Amante malata
Egregi dottori,
sono una ragazza di 24 anni,single.
Da più di due anni conosco un uomo che ha il doppio della mia età fidanzato da dieci anni e in procinto di sposarsi.
Fra noi è stata subito intesa,io mi sono innamorata perdutamente di lui.
Per lui è normale tradire la sua donna perchè l'ha sempre fatto con ogni sua fidanzata e anche con quella che sta per sposare.
La nostra storia è durata un anno e mezzo,non c'era moltissimo sesso fra noi,in tutto ci saremo visti per quello 7 o 8 volte,ma molte telefonate,messaggini(e lettere che io gli scrivevo).
Io gli ho sempre detto di essere innamorata e che soffrivo per non poter avere una relazione normale con lui,lui ovviamente diceva che a me teneva ma la fidanzata non l'avrebbe mai lasciata e che voleva mantenere i due rapporti paralleli perchè gli dava ciò che non gli davo io e viceversa.La storia è andata avanti così fra tira e molla da parte mia che un po' lo lasciavo un po' lo riprendevo finchè alla fine della scorsa estate mi sono ammalata gravemente.
Con lui era già qualche tempo che avevo deciso di non sentirlo più,avevo cambiato numero di cel ecc,ma lui cercava in ogni modo di contattarmi cercando il mio numero di casa,chiedendo in giro ecc.e quando ha saputo che stavo male e trovato il nuovo numero ha iniziato a chiamarmi in modo sempre più costante,io fra l'amore che provo per lui e il momento di grande fragilità che sto vivendo,accetto di buon grado le sue chiamate quasi giornaliere(quando la fidanzata non c'è ovvio eheh)in cui lui si preoccupa moltissimo della mia salute,di me,dice che non era solo sesso,che mi vuole stare vicino per darmi la forza di lottare,che sono nel suo cuore,che lui ci sarà sempre,che non mi accadrà niente di brutto.
Nel frattempo sta organizzando il suo matrimonio per la primavera 2010.
Io sono malata gravemente e sentirlo mi da gioia e allo stesso tempo mi fa stare male perchè magari penso che lui lo faccia per pena nei miei confronti e cmq anche se ho mille preoccupazioni per la mia salute l'amore per lui è sempre molto forte e il saperlo con la fidanzata/moglie ancora mi tortura.
L'idea di dirgli di non chiamare più però mi angoscia ugualmente perchè in momenti come questo ho bisogno di un appoggio affettivo...non so che fare...certo che è al 4o ciclo di chemio o dopo l'intervento sentirgli dire che parte per il viaggio di nozze sarà un duro colpo...che cosa dovrei fare secondo voi?
grazie per l'attenzione!
sono una ragazza di 24 anni,single.
Da più di due anni conosco un uomo che ha il doppio della mia età fidanzato da dieci anni e in procinto di sposarsi.
Fra noi è stata subito intesa,io mi sono innamorata perdutamente di lui.
Per lui è normale tradire la sua donna perchè l'ha sempre fatto con ogni sua fidanzata e anche con quella che sta per sposare.
La nostra storia è durata un anno e mezzo,non c'era moltissimo sesso fra noi,in tutto ci saremo visti per quello 7 o 8 volte,ma molte telefonate,messaggini(e lettere che io gli scrivevo).
Io gli ho sempre detto di essere innamorata e che soffrivo per non poter avere una relazione normale con lui,lui ovviamente diceva che a me teneva ma la fidanzata non l'avrebbe mai lasciata e che voleva mantenere i due rapporti paralleli perchè gli dava ciò che non gli davo io e viceversa.La storia è andata avanti così fra tira e molla da parte mia che un po' lo lasciavo un po' lo riprendevo finchè alla fine della scorsa estate mi sono ammalata gravemente.
Con lui era già qualche tempo che avevo deciso di non sentirlo più,avevo cambiato numero di cel ecc,ma lui cercava in ogni modo di contattarmi cercando il mio numero di casa,chiedendo in giro ecc.e quando ha saputo che stavo male e trovato il nuovo numero ha iniziato a chiamarmi in modo sempre più costante,io fra l'amore che provo per lui e il momento di grande fragilità che sto vivendo,accetto di buon grado le sue chiamate quasi giornaliere(quando la fidanzata non c'è ovvio eheh)in cui lui si preoccupa moltissimo della mia salute,di me,dice che non era solo sesso,che mi vuole stare vicino per darmi la forza di lottare,che sono nel suo cuore,che lui ci sarà sempre,che non mi accadrà niente di brutto.
Nel frattempo sta organizzando il suo matrimonio per la primavera 2010.
Io sono malata gravemente e sentirlo mi da gioia e allo stesso tempo mi fa stare male perchè magari penso che lui lo faccia per pena nei miei confronti e cmq anche se ho mille preoccupazioni per la mia salute l'amore per lui è sempre molto forte e il saperlo con la fidanzata/moglie ancora mi tortura.
L'idea di dirgli di non chiamare più però mi angoscia ugualmente perchè in momenti come questo ho bisogno di un appoggio affettivo...non so che fare...certo che è al 4o ciclo di chemio o dopo l'intervento sentirgli dire che parte per il viaggio di nozze sarà un duro colpo...che cosa dovrei fare secondo voi?
grazie per l'attenzione!
[#1]
Gentile ragazza, qualunque consiglio si tenti di dare in casi come questi si rischia di sbagliare. Dovrebbe prima di tutto considerare che quest'uomo non ha niente da perdere nel continuare a mantenere le sue storie parallele, per lui è una condizione a dir poco ideale - considerazioni morali a parte.
Mentre se c'è qualcuno che rischia di perderci qualcosa sono proprio le "parallele". Inclusa lei. La fidanzata/moglie ufficiale forse meno.
Io credo che in questo momento, se possibile, dovrebbe pensare prioritariamente a ristabilirsi in salute, che è la cosa più importante. Dopo potrà pensare al resto. Se necessario può rivolgersi a uno psicologo di persona, per farsi supportare nel frattempo, e anche dopo.
Cordiali saluti
Mentre se c'è qualcuno che rischia di perderci qualcosa sono proprio le "parallele". Inclusa lei. La fidanzata/moglie ufficiale forse meno.
Io credo che in questo momento, se possibile, dovrebbe pensare prioritariamente a ristabilirsi in salute, che è la cosa più importante. Dopo potrà pensare al resto. Se necessario può rivolgersi a uno psicologo di persona, per farsi supportare nel frattempo, e anche dopo.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile ragazza,
In questo momento di fragilità del corpo e dello "spirito", capisco che questa specie di amore che nutre per questa persona le dà forza, energia, e speranza.
Ecco, se dovessero peggiorare gli atteggioanemti e il comportamento i questa persona, lei dovrebbe chiudere per sempre questi contatti. Ce la farà? Le farà male? certamente non potrà farle piacere. E forse potrebbe influire negativamente sulla sua malattia.....
Ricordi però che a volte, o spesso, ""La malattia è una metamorfosi dell'amore"" scrive Thomas Mann in La montagna incantata. La felicità e l'amore sembra che facciano bene non soltanto allo spirito, ma anche al corpo. Dico sembra perché è difficile avere dei riscontri tra la sanità fisica e l'entusiasmo dell'amore...
Sì, il problema delle endorfine esiste veramente e sembra che esse influenzino positivamente la parte fisica della persona e portino a miglioramenti e a guarigioni. Ma gli psicoologi sinora non sono riusciti a mettere in moto le endorfine quando vogliono, e a padroneggiarne il comportamento.
Però ci creda, perché molti specie di miracoli sulle guarigioni del corpo sembra che dipendano proprio dagli stati emotivi dell'anima che esulta per un amore o una passione più o meno reale, manifesta e continuativa.
Le faccio tanti Auguri per il nuovo anno che sono certo le porterà novità piacevoli e anche la guarigione del corpo.
Cordialissimi saluti.
In questo momento di fragilità del corpo e dello "spirito", capisco che questa specie di amore che nutre per questa persona le dà forza, energia, e speranza.
Ecco, se dovessero peggiorare gli atteggioanemti e il comportamento i questa persona, lei dovrebbe chiudere per sempre questi contatti. Ce la farà? Le farà male? certamente non potrà farle piacere. E forse potrebbe influire negativamente sulla sua malattia.....
Ricordi però che a volte, o spesso, ""La malattia è una metamorfosi dell'amore"" scrive Thomas Mann in La montagna incantata. La felicità e l'amore sembra che facciano bene non soltanto allo spirito, ma anche al corpo. Dico sembra perché è difficile avere dei riscontri tra la sanità fisica e l'entusiasmo dell'amore...
Sì, il problema delle endorfine esiste veramente e sembra che esse influenzino positivamente la parte fisica della persona e portino a miglioramenti e a guarigioni. Ma gli psicoologi sinora non sono riusciti a mettere in moto le endorfine quando vogliono, e a padroneggiarne il comportamento.
Però ci creda, perché molti specie di miracoli sulle guarigioni del corpo sembra che dipendano proprio dagli stati emotivi dell'anima che esulta per un amore o una passione più o meno reale, manifesta e continuativa.
Le faccio tanti Auguri per il nuovo anno che sono certo le porterà novità piacevoli e anche la guarigione del corpo.
Cordialissimi saluti.
[#3]
Utente
Dottori,
siete stati gentilissimi a rispondere così celermente!:-)
Provo ad andare per ordine:
Dottor Santonocito,concordo appieno sul fatto che per quest'uomo la storia parallela sia fonte di grande appagamento(anche se a livello psicologico non sono in grado di capirne il motivo,non ne ho gli strumenti),ma lui adesso è come se mi facesse vedere una parte di sè diversa da quella di prima.
Quando l'ho "lasciato"lo vedevo come un uomo vile,che fa sotterfugi,che non sa amare e che si approfitta dell'amore altrui e nonostante il sentimento per lui fosse molto forte me ne stavo disinnamorando pian piano,non sentendolo,nè vedendolo più.
Adesso che lui ricopre questo ruolo inedito di "spalla" su cui piangere,di affetto ritrovato,di amicizia affettuosa e premurosa,il sentimento sta tornando prepotentemente e io ho paura di diventarne più dipendente di prima,proprio perchè sono più fragile a livello fisico e psicologico.
Mi domando se lui appunto,come dice il dottor Vita,dovesse cambiare atteggiamento,quali ripercussioni potrebbe avere su di me,sulla mia forza per affrontare la malattia.
Sentirlo mi fa tanto piacere ma io so che lui non mi ama,altrimenti avrebbe lasciato la fidanzata per me a suo tempo.
Quindi non mi faccio nemmeno illusioni che possono scatenare le mie endorfine purtroppo.(Credo molto nella sua teoria che gli amori e le passioni possano aiutare il fisico malato!!!)
Non so perchè però non riesco a non sentirlo più,forse per la paura di morire e non poter più esprimere a chi amo ciò che provo.(anche con la mia più cara amica e il mio più caro amico è un po' cosi),non voglio lasciare niente in sospeso e perchè la malattia mi fa vedere i sentimenti così preziosi,così irripetibili,che pensare di non poterne provare più,mi fa restare ancorata a quelli che ho già...
so di essere un po' contorta ma credo che voi mi abbiate capito.
La mia preoccupazione è che se ce la farò e tornerò alla vita vera mi troverò a dover sbattere contro una realtà difficile:l'unico uomo che ho amato sposato e magari padre di famiglia e forse se (fortunatamente per me perchè sarò guarita :) non gli farò più pena)non saprà neanche più che esisto.
Voi direte che questo è il male minore,una inezia,una sciocchezza, per una che sta lottando per guarire ed è così,solo che se penso solo alla malattia e chiudo il cuore e i pensieri al futuro,muoio dentro.
E infatti mi domando quale uomo conosciuto il mio passato mi vorrà,nessuno si impegnerebbe mai per formare una famiglia con una persona con un passato di malattia come il mio,forse giusto un uomo che la famiglia ce l'ha già e che non si deve impegnare con me,con cui non deve progettare casa e figli,a cui se muoio o vivo non cambia poi molto :(
Ma secondo voi quest'uomo mi vuole bene davvero(in termini di affetto ovviamente,non di amore)oppure mi sta vicino per pena e compassione? perchè se così fosse non vorrei più sentirlo davvero!!!
Sui miei amici non me lo chiedo,perchè sono sicura del loro affetto sincero.
Scusate la lunga lettera!!!Grazie ancora !!!
siete stati gentilissimi a rispondere così celermente!:-)
Provo ad andare per ordine:
Dottor Santonocito,concordo appieno sul fatto che per quest'uomo la storia parallela sia fonte di grande appagamento(anche se a livello psicologico non sono in grado di capirne il motivo,non ne ho gli strumenti),ma lui adesso è come se mi facesse vedere una parte di sè diversa da quella di prima.
Quando l'ho "lasciato"lo vedevo come un uomo vile,che fa sotterfugi,che non sa amare e che si approfitta dell'amore altrui e nonostante il sentimento per lui fosse molto forte me ne stavo disinnamorando pian piano,non sentendolo,nè vedendolo più.
Adesso che lui ricopre questo ruolo inedito di "spalla" su cui piangere,di affetto ritrovato,di amicizia affettuosa e premurosa,il sentimento sta tornando prepotentemente e io ho paura di diventarne più dipendente di prima,proprio perchè sono più fragile a livello fisico e psicologico.
Mi domando se lui appunto,come dice il dottor Vita,dovesse cambiare atteggiamento,quali ripercussioni potrebbe avere su di me,sulla mia forza per affrontare la malattia.
Sentirlo mi fa tanto piacere ma io so che lui non mi ama,altrimenti avrebbe lasciato la fidanzata per me a suo tempo.
Quindi non mi faccio nemmeno illusioni che possono scatenare le mie endorfine purtroppo.(Credo molto nella sua teoria che gli amori e le passioni possano aiutare il fisico malato!!!)
Non so perchè però non riesco a non sentirlo più,forse per la paura di morire e non poter più esprimere a chi amo ciò che provo.(anche con la mia più cara amica e il mio più caro amico è un po' cosi),non voglio lasciare niente in sospeso e perchè la malattia mi fa vedere i sentimenti così preziosi,così irripetibili,che pensare di non poterne provare più,mi fa restare ancorata a quelli che ho già...
so di essere un po' contorta ma credo che voi mi abbiate capito.
La mia preoccupazione è che se ce la farò e tornerò alla vita vera mi troverò a dover sbattere contro una realtà difficile:l'unico uomo che ho amato sposato e magari padre di famiglia e forse se (fortunatamente per me perchè sarò guarita :) non gli farò più pena)non saprà neanche più che esisto.
Voi direte che questo è il male minore,una inezia,una sciocchezza, per una che sta lottando per guarire ed è così,solo che se penso solo alla malattia e chiudo il cuore e i pensieri al futuro,muoio dentro.
E infatti mi domando quale uomo conosciuto il mio passato mi vorrà,nessuno si impegnerebbe mai per formare una famiglia con una persona con un passato di malattia come il mio,forse giusto un uomo che la famiglia ce l'ha già e che non si deve impegnare con me,con cui non deve progettare casa e figli,a cui se muoio o vivo non cambia poi molto :(
Ma secondo voi quest'uomo mi vuole bene davvero(in termini di affetto ovviamente,non di amore)oppure mi sta vicino per pena e compassione? perchè se così fosse non vorrei più sentirlo davvero!!!
Sui miei amici non me lo chiedo,perchè sono sicura del loro affetto sincero.
Scusate la lunga lettera!!!Grazie ancora !!!
[#6]
Gentile utente,
lei si domanda quale uomo vorrà formare una famiglia con lei conoscendo il suo passato e la sua malattia. Mi sembra che sia qui un problema. Non è forse lei che non si accetta, dandosi a un destino di donna di "seconda scelta" per motivi che non sappiamo, che forse neppure lei conosce, e che sarebbero proprio quelli da indagare?
Cordialità
lei si domanda quale uomo vorrà formare una famiglia con lei conoscendo il suo passato e la sua malattia. Mi sembra che sia qui un problema. Non è forse lei che non si accetta, dandosi a un destino di donna di "seconda scelta" per motivi che non sappiamo, che forse neppure lei conosce, e che sarebbero proprio quelli da indagare?
Cordialità
Dr. Marco Focchi
tel. 3493923017
www.marcofocchi.com
[#7]
Utente
Credo sia la mia vita di patologie che mi ha un po' segnato psicologicamente(da ragazzina una difficile diagnosi di sindrome del compasso aorto mesenterico,poi dal 2004 il morbo di crohn,da poco so di avere un endometriosi seria e anche quella forma linfatica da indagare).
Insomma a parte l'infanzia normale(fino agli 11 anni) dal punto di vista fisico,gli anni successivi fino adesso(e da qui le cose sembrano prendere una piega ancora peggiore perchè le patologie si assommano)non sono mai più stati normali.
Ho avuto giusto quell anno e mezzo di tregua in cui ho conosciuto quest uomo perchè prima era tutto un peregrinare fra ricoveri e ospedali e a scuola e in università per cercare di recuperare il tempo "perso "per la salute.
Poi appena stavo un po' meglio ecco un 'altra batosta.
Lei capisce che sicuramente non sono un fiore di ragazza la cui salute si legge in faccia e nel corpo e anche emotivamente non è che salti e balli di gioia tutto il giorno,anche se onestamente non sono nemmeno poi molto giù dato tutte le circostanze.
Se fosse un uomo che dovesse scegliere una compagna,sceglierebbe deliberatamente una malaticcia o una ragazza sana?
Insomma a parte l'infanzia normale(fino agli 11 anni) dal punto di vista fisico,gli anni successivi fino adesso(e da qui le cose sembrano prendere una piega ancora peggiore perchè le patologie si assommano)non sono mai più stati normali.
Ho avuto giusto quell anno e mezzo di tregua in cui ho conosciuto quest uomo perchè prima era tutto un peregrinare fra ricoveri e ospedali e a scuola e in università per cercare di recuperare il tempo "perso "per la salute.
Poi appena stavo un po' meglio ecco un 'altra batosta.
Lei capisce che sicuramente non sono un fiore di ragazza la cui salute si legge in faccia e nel corpo e anche emotivamente non è che salti e balli di gioia tutto il giorno,anche se onestamente non sono nemmeno poi molto giù dato tutte le circostanze.
Se fosse un uomo che dovesse scegliere una compagna,sceglierebbe deliberatamente una malaticcia o una ragazza sana?
[#8]
Gentile utente,
credo che un uomo non scelga una ragazza malata né una sana. Incontra una ragazza, nasce qualcosa, ed è lei, sana o malata che sia, bionda o mora, occhi azzurri o neri. L'amore va verso l'essere non verso gli attributi.
Se lei si valuta attraverso la sua malattia resterò sempre in impasse, e credo abbia bisogno di essere aiutata ad uscire da questa impasse che le impedisce di accettarsi per quel che è, e non di giudicarsi per quel che ha, o ha avuto
Cordialità
credo che un uomo non scelga una ragazza malata né una sana. Incontra una ragazza, nasce qualcosa, ed è lei, sana o malata che sia, bionda o mora, occhi azzurri o neri. L'amore va verso l'essere non verso gli attributi.
Se lei si valuta attraverso la sua malattia resterò sempre in impasse, e credo abbia bisogno di essere aiutata ad uscire da questa impasse che le impedisce di accettarsi per quel che è, e non di giudicarsi per quel che ha, o ha avuto
Cordialità
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