Blocco nelle relazioni interpersonali

Salve, è da tempo che pensavo di consultare uno psicologo perché magari è l’unica persona che può aiutarmi a “correggere” la mia personalità... ma mi vergogno a raccontarmi di persona.. poi ho trovato questo sito, scrivere potrebbe essere un’alternativa.
Ho 22 anni e sono difficile e complicata. Non mi sento inappagata, ma spenta, stanca, sfiduciata verso tutti… Spesso mi reputo come un’ottantenne nel corpo di una ventenne. Il fatto è che timidezza e insicurezza da sempre mi bloccano nei rapporti interpersonali..non ho e non ho mai avuto moltissimi amici anche perché sia alle scuole superiori che all’università sono sempre capitata in gruppi in cui non c’era nessuno della mia città… quindi non ho potuto mai coltivare amicizie extrascolatische… Sono molto chiusa e diffidente, ho paura di fidarmi degli altri non faccio mai il primo passo perchè ho paura di essere respinta... mi sento spesso a disagio con gli altri perché non sono abituata a stare in mezzo alla gente, a meno che non si tratti di persone allegre, positive, simpatiche che subito ti rivolgono la parola e ti mettono a tuo agio. Io adoro le persone così . Io però non sono mai stata loquace il fatto è che a volte non so proprio che dire, come fare conversazione insomma.. e molto spesso accade anche che vedendomi taciturna e sulle mie le persone si allontanano da me pensando di essere respinte... ma non è così e io ci soffro perché alla fine do sempre l’immagine sbagliata di me .. e morale.. sto sempre sola... Il fatto è che ho bisogno di tempo prima di rompere il ghiaccio, devo osservare e studiare le persone per capire se mi posso fidare, se mi posso aprire, essere me stessa... ma ovviamente gli altri non conoscendomi e non stando nella mia testa non possono saperlo.. come dargli torto. Questi miei atteggiamenti rendono difficile il mio rapporto con gli altri, sono incapace di cordiale amicizia. Mi rendo conto benissimo. La mia timidezza mi porta una mancanza di fiducia in me stessa. E’ dall'asilo che sono così bloccata, emotiva e mi mortifico facilmente... Non ho mai espresso a parole l’affetto neanche con i miei familiari, non ho mai detto “ti voglio bene” perché mi vergogno, mi imbarazzo. Non ho neanche mai avuto un ragazzo ...ma non perché non sono carina...ma perchè sono scettica e diffidente in generale, figuriamoci con l'universo maschile, i ragazzi non si avvicinano proprio…mi vergogno anche a guardarli negli occhi..Ad aggravare la situazione c’è anche da dire che sono difficile e pretendendo molto da me stessa nel senso che tendo ad avere degli standard molto alti in mente quindi ho una figura ideale di"ragazzo" a livello fisico che è difficile da trovare tutti i giorni e che mi porta a sottovalutare gli altri ragazzi, che appunto neanche guardo. Ho anche paura di innamorarmi e di lasciarmi andare. Forse perché non ho mai avuto spasimanti che mi facessero “la corte” dandomi un po’ di sicurezza, ma questo è pure normale visto che non esco di casa..come pretendo di trovarli?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, la paura del rifiuto è comune un po' a chiunque, a tutte le età, sebbene in misura diversa.

Devo darle due notizie, una buona e l'altra cattiva. Quella buona, è che questa paura si può superare. Quella cattiva è che non facendo nulla, e rimanendo chiusi in se stessi, di per sé la timidezza e l'inesperienza sociale tendono ad aumentare.

Lei dice:

>>> mi sento spesso a disagio con gli altri perché non sono abituata a stare in mezzo alla gente, a meno che non si tratti di persone allegre, positive, simpatiche che subito ti rivolgono la parola e ti mettono a tuo agio. Io adoro le persone così
>>>

Certo, tutti adorano le persone così. Anche gli altri. E quando gli altri vedono lei, probabilmente vorrebbero che anche lei rivolgesse loro per prima la parola, ma lei non è in grado di farlo... Pensi però come sarebbe bello riuscirci.

Ha fatto bene a scriverci, ma purtroppo questo servizio non può essere un'alternativa a ciò di cui ha bisogno lei. Le serve un percorso terapeutico con uno specialista, che passo passo la conduca a ottenere le abilità sociali e relazionali che tanto desidera, ma che non ha.

Diversamente è tutto più difficile. Sono cose che si possono superare anche da soli, ma il percorso è più duro e i risultati meno garantiti. Si rischia anche di soffrire più del necessario, strada facendo.

Quindi la esorto a vincere la sua diffidenza e ad affidarsi a un bravo psicologo/psicoterapeuta.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
La ringrazio dottore, è come dice lei anche gli altri si aspettano che io facessi il primo passo.
Vedrò di farmi coraggio e consultare uno psicologo, la mia paura è che gli altri sapendolo mi considerassero "malata"

Questa è la seconda parte del messaggio che prima non sono riuscita per mancanza di spazio.

Quando mi confido con qualcuno mi dicono che se conosco qualcuno devo andare oltre l’apparenza, potrebbero esserci dei lati del loro carattere nascosti che magari mi piacciono.. ma non so… E c’è anche da dire che io sono molto indecisa… non so mai che scegliere non sono quasi mai convinta al 100%... in ogni situazione per me deve essere sempre amore a prima vista per non avere problemi.. sia per le stupidaggini tipo la scelta di una maglia per esempio, sia in fatto di ragazzi appunto... Per le scelte importanti quasi ogni decisione mi mette ansia... per me è tutto un "ni".. mi piace il bianco e il nero allo stesso tempo, non so scegliere. Perchè per ogni cosa penso anche ai contro e sono quelli forse che mi frenano " e se.. e se... e se...". Forse penso troppo,sono troppo riflessiva e agisco poco non lo so..
Ma come devo fare? Quando ne parlo con qualcuno mi danno consigli, mi dicono spesso “devi uscire un po’ di più di casa, ti devi aprire, devi stare in mezzo alla gente!”.. sì però è sempre più facile consigliare che aiutare… io da sola non esco mai perché non ho amici, non sono per nulla indipendente. Vorrei andare in palestra ma da sola no, vorrei prendermi la patente ma da sola no, vorrei viaggiare ma da sola no… insomma ho incondizionatamente bisogno di qualcuno accanto, anche solo come supporto morale… ma come e dove lo trovo se io da casa non esco mai? e io intanto non risolvo mai niente. Sono così complicata che a volte mi domando quale sia il senso della mia vita. Io vorrei essere diversa, più aperta, estroversa, gioviale, mi piacerebbe stare in mezzo a gente allegra…ma sono troppo chiusa, indecisa, insicura, scettica, diffidente, ansiosa, paurosa, permalosa, testarda ed orgogliosa e mi è anche capitato di non perdonare i tradimenti in generale, e le offese e cattiverie subite.. io purtroppo penso che quando un vaso si è rotto tu puoi anche mettere insieme i cocci ma il vaso sempre rotto resta..e così per me quando un rapporto si è incrinato sia esso di amicizia o altro non potrà mai più essere come prima...E anche vero che risento di una certa tensione nervosa per via di incomprensioni che da anni si sono creati nel mio stesso ambiente familiare con parenti stretti, mi sono allontanata e distaccata da alcuni per via di colpi bassi ricevuti e quello che più mi irrita e mi sfiducia è che pur essendo dalla parte della ragione i miei genitori non prendono le mie difese per non minare la quiete familiare,e io intanto mi “intossico” la salute. Sarò rancorosa ma per me la fiducia e la e fedeltà sono tutto. Ho giustificato e chiuso occhi diverse volte di fronte ad atteggiamenti che mi hanno fatto rimanere male però vedo che continuano a ripetersi, e allora mi sono scocciata, a tutto c’è un limite, è facile trattare male le persone chiuse perché magari hanno più problemi nel reagire..non è giusto. Vorrei cambiare ambiente, andare via e allontanarmi da tutte le persone negative che più che giovarmi mi fanno male e mi fanno chiudere sempre di più. Ma il punto è sempre quello: da sola,dove vado?

Porgo distinti saluti nella speranza di risolvere al più presto questo problema

Cordialmente
M.G
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La sua enorme indecisione deriva dall'aver deciso di non esporsi mai per prima e quindi, di nuovo, dalla sua mancanza d'esperienza, socialmente parlando.

Una certa ossessività nel senso di paura di possibili conseguenze negative delle proprie scelte, può essere presente in adolescenza. Ma sembra che in lei ci siano le premesse perché questo possa trasformarsi in futuro in ossessività propriamente detta.

Motivo in più, quindi, per far qualcosa. Credo che dovrebbe aver paura non dell'andare dallo psicologo, ma del non andarci. O quanto meno di continuare a non far nulla per uscire dal suo buco, che sembra come se si stesse chiudendo sempre di più.

Cordiali saluti