Uno psicoterapeuta

Salve a tutti.Sono una ragazza di 21 anni e da due soffro di una forma d'ansia molto forte che spesso risulta essere invalidante per la mia vita.Tutto è cominciato improvvisamente, da un giorno all'altro.Le cause del mio problema sono da ricercare nel mio rapporto con la famiglia e nell'educazione ricevuta, un'educazione che non ha aiutato la libera espressione di me stessa nel mondo, ma anzi l'ha ostacolata.Infatti sono stata sempre molto insicura e con poca autostima.Questa ansia mi porta i sintomi più disparati...tachicardia, senso di nausea, vomito a volte anche forte, brividi di freddo, senso di svenimento...inappetenza...Fin da subito ho capito di avere bisogno di aiuto, che il mio problema era più grande di me e quindi sono andata da una psicologa...ma senza nessun miglioramento. Da lei sono rimasta in cura quasi un anno perchè non sapevo a chi altro rivolgermi.Poi sono andata da uno psicoterapeuta da cui sono in cura da un anno...ho avuto dei miglioramenti come per esempio il fatto che non mi preoccupo più subito quando mi viene l'ansia, a volte mi capitano dei periodi (circa 2 settimane) in cui sto benissimo, come se l'ansia non sapessi quasi cosa fosse, mangiare ridiventa un piacere per me e sto bene...però poi ci sono sempre i momenti in cui l'ansia mi assale, a volte è sopportabile, altre è davvero devastante...mi sento scoraggiata...e volevo un vostro parere:cioè secondo voi devo cambiare ancora psicologo oppure no?Un'altra cosa che volevo dirvi è che sto attraversando un periodo (molto lungo per la verità) in cui sono perennemente alla ricerca di qualcosa, di una mia identità, di quello che voglio dalla vita...non sono soddisfatta ...vorrei dare una svolta alla mia vita ma non so...resto bloccata.Quindi anche questo è un fattore che di sicuro concorre alla mia ansia.Ho cercato di riassumere al massimo, spero in un vostro aiuto.Grazie.P.S. Ho dimenticato di dire che la verso la sera mi sento sempre meglio quando ho l'ansia...non so perchè.
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Dr. Luca Martis Psicologo, Psicoterapeuta 153 4
Gentile Utente,

non credo sia Deontologico consigliarLe di rivolgersi ad un altro collega, in quanto mi sembra che le competenze vi siano...

Il fatto è che il disagio psicologico necessità di tempo per la Sua risoluzione ed anche il cambiare ciclicamente Terapeuta non aiuta, anzi.....

Le consiglio di porre tutte le Sue domande al/alla collega, anche per migliorare l'alleanza terapeutica.

"Un'altra cosa che volevo dirvi è che sto attraversando un periodo (molto lungo per la verità) in cui sono perennemente alla ricerca di qualcosa, di una mia identità, di quello che voglio dalla vita...non sono soddisfatta ...vorrei dare una svolta alla mia vita ma non so...resto bloccata"

Tanto per iniziare...ha parlato di questa Sua Metamorfosi con il/la Collega?

Comunque, sappia che durante un percorso di Psicoterapia abbiamo la possibilità di scoprire nuovi aspetti della Nostra personalità, scoprendocì desiderosi di nuovi obbiettivi, del bisogno di dare maggiore senso alla vita, a ciò che facciamo, desideriamo...

Cordiali saluti,

Dr. Luca Martis



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Dr. Massimo D'Alessandro Psicologo, Psicoterapeuta 93 4
Gentile utente,
premesso che la cosa migliore sarebbe risolvere tutti i suoi dubbi con il collega che la sta seguendo, volevo chiederLe se ha mai fatto una visita psichiatrica o degli esami che escludessero la natura organica di una ansia così invalidante come da Lei descritta.
Infine, per chiarire meglio la situazione, volevo chiederle se questa sua "ansia molto forte" sia stata inquadrata all'interno di una categoria diagnostica, mi passi il termine, meno vaga, considerando che l'ansia ed i suoi sintomi possono avere nuclei patologici diversi fra loro ovvero essere una manifestazione trasversale e comune a molti disturbi psicologici e psichiatrici.

Cordialmente.

Dr. Massimo DAlessandro
Psicologo-Psicoterapeuta
www.massimo-dalessandro.com

[#3]
Utente
Utente
Salve a tutti, vi ringrazio per le risposte.Dunque, di questo periodo di ricerca che sto attraversando ne ho parlato allo psicoterapeuta che mi ha risposto che lo devo capire dentro di me, che devo fare quello che sento senza inibire i miei sentimenti, le mie emozioni.Ci sto provando, ma è come se ancora non riuscissi a trovare una mia strada da percorrere.Inoltre dopo non aver concluso nulla con la prima psicologa, andai da uno psichiatra che mi disse che il mio "era un semplice disturbo d'ansia", mi diede una terapia con En gocce e Levopraid...specificando che questa sarebbe servita per tamponare momentaneamente il problema e mi consigliò di andare dallo psicoterapeuta attuale.Quest'ultimo dice che si tratta di ansia generalizzata e che io sono una persona dipendente perchè temo la solitudine, e anche evitante perchè a volte tendo ad evitare determinate situazioni per timore di non esserne all'altezza...Io so perfettamente che questo corrisponde a verità...sono troppo insicura, penso sempre che gli altri siano migliori di me...ma questo aspetto mi sforzo di migliorarlo e non ci riesco.
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Dr. Massimo D'Alessandro Psicologo, Psicoterapeuta 93 4
Gentile utente,
se lei prende un antibiotico una volta non è detto che poi non le serva più tutta la vita ovvero che vada sicuramente bene per lei alla prima prescrizione. Detto questo la "guarigione" da un disturbo psicologico o psichiatrico non è un processo lineare, oggi inizio una terapia e dai giorni seguenti starò sempre meglio, non funziona così. Il processo di guarigione è caratterizzato da alti e bassi e anche da momenti in cui si può avere la sensazione di non avere concluso nulla.

Se il suo psichiatra ha escluso le cause organiche della sua ansia, è vero che il migliore trattamento è quello psicoterapeutico, ma è anche vero che se l'ansia è così invalidante come lei riferisce, potrebbe tornare dal suo psichiatra e rivalutare con lui la possibilità di un eventuale nuovo aiuto farmacologico.

Si lavora male anche in psicoterapia se si hanno livelli di ansia elevatissimi.

Per il resto se nella terapia con il suo psicoterapeuta ha avuto dei miglioramenti non c'è motivo per cui non dovrebbe averne altri. Da come sembra, lei ha fatto un buon lavoro di comprensione e di descrizione dei meccanismi che mantengono la sua ansia ("non devo inibire i miei sentimenti, ho il timore di non essere all'altezza ecc."), cerchi di fare un altrettanto buon lavoro sui meccanismi che le bloccano il passaggio all'azione ("mi sforzo, ma non ci riesco"), tenendo presente che nel passaggio all'azione ci vuole molta più tenacia e motivazione.

Putroppo per imparare ad andare in bici non basta leggere un libro (comprendere) c'è bisogno di mettercisi su di cadere e di riprovare sino a quando non si riesce a mantenere l'equilibrio (azione).

Spero di essermi spiegato.
Cordialmente
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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