.
un altro aspetto della sua fissazione è che passa un sacco di tempo su internet a cercare dati, definizioni e casi clinici sulle malattie mentali.
vorrei tante che in queste ricerche trovasse un caso analogo al suo in cui potrebbe vedere che da parte dei curanti c'è il massimo rispetto delle problematiche del paziente ''fittizio''.
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È ovvio che fa parte dei compiti dello specialista trattare i pazienti "fittizi", ossessivi o ipocondriaci, anche se non è altrettanto ovvio che la persona in questione possa esserne persuasa facilmente.
Quindi, se l'unica cosa che può fare è cercare di convincerlo a parlarne con uno specialista, allora dovrebbe farlo.
>>> è vero che desiderare di avere un disturbo psicolgico, e quasi simularne i sintomi, non è affatto cosa di cui vergognarsi?
>>>
È vero, ma il punto non è questo. Il punto è che dovete riuscire a sottoporre il ragazzo alle opportune valutazioni ed eventualmente cure. Ma mi rendo conto che potrebbe non essere facile, perché non si può obbligare qualcuno a prendersi cura di sé, se lui per primo non è convinto dell'opportunità di farlo.
Una delle cose che potreste fare è rivolgervi voi stessi - o lei stessa - a un terapeuta per studiare insieme se c'è un modo per indurre il ragazzo a lasciarsi visitare, ad esempio.
Cordiali saluti
Quindi, se l'unica cosa che può fare è cercare di convincerlo a parlarne con uno specialista, allora dovrebbe farlo.
>>> è vero che desiderare di avere un disturbo psicolgico, e quasi simularne i sintomi, non è affatto cosa di cui vergognarsi?
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È vero, ma il punto non è questo. Il punto è che dovete riuscire a sottoporre il ragazzo alle opportune valutazioni ed eventualmente cure. Ma mi rendo conto che potrebbe non essere facile, perché non si può obbligare qualcuno a prendersi cura di sé, se lui per primo non è convinto dell'opportunità di farlo.
Una delle cose che potreste fare è rivolgervi voi stessi - o lei stessa - a un terapeuta per studiare insieme se c'è un modo per indurre il ragazzo a lasciarsi visitare, ad esempio.
Cordiali saluti
[#10]
Ex utente
ma se un medico ad un paziente ''fittizio'' dicesse: ''sei un cretino, non meriteresti l'aiuto di nessuno, dovresti star male veramente- come se lui poi stesse bene..!- così ti renderesti veramente conto della realtà della vita ecc ecc '' o semplicemnte si mostrasse scocciato e scostante, è vero che questo medico non si comporterebbe in maniera dentologicamente corretta?
io provo sempre a convincerlo con queste argomentazioni, anche perché mi sembra che si stia ''instupidendo'': ha lo sguardo nel vuoto, parla a scatti, con lunghe pause.
io credo che proprio a causa dei moralismi della madre autoritaria gli si sia sviluppata questa cosa nel corso del tempo
io provo sempre a convincerlo con queste argomentazioni, anche perché mi sembra che si stia ''instupidendo'': ha lo sguardo nel vuoto, parla a scatti, con lunghe pause.
io credo che proprio a causa dei moralismi della madre autoritaria gli si sia sviluppata questa cosa nel corso del tempo
[#13]
Ah, quindi le ossessioni del suo ragazzo sono così forti che addirittura iniziano a fare proseliti!
Potete stare entrambi tranquilli, non esiste che uno psicologo/psicoterapeuta dica di queste cose a un paziente.
Il problema sta nell'ossessione - ovvero nella domanda - non nella risposta.
Affidatevi a un professionista, fate prima alcune telefonate e fate qualche domanda, poi scegliete quello che trovate più convincente e rispondente ai vostri bisogni.
Cordiali saluti
Potete stare entrambi tranquilli, non esiste che uno psicologo/psicoterapeuta dica di queste cose a un paziente.
Il problema sta nell'ossessione - ovvero nella domanda - non nella risposta.
Affidatevi a un professionista, fate prima alcune telefonate e fate qualche domanda, poi scegliete quello che trovate più convincente e rispondente ai vostri bisogni.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 3.6k visite dal 07/01/2010.
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