Shock post traumatico
salve, mia nipote di 3 anni, ha subito uno shock a causa della maestra che ha avuto un malore in classe, il pediatra a detto di stare tranquilli perchè è normale e che sarebbe stata presto meglio, però dopo più di due mesi lei continua ad avere scarso appetito, la notte si sveglia piangendo, è molto più sensibile a tutto ciò che succede e nervosa. cosa possiamo fare? è normale?
[#1]
Gentile Utente,
credo che un consulto psicologico in questo caso sia d'obbligo.
Nonostante non sia possibile effettuare una diagnosi, data l'impossibilità del mezzo comunicativo, bisognerebbe ecludere la presenza di uno stato di traumatizzazione della bambina.
Le tecniche EMDR sono particolarmente indicate, ma in generale, un Collega esperto in Psicologia dello Sviluppo e/o eventualmente uno Psicologo/Psicoterapeuta dell'infanzia e dell'adolescenza potrebbe prendere in carico Sua nipote, predisponendo l'intervento più adatto.
Cordiali saluti,
Dr. Luca Martis
[#2]
Gentile utente,
l'evento vissuto da sua nipote è una di quelle situazioni che potrebbero portare, in alcuni bambini, allo sviluppo di un disturbo post traumatico da stress. In questa sede non essenso possibile, una valutazione di tutte le manifestazioni associate al disturbo (per esempio osservazione dei giochi della bambina, ricorrenza di sogni spaventosi, comportamento della bambina dinanzi a stimoli che le possono ricordare il trauma ecc.), ma prendendo atto che alcuni dei sintomi da voi riportati possono far pensare ad un attuale stato ansioso ,mi sento di consigliarle di tenere sotto controllo lo sviluppo della sintomatologia ancora per un altro mese. Trascorso tale periodo,se non avete osservato nessuna remissione dei sintomi, potreste rivolgervi ad uno psicologo/psicoterapeuta che lavori con i bambini o neuropsichiatra infantile, per una corretta valutazione del caso. Tenete comunque presente che i bambini hanno mille risorse per superare le situazioni di stress, soprattutto se hanno una buona rete familiare di sostegno, per cui osservate, ma non siate eccessivamente allarmati.
Cordialmente e a disposizione per altri chiarimenti.
l'evento vissuto da sua nipote è una di quelle situazioni che potrebbero portare, in alcuni bambini, allo sviluppo di un disturbo post traumatico da stress. In questa sede non essenso possibile, una valutazione di tutte le manifestazioni associate al disturbo (per esempio osservazione dei giochi della bambina, ricorrenza di sogni spaventosi, comportamento della bambina dinanzi a stimoli che le possono ricordare il trauma ecc.), ma prendendo atto che alcuni dei sintomi da voi riportati possono far pensare ad un attuale stato ansioso ,mi sento di consigliarle di tenere sotto controllo lo sviluppo della sintomatologia ancora per un altro mese. Trascorso tale periodo,se non avete osservato nessuna remissione dei sintomi, potreste rivolgervi ad uno psicologo/psicoterapeuta che lavori con i bambini o neuropsichiatra infantile, per una corretta valutazione del caso. Tenete comunque presente che i bambini hanno mille risorse per superare le situazioni di stress, soprattutto se hanno una buona rete familiare di sostegno, per cui osservate, ma non siate eccessivamente allarmati.
Cordialmente e a disposizione per altri chiarimenti.
Dr. Massimo DAlessandro
Psicologo-Psicoterapeuta
www.massimo-dalessandro.com
[#3]
(..)però dopo più di due mesi lei continua ad avere scarso appetito, la notte si sveglia piangendo, è molto più sensibile a tutto ciò che succede e nervosa. (..)
gentile ragazza, bisogna essere certi del vero rapporto di causa ed effetto tra ciò che è successo in classe e la reazione della piccola. Anche se è partito tutto da lì non è detto che l'ansia attuale della piccola ne sia la conseguenza. Inoltre bisogna comprendere il rapporto emotivo della bambina con la maestra, le modalità dell'evento ecc., per comprendere come questo possa aver provocato "un trauma". L'evento diventa traumatico quando incide significativamente sulla percezione di pericololo di una persona. Per questo la valutazione di un neuropsichiatra infantile appare fondamentale. ed è più fondamentale il contesto famigliare nel quale queste reazioni ansiose si esprimono.
saluti
gentile ragazza, bisogna essere certi del vero rapporto di causa ed effetto tra ciò che è successo in classe e la reazione della piccola. Anche se è partito tutto da lì non è detto che l'ansia attuale della piccola ne sia la conseguenza. Inoltre bisogna comprendere il rapporto emotivo della bambina con la maestra, le modalità dell'evento ecc., per comprendere come questo possa aver provocato "un trauma". L'evento diventa traumatico quando incide significativamente sulla percezione di pericololo di una persona. Per questo la valutazione di un neuropsichiatra infantile appare fondamentale. ed è più fondamentale il contesto famigliare nel quale queste reazioni ansiose si esprimono.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 04/01/2010.
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