Lasciare e soffrire

Gentile dottore,
ho ventotto anni e dopo circa tre anni di fidanzamento, all'ennesima lite, ho deciso dolorosamente di concludere la mia prima storia. Lui ha sempre risposto con nervosismo ed insofferenza alle mie richieste di maggiori attenzioni e atteggiamenti più corretti nei miei confronti e nei riguardi delle persone a me care.Mi ha spesso rivolto parole pesanti e accuse,immediatamente seguite da pianti e pentimenti che però non hanno evitato il ripetersi delle stesse situazioni. Ho avuto la sensazione che agisse sempre con egoismo (forse a causa dei molti suoi problemi irrisolti. Mi sono sentita sempre più sola ma ho davvero fatto di tutto per stargli vicino, comprendere il suo mondo. Riconosco che sia una brava persona, ma mi ha ferito troppo spesso.Ci siamo amati tanto di un amore sincero. L'ho lasciato quando ho capito che per il mio futuro avrei avuto bisogno di un uomo maturo accanto, capace di starmi vicino. Adesso so che lui sta malissimo e questo mi fa soffrire, inoltre sento la sua mancanza. Le sue lacrime mi fanno sentire ancora in colpa, che dovrei fare?
La ringrazio tanto per la risposta che vorrà darmi.
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Dr. Massimo D'Alessandro Psicologo, Psicoterapeuta 93 4
Gentile ragazza, può accadere che i rapporti diventino "malati" dove per malato intendo quel tipo di rapporto in cui i conflitti ed il malessere sono o diventano la norma, se non addirittura le fondamenta.
Lei sembra evere già fatto il percorso di analisi del suo rapporto e a prescindere dalle conclusioni cui è arrivata ha compreso un qualcosa di fondamentale importanza per il suo benessere, ha compreso cosa vuole in un rapporto affettivo, ha compreso i suoi parametri di sanità e non di malattia. Interrompendo il rapporto si sta muovendo verso di loro e verso il suo benessere. In questo senso la chiusura di un rapporto può essere vista anche come una conquista e non una perdita. D'altro canto la chiusura di un rapporto, sebbene desiderata, rappresenta pur sempre una perdita e come ogni perdita si porta dietro quell'emozione terribile che spesso viene definita depressione (non sto usando tale parola in senso clinico del termine). Forse si sente in colpa perchè percepisce che con il suo comportamento sta facendo soffrire una persona a lei cara. Posso sentirmi in colpa perchè per disattenzione ho rovinato il cd preferito del mio ragazzo a lui dispiace allora glielo ricompero. Ma in questo caso cosa intende fare per attenuare il suo dispiacere, tornare insieme a lui? Realisticamente parlando a volte facciamo alcune scelte che sono irreversibili pena la rinuncia al nostro benessere, alla nostra salvezza. Sempre realisticamente parlando cosa si aspetta, di raggiungere la felicità senza soffrire un po'?
Cordialmente

Dr. Massimo DAlessandro
Psicologo-Psicoterapeuta
www.massimo-dalessandro.com

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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Mi rendo conto che un rapporto che ha rappresentato tanto nella mia vita sia difficile da sciogliere, in ogni caso rimane un forte legame tra di noi. Le sue parole mi sono d'aiuto, La ringrazio sinceramente per la Sua gentilezza.