Molestie sessuali a una bambina di 5 anni
Gentili dottori, vi chiedo aiuto con urgenza per una situazione spiacevole e drammatica. Con un gruppo di amici (tutte coppie di genitori) e di bambini (quasi tutti coetanei di 8-9 anni, più una bambina di 5 e un ragazzino di 13 anni) ci siamo riuniti per festeggiare. Mentre noi genitori chiacchieravamo e i bambini giocavano muovendosi dal salone in cui eravamo riuniti alle stanze attigue, il ragazzino di 13 anni (una ragazzino con problemi, adottato) ha preso con le buone la bambina di 5 anni e l'ha portata in bagno chiudendo a chiave la porta. Poi per fortuna con dolcezza le ha fatto abbassare i pantaloni e le mutandine e le ha baciato la farfallina infine le ha dato un bacio sulla bocca, le ha raccomandato di non dire niente alla mamma, ha riaperto la porta lasciando la bambina in bagno ed è corso lui stesso dalla mamma della bambina a dirle che la figlia la voleva. Quando la mamma è giunta in bagno la bambina le ha riferito l'accaduto con molta ingenuità e senza mostrare turbamento, purtroppo la bambina si è un po' spaventata quando ha visto la reazione della mamma che, pur cercando di contenere i suoi sentimenti, era molto agitata. Poi io e la mamma della bambina abbiamo interrogato il ragazzino il quale si è giustificato dicendo che certe cose lui le fa sempre con le sue coetanee, che ha problemi e crisi e che potevamo anche dirlo ai suoi genitori che tanto non gli vogliono bene. Per di più, poiché il ragazzino aveva riferito l'accaduto ad uno degli altri bambini presenti, alla fine tutti i bambini hanno intuito cosa era accaduto. Per evitare di traumetizzare ulteriormente la bambina oggetto delle molestie, io e la mamma non abbiamo informato subito i genitori del ragazzino, abbimo detto ai bambini che non era accaduto nulla e che tutto era a posto. Ho osservato la bambina per il resto della serata e mi è sembrata tranquilla. In questi due giorni ho sentito spesso la mamma della bambina che sta malissimo perché pensa di non aver protetto a sufficienza la figlia e ho appreso che la bambina sembra tranquilla ha solo detto un paio di volte che quel bambino è proprio monello e ieri sera ha chiesto alla mamma di lavarle bene il musetto perché sente ancora il sapore diquel bacio sulla bocca. Ho informato la mamma del ragazzino di quello che ha combinato, ma lei ha avuto una strana reazione, mi è sembrato che sapesse già e che non fosse sconvolta più di tanto, oggi ho per caso parlato col padre del ragazzino e lui mi ha detto di non sapere nulla dell'accaduto. Francamente in questo momento mi interessa poco la sorte del ragazzino e vorrei sapere piuttosto cosa fare con la bambina che è stata molestata, cosa dirle se lei dovesse chiedere spiegazioni e cosa dire agli altri bambini, compresi i miei figli, che erano presenti e hanno capito che è successo qualcosa di strano. Vi ringrazio per il vostro aiuto
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Gentile signora, la cosa migliore che potete fare direttamente è evitare di trasformare agli occhi della bambina l'accaduto in una cosa tragica e importante. Evitare cioè di mettere in ansia la bambina se lei ha reagito in maniera tranquilla, anche se un po' seccata e disgustata. Questo vale soprattutto per i genitori, ma anche per amici e conoscenti.
Secondariamente i genitori potrebbero chiedere un parere a uno specialista psicologo dell'età evolutiva, per stare tutti quanti più tranquilli.
Terzo, è opportuno che i genitori vadano a parlare con i genitori del ragazzino.
Cordiali saluti
Secondariamente i genitori potrebbero chiedere un parere a uno specialista psicologo dell'età evolutiva, per stare tutti quanti più tranquilli.
Terzo, è opportuno che i genitori vadano a parlare con i genitori del ragazzino.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Grazie mille dottor Santocito. Mi sto già attivando per parlare con uno specialista dell'età evolutiva. E sono contenta del fatto che il comportamento tenuto da noi adulti sia stato abbastanza corretto. Per quanto riguarda i genitori del ragazzino cercherò di ricontattarli per vedere se hanno capito la gravità dell'accaduto e intendono prendere provvedimenti. Un'ultima domanda: se gli altri bambini fanno domande che diciamo? Mi scusi, ma, benchè io insegni alle superiori e tra gli adolescenti ne veda ormai di tutti i colori, non mi sarei mai aspettata una cosa simile da un ragazzino che conosco da tanto e che, per quanto discolo iperattivo e pieno di problemi, sembrava buono e dolce soprattutto con i più piccoli. Mille grazie ancora
[#3]
Riguardo agli altri bambini, è difficile suggerirle cosa dir loro senza conoscere i dettagli del caso né le persone coinvolte. Potrete essere più opportunamente indirizzati rivolgendovi allo specialista di persona.
In generale dovreste cercare allo stesso modo di evitare di caricare l'accaduto di troppa importanza. Mi pare che tutto sommato, seppur di abuso si sarebbe trattato, non è stato almeno di tipo grave o traumatico. Quindi, aumentarne la risonanza sarebbe controproducente soprattutto per la bambina, se poi dovesse parlarne con i compagni, come fatalmente succederà.
In ultima analisi dovrete essere consigliati di persona, come dicevo.
Non si stupisca di cosa riescono a combinare i ragazzi, facendo il nostro lavoro se ne sentono di tutti i colori.
Cordiali saluti
In generale dovreste cercare allo stesso modo di evitare di caricare l'accaduto di troppa importanza. Mi pare che tutto sommato, seppur di abuso si sarebbe trattato, non è stato almeno di tipo grave o traumatico. Quindi, aumentarne la risonanza sarebbe controproducente soprattutto per la bambina, se poi dovesse parlarne con i compagni, come fatalmente succederà.
In ultima analisi dovrete essere consigliati di persona, come dicevo.
Non si stupisca di cosa riescono a combinare i ragazzi, facendo il nostro lavoro se ne sentono di tutti i colori.
Cordiali saluti
[#4]
Gentile utente,
concordo con il collega nel consigliarvi di non attribuire a ciò che è successo tra la bambina e il ragazzino un significato che evidentemente la piccola non ha dato.
Di per sè la promiscuità fisica - anche tra maschi e femmine - è abbastanza fisiologica ad ogni età: quello che colpisce in quanto da lei descritto è la differenza di età tra i due, ma da come ha descritto la situazione non mi sembra ci sia qualcosa di particolamente preoccupante, se non nella reazione degli adulti.
Il fatto che la bambina abbia raccontato con naturalezza alla mamma quello che è successo, significa che non provava vergogna, che non aveva attribuito all'accaduto quel senso di "abuso" che può invece aleggiare nei discorsi degli adulti.
Nei corsi di prevenzione all'abuso già alle scuole elementari la maggior parte del lavoro viene focalizzata sull'importanza del fatto che i figli possano parlare ai genitori di eventuali episodi di promiscuità che sembrino loro fuori dal comune, o che li infastidiscano. Questo per ribadire quanto ho scritto sopra.
Ritengo inoltre importante che i genitori della bambina parlino dell'accaduto con i genitori del ragazzino, ma non tanto per "prendere provvedimenti", quanto perchè in un ragazzino di 13 anni determinati comportamenti sono inequivocabilmente un segnale di allarme, di richiesta di attenzione.
Questo è un contesto limitante, ma se doveste in seguito riscontrare qualche cambiamento nel tono dell'umore della piccola, o notare atteggiamenti improvvisamente diversi dal solito, potete pensare di rivolgervi a uno specialista che possa conoscere la bambina. L'importante è che questa questione non assuma per voi adulti dimensioni intollerabili.
Cordialmente,
Cordialmente,
concordo con il collega nel consigliarvi di non attribuire a ciò che è successo tra la bambina e il ragazzino un significato che evidentemente la piccola non ha dato.
Di per sè la promiscuità fisica - anche tra maschi e femmine - è abbastanza fisiologica ad ogni età: quello che colpisce in quanto da lei descritto è la differenza di età tra i due, ma da come ha descritto la situazione non mi sembra ci sia qualcosa di particolamente preoccupante, se non nella reazione degli adulti.
Il fatto che la bambina abbia raccontato con naturalezza alla mamma quello che è successo, significa che non provava vergogna, che non aveva attribuito all'accaduto quel senso di "abuso" che può invece aleggiare nei discorsi degli adulti.
Nei corsi di prevenzione all'abuso già alle scuole elementari la maggior parte del lavoro viene focalizzata sull'importanza del fatto che i figli possano parlare ai genitori di eventuali episodi di promiscuità che sembrino loro fuori dal comune, o che li infastidiscano. Questo per ribadire quanto ho scritto sopra.
Ritengo inoltre importante che i genitori della bambina parlino dell'accaduto con i genitori del ragazzino, ma non tanto per "prendere provvedimenti", quanto perchè in un ragazzino di 13 anni determinati comportamenti sono inequivocabilmente un segnale di allarme, di richiesta di attenzione.
Questo è un contesto limitante, ma se doveste in seguito riscontrare qualche cambiamento nel tono dell'umore della piccola, o notare atteggiamenti improvvisamente diversi dal solito, potete pensare di rivolgervi a uno specialista che possa conoscere la bambina. L'importante è che questa questione non assuma per voi adulti dimensioni intollerabili.
Cordialmente,
Cordialmente,
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.6k visite dal 05/01/2010.
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