Natale e lutto
Da 5 anni sono fidanzata, 2 anni fa il papà del mio fidanzato ha avuto un infarto fulminante... Da allora mi trovo a dover convivere con questo dolore, per me è una situazione molto difficile da affrontare perchè non ho mai avuto a che fare con lutti nella mia famiglia. Con l'aiuto della mia terapeuta ho cercato di elaborare questo lutto ed ho aiutato per quanto possibile il mio fidanzato a parlare di questo lutto perchè la mamma non voleva affrontare la situazione e lui stava cadendo nello stesso sbaglio.
L'altranno è morta di tumore la zia del mio fidanzato, mi è dispiaciuto molto, ma era comunque una persone che avevo visto poche volte quindi il mio dolore, probabilmente è stato più dispiacere; ma anche in quel caso gli sono stata vicina.
Per me questi due anni sono stati molto duri, perchè si aggiungevano a tutti i miei problemi che avevo in partenza, tanto che la mia terapeuta ha creduto opportuno di vedermi due volte a settimana.
L'altranno non ho fatto l'albero perchè non mi sentivo di farlo, come non ho festeggiato il mio compleanno perchè lo sentivo un giorno come un altro.
A distanza di un anno dall'ultimo lutto del mio fidanzato, proprio qualche giorno fa alla mia terapeuta dicevo che quest'anno non mi sarebbe dispiaciuto fare l'albero. Mi ha fatto capire che questo era un'elemento importante.
Ieri ho parlato con il mio fidanzato di questa situazione, ma lui l'ha presa malissimo. Mi ha detto che se facevo l'albero non stavo più male e non voleva più sentirmi dire che soffrivo per la morte del padre. Mi ha ferito tantissimo, perchè sto facendo veramente tanto per elaborare questo lutto.
Ho cercato di spiegargli che nell'elaborazione ci sono delle fasi e che non è di certo l'albero di natale a dire che il lutto è risolto o che non si soffre più.
Lui dice che questa storia dell'elaborazione è una cavolata e che la dottoressa mi ha detto queste cose solo perchè la pago e perchè se gli fossero morti i genitori la penserebbe in modo diverso.
Ora lui sente di essere solo in questa sua sofferenza, ma io vorrei fargli capire, perchè finora non ci sono riuscita, che anche se non provo più il suo stesso dolore voglio comunque continuare a stargli vicina.
Spero possiate iutarmi.
L'altranno è morta di tumore la zia del mio fidanzato, mi è dispiaciuto molto, ma era comunque una persone che avevo visto poche volte quindi il mio dolore, probabilmente è stato più dispiacere; ma anche in quel caso gli sono stata vicina.
Per me questi due anni sono stati molto duri, perchè si aggiungevano a tutti i miei problemi che avevo in partenza, tanto che la mia terapeuta ha creduto opportuno di vedermi due volte a settimana.
L'altranno non ho fatto l'albero perchè non mi sentivo di farlo, come non ho festeggiato il mio compleanno perchè lo sentivo un giorno come un altro.
A distanza di un anno dall'ultimo lutto del mio fidanzato, proprio qualche giorno fa alla mia terapeuta dicevo che quest'anno non mi sarebbe dispiaciuto fare l'albero. Mi ha fatto capire che questo era un'elemento importante.
Ieri ho parlato con il mio fidanzato di questa situazione, ma lui l'ha presa malissimo. Mi ha detto che se facevo l'albero non stavo più male e non voleva più sentirmi dire che soffrivo per la morte del padre. Mi ha ferito tantissimo, perchè sto facendo veramente tanto per elaborare questo lutto.
Ho cercato di spiegargli che nell'elaborazione ci sono delle fasi e che non è di certo l'albero di natale a dire che il lutto è risolto o che non si soffre più.
Lui dice che questa storia dell'elaborazione è una cavolata e che la dottoressa mi ha detto queste cose solo perchè la pago e perchè se gli fossero morti i genitori la penserebbe in modo diverso.
Ora lui sente di essere solo in questa sua sofferenza, ma io vorrei fargli capire, perchè finora non ci sono riuscita, che anche se non provo più il suo stesso dolore voglio comunque continuare a stargli vicina.
Spero possiate iutarmi.
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"Lui dice che questa storia dell'elaborazione è una cavolata e che la dottoressa mi ha detto queste cose solo perchè la pago e perchè se gli fossero morti i genitori la penserebbe in modo diverso."
Gentile Utente,
e Lei invece cosa ne pensa di questo passaggio? Perchè ha sentito il bisogno di chiedere un parere a noi e non direttamente alla Sua terapeuta?
Onestamente non mi è sembrata molto "elegante" la reazione del Suo fidanzato alla Sua decisione di voltare pagina, e mi sembra che lui sia quello che davvero fatica a voltarla questa pagina del lutto.
Inoltre posso capire un'elaborazione di un lutto che duri 6 o 7 mesi, ma dopo anni mi sembra che questo lutto non sia più sufficiente a spiegare tutto il Suo disagio.
Per cui non penso che l'elaborazione sia una "cavolata" come dice il Suo fidanzato, ma credo che ci si sia spinti un po' troppo in là, sia Lei che il fidanzato che la terapeuta, rispetto a questa morte.
Prenda le mie parole con la dovuta cautela, ovviamente, io non conosco bene la vostra vicenda, ma credo che per Lei sia giunto il momento di provare a superare questo "scoglio-lutto", non crede?
Gentile Utente,
e Lei invece cosa ne pensa di questo passaggio? Perchè ha sentito il bisogno di chiedere un parere a noi e non direttamente alla Sua terapeuta?
Onestamente non mi è sembrata molto "elegante" la reazione del Suo fidanzato alla Sua decisione di voltare pagina, e mi sembra che lui sia quello che davvero fatica a voltarla questa pagina del lutto.
Inoltre posso capire un'elaborazione di un lutto che duri 6 o 7 mesi, ma dopo anni mi sembra che questo lutto non sia più sufficiente a spiegare tutto il Suo disagio.
Per cui non penso che l'elaborazione sia una "cavolata" come dice il Suo fidanzato, ma credo che ci si sia spinti un po' troppo in là, sia Lei che il fidanzato che la terapeuta, rispetto a questa morte.
Prenda le mie parole con la dovuta cautela, ovviamente, io non conosco bene la vostra vicenda, ma credo che per Lei sia giunto il momento di provare a superare questo "scoglio-lutto", non crede?
[#2]
Utente
Per prima cosa Vi ringrazio della vostra disponibilità e rapidità nel rispondere.
Con la mia terapeuta avevo iniziato a parlare di questa mia voglia dell'albero, se vi ho scritto è stato proprio perchè stavo così male per la reazione del mio ragazzo che avevo bisogno di parlarne con qualcuno; poi volevo anche un parere di altre persone.
La situazione è un pò complicata in quanto il papà del mio fidanzato aveva appena 40 anni, e il mio fidanzato è figlio unico; per quanto riguarda me ho iniziato ad andare dalla terapeuta per un problema dovuto alla mia infanzia che ancora oggi non ho risolto, a questo si aggiunge il fatto che i miei genitori in questi 25 anni mi hanno tenuto in una campana di vetro. Mi sono trovata 2 anni fa ad andare al mio primo funerale, perchè i miei genitori non hanno mai voluto che li accompagnassi e perchè a mala pena mi dicevano che le persone che conoscevo erano morte.
Tornando però al problema iniziale sia il mio fidanzato che la mamma stanno andando avanti con la vita,ma credo per un problema probabilmente culturale hanno questo rifiuto verso l'albero di natale. Lui crede che non provando più lo stesso dolore che prova lui non posso essergli vicina, ma io so in cosa consiste quel dolore perchè l'ho provato anche io e nulla mi vieta di stargli vicino. Purtroppo ho davanti un muro perchè mi dice in continuazione che si sente solo nella sua sofferenza e solo la mamma lo può capire. Ma come faccio a provare lo stesso dolore per una persona che non era mio padre?
Con la mia terapeuta avevo iniziato a parlare di questa mia voglia dell'albero, se vi ho scritto è stato proprio perchè stavo così male per la reazione del mio ragazzo che avevo bisogno di parlarne con qualcuno; poi volevo anche un parere di altre persone.
La situazione è un pò complicata in quanto il papà del mio fidanzato aveva appena 40 anni, e il mio fidanzato è figlio unico; per quanto riguarda me ho iniziato ad andare dalla terapeuta per un problema dovuto alla mia infanzia che ancora oggi non ho risolto, a questo si aggiunge il fatto che i miei genitori in questi 25 anni mi hanno tenuto in una campana di vetro. Mi sono trovata 2 anni fa ad andare al mio primo funerale, perchè i miei genitori non hanno mai voluto che li accompagnassi e perchè a mala pena mi dicevano che le persone che conoscevo erano morte.
Tornando però al problema iniziale sia il mio fidanzato che la mamma stanno andando avanti con la vita,ma credo per un problema probabilmente culturale hanno questo rifiuto verso l'albero di natale. Lui crede che non provando più lo stesso dolore che prova lui non posso essergli vicina, ma io so in cosa consiste quel dolore perchè l'ho provato anche io e nulla mi vieta di stargli vicino. Purtroppo ho davanti un muro perchè mi dice in continuazione che si sente solo nella sua sofferenza e solo la mamma lo può capire. Ma come faccio a provare lo stesso dolore per una persona che non era mio padre?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.8k visite dal 12/12/2009.
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