I problemi dell'amore
Salve, non so cosa credo di risolvere parlando a voi di questo mio "problema", forse spero che qualcuno competente mi stia ad ascoltare, e mi sostenga.
Sono un ragazzo di 27 anni, studio per laurearmi, sono una persona solare, schietta, che ama stare al centro dell'attenzione e ama sorridere e far sorridere. Do molto a chi mi sta intorno, e forse per questo con più facilità rimango ferito dai rapporti.
Sono stato fidanzato per molti anni, prediligo i rapporti stabili e duraturi, forse perchè l'amore da sensazioni che un semplice rapporto sessuale non può darci. Quando le mie storie sono finite, o quando mi sono trovato nella condizione di dover essere "sospeso", "appeso" ad una decisione da parte dell'altra persona, come per incanto quella persona a mio avviso solare e splendida si incupisce, perde gli stimoli, non riesce a pensare ad altro, e il cervello va in loop, in paranoia.
Non sono il primo a soffrire per amore, me ne rendo conto, e non sarò nemmeno l'ultimo, il problema è che questo stato mentale ha poi presto un riscontro sul mio stato fisico. Sono un ragazzo con un fisico asciutto, magro, che ne risente subito, infatti sono alto 1.69 e peso ad oggi 62 kg.
Ritornando al problema: queste "pene d'amore" mi provocano inappetenza, nausea, e ovviamente dimagrimento; inoltre battito cardiaco accelerato, perdita dell'attenzione, e anche una leggera insonnia, così che ogni giorno prima della "ripresa" diventa uno strazio.
Vi ringrazio per quello che fate, e vi ringrazio per essermi stati ad ascoltare.
Aspetto i vostri commenti.
Cordiali saluti.
Sono un ragazzo di 27 anni, studio per laurearmi, sono una persona solare, schietta, che ama stare al centro dell'attenzione e ama sorridere e far sorridere. Do molto a chi mi sta intorno, e forse per questo con più facilità rimango ferito dai rapporti.
Sono stato fidanzato per molti anni, prediligo i rapporti stabili e duraturi, forse perchè l'amore da sensazioni che un semplice rapporto sessuale non può darci. Quando le mie storie sono finite, o quando mi sono trovato nella condizione di dover essere "sospeso", "appeso" ad una decisione da parte dell'altra persona, come per incanto quella persona a mio avviso solare e splendida si incupisce, perde gli stimoli, non riesce a pensare ad altro, e il cervello va in loop, in paranoia.
Non sono il primo a soffrire per amore, me ne rendo conto, e non sarò nemmeno l'ultimo, il problema è che questo stato mentale ha poi presto un riscontro sul mio stato fisico. Sono un ragazzo con un fisico asciutto, magro, che ne risente subito, infatti sono alto 1.69 e peso ad oggi 62 kg.
Ritornando al problema: queste "pene d'amore" mi provocano inappetenza, nausea, e ovviamente dimagrimento; inoltre battito cardiaco accelerato, perdita dell'attenzione, e anche una leggera insonnia, così che ogni giorno prima della "ripresa" diventa uno strazio.
Vi ringrazio per quello che fate, e vi ringrazio per essermi stati ad ascoltare.
Aspetto i vostri commenti.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
mi sembra di capire che in questo momento stia tentando di superare la fine di una relazione...
Se così fosse, sappia che le pene d'amore colpiscono tutti, anche quelli che dicono di non stare male per cose simili...
Non abbia paura di soffrire, è normale, e dovrebbe preoccuparsi del contrario...
Inoltre si ricordi che é normale e fisiologico provare una giusta sofferenza per un rapporto d'amore che finisce...
Inoltre é ancora normale, a seconda del soggetto, percepire chi interrompe una relazione come poco lucente, cupo e via dicendo...
Si conceda i tempi per affrontare ciò che rimane e rimarrà un'esperienza umana condivisa...
A Sua disposizione,
Cordiali saluti,
Dr. Luca Martis
[#2]
Utente
Io credo di avere una qualche fragilità, tutti ne abbiamo nessuno ne è totalmente esente.
Cercherò di esprimere al meglio quello che sento, vivo e provo in questi momenti.
Quando ci troviamo a dover affrontare una storia andata male è normale dover lottare per riacquistare un nuovo equilibrio, e forse capisco anche quel malessere fisico che si viene ad instaurare.
Purtroppo questo mio problema si manifesta anche nel momento in cui sono per così dire "sotto esame", cioè nel momento in cui l'altra persona prende tempo per decidere se stare con me, se intraprendere o meno una relazione, quindi nella fase iniziale della relazione.
In questi momenti l'ansia è incredibile, battito cardiaco accelerato, nausea e inappetenza, e non riesco a pensare ad altro che a lei, e a tutte le possibilità che potrebbero verificarsi: detta in soldoni la vivo male.
Vorrei davvero "crescere" in qualche modo, riuscire a gestire meglio queste situazioni, essere meno vittima, ma non ci riesco.
Per quanto riguarda la mia sensibilità, questo è un lato del mio carattere che difficilmente potrei correggere, o che forse nemmeno voglio corregere, perchè mi aiuta ad ascoltare e capire chi mi sta intorno, anche se mi porta anche a ricevere grosse delusioni.
Se diamo molto a qualcuno, vorremmo che le stesse persone ricambiassero in egual misura, ma raramente questo succede, anzi.
Cercherò di esprimere al meglio quello che sento, vivo e provo in questi momenti.
Quando ci troviamo a dover affrontare una storia andata male è normale dover lottare per riacquistare un nuovo equilibrio, e forse capisco anche quel malessere fisico che si viene ad instaurare.
Purtroppo questo mio problema si manifesta anche nel momento in cui sono per così dire "sotto esame", cioè nel momento in cui l'altra persona prende tempo per decidere se stare con me, se intraprendere o meno una relazione, quindi nella fase iniziale della relazione.
In questi momenti l'ansia è incredibile, battito cardiaco accelerato, nausea e inappetenza, e non riesco a pensare ad altro che a lei, e a tutte le possibilità che potrebbero verificarsi: detta in soldoni la vivo male.
Vorrei davvero "crescere" in qualche modo, riuscire a gestire meglio queste situazioni, essere meno vittima, ma non ci riesco.
Per quanto riguarda la mia sensibilità, questo è un lato del mio carattere che difficilmente potrei correggere, o che forse nemmeno voglio corregere, perchè mi aiuta ad ascoltare e capire chi mi sta intorno, anche se mi porta anche a ricevere grosse delusioni.
Se diamo molto a qualcuno, vorremmo che le stesse persone ricambiassero in egual misura, ma raramente questo succede, anzi.
[#3]
Gentile utente,
un elemento che mi colpisce del suo scritto è che Lei fa riferimento al momento della fine di un rapporto di coppia, e a quello che lo precede (stare in sospeso), come se si trattasse di situazioni altamente ricorrenti.
Nella Sua premessa afferma inoltre di preferire rapporti stabili e duraturi; mi chiedo allora quante volte si sia effettivamente trovato a dover gestire una "separazione" di questo tipo.
L'interruzione di una relazione rientra in quelli che comunemente in Letteratura vengono chiamati "eventi critici".
Esempi in tal senso possono essere lutti, incidenti, perdita del lavoro... ma anche eventi convenzionalmente ritenuti piacevoli quali un matrimonio, una vacanza o la nascita di un figlio.
Si tratta di fenomeni presenti nell'arco di vita, ai quali è impossibile (e, aggiungerei, poco utile) "prepararsi psicologicamente" in anticipo, ma richiedono al contrario di essere affrontati energicamente con una messa in discussione di noi stessi e una ridefinizione del nostro sistema di riferimento.
Ogni evento di vita è unico e va analizzato nel contesto in cui nasce e si sviluppa, considerando tutti gli elementi ad esso associati.
Ognuno di noi può avere un livello di sensibilità che ci rende più o meno permeabili a determinati stimoli.
Come afferma Lei stesso, si tratta di una risorsa e non di un difetto da correggere.
La invito pertanto ad abbandonare una posizione generalizzante e autocentrata, del tipo "soffro le pene d'amore", e a riflettere di volta in volta sul singolo rapporto che si è interrotto, considerando le carattiristiche del partner (a cui non fa riferimento) e gli elementi che hanno caratterizzato ad esempio le fasi dell'incontro e dell'innamoramento.
Noterà allora come lo stesso evento potrà essere osservato da una prospettiva diversa e meglio gestibile, rispetto alla sola constatazione di "soffrire per amore" a causa di presunte debolezze personali.
La saluto cordialmente.
un elemento che mi colpisce del suo scritto è che Lei fa riferimento al momento della fine di un rapporto di coppia, e a quello che lo precede (stare in sospeso), come se si trattasse di situazioni altamente ricorrenti.
Nella Sua premessa afferma inoltre di preferire rapporti stabili e duraturi; mi chiedo allora quante volte si sia effettivamente trovato a dover gestire una "separazione" di questo tipo.
L'interruzione di una relazione rientra in quelli che comunemente in Letteratura vengono chiamati "eventi critici".
Esempi in tal senso possono essere lutti, incidenti, perdita del lavoro... ma anche eventi convenzionalmente ritenuti piacevoli quali un matrimonio, una vacanza o la nascita di un figlio.
Si tratta di fenomeni presenti nell'arco di vita, ai quali è impossibile (e, aggiungerei, poco utile) "prepararsi psicologicamente" in anticipo, ma richiedono al contrario di essere affrontati energicamente con una messa in discussione di noi stessi e una ridefinizione del nostro sistema di riferimento.
Ogni evento di vita è unico e va analizzato nel contesto in cui nasce e si sviluppa, considerando tutti gli elementi ad esso associati.
Ognuno di noi può avere un livello di sensibilità che ci rende più o meno permeabili a determinati stimoli.
Come afferma Lei stesso, si tratta di una risorsa e non di un difetto da correggere.
La invito pertanto ad abbandonare una posizione generalizzante e autocentrata, del tipo "soffro le pene d'amore", e a riflettere di volta in volta sul singolo rapporto che si è interrotto, considerando le carattiristiche del partner (a cui non fa riferimento) e gli elementi che hanno caratterizzato ad esempio le fasi dell'incontro e dell'innamoramento.
Noterà allora come lo stesso evento potrà essere osservato da una prospettiva diversa e meglio gestibile, rispetto alla sola constatazione di "soffrire per amore" a causa di presunte debolezze personali.
La saluto cordialmente.
Dr. Riccardo Cicchetti - Psicologo
Tel: 3474896534
www.studioclinico.it
[#4]
Utente
Ringrazio tutti voi per le risposte innanzitutto...anche perchè ogniuno mi ha fatto pensare a qualcosa che risulta impossibile analizzare quando si è "poco lucidi".
Ho avuto una storia importante e molto lunga, ed è stato dopo quella storia che sono cominciati i miei "problemi" a gestire bene l'inizio di un rapporto, corro troppo, è come se volessi subito il bene di chi sto conoscendo in quel momento, forse perchè sono una persona molto istintiva, che riconosce subito in una persona delle particolarità che lo attraggono.
Sono d'accordo è necessario "sfogare" il male interiore in qualche modo, distruggere quelle che fino a quel momento erano state le nostre certezze, e ricreare un nuovo equilibrio, infatti l'"aiutino" che chiedevo era soprattutto sul come evitare o migliorare la mia risposta fisica in questi casi, dato che a volte la nausea mi rovina intere giornate, e la continua inappetenza mi fa perdere peso.
Ho avuto una storia importante e molto lunga, ed è stato dopo quella storia che sono cominciati i miei "problemi" a gestire bene l'inizio di un rapporto, corro troppo, è come se volessi subito il bene di chi sto conoscendo in quel momento, forse perchè sono una persona molto istintiva, che riconosce subito in una persona delle particolarità che lo attraggono.
Sono d'accordo è necessario "sfogare" il male interiore in qualche modo, distruggere quelle che fino a quel momento erano state le nostre certezze, e ricreare un nuovo equilibrio, infatti l'"aiutino" che chiedevo era soprattutto sul come evitare o migliorare la mia risposta fisica in questi casi, dato che a volte la nausea mi rovina intere giornate, e la continua inappetenza mi fa perdere peso.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 10.4k visite dal 15/12/2009.
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